INTERVENTI DIDATTICI PER IL SOSTEGNO E IL RECUPERO
Interventi didattici per il sostegno e il recupero - scuola primaria
Con il supporto di personale qualificato (GLI Gruppo di Lavoro Inclusione), gli insegnanti propongono a tutti gli alunni test di screening allo scopo di rilevare tempestivamente eventuali difficoltà di apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo; propongono, qualora necessario, modalità di recupero e provvedono, attraverso la famiglia, all’invio a strutture competenti.
Gli alunni con B.E.S. necessitano di forme di didattica speciale, che prevedono la realizzazione di Piani Didattici Personalizzati (PDP). Per la valutazione dell’alunno/a BES saranno utilizzate prove equipollenti, che vertono sui medesimi contenuti ma sono personalizzate secondo quanto indicato nel singolo PDP. Per gli alunni con disagio socio-economico, linguistico-culturale, relazionale o comportamentale, gli insegnanti valuteranno gli apprendimenti attenendosi al percorso delineato nel PDP, per il tempo strettamente necessario, considerata la temporaneità del BES.
Attraverso l’osservazione verrà registrato ogni progresso, sia didattico che dello sviluppo personale e sociale. La valutazione dei contenuti appresi verrà espressa con voto, secondo i medesimi criteri esposti nella prima parte del presente documento.
Inoltre, secondo quanto stabilito dalla normativa, gli insegnanti metteranno in atto strategie personalizzate (previo accordo con la famiglia) anche per andare incontro alle necessità di quegli alunni per i quali sia stato intrapreso l’iter certificativo, seppure ancora in attesa di relazione specialistica.
Interventi didattici per il sostegno e il recupero - scuola secondaria di I grado
La scuola offre la possibilità agli alunni di usufruire di interventi mirati di recupero o sostegno qualora si evidenziassero situazioni di difficoltà all’interno del percorso scolastico.
Vengono attivati momenti specifici di recupero in orario pomeridiano guidati dai docenti, e più specificatamente al termine del primo quadrimestre, nelle materie italiano, matematica e lingue oppure attraverso l’attività di sportello settimanale.
Interventi didattici per il sostegno e il recupero - scuola secondaria di II grado
In riferimento al nuovo obbligo di istruzione, di cui al D.M. n. 139 del 22/8/2007, nel corso dell’anno scolastico sono effettuati:
● Interventi a sostegno della didattica, in particolare corsi di recupero/sostegno, progetti per migliorare le eccellenze, e progetti in raccordo con il mondo del lavoro;
● Interventi per la formazione del personale docente.
Interventi di recupero e di sostegno allo studio sono attuati nell’Istituto con lo scopo di:
● rafforzare la preparazione in primo luogo nelle discipline dell’asse formativo e in secondo quelle caratterizzanti l’area di indirizzo di ciascun percorso;
● elevare il livello di preparazione dei giovani evitando che tanti studenti ottengano la promozione alla classe successiva con debito in tali discipline e continuino pertanto a giungere al diploma di scuola superiore senza aver superato debiti scolastici;
● aumentare le possibilità in % di ottenere direttamente la promozione alla classe successiva;
● consentire il recupero delle carenze entro lo stesso a.s., in base all’O.M. n. 92/2007 e alle decisioni del Collegio dei Docenti.
Per raggiungere tali obiettivi le attività di sostegno e di recupero degli apprendimenti sono state inserite come “parte ordinaria e permanente” del Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto e sono svolte con le modalità di seguito descritte.
Si è cercato di far sì che le azioni non siano affidate ad interventi sporadici o a segmenti fra loro autonomi, collocati al termine delle scadenze bi/quadrimestrali, ma rispondano ad una azione sistemica, la cui efficacia sia misurabile tanto nei risultati dei singoli interventi, quanto nel tempo medio-lungo. In particolare sono previsti:
● organizzazione modulare della didattica, con recupero su ciascuno dei moduli non superati;
● corsi di recupero “brevi”, con durata più o meno corrispondente a quella dei singoli moduli, svolti in orario non curricolare;
● interventi organizzati e intensivi nei tempi forti (dopo il primo quadrimestre), in orario non curricolare;
● attività di sostegno all’apprendimento: studio assistito e attività di tutoraggio nel doposcuola;
● sportello didattico per consulenza e assistenza nello studio individuale;
● interventi organizzati e intensivi nei tempi forti (dopo il secondo quadrimestre), in orario non curricolare (e attività estive).
