5 ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 5.1 Il network della DOC Colli Euganei
Su 14 intervistati ben 13 hanno espresso il loro voto a favore del Consorzio volontario per la tutela
5.4 Azioni per implementare il comparto
Esportare. Ecco la strategia che si dovrebbe adottare a detta di alcuni protagonisti del comparto vini DOC Colli Euganei. Parliamo in primis di esportazione promozionale, non prettamente commerciale in quanto questa ne sarebbe una conseguenza naturale, quindi una sorta di esportazione propagandistica il cui scopo è far conoscere i vini DOC e il Fior d’Arancio DOCG Colli Euganei inizialmente fuori dal territorio regionale e in un secondo momento fuori del territorio nazionale stesso andando quindi alla costituzione di una rete di commercializzazione allargata.
Anche trovare il giusto rapporto qualità‐prezzo sembra una strategia che pare non sempre venir adottata dal comparto, si dovrebbe quindi valorizzare maggiormente il prodotto vino DOC e DOCG in termini economici per proporlo al mercato con un prezzo che riflette l’eccellente qualità del prodotto e far si che l’attuale rapporto non vada ad intaccare la produzione e la sua resa: con un giusto rapporto qualità‐prezzo, in certi casi da implementare, i produttori si troverebbero così ad avere una soddisfacente resa economica in riferimento al numero di bottiglie prodotte e potrebbero continuare la propria attività senza dover puntare ad incrementare la produzione per far fronte alle esigenze economiche.
Se facciamo però un passo indietro, si potrebbe implementare e coordinare in maniera più efficace ed efficiente il calendario eventi organizzati all’interno del territorio. Non sarebbero necessari ne grandi investimenti ne l’istituzione di nuovi enti, sarebbe sufficiente raggruppare mensilmente i responsabili di enti, comuni e associazioni attivi nel comparto per programmare congiuntamente e in sinergia gli eventi che si svolgeranno nel corso dell’anno, evitando sovrapposizioni e fornendo ad ognuno il medesimo supporto promozionale; altro aspetto che potrebbe portare benefici al riguardo è la creazione di guide cartacee distribuite presso le Ufficio Turismo, Consorzio, Comuni, sede del Parco, nella aziende agricole vitivinicole della zona, nella Cantina, negli uffici di Regione e di qualsiasi altro luogo che vede una correlazione con le attività del territorio.
Ebbene se questa “cabina di regia” non sembra ancora essere presente nel comparto, Provincia e Camera di commercio stanno lavorando ad un progetto che mira a risolvere tale esigenza: la DMO
Destination Management Organization, progetto che punta a coordinare e organizzare le azioni di
tutti quegli organi attivi in ambito di promozione turistica del territorio in modo che implementando le attività turistiche delle singole reti locali si possa poi ottenere un risultato complessivamente migliore.
Si potrebbero anche implementare le sinergie tra il distretto e la zona termale vista la numerosità dei turisti che si potrebbero attrarre nella zona, questa idea sembra talvolta rallentata da una scarsa
consapevolezza della ricchezza di prodotti che offre la zona euganea e lo si denota dal ridotto numero di ristoratori e strutture alberghiere che propongono e promuovono i prodotti della zona, dai vini all’olio.
Ma non è finita qui, si potrebbe proporre anche un altro strumento incentrato sulla tutela del consumatore e dei produttori, che verte su controlli esterni relativi alla qualità del vino sia prima
che dopo l’imbottigliamento quindi una serie di analisi a campione in field che determinerebbero
così un miglioramento della qualità e dell’immagine associata ai vini dei Colli Euganei.
In sintesi. Nel comparto sta prendendo piede la concezione secondo la quale è necessario sfatare il mito che per promuovere e vendere i prodotti è semplicemente necessario che essi siano caratterizzati da elevati livelli di “qualità”.
Senza alcun dubbio il livello di qualità dei prodotti è un fattore che determina il successo o l’insuccesso di un prodotto quando arriva nel mercato ma per portare il distretto vitivinicolo dei Colli Euganei al pari degli altri cluster veneti è necessario che tra tutti gli attori maturi l’idea di ridurre le coltivazioni di vitigni internazionali per riservare più spazi alla coltivazione di vitigni di moscato giallo dal quale ottenere il Fior d’Arancio DOCG.
Gli sforzi promozionali delle istituzioni, Regione in primis, per spianare la strada al commercio estero sono volti all’individuazione di mercati di sbocco esteri. Se attualmente si sta assistendo ad una
riorganizzazione del network, anche grazie al sostegno economico alle imprese transitato attraverso
Regione Veneto, e ad un’evoluzione tecnologica delle imprese in termini di know‐how, i progetti per il futuro vertono a rendere l’intero sistema vitivinicolo della DOC Colli Euganei un adeguato strumento di tutela e promozione nei confronti del territorio e delle produzioni sfruttando l’unicità di un vino come il Fior d’Arancio DOCG.
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