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Le attività culturali del Forte

La Marco Polo System GEIE ha individuato, fin dal 2006, nell’arte contemporanea uno dei capisaldi per lo sviluppo dell’area di Forte Marghera nel suo complesso, inserendola per questo nelle linee di indirizzo culturale del forte.

E’ stata avviata dunque già a partire da quella data un’azione di riutilizzo

(fig.45) di Forte Marghera attraverso attività in campo culturale ed in particolare modo

delle arti performative con il “Progetto Performa-laboratorio per la sperimentazione e il

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F. Pittaluga, Marco Pretelli, Valter Tronchin, Giovanni Vio, Quando demolire? Perché demolire? Come

ricostruire architetture e paesaggio? In “Le ragioni della selezione”, Giovanni Vio (a cura di) 2009, Op.

Capitolo 2: Forte Marghera - Le vicende, le criticità, gli sviluppi

86 riutilizzo di Forte Marghera” con la collaborazione e la presenza operativa nel sito di organizzazioni attive nel campo delle produzioni culturali e del tempo libero.

Si sono susseguite varie attività di studio e analisi, alle quali si devono sommare anche importanti esperienze pratiche caratterizzate in alcuni casi da formule di uso con interventi di ricaduta duratura per il recupero di alcune strutture del forte, ottenendo così un miglioramento delle condizioni di alcuni immobili, altrimenti destinati a sicuro degrado (fig.46).

Nell’ambito invece delle attività promosse dalla Regione del Veneto nel settore delle arti contemporanee, che avevano consentito nel primo decennio del Duemila di sviluppare una serie di iniziative per diffondere la conoscenza delle espressioni artistiche presenti, si inserisce la programmazione di Parco del Contemporaneo.

Nel novembre del 2010 in occasione della presentazione pubblica del Master Plan per il recupero di Forte Marghera sono state presentate delle possibili linee di recupero e riorganizzazione fra cui l’ipotesi inerente il suo sviluppo come Parco del

Contemporaneo sottolineandone così l’originaria individuazione quale “parco urbano

per produzioni creative”.

Nel maggio 2011 il progetto del Parco del Contemporaneo è stato presentato durante tre giorni di seminari e convegni denominati “Costellazioni – Arte contemporanee, comunità e spazio pubblico” generando una prima rete di collaborazioni con nuove realtà no-profit dell’area veneta e italiana.

All’interno della Deliberazione della Giunta Regionale n. 2280 del 29 dicembre 2011 si stabilisce infatti, in forza dell’art.45 della legge finanziaria n.1 del 2004, di sostenere iniziative di valorizzazione dell’arte contemporanea in sintonia con gli indirizzi del “Patto per l’arte contemporanea”, siglato nel 2003 tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

All’interno di quell’ottica si è deciso quindi di finanziare due progetti: “Forte Marghera – Parco del Contemporaneo” e “Dolomiti Contemporanee25” che sviluppano attività legate all’attivazione e all’incentivazione delle risorse del territorio su cui si inseriscono.

25 Il Progetto “Dolomiti Contemporanee” è nato nell’estate 2011. Il suo fulcro in cui si organizzano tutte

le attività di campo è il complesso di Sass Muss nel Comune di Sospirolo (BL): si tratta di un ex polo chimico, costituito da alcuni fabbricati disseminati in un’area verde di diversi ettari, a ridosso del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, i quali garantiscono una superficie espositiva coperta di oltre 5.000 mq. Per ulteriori approfondimenti si rimanda a http://www.dolomiticontemporanee.net/DCi2013/

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87 “Entrambi i progetti operano attraverso un’attività di progettazione culturale ed artistica forte ed innovativa in cui lo strumento principale è l’arte contemporanea, intesa come elemento di apertura culturale capace di penetrare nel tessuto sociale animando lo stesso territorio che crea le condizioni della sua stessa esistenza […] e possiedono una potenziale progettualità che lascia presagire una loro crescita nei prossimi anni, che riguarderà anche la rete attiva di relazioni e collaborazioni extraterritoriali26”

Non è secondario infatti evidenziare come questi progetti abbiano uno stretto legame con il territorio in cui operano, ovvero la terraferma veneziana e la laguna di Venezia; e l’area montana dolomitica con il Parco delle Dolomiti27.

