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2.1. Schede descrittive dei casi oggetto di analisi

2.1.1. Musei privati

Museo Tattile Anteros di Bologna

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Ente gestore: Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” Affluenza visitatori: (anno )

Figure professionali / organico: Loretta Secchi, curatrice e responsabile museo; Marco Marchesini, riproduzione tattile opere d'arte; Stefano Manzotti, riproduzione tattile opere d'arte e attività laboratoriali museo; Enrico Schirru, riproduzione tattile opere d'arte e attività laboratoriali museo; Michele Piccolo, riproduzione tattile opere d’arte, attività labora- 121

Sede: presso Istituto Francesco Cavazza ,Via Castiglione 71 - Bologna

Tel: 051 – 332090 Fax: 051 – 332609 E-mail: istituto@cavazza.it ; loretta@cavazza.it Sito web: www.cavazza.it ; www.cavazza.it/arte/index.html

toriali museo, comunicazione online; Gianpaolo Rocca, guida museo; Alessandro Mancinone, guida museo; Virginia Veratti, guida museo

Presenza del servizio educativo: Sì

Anno di realizzazione del percorso o servizio accessibile: attivo dal 1999

Nel 1999 presso l’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna, è stato istituito il primo museo tattile di pittura antica e moderna, che oggi è il Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna Anteros dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza. In questo museo celebri dipinti vengono tradotti in bassorilievi per permettere alle persone non vedenti di poterli apprezzare con le proprie mani e percepire anche il concetto di prospet- tiva. Le traduzioni tridimensionali sono infatti corredate da tavole pro- pedeutiche alla conoscenza degli stili storici, alla comprensione della rappresentazione prospettica e delle categorie della rappresentazione (forma chiusa/forma aperta, naturalismo/stilizzazione, reali- smo/idealismo). La particolarità del museo è quella di ospitare riprodu- zioni tridimensionali di opere che vanno dall’antichità classica alla con- temporaneità offrendo un manuale sull’evoluzione degli stili e dei valori estetici. Ogni opera è schedata a tre diversi livelli di approfondimento, dal più semplice al complesso e le schede descrittive sono suddivise in: tecniche di esplorazione tattile, valori stilistico-formali, contenuti icono- grafico-iconologici della composizione pittorica.

Il museo nasce come conseguenza degli studi di diverse istituzioni bolognesi iniziati alla metà degli anni novanta quali l’Associazione Scuo- la di Scultura Applicata, la Cattedra universitaria di ottica fisiopatologi- ca, l’Istituto per Ciechi “Francesco Cavazza” e l’Unione Italiana dei Cie- chi. Come spiega la responsabile del museo Dott.ssa Loretta Secchi era- no studi finalizzati alla realizzazione di

un metodo didattico-riabilitativo volto a rendere accessibile ai non vedenti e ipovedenti la comunicazione visiva mediante percezione tattile e cognizione mentale di forme tridimensionali che traducono plasticamente le diverse tipo- logie della rappresentazione visiva presenti nelle immagini dotate di valore estetico. Il metodo si basa sulla lettura tattile di immagini artistiche tradotte in bassorilievi; questi ultimi, studiati e realizzati nel rispetto di rapporti spaziali che simulano l’esperienza visivo prospettica, permettono al non vedente di en- trare in contatto con un mondo dominato tanto da oggetti isolati quanto da ve- dute d’insieme. Nel trasformare la visione retinica in percezione aptica, i rilievi

utilizzati, studiati e perfezionati nei loro caratteri costitutivi, si presentano con contorni e volumi destinati a sollecitare nel non vedente la cognizione mentale di una realtà rappresentata plasticamente122.