E’ altresì predisposta una struttura organizzativa idonea ad assicurare in modo continuativo ed efficace la gestione complessa ed articolata delle diverse attività.
Organizzazione modulare della didattica (interventi obbligatori di recupero)
L'adozione della didattica modulare prevede la segmentazione del percorso di insegnamento/apprendimento di ciascuna disciplina ed articolazione dei contenuti in Uda, con definizione delle competenze intercettate da ciascun modulo. Dal risultato della prova di verifica dipende l’avvenuto o mancato superamento del modulo, il che permette di trasferire i contenuti come credito o come debito.
Ciascun modulo, di conseguenza, rivelando nel suo esito punti di forza e punti di debolezza del gruppo classe e del singolo allievo, suggerisce e permette di attivare fasi di recupero sia in orario curricolare (con strategie didattiche e metodologie alternative rivolte all’intera classe), sia in orario pomeridiano (a singoli o piccoli gruppi di allievi).
Corsi di recupero “brevi”
Si rende disponibile con continuità ad allievi e famiglie la possibilità di attivare corsi con durata più o meno corrispondente a quella dei singoli moduli, svolti in orario non curricolare.
Sono definiti “brevi”, in quanto la loro durata – si tratta di moduli di 16 ore – coincide per approssimazione a quella di un modulo. L’allievo e la famiglia trovano online il modulo di prenotazione che può essere consegnato in qualsiasi momento presso la Segreteria della Scuola. Nel modulo è dato precisare la disciplina e le motivazioni della richiesta. È facoltà della direzione provvedere alla costituzione di gruppi di livello o adottare soluzioni organizzative idonee.
Al termine dello svolgimento del modulo va fatto riscontro e valutazione del raggiungimento degli obiettivi, mediante scheda di raccordo fra docente curricolare e docente di recupero.
Interventi organizzati e intensivi nei tempi forti
Gli alunni che nello scrutinio del primo quadrimestre abbiano conseguito valutazioni insufficienti in una o più discipline, nel periodo tra febbraio e marzo sono impegnati a svolgere attività di recupero decise dal Consiglio di Classe e comunicate agli studenti e alle famiglie.
Esse sono caratterizzate dalle seguenti modalità:
● rientro degli allievi in orario pomeridiano;
● contenitore doposcuola organizzato (con possibilità di mensa scolastica), dalle ore 13.45 alle ore 16.45;
● partecipazione ad interventi specialistici e lezioni individualizzate o per piccoli gruppi nelle discipline con debito o con carenze individuate, per un minimo di sedici ore;
● utilizzo sia di docenti interni che di docenti esterni.
Interventi obbligatori di recupero: corsi di recupero in orario non curricolare pomeridiano Si cerca di lavorare nella organizzazione rispondendo a strategie di intervento elaborate dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei Docenti sulla base di alcune considerazioni:
● spesso accade che i problemi non siano risolti dall’aumento delle ore disponibili per le discipline sulle quali si concentrano le difficoltà;
● il raccordo tra docenti curricolari e docenti non curricolari permette l’incontro di strategie e punti di vista diversi;
● il supporto alle famiglie crea un clima di interesse e motivazione intorno allo studente;
● gli interventi sono efficaci se hanno una continuità e rispondono ad una impostazione progettuale.
Sono stati organizzati, prioritariamente, corsi pomeridiani nelle discipline di base e di indirizzo di durata quinquennale, relativamente a tutti i corsi.
Gli allievi sono stati obbligati alla frequenza e sono seguiti sistematicamente, anche costituendo gruppi per classi parallele.
Al termine dell’attività di recupero sono state effettuate dagli insegnanti delle attività verifiche scritte o orali con contenuti e criteri di valutazione definiti prima dell’inizio del corso, concordati tra il docente curricolare e l’eventuale diverso docente che ha svolto il corso.
Attività di sostegno all’apprendimento: studio assistito e tutoraggio nel doposcuola
E’ attivato con continuità nell’arco dell’anno scolastico lo studio guidato e controllato da un insegnante, sia per gli alunni che non hanno un ambiente domestico controllato e supportato, che per alunni che non siano ritenuti in grado di raggiungere autonomamente gli obiettivi o in discipline per le quali non sia previsto il corso di recupero.
