3. NETWORK ANALYSIS 3.1 Le reti
3.5 I soggetti che operano nel distretto della DOC Colli Euganei
In questo paragrafo analizzeremo in maniera mirata i soggetti che fanno parte della filiera vitivinicola del territorio dei Colli Euganei, fornendo un’anticipazione della network analysis applicata in ambito economico, senza tralasciare i cambiamenti recenti che hanno influenzato le attività economiche spaziando da livelli globali, regionali fino a coinvolgere anche quelli locali. La network analysis si rivela essere uno strumento di particolare interesse perché riesce a coniugare due aspetti di analisi opposti, il macro e il micro, all’interno di un unico modello che li incorpora sulle basi del principio di
embeddedness. Questo concetto di incorporazione non potrebbe non venire usato oggi giorno visto
l’ambiente politico, istituzionale ed economico in costante evoluzione e nel quale qualsiasi tipo di legame, relazione e rapporto, sia esso di natura economica, sociale, politica, fa capo alle relative strutture di appartenenza ognuna delle quali ha forme e dinamiche specifiche. Di fondamentale importanza risultano essere le reti di comunicazione che fungono da veri e propri trasformatori della società.
In questo contesto la rete diventa “un’unità di analisi costituita da un insieme di attori legati tra loro attraverso rapporti di scambio e transazioni”. Il caso della filiera produttiva dei vini dei Colli Euganei rappresenterebbe, secondo il sociologo statunitense Max Granovetter25, un esempio di
incorporazione strutturale26 ovvero dei legami sociali condizionati da strutture e ambienti
istituzionali di riferimento. Anche Randall Collins27 fornisce un’interessante definizione di rete, che ben si applica alla nostra analisi, definendola come “un insieme di scambi ripetuti che intercorrono tra le stesse persone e costituiscono una rete”. In entrambi in casi emerge la tendenza ad analizzare non più esclusivamente le relazioni tra individui, si inizia ad inglobare anche l’esplorazione di soggetti 25 Sociologo di origini americane grazie al quale è nata la Nuova Sociologia Economica. 26
Secondo Granovetter si possono distinguere due tipologie di incorporazioni, una è quella strutturale, l’altra è quella relazionale che interessa i legami personali tra gli individui.
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collettivi come imprese e associazioni e le strutture a cui danno vita attraverso le relazioni che instaurano l’uno con l’altro (Coletti, De Panizza, 2007).
I soggetti economici che ricoprono un ruolo attivo nella filiera della DOC Colli Euganei fanno parte di quello che può essere definito un sistema territoriale locale dove ogni membro è consapevole di avere un’identità propria e che unendosi con gli altri è in grado di dar vita a dei comportamenti collettivi ripetibili che si relazionano poi con il sistema esterno e i suoi soggetti seguendo precise regole e dinamiche. Nonostante la tendenza odierna sembri condurre alla frammentazione degli ambienti locali facendo allontanare le aziende dal territorio di origine, non si deve adottare una visione generalista dei fatti in quanto esistono ancora delle comunità che si fanno portavoce della vocazione territoriale della loro zona di origine e si dedicano a produzioni strettamente legate all’identificazione con il territorio. Nel corso di questo elaborato il sistema locale diventerà un’unità di analisi il cui sviluppo è determinato da condizioni di tipo geografico, ambientale, sociale e culturale che combinate con gli altri aspetti e i soggetti facenti parte del sistema riescono a dar vita a sistemi di tipo reticolare basati sull’interazione economico – sociale e godono di una relativa stabilità nel tempo. Come sostiene Bagnasco, le società locali dovrebbero essere in grado non tanto di sottrarsi ma piuttosto di analizzare i flussi per scegliere quelli più appropriati in modo da sfruttarli ai fini della propria crescita e per resistere nella lotta della concorrenza tra i territori.