La produzione plastica deve essere il più possibile funzionale alla let- tura di tipo tattile, pertanto la trascodifica plastica è il frutto di studi e ricerche sperimentali che continuano ancora oggi, per esempio è indi- spensabile prestare attenzione alle dimensioni delle riproduzioni, per evitare un disorientamento causato dalla eccessiva durata della lettura aptica:

La durata della percezione tattile deve il più possibile coincidere con la du- rata della descrizione verbale dei soggetti presenti nella composizione. La ra- gione di una logica distribuzione di forme, linee di forza evidenziate e caratteri formali delle immagini, accentuati nella loro morfologia, trova spiegazione nel- la necessità di avvicinare il più possibile la percezione tattile per scansione ana- litica alla percezione ottico selettiva di natura sintetica. L’identificazione tra percezione aptica e ottica è fondamentale, al fine di attivare il processo visivo- cognitivo. La razionalizzazione dei percorsi cognitivi visivi, tradotti in espe- rienza cognitiva tattile, impone l’accortezza di studiare un’ottimizzazione della relazione tra spazio occupato dai corpi e tempo della “narrazione” e, di seguito, tra spazio visitato nell’esperienza tattile e tempo della fruizione123

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Per quanto riguarda la percezione del colore una soluzione per con- sentire la differenziazione cromatica al tatto è quella di trattare le super- fici in maniera diversa a seconda del colore, ma questo sarà funzionale solo nel caso in cui le superfici siano ampie e i colori limitati.

La progettazione richiede un lavoro di équipe e vede congiunte no- zioni di modellazione, psicologia della percezione, storia e pedagogia dell’arte, tiflologia: dopo aver scelto la scala segue la preparazione del prototipo, in argilla, sul quale si traccerà il disegno e si modellerà la cre- ta attraverso un processo artigianale, nel rispetto delle soglie tattili tolle- rabili e con uno studio dei valori stilistici, formali e spaziali dell’opera. Una volta realizzato il prototipo e perfezionate le superfici si procede al- la cottura della matrice e alla realizzazione dello stampo in gomma sili-

122 SOCRATI ANDREA, Arte e integrazione: l’educazione del non vedente in campo artisti- co ed estetico.

conica attraverso il quale ricavare le copie di gesso o resina che andran- no pulite ed eventualmente stuccate per chiudere le porosità. Le copie pertanto saranno realizzate in gesso, resina o polvere di marmo: l’utilizzo di un materiale diverso dall’originale determina una percezio- ne diversa dell’opera e per questo sono presenti vicino a quasi tutte le sculture dei campioni del materiale originale per dare un’idea della per- cezione dell’opera autentica. Talvolta questi campioni raffigurano la scultura in miniatura prendendo il nome di “modelli volumetrici” (Trubbiani, 2008), i quali permettono inoltre di comprendere la struttura complessiva dell’opera124.

Secondo Loretta Secchi (analisi panofskiana) durante la lettura di un’immagine artistica entrano in gioco tre fasi:

1. Percezione tattile delle forme e delle strutture (anche ottica in caso di uso del residuo visivo) = lettura preiconografica.

2. Cognizione delle forme e riconoscimento della loro identità = analisi iconografica.

3. Significazione della rappresentazione e sua estensione di senso = interpretazione iconologica.

Nella prima fase si percepiscono le masse che si dispongono nello spazio della composizione, nel livello di lettura iconografico si individua il tema o l’argomento trattato nell’opera, il suo significato convenzionale e culturale, infine nell’ultima fase si ricerca il significato simbolico dell’immagine.

Esistono diverse modalità di guida alla lettura: verbale a distanza, a distanza con uso mirato del contatto mano su mano, a distanza alter- nando minimi interventi a suggerire la direzione del movimento delle braccia o lettura autonoma ma supportata da audioguide e schede de- scrittive e informative.

La guida alla lettura del rilievo può essere detta analitica quando av- viene un contatto costante tra le mani di chi guida e le mani del lettore, essa viene frequentemente usata nei soggetti che necessitano di un’educazione tattile completa o di un suo sviluppo, come nel caso dei bambini tra i dieci e i quindici anni125.