In taluni casi, per evitare un’eccessiva concentrazione di ore pomeridiane di recupero per singoli studenti e in relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie, si opererà la divisione della Classe in due gruppi, di cui uno impegnato in attività di recupero e uno in attività di potenziamento e approfondimento in orario curricolare con eventuale compresenza di un altro insegnante, o l’impegno in progetti avanzati per alcuni allievi più motivati. Tale impostazione, che ha permesso di fare ricorso a flessibilità oraria e organizzativa, è prevista in particolare nel periodo febbraio-marzo, con possibilità di prolungamento anche per periodi più lunghi.
Il gruppo classe non coinvolto nel recupero si impegna a svolgere attività di approfondimento o ricerca o progettuali insieme ad un altro insegnante.
Tali attività corrispondono allo scopo di prevenire l’insuccesso scolastico o di potenziare interessi e competenze degli alunni. La loro frequenza è obbligatoria per gli alunni che dovranno dare l’adesione all’una o all’altra.
Gli interventi di sostegno all’apprendimento si realizzano in tutto l’a.s, compatibilmente con le risorse finanziarie e in base ai bisogni formativi riscontrati nella scuola.
Sportello didattico per consulenza e assistenza nello studio individuale
E’ prioritariamente utilizzato a supporto del recupero lo studio individuale guidato. Non è previsto obbligo di verifica formale degli esiti del corso di sostegno allo studio.
Tali interventi si distinguono da quelli di recupero in itinere svolti in orario curricolare, in cui il docente può utilizzare una sosta del programma e impegnare in attività un gruppo di alunni che presentano lacune, mediante assegnazione di esercizi mirati o argomenti
disciplinari che devono essere svolti dall’alunno e che sono oggetto di verifica da parte dell’insegnante. Gli interventi di recupero in orario curricolare sono infatti semplicemente annotati nel registro di classe e nel registro dell’insegnante.
Interventi organizzati e intensivi nei tempi forti e attività estive
Per gli studenti che hanno ricevuto la sospensione del giudizio, il Consiglio di Classe stabilisce per quali discipline attivare i corsi di recupero che si dovranno svolgere tra la fine dell’a.s. e l’inizio della scuola, indicando quali studenti debbano frequentare i corsi e quali siano giudicati in grado di superare le carenze mediante studio guidato.
I corsi sono svolti in orario antimeridiano, dalle ore 8,00 alle ore 12,30, dal lunedì al venerdì.
In taluni casi anche al pomeriggio e al sabato, affidati ad insegnante, interno o esterno alla scuola, diverso dall’insegnante curricolare che peraltro mantiene il coordinamento concordando contenuti del corso e modalità e criteri di valutazione. La verifica di superamento delle carenze riscontrate al termine dell’a.s. scritta e/o orale è poi effettuata dall’insegnante curricolare e dal Consiglio di Classe.
In base all’esperienza maturata, si prevede siano impegnati in tali attività complessivamente oltre centocinquanta alunni.
Di tutte le attività è data comunicazione scritta alla famiglia, preceduta da informazioni puntuali relativamente ad insufficienze riportate dall’alunno e loro motivo, modalità del recupero, modalità e data delle verifiche di recupero. Nel caso in cui i genitori non intendevano usufruire delle attività organizzate dalla scuola devono dare comunicazione scritta impegnandosi a provvedere autonomamente al recupero. Lo studente è comunque sempre stato tenuto a sottoporsi alla verifica di superamento del debito effettuata dall’insegnante di classe.
STRATEGIE ED INTERVENTI PER L’INCLUSIONE
Piano annuale per l’inclusione
Il Piano Annuale per l’Inclusione è proposto dal Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) e viene approvato dal Collegio dei docenti, ai sensi della legge 170/2010, della direttiva ministeriale 27 dicembre 2012, “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica – Indicazioni operative” e della circolare ministeriale 8 prot. 561 del 6 marzo 2013.
Per la redazione del Piano è stato utilizzato il modello elaborato dal Miur, che si articola in 2 parti:
● analisi dei punti di forza e di criticità , che riporta i dati relativi all’anno scolastico precedente, rilevati tra settembre e giugno;
● obiettivi di incremento dell’inclusività, che riporta le proposte operative di miglioramento che si intendono attuare nell’anno scolastico successivo.
Il “Piano annuale per l’inclusione” (P.I.) predisposto annualmente dal GLI è riferito non solo agli allievi con disabilità ma a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il testo è disponibile su richiesta al gruppo di lavoro.