Vediamo ora chi sono i protagonisti della filiera vitivinicola dei Colli Euganei, o più in generale i soggetti coinvolti in una qualsiasi filiera vitivinicola; essi sono tutti quegli attori economici che attraverso il loro operato partecipano attivamente a fasi quali coltivazione delle viti, trasformazione delle uve in prodotti semilavorati o finiti, produzione dei vini e relativa commercializzazione. Ai soggetti appena descritti si accostano poi tutti i fornitori di servizi utili al processo, come i produttori di sementi, concimi, tappi, bottiglie, attrezzi agricoli e prodotti enologici in generale.
In primis è d’obbligo citare i produttori viticoli che coltivano le uve dalle quali si producono i vini, quelli dei Colli Euganei sono generalmente piccoli imprenditori che operano in aziende di tipo familiare. Queste aziende non vanno oltre le fasi della coltivazione e della raccolta delle uve perché solitamente non hanno i mezzi economici e strumentali per seguire i passaggi successivi; va ricordato infatti che la produzione in aree collinari presenta costi maggiori rispetto alle zone collinari e in assenza di strumenti per il supporto alla vendita dei prodotti è difficile riuscire ad avere introiti tali da coprire i costi e che contribuiscano alla creazione di utile. Casi come questi sono molto interessanti da analizzare perché spesso si scopre come sia possibile incrementare le potenzialità di queste aziende attraverso piani strategici che si basano su strategie di marketing integrato.
Mentre le prime sono dedite esclusivamente alla coltivazione di uva, destinata alla vendita ad aziende vitivinicole, a cantine o ancora a imprese enologiche, le aziende vitivinicole sono imprese che oltre a produrre l’uva ne seguono anche la sua lavorazione e le fasi successive fino all’imbottigliamento occupandosi in certi casi addirittura della vendita diretta. Anche queste tipologie di aziende non presentano dimensioni molto elevate, salvo alcune eccezioni, si tratta di medie strutture come del resto lo sono la gran parte delle imprese che popolano il settore vitivinicolo italiano. Una grande sfida che tali realtà stanno accogliendo sempre più di frequente sono nuove
strategie basate su integrazioni strategiche con altre imprese, enti e istituzioni per la promozione e
valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.
Oltre ai produttori vinicoli e vitivinicoli troviamo anche le cantine sociali, delle aziende basate su forma cooperativa che lavorano l’uva per conto dei soci membri. La ragione che spinge molti produttori viticoli a far convergere la propria vendemmia nel bacino delle cantine sociali è da ricercare nei costi e nelle strumentazioni necessarie per il processo di lavorazione dell’uva e della commercializzazione del prodotto finito, nonché negli oneri connessi ai costi pubblicitari e promozionali a supporto della vendita. Molti produttori veneti la cui attività sorge nel territorio dei Colli Euganei destinano la propria produzione alla Cantina dei Colli Euganei, la Società Cantina Colli
Euganei.
La Cantina dei Colli Euganei28 è stata fondata circa 60 anni fa da alcuni produttori locali che decisero di unire le singole attività per farle convergere, traendone così forza e vantaggi dall’unione; lo scopo infatti non era solamente la lavorazione congiunta delle uve attraverso macchinari condivisi, ma anche la successiva commercializzazione del prodotto che si avvaleva di un marchio comune da sfruttare in fase di vendita e utile per la valorizzazione del territorio di origine. Dopo 20 anni dalla fondazione della cantina, nel 1969, venne fondata la Denominazione di Origine Controllata “Colli Euganei” che ad oggi svolge un ruolo cruciale nel preservare l’area vitivinicola dei Colli contribuendo anche al suo sviluppo.
Proseguendo l’analisi troviamo anche imprese più dinamiche, le aziende enologiche private, che dopo aver acquistato l’uva dalle aziende vinicole si occupano della loro lavorazione e commercializzazione con marchi privati.
Infine troviamo i consorzi di tutela, associazioni volte a tutelare i membri della filiera che rappresentano ma anche attivi in fatto di promozione, ricerca e controllo qualità. Spesso i consorzi svolgono un ruolo davvero rilevante soprattutto in materia legislativa della filiera, esempi sono i casi in cui si devono rivedere i disciplinari regolatori della produzione, oppure della gestione delle Denominazioni DOC e DOCG o più semplicemente per agevolare le iniziative di promozione del territorio e dei prodotti. Tra i consorzi che tutelano i vini veneti possiamo citare il Consorzio della
DOC dei Colli Euganei e la Società Consortile Territori DiVini.