In questa prospettiva, così come il progetto è stato presentato dal Comune di Venezia, Assessorato Ambiente e Città Sostenibile, Politiche Giovanili e Centro Pace, si era ritenuto interessante considerare gli effetti producibili anche all’interno delle attività propedeutiche alla candidatura di Venezia insieme al Nord-Est quale Capitale Europea della Cultura nel 2019 (all’oggi respinta).

Per quanto attiene specificamente a Forte Marghera, dal 2006, attraverso l’attivazione di varie organizzazioni e produzioni artistiche, si era voluto innescare un processo di riqualificazione dell’identità del territorio ed un potenziamento delle capacità della produzione creativa, nel cui ambito, solo quale esito finale del processo, si sarebbe offerta al pubblico una grande mole di eventi espositivi e performativi.

Pertanto la Regione aveva ritenuto opportuno partecipare alle attività di promozione e di sviluppo della rete dei progetti “Forte Marghera – Parco del Contemporaneo” (e “Dolomiti Contemporanee”), e delle iniziative derivanti, concedendo un contributo al Comune di Venezia di complessivi 50.000 euro che andavano a concorrere alle spese per sostenere attività quali:

- le collaborazioni finalizzate alla elaborazione e predisposizione di progetti espositivi (€ 10.000);

- incontri con operatori del territorio e di ambito europeo ( € 5.000);

- allestimenti e servizi per produzione trasporto, assicurazione opere (€ 15.000); - residenze artistiche (€ 10.000);

- promozione delle attività (€ 10.000);

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Dgr n.2280 del 29 dicembre 2011

27 Inoltre Venezia con la sua laguna e le Dolomiti sono iscritti nella lista del patrimonio Mondiale

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88 Tra le attività che dovevano comparire all’interno degli ambiti specifici di intervento vi erano, mi preme evidenziare, tra gli altri, quello di “ Attività di studio e ricerca per l’integrazione fra produzione culturale e territorio” e “incontri con esperti del recupero e rifunzionalizzazione di siti dismessi, in particolare in relazione con gli aspetti della valorizzazione ambientale e paesaggistica”.

All’interno del Dgr citato riporto anche che “l’Amministrazione Comunale di Venezia contribuirà, altresì, a mantenere e a rafforzare l’organizzazione che si occupa dello sviluppo del Parco del Contemporaneo a Forte Marghera che assumerà il ‘fulcro operativo’ per il coordinamento con la struttura di Dolomiti Contemporanee e gli altri soggetti coinvolti”.

Il progetto Parco del Contemporaneo28 nasce quindi nel 2011, con il sostegno e il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Venezia, Assessorato all’Ambiente e alla Città sostenibile, dall’esigenza di un più specifico coordinamento delle attività e dei soggetti che lavorano nell’ambito delle arti contemporanee a Forte Marghera e nel territorio.

Dall’individuazione della vocazione pubblica del complesso monumentale e ambientale – posta sotto la gestione della Marco Polo System GEIE per conto del Comune di Venezia, è stato un progetto che promuoveva iniziative a carattere espositivo, convegnistico, seminariale, sperimentando così le potenzialità e la vocazione dell’area anche per la sua definizione futura.

Lo scopo era quello di attivarvi forme innovative di relazione fra arti contemporanee, contesto urbano e natura, coinvolgendo una pluralità di soggetti diversi sia a livello locale, che nazionale e internazionale.

Il team di Parco del Contemporaneo era costituito da personalità eterogenee, principalmente da artisti e organizzatori che proponevano una visione sperimentale dell’arte con manifestazioni soprattutto legate alla performance, alla danza e al teatro sperimentale (Aldo Aliprandi, ex gruppo Krisis, con Marianna Andrigo) o che riflettevano il concetto di humanscape ( come Cristina Fiore e Andrea Penzo, fondatori di cantiere Corpo Luogo, i quali dal 2012 hanno dato vita al progetto continuum, come idea specifica di intervento artistico all’interno del forte; oltre a Matteo Efrem Rossi e Tommaso Zanini).

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89 Riccardo Caldura dell’associazione culturale Galleria Contemporaneo ha svolto l’attività di curatore del progetto per il 2012, comprendente appunto le attività espositive e gli incontri.