La Attività di inserimento e inclusione scolastica degli studenti con disabilità
La pedagogia Cavanis ha come peculiarità quella dell’attenzione all’alunno e della attivazione di tutte le strategie per assicurare il suo successo formativo. Tale obiettivo è messo alla prova quando difficoltà o disturbi rendono particolarmente difficile il percorso e non bastano dunque gli strumenti ordinari, ma occorre invece una formazione specifica ed una guida anche per gli insegnanti. A tale scopo all’interno dell’Istituto è stato costituito un gruppo di lavoro (GLI) composto da insegnanti, insegnanti di sostegno e consulenti esperti (interni ed esterni) esperti, individuati con il compito di elaborare proposte dirette a monitorare, valutare e migliorare l’offerta formativa per l’inclusione. Il GLI si avvale della collaborazione di Operatori dei Servizi, familiari e studenti, qualora sia necessario, per promuovere attuare iniziative educative e di inclusione predisposte dal piano educativo. Il GLI documenta la sua attività mediante la compilazione di un verbale degli incontri conservato agli atti presso la Segreteria.
E’ stata inoltre curata una procedura articolata in duplice campo di applicazione (A e B) a seconda che sia rivolto a studenti con disabilità (L.104/92) ovvero ad alunni con difficoltà emotive e comportamentali o con specifiche difficoltà di apprendimento o con problemi dovuto all’ambiente socio-economico, culturale e sociolinguistico di appartenenza.
Criteri generali sulla valutazione degli alunni con BES
Un’attenzione specifica va riservata alla valutazione degli alunni in situazione di disabilità e degli alunni con diagnosi di disturbi specifici di apprendimento, nonché degli alunni di nazionalità non italiana neo-immigrati. Tale attenzione è esplicitata anche dalla Legge dell’ 8 ottobre 2010 n.170 che, come già detto, prevede l’emanazione del regolamento inerente la valutazione degli apprendimenti nel primo ciclo.
In conclusione la valutazione, in tutte le sue fasi, si ispira al principio di trasparenza. Anche lo schema generale di riferimento della Carta dei servizi scolastici prevede che il docente debba esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione.
Infine si sottolinea che un’adeguata comunicazione nei confronti degli alunni e dei genitori sia importante non solo per garantire la trasparenza, ma anche per stabilire un rapporto di fiducia e di collaborazione che rendano la valutazione effettiva risorsa per l’educazione e l’apprendimento nonchè strumento di crescita.
La valutazione degli alunni certificati con L.104/92
La programmazione didattica dello studente certificato deve essere definita nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), concordato da tutti gli insegnanti del Consiglio di Classe, dai genitori, e dagli operatori dell’ASL che hanno redatto la diagnosi funzionale.
Tutti gli insegnanti titolari della classe dell’alunno con certificazione sono corresponsabili nell’attuazione del PEI ed hanno quindi il compito di valutare i risultati dell’azione didattica-educativa attuando un monitoraggio periodico.
La valutazione non può mai essere delegata al solo insegnante di sostegno.
PEI per obiettivi minimi (conduce al diploma con valore legale)
Nel PEI per obiettivi minimi, i docenti delle singole discipline indicano per la loro materia gli obiettivi minimi che l’alunno con disabilità , come tutti i suoi compagni, deve raggiungere per ottenere la sufficienza.
Questo PEI è riconducibile alla programmazione di quell’ordinamento di studi (quindi non sono ammessi esoneri), anche se sono consentiti dei piccoli adattamenti rispetto alla programmazione della classe.
Si intuisce che il PEI per obiettivi minimi dovrebbe essere la norma per gli alunni che presentano solo minorazioni di tipo motorio o sensoriale.
Il Consiglio di Classe deve deliberare all’inizio dell’anno scolastico che il PEI è globalmente riconducibile ai programmi di quell’ordinamento di studi, e quindi è valido per il conseguimento del titolo di studio.
Alla fine dell’anno scolastico, in sede di scrutinio, il Consiglio valuta se gli obiettivi minimi sono stati raggiunti e, in caso affermativo, promuove lo studente alla classe successiva.
Non è lecito decidere solo alla fine dell’anno se la promozione o l’eventuale diploma che si sta rilasciando abbiano o no valore legale.