Il Consorzio della DOC Colli Euganei si presenta come “Consorzio Volontario per la Tutela della DOC
Colli Euganei” ed è rivolto alla salvaguardia della produzione dei vini dei Colli. Il ruolo che svolge un
consorzio ha molti effetti benefici sui soci che lo identificano come punto di riferimento al quale rivolgersi in caso di bisogno o per ottenere semplici informazioni. Il Consorzio dei Colli Euganei offre la possibilità di effettuare analisi grazie ad un laboratorio interno predisposto per tale attività, garantisce supporto tecnico‐agrario e consulenza e viene visto come il punto di riferimento del settore vitivinicolo Colli Euganei (collieuganeidoc.com).
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Ad oggi la Cantina dei Colli Euganei può contare su 950 membri le cui imprese ricoprono quasi 1000 ettari di terreno coltivato a vigneto che danno origine a 9000 tonnellate di uva e 65.000.000 di litri di vino (cantinacollieuganei.it).
Il Consorzio Territori DiVini ha un’area di azione più vasta del precedente avendo un ruolo di tutela che si espande al di fuori del livello regionale veneto inglobando anche Piemonte e Toscana (territoridivini.it).
La scelta di riunire in un’unica associazione queste tre regioni non è stata sicuramente casuale. Veneto, Piemonte e Toscana sono rinomate produttrici di vini DOC e DOCG e si stima che la loro produzione associata di vino, espressa in ettolitri, ricopra due quinti di quella nazionale. Alla quantità si associa poi il fattore qualità che si attribuisce per antonomasia alle produzioni in questione. Il consorzio in questo caso raggruppa tutte le svariate produzioni di vini regionali fungendo da fornitore in grado di rispondere alla diverse richieste qualitative e quantitative del mercato e del segmento vinicolo, che negli ultimi decenni è in continuo mutamento ed evoluzione, e far fronte alla sempre crescente concorrenza che si riscontra a livello internazionale.
Va ricordato che la fondazione dei consorzi è regolata dall’articolo 2 del Decreto legislativo dell’1 agosto 2003 emanato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, intitolato “Criteri modalità e procedure per l’attuazione dei contratti di filiera”. Il Decreto Legislativo in oggetto verte alla sottoscrizione di contratti di filiera trai consorzi e il Ministero stesso per tutelare e supportare le imprese che decidono di farne parte. Il Consorzio Terre DiVino è stato anche assoggettato ad un programma di investimenti integrati destinati a diversi livelli della filiera di tutte e tre le regioni. Un progetto di gran prestigio e di grande interesse per l’intera nazione visto che il fatturato di interesse è pari a circa 251 milioni di euro e che è stato possibile realizzare grazie all’impegno dei consorzi regionali delle singole regioni: Consorzio per la tutela dell’Asti, Consorzio Vino Chianti Classico, Unione dei Consorzi Vini Veneti DOC.
Completano l’elenco tutti i fornitori, di farmaci e fitofarmaci, di concimi e pesticidi, di macchinari per la coltivazione e potatura delle viti e della lavorazione dell’uva, di tappi e bottiglie; e i distributori tra cui gli addetti marketing e addetti commerciali alle vendite.
L’analisi della filiera tuttavia fa emergere che ci sono anche altri soggetti che rivestono un ruolo significativo, sebbene non coinvolti direttamente nella produzione dei vini o nella loro effettiva commercializzazione, questi sono tutti quegli enti che fungono da promotori del territorio e conseguentemente dei suoi prodotti come gli uffici dell’Ente Nazionale per il Turismo, con i portali
promotori del turismo nell’area in questione, un esempio può essere il sito www.turismopadova.it, o
ancora le Strade del Vino, le pro loco associazioni di volontariato che raggruppano i cittadini solitamente appartenenti ad una stessa area e, in collaborazioni con enti e istituzioni locali come i comuni, per promuovere il territorio di appartenenza, le attrazioni turistiche che presenta e i prodotti locali.