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Dall’autobiografia alla biografia politica della nazione: fasi dello sviluppo del pensiero di Nayantara Sahgal

Le idee di Nayantara Sahgal

3.2 Dall’autobiografia alla biografia politica della nazione: fasi dello sviluppo del pensiero di Nayantara Sahgal

Prima di procedere un’analisi dello sviluppo delle idee di Sahgal, occorre fornire una breve presentazione della sua produzione di non-fiction, che lungi dal costituire una parte marginale o secondaria rispetto ai suoi romanzi, ne rappresenta piuttosto una parte integrante, fondamentale per la comprensione delle sue idee e del suo approccio alle questioni sociali e politiche dell’India, nonchè del suo credo artistico e letterario. Essa comprende essenzialmente due autobiografie (Prison and Chocolate Cake, 1954, e

From Fear Set Free, 1962), due volumi di riflessioni sul regime autocratico

dell’Emergenza instaurato da Indira Gandhi negli anni Settanta in India (A Voice for

Freedom, 1977, e Indira Gandhi: Her Road to Power, 19788) e una grande quantità di interventi, saggi e commenti politici, pubblicati sia su quotidiani indiani (The Times of

India, Indian Express, Sunday Standard, India Today) che stranieri (London Magazine, Indo-Asia e Hemisphere); una parte, seppur minima, di questa produzione saggistica e

giornalistica, nonchè una selezione dei suoi piú significativi interventi pubblici presso convegni e incontri accademici è stata raccolta e pubblicata nella miscellanea Point of

View: A Personal Response to Life, Literature and Politics. Occorre nuovamente

puntualizzare che questa produzione non ha rappresentato una “deviazione” da parte dell’autrice rispetto alla propria scrittura di romanzi, ma ne ha costituito semmai il naturale completamento, procedendo di pari passo con la stesura delle sue opere di

fiction e, a volte, offrendone anche un commento o una riflessione critica.

Attraverso una prima analisi della produzione di Sahgal, ci si accorge subito di come l’autrice, da una prima fase di sostanziale adesione a forme e tematiche tradizionali9, approdi, anche attraverso la stesura dei suoi romanzi, a una scrittura sempre piú asciutta e incisiva, culminando nella fase piú critica e politicamente “densa” dei suoi interventi

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Per evitare una ripetizione non è stato incluso nel presente elenco il volume di Sahgal dal titolo Indira

Gandhi’s Emergence and Style (New Delhi, Vikas, 1978), di cui il volume Indira Gandhi: Her Road to Power costituisce una copia riveduta e ampliata in alcune parti.

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La forma dell’autobiografia si era infatti affermata, come ampiamente discusso nel precedente capitolo, come un genere molto popolare nell’India del pre-indipendenza, grazie soprattutto al contributo di Gandhi e Nehru, mentre le tematiche affrontate nelle prime autobiografie di Sahgal sono quelle comuni a molti altri scrittori, come ad esempio l’entusiasmo e la passione di chi partecipò alla lotta nazionalista assistendo alla liberazione dell’India dal regime coloniale.

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pubblici, che non solo rappresentano una sintesi del suo pensiero politico, ma offrono anche nuove, piú ampie possibilità di riflessione sulla sua visione artistica e il suo approccio a questioni di attuale interesse come la globalizzazione, il fondamentalismo religioso e la pesante eredità dell’imperialismo. Per questo motivo si potrebbe attribuire a quest’ultima fase della sua indagine critica, prendendo a prestito un’efficace definizione di Jain10, la denominazione di biografia politica, sia per quanto riguarda la forma, che per i contenuti. Avvalendosi di una narrazione diacronica ed analitica, la biografia riesce infatti a collocare l’evento narrato nella giusta prospettiva storica, commentandolo e analizzandolo nelle sue parti e mettendolo in relazione con la totalità degli eventi; considerando il punto di vista di Sahgal, che da testimone e osservatrice privilegiata del processo che ha portato l’India dall’indipendenza alla sua affermazione come stato autonomo - passando attraverso i difficili anni della spartizione, delle rivendicazioni separatiste su base linguistica e religiosa, delle tre guerre col Pakistan e dell’Emergenza di Indira Gandhi - risulta evidente come l’autrice sia stata in grado di mantenere, al di là del fatto storico contingente, l’obiettività necessaria ad un biografo che voglia offrire un quadro lucido e allo stesso tempo critico della nascita e dello sviluppo di una nazione.

A questo punto, una volta tracciato il quadro di riferimento generale della produzione autobiografica, saggistica e politica di Sahgal, è necessario introdurre quelle che sono emerse, nel corso del presente studio, come le tre fasi principali della sua consapevolezza e del suo pensiero politico, fasi che trovano ampio riscontro nella sua produzione e che verranno analizzate in dettaglio nelle prossime sezioni. La prima fase, che chiameremo “fase dell’utopia umanistica di Gandhi e Nehru”, è strettamente legata alla visione politica e umana dei due leader storici dell’India, visione che costituisce un nucleo centrale della produzione di Sahgal e che viene continuamente interrogata dall’autrice, alla ricerca dei suoi possibili significati storici e della sua validità per le generazioni future; la seconda fase, che chiameremo per i suoi costanti riferimenti al periodo del regime di Indira Gandhi come “la fase delle libertà in pericolo”, discende dalle riflessioni sulla difficile eredità di un paese finalmente libero ma lacerato da numerose contraddizioni interne sia politiche che sociali, acutizzate e portate alle estreme conseguenze dal periodo dell’Emergenza, mentre la terza fase, che chiameremo “fase delle interdipendenze globali”, costituisce non solo una sintesi delle maggiori

10 Cfr. Jain Jasbir, “Sahgal: The Novel as Political Biography”, in R. K. Dhawan, P. V. Dhamija, A. K.

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preoccupazioni di Sahgal sul suo paese, ma anche una riflessione piú generale sul significato del rapporto tra identità e nazione, tra linguaggio imperiale e globalizzazione, e sul possibile lascito culturale e storico della lotta nazionalista per la realtà contemporanea.