Il PEI può essere curricolare in alcune materie e differenziato in altre, ma solo in via transitoria. Il Consiglio di Classe deve esprimere una valutazione unica e globale su tutta la programmazione, in sede di scrutinio finale, per decidere l’ammissione alla classe successiva.
Può succedere che il PEI con obiettivi minimi, pur prevedendo gli stessi obiettivi della classe, adotti metodi di valutazione diversi. Infatti, anche se gli obiettivi didattici sono sostanzialmente uguali a quelli dei compagni, la situazione di disabilità può a volte richiedere metodi di valutazione equipollenti per accertare il loro raggiungimento. Equipollenza significa dunque usare metodi diversi per verificare il raggiungimento degli stessi obiettivi.
Esempi di applicazione del concetto di equipollenza (vedere anche gli strumenti compensativi e dispensativi nel caso DSA):
● Prove diverse rispetto alla modalità di espressione-comunicazione. Ad esempio: una prova scritta o grafica diventa orale, una orale diventa scritta ecc.
● Prove diverse rispetto alla modalità di somministrazione: domande aperte diventano chiuse, a scelta multipla ecc.
● Prove diverse rispetto ai tempi: oltre all'assegnazione di un tempo maggiore a disposizione si può variare anche la frequenza delle verifiche o interrogazioni e definire la loro programmazione.
● Prove diverse rispetto alla quantità: numero di esercizi, di domande ecc. Se non è possibile aumentare i tempi o se la resistenza fisica del soggetto non consente la somministrazione di un’intera prova, si possono selezionare e proporre solo le parti più significative.
PEI differenziato (conduce all’attestato delle competenze)
Quando gli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato non sono riconducibili ai programmi ministeriali, la programmazione viene dichiarata differenziata e l’alunno pertanto non può conseguire il titolo di studio avente valore legale.
La programmazione differenziata consiste in un piano di lavoro personalizzato per l’alunno, stilato da ogni docente del C.d.C. per ogni singola materia, in collaborazione con il docente di sostegno.
Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P.E.I. Tali voti hanno valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi (Scuola Secondaria di Primo Grado).
Per gli alunni che seguono un Piano Educativo Individualizzato Differenziato, ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali (comma 6 art. 15 O.M. 90 del 21/5/2001).
Possono partecipare agli esami di qualifica e di stato, svolgendo prove differenziate omogenee al percorso svolto, finalizzate al conseguimento di un ATTESTATO (non il diploma) delle competenze acquisite, utilizzabile come “credito formativo” per la frequenza di corsi professionali (art. 312 e seguenti del D. L.vo n. 297/94)
La famiglia va informata di questa scelta e ha facoltà di opporsi; in questo caso l’alunno seguirà ugualmente il suo PEI, con il sostegno e ogni altra tutela prevista, ma la valutazione sarà effettuata in base ai criteri definiti per tutta la classe (il PEI ritorna ad essere per obiettivi minimi).
PREVENZIONE E CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO
Protocollo di intervento per la prevenzione ed il contrasto al Bullismo e Cyberbullismo Finalità del progetto
● promuovere e migliorare il vivere sereno a scuola;
● prevenire e affrontare situazioni di disagio generate da episodi di bullismo e cyberbullismo;
● definire procedure codificate di intervento per contrastare gli episodi di bullismo e cyberbullismo.
Caratteristiche del bullismo
Un ragazzo è oggetto di azioni di bullismo quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da uno o più compagni. Il bullismo è un comportamento che mira deliberatamente a far del male o danneggiare; spesso è persistente, ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime. Le caratteristiche distintive del fenomeno sono:
● Intenzionalità: il bullismo è un comportamento aggressivo pianificato. Il bullo sceglie attentamente la vittima tra i compagni più fragilii e aspetta che la supervisione dell’adulto sia ridotta.
● Asimmetria di potere: il bullo è più forte della vittima, non necessariamente in termini fisici, ma anche sul piano sociale. Il bullo ha un gruppo di amici-complici con cui agisce, mentre la vittima è vulnerabile e incapace di difendersi. Chi assiste, può assumere diversi ruoli che influenzano la situazione stessa: difensore, aiutante del bullo, sostenitore del bullo, spettatore passivo.
● Sistematicità: le azioni offensive sono commesse ripetutamente e frequentemente.
Le forme di bullismo
● Prepotenze dirette. Atti aggressivi diretti; furti e danneggiamento di beni personali;
● Prepotenze dirette. Atti aggressivi diretti; furti e danneggiamento di beni personali;