4. IL COMPARTO VITIVINICOLO DELLA DOC COLLI EUGANEI ANALIZZATO IN TERMINI DI NETWORK E SCAMBI RELAZIONALI
4.1 Gli strumenti di analisi
Dato l’obbiettivo che si propone questo studio, ovvero l’individuazione e l’analisi delle relazioni e delle interazioni che si instaurano tra i soggetti attivi all’interno del comparto vitivinicolo della DOC Colli Euganei, si è ritenuto opportuno instaurare un’indagine field e lo strumento che è apparso più appropriato ai fini di suddetta è stato senza ombra di dubbio il questionario semi‐strutturato somministrato attraverso interviste dirette face to face. Se i due strumenti, utilizzati separatamente hanno un’indubbia valenza, è impossibile negare come essa venga implementata nel momento in cui i due processi di indagine vengono usati congiuntamente.
Nonostante l’ampia offerta di strumenti adottabili per condurre determinati studi e ricerche in campo agro‐alimentare, si è ritenuto che il questionario fosse uno di quegli strumenti che era quasi d’obbligo usare per ottenere un significativo e variegato insieme di dati e informazioni da analizzare, soprattutto se proposto in forma semi‐strutturata.
Il questionario semi‐strutturato è un questionario costituito da un insieme di domande, suddivise per campi tematici particolarmente significativi ai fini dell’indagine, ognuna delle quali oltre ad offrire un ventaglio di possibili risposte già predefinite consente di ampliare la risposta con ulteriori commenti da parte dell’intervistato.
Dopo aver sottoposto il questionario ai protagonisti dell’indagine, è stato possibile delineare: • i principali attori attivi nel comparto produttivo preso in esame;
• le svariate tipologie di relazioni esistenti tra i soggetti – totali, miste, di subfornitura, commerciali, etc.; • il modo in cui i membri della rete si valutano l’uno con l’altro; • la visione di network diffusa tra i soggetti e l’indagine sull’esistenza di un sentimento diffuso di appartenenza o meno ad esso; • i benefici associati al far parte di una rete; ma anche: • le tipologie di attività svolte dai soggetti e la dimensione delle loro aziende; • il modello organizzativo e le tecniche di gestione adottati.
Al questionario sono state affiancate interviste dirette face to face utili ad avere ulteriori informazioni e a colmare eventuali gap informativi che potrebbe aver lasciato il questionario; come sostiene Edgar Morin, l’intervista è comunicazione che crea informazione (Tuzzi, 2001).
In generale va ricordato che il ruolo dell’intervista risulta essere cruciale per svariati motivi:
• consente di indagare un fenomeno coinvolgendo i detentori stessi dell’informazione che si cerca;
• essendo uno strumento di tipo stimolo‐risposta può essere gestita a discrezione dell’intervistatore che ha il potere di condurre la stessa e trattare argomenti predefiniti; • consente di accedere a informazioni e sapere in tempo reale.
Consapevoli del fatto che le interviste a risposta aperta possono portare a una non sempre facile interpretabilità delle informazioni rispetto a quelle più rigide che prevedono risposta chiusa, si è ritenuto che l’intervista ad hoc sia quella che più si adatti, in abbinata al questionario, alla presente indagine visti gli obbiettivi perseguiti.
La coesione dei due strumenti prescelti appare necessaria in quanto per certi aspetti si compensano: l’intervista ha un ruolo molto importante in riferimento al processo interattivo che si instaura tra intervistato e intervistatore, sono le persone coinvolte nel colloquio ad essere al centro dell’attenzione; cambia l’elemento protagonista nel questionario dove al centro di tutto vi è la domanda.
Se usati congiuntamente, i due strumenti possono riassumere e offrire un quadro generale effettivo, affidabile e soddisfacente del tema di indagine e fare emergere punti di vista e legami relazionali di particolare importanza per la spiegazione delle dinamiche presenti all’interno del comparto vitivinicolo DOC Colli Euganei.
Nella fase successiva alla somministrazione del questionario e delle interviste sono state analizzate le risposte pervenute attraverso il questionario e sono stati elaborati i dati ottenuti per giungere ad un
identikit reticolare riassuntivo delle dinamiche relazionali che contraddistinguono il distretto della
DOC Colli Euganei.
I dati raccolti sono stati classificati e raggruppati in una matrice quadrata con lo stesso numero di righe e colonne e messi in relazione attore per attore; la diagonale principale ha presentato una serie di zeri in quanto ogni soggetto intervistato non ha alcuna relazione con se stesso. Nelle altre celle è stato riportato il numero di relazioni dirette che ogni soggetto ha intrapreso nel corso dell’anno 2011 con gli altri attori del comparto.
Dalla matrice dei dati, creata attraverso il software Ucinet versione 6.399, è stato possibile derivare una rappresentazione grafica in 2D esemplificativa delle relazioni tra gli attori della DOC Colli Euganei grazie al software NetDraw versione 2.097 in cui ogni soggetto è stato rappresentato come punto collocato in uno spazio grafico e caratterizzato da frecce in entrata e in uscita in base ai dati inseriti nella matrice originaria. In alternativa al software NetDraw, un altro utile strumento per la rappresentazione grafica in 3D potrebbe risultare Mage 3D.
Grazie a questi software si possono intraprendere molteplici azioni di analisi volte ad individuare specifiche peculiarità dei nodi che compongono la rete. Gli indici che è possibile calcolare sono svariati e variano in base all’obbiettivo dell’indagine: l’indice di densità, l’indice di centralità, l’indice di betweenness, l’indice di closeness centrality, l’indice di clique.