124Cfr. DE NISCO CATERINA, Leggere con le mani. Per un’integrazione delle abilità senso- riali in soggetti di diversa abilità , Tesi di Laurea, Università di Siena, 2012/2013, pag.

19.

125 Cfr. MUSEO TATTILE STATALE OMERO,L’arte a portata di mano, Roma, Armando Edi-

Nell’ambito del progetto di educazione all’immagine nel museo tatti- le sono previsti dei laboratori di modellazione della creta, essi sono utili al fine di verificare i processi cognitivi delle persone non vedenti e ipo- vedenti e la conservazione mnemonica delle immagini. Gli allievi dopo le lezioni di storia dell’arte e percezione ottico-tattile possono realizzare la copia del rilievo che hanno precedentemente letto al tatto.

Saper leggere le immagini al tatto significa anche saperle riprodurre. L’educazione all’immagine dotata di valore estetico può essere sviluppata sulla scultura e sulle rappresentazioni a rilievo e deve permettere il conseguimento delle competenze espressive e comunicative, anche e proprio attraverso l’esercizio della loro ricostruzione grafico-plastica126

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Il lavoro di Loretta Secchi al Museo Anteros di Bologna è studiato addirittura in Giappone, dove si stanno aprendo alla sperimentazione della sua metodologia, avendo compreso che il solo supporto tattile o al- tri dispositivi non sono sufficienti alla fruizione ottimale delle opere. Grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale dell’Educazione Spe- ciale (NISE) di Yokosuka, città situata nella baia di Tokyo, è stato inau- gurato nel 2013 un museo affiliato nella città di Tokyo.

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI Secolo

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Ente gestore: Fondazione MAXXI Affluenza visitatori: 430.000 (anno 2017)

Figure professionali / organico: Segreteria del Presidente e del Segre- tario Generale, Ufficio Educazione, Stefania Vannini Responsabile Uffi- cio Public Engagement

Presenza del servizio educativo: Sì

Anno di realizzazione del percorso o servizio accessibile: dal 2015 Il MAXXI, progettato da Zaha Hadid, con i suoi 13.500 metri quadri di superficie è la prima istituzione nazionale dedicata alla creatività con- temporanea: nasce per offrire un grande spazio per la cultura e

126 SECCHI LORETTA, L’educazione estetica per l’integrazione, Roma, Carocci editore,

2004, p. 93.

127 Via Guido Reni 4A - 00196 Roma

l’aggregazione con mostre, workshop, convegni, laboratori, spettacoli, proiezioni e progetti formativi. Un luogo di conservazione ed esposizio- ne del patrimonio culturale quindi ma anche un laboratorio di sperimen- tazione e innovazione dell’epoca contemporanea. Le collezioni del Mu- seo comprendono modelli, disegni, fotografie e documenti che, in diver- se forme, rappresentano la complessità dell’architettura attraverso il suo processo evolutivo.

Non potendo realizzare un percorso sulla collezione permanente, sempre in continuo cambiamento, al MAXXI per il pubblico vedente, ipovedente e non vedente di ogni età è proposto un progetto speciale che permette di esplorare la sua architettura attraverso un’esperienza plurisensoriale. Il laboratorio sfrutta le strategie sinestetiche per comuni- care la complessità e la ricchezza dell’architettura e dello spazio esposi- tivo del Museo. Da parte delle persone disabili si è rilevato un grande interesse verso l’architettura ed è per questo che sono stati fatti percorsi che iniziano dal museo per poi uscire da esso. Sono in programmazione inoltre due progetti legati all’accessibilità. Il primo prevede la creazione di un angolo nella hall del Museo - che ospiterà una tavola tattile con lo schizzo della prima idea dell’edificio di Zaha Hadid - che sarà il punto di partenza di tutte le visite che verranno fatte al Maxxi, sia per vedenti che per non vedenti. Il secondo progetto si chiama “In-contatto con Ner- vi e Hadid” e sarà un percorso tattile tra il Palazzetto dello Sport e il Maxxi con tre tavole tattili accessibili.