I risultati descritti dall’indice di densità indicano il livello di sovrapposizione, ovvero la densità, di competizione tra i nodi del network. Questa misurazione altro non indica che la percentuale di connessioni tra i nodi (Marchini, Diotallevi, Fioriti, 2010).
L’indice di centralità è ricavabile dalla matrice di adiacenza, matrice che riporta in ogni cella la numerosità complessiva delle relazioni competitive dei nodi ovvero la loro frequenza; dalla somma delle interdipendenze che investono ogni nodo si ottiene la misura della centralità del nodo. Questo indice può essere molto efficace per individuare non solo il nodo più centrale ma anche per vedere gli altri che svolgono un ruolo rilevante in ordine di importanza (Marchini, Diotallevi, Fioriti, 2010). La misurazione dell’indice di betweenness può evidenziare i soggetti che fungono da intermediari all’interno del network; betweenness è infatti sinonimo di “interposizione” e indica il grado di intermediazione ricoperto da un nodo in relazione ad uno o più nodi (Dara Guccione, Varia, 2010). Questo indice evidenzia se i nodi del network agevolano o meno, e in che misura, l’incremento dei rapporti tra i vari componenti del network. L’indice di closeness centrality offre informazioni sul livello di vicinanza di un attore rispetto agli altri membri della rete e in relazione al grado di prossimità è possibile dedurre la capacità del nodo di dar vita a legami con gli altri nodi del network.
Infine l’indice di clique consente di raggruppare l’insieme degli attori in sub‐sistemi con tecniche aggregative di bottom‐up.
Ai fini dell’indagine proposta in questo elaborato si è ritenuto opportuno focalizzarsi principalmente sull’indice di centralità, per poi soffermarsi sul ruolo effettivo che ricopre il nodo all’interno del comparto, analizzarne le attività svolte ed evidenziare se la sua posizione all’interno del network viene percepita come centrale anche dagli altri nodi o meno. In aggiunta all’indice di centralità è stato misurato anche l’indice di betweenness.
4.2 Il panel di intervistati
Il questionario elaborato è stato sottoposto ad un totale di 12 attori ognuno dei quali svolge un ruolo rilevante all’interno del distretto vitivinicolo, in termini di tutela del territorio, produzione dei vini e promozione del territorio e dei suoi prodotti.Parco Regionale dei Colli Euganei è stato scelto come esempio di ente attivo per la tutela e la
promozione del sistema risorse, il distretto vitivinicolo Colli Euganei e le relative denominazioni DOC e DOCG sono strettamente collegati al territorio di coltivazione dei vigneti e la loro esistenza non potrebbe prescindere dal legame con l’area in cui sorgono. Il ruolo di tutela ambientale svolto dal Parco inoltre non viene ricoperto da nessun’altro attore attivo nel comparto. Alla base del sistema produttivo ci sono ovviamente aziende viticole e vitivinicole, i veri motori del comparto grazie alle quali si sviluppano poi tutte le attività di promozione e valorizzazione dell’area Colli Euganei e delle sue produzioni vitivinicole. È grazie a tutte queste realtà produttive, per lo più di piccola e media dimensione, che esiste l’offerta di vini DOC e DOCG dei Colli Euganei. Per capire le modalità con cui un’azienda si rapporta con gli altri attori del settore sono state selezionate un’azienda viticola di Baone e un’azienda agricola
agrituristica di Cinto Euganeo che si occupa sia di raccolta che di lavorazione, imbottigliamento e commercializzazione diretta dei vini prodotti con marchio proprio.
Affianco alle aziende ci sono i fornitori di materiale enologico, tappi, bottiglie ed etichette; per avere un’idea generale della frequenza e della tipologia di rapporti che si possono instaurare tra aziende e fornitori l’intervista è stata posta ad una tipografia che realizza grafiche ed etichette per molte aziende del comparto, inclusa la Cantina dei Colli Euganei.
Proseguendo la lista di attori coinvolti nell’analisi troviamo Regione Veneto, Camera di Commercio
di Padova e i Comuni. Questi tre attori ricoprono un ruolo prettamente istituzionale ed
amministrativo nel comparto ma vedremo come anche loro fungono da promotori del distretto.
Società Cantina e Consorzio sono altri due punti di riferimento all’interno della rete, la prima è il più
grande centro cooperativo di raccolta uve dove avvengono le fasi successive alla vendemmia, inclusa la commercializzazione per conto dei soci, e viste le grandi dimensioni Società Cantina riesce a farsi portavoce delle necessità dei viticoltori sostenendoli e facendo spesso da tramite con le altre istituzioni. Il Consorzio, invece, è stato il primo ente fondato per la promozione e la tutela del comparto ed è proprio grazie alla determinazione e alla costanza con cui ha supportato e promosso il Fior d’Arancio che questo ha ricevuto il riconoscimento DOCG. Azienda Turismo Padova Terme Euganee e Strada del Vino sono rivolte alla promozione del sistema turistico; la prima si occupa principalmente di accoglienza e informazione turistica mentre la seconda si occupa di promozione e valorizzazione del sistema in collaborazione con le aziende vitivinicole, il tutto rivolto alla diffusione e al rilancio del territorio, della sua cultura e dei suoi prodotti.
Ultimo ma non meno importante, Slow Food Veneto – Condotta della Bassa Padovana. Questo ramo di Slow Food punta a scoprire, tutelare e valorizzare tutti quei prodotti eno‐gastronomici della Bassa Padovana con una storia antica alle loro spalle e che oggi rischiano di andar perduti perché non tutelati da altre istituzioni. In materia vino non ci sono presidi per quanto riguarda i vini DOC Colli Euganei in quanto godendo di tale denominazione, sono già tutelati e per questo sarebbe impossibile conferire loro un presidio Slow Food.