• Non ci sono risultati.

Karamzin [1993: 390] riferisce che il Nostro, con grande dispiace- re del Papa, dichiarò di non aver ricevuto alcun incarico speciale da Vasilij III a proposito di questioni di carattere politico о religioso:

«[...] но, к неудовольствию папы, объявил, что не имеет ни- каких повелений от Василия для переговоров о делах государ- ственных и церковных (volume VII, capitolo III); così anche Gri- gorovič [1834: 103, nota 11], ricalcando Karamzin: « Ho вопреки тайны м ож и дан и ям К лим ента, Д им итрий, кроме Государе- вой Грамоты и даров, не имел от В. К нязя никаких повеле- ний для переговоров о делах церковных и государственых».

Si suppone inoltre che il Gran Principe avesse affidato a Dm. Ge- rasimov anche il compito di trovare architetti e ingegneri, e che questo fosse dunque il motivo della sua presenza a Roma (Zimin 1972: 302); anche Paolo Giovio [1525/1571: 160-161] sospettava che il vero scopo della missione di Dm. Gerasimov fosse un altro, e si augurava di venirne presto a conoscenza per bocca dello stes- so ambasciatore russo:

«Caeterum Demetrius, uti est humanarum rerum et sacrarum praeser- tim literarum valde peritus, occultiora de magnis negotiis mandata ha- bere videtur, quae mox eum privatis congressibus expositurum spera- mus».

L’ambasciatore russo, dopo essersi ripreso da una fastidiosa feb- bre (Paolo Giovio 1525/1571: 161 e, con toni ben più marcati e drammatici, Karamzin 1993, voi 7, cap 3, p. 390), partecipò ad una celebrazione religiosa in onore dei SS. Cosma e Damiano, assi- stette ad una riunione del senato e, infine, potè ammirare gli splen- dori della corte papale e, soprattutto, le bellezze artistiche della città eterna; in occasione della messa solenne che festeggiava il ritorno del Cardinale Compagni dalla Germania, celebrata personalmente dal Papa, Dm. Gerasimov fu inoltre ospite d ’onore.

Egli, inoltre, venne a contatto con illustri personalità del tempo: particolarmente feconda e stimolante, a questo proposito, si rivelò

C apitolo I

00055996

3 0

Pamicizia del Nostro con Paolo Giovio. Quest’ultimo, basandosi sulle informazioni da lui ricevute in occasione di frequenti incontri scrisse, in lingua latina, un libello dal titolo Pauli Iovii Novoco- mensis de legatione Basilii Magni Principis Moscoviae ad Cle- mentem VII Pontificem Maximum [...], opera ricca di importanti e

curiose notizie sulla posizione geografica della Russia, sulla reli- gione, gli usi e i costumi dei suoi abitanti oltre, naturalmente, alla preziosa relazione del l’ambasceria di Gerasimov e della risposta del Gran Principe alle richieste del Papa. Che Dm. Gerasimov sia stato l’unica fonte delle notizie contenute nell’opera di Paolo Gio- vio (Gamel’ 1865: 177; Michow 1882-83: 118) lo dimostrerebbe- ro sia il carattere delle informazioni riportate sempre fedelmente, nonostante alcune imprecisioni nel riferire della nomina del metro- polita e dei vescovi, sia l’autore stesso nella lettera dedicatoria al- l’arcivescovo Rufo23.

1.2.З.З.1. La leggenda del contadino

Dm. Gerasimov, durante il suo soggiorno romano, racconta la simpatica favola di un agricoltore che, in cerca di miele, cade nel gigantesco tronco cavo di un albero e per due giorni si ciba di solo miele. Quando ormai, nella solitudine della foresta, ha perso ogni speranza di essere udito da qualcuno, l’uomo viene salvato invo- lontariamente da un’orsa, venuta a sfamarsi, che, sentendosi affer­

23 «Efflagitasti A m plissim e Antistes Rufe, ut ea quac de Moschouitarum mori-

bus a Demetrio eius gentis legato, qui ad Clementem VII. Pontificem nuper venit, quotidianis prope sennonibus didicissem , latinarum literarum memoriae commen- darem [ ״ .]» (eit. da M ichow 1882-83: 169). Non unanime è il parere espresso dagli studiosi sul lib ello di Paolo G iovio: se Sem enov [1836: 9] ne esprime un giu d izio sostanzialm ente favorevole, diversa è l'opinione di Ždanov [1881: 6 e 1904: 498]; GorfunkeP [1993: 244] si rifiuta di applicare l'errata equazione Dm. G erasim ov-notizie vere vs. Paolo G iovio-notizie false e anzi sostiene che, se il li- bello, derivante in gran parte dalle informazioni ddl'am basciatore russo, contiene informazioni non sempre attendibili e precise, la colpa deve essere anche della sua fon te.

rare dalle mani deiruom o e udendo un forte grido si spaventa e, nello scappare via, tira fuori dal tronco cavo lo sventurato contadi- no (Paolo Giovio 1525/1571: 167).

Il motivo del miele era un evidente riferimento ad uno dei pro- dotti tipici della Russia (Michow 1882-83: 130-131), ed intendeva mostrarne la ricchezza (Gamel’ 1865: 177)24.

E singolare che si debba ad un testo di provenienza occidentale, anche se di ispirazione russa, la fissazione di un motivo, quello delPorso che trae in salvo un uomo da un tronco d ’albero, altri- menti non attestato nella favolistica russa, e che ottenne invece grande risonanza in occidente, come dimostra la sua frequente ri- correnza e diffusione (Otten 1981 ).

1.2.3.4. Viaggio di ritorno

Nel luglio del 1526 Gerasimov ritornò in patria (Gamel’ 1865: 177); lo accompagnava Gian Francesco da Potenza, nominato da Clemente VII vescovo di Skara, in viaggio alla volta della Svezia (Gamel’ 1865: 165-166)25, cui Re Sigismondo di Polonia aveva affidato il non facile compito di presentare al Gran Principe pro- poste di pace esigendo, allo stesso tempo, la restituzione di Smo- lensk alla Polonia. Sulla via del ritorno, nel dicembre del 1525, i due si fermarono per qualche tempo a Venezia, come registra Sa- nuto [1894: 497]:

24 II racconto, riferitoci da Paolo G iovio, è infatti introdotto dalla seguente os- scrvazione: «Reperiuntur saepe favorum ingentes massae arboribus conditae, vete- raque m ella deserta ab apibus, cum singulas arbores, in vastis nemoribus rari ag- grestes m inim e perscrutentur: ita ut in admirandae crassitudinis arborum stipitibus permagnos m ellis lacus aliquando reperiant» (P aolo G iovio 1525/1571: 167).

25 Si veda anche la notizia riportata dalla Cronaca: «П риш ел посланник ве- ликаго князя от Рима Митя малый толмач латынской, а с ним вместе пришел к великому князю от папы рим скаго К лим ента им енем Иван ф ренчю ж ков (ф рунчеж ский) бискуп» (cit. da Winter I960: 197).

C apitolo I 3 2

«A dì 17, Domenega. Da matina vene in Collegio il Legato dii Papa insieme con uno episcopo di Scarense orator dii Papa, qual manda in Moscovia, et uno orator dii ducha di Moscovia nominato missier De- metrio Arasmo, qual è stato dal Pontefice e ritorna in li soi paesi. El qual era vestito con casaca rosa e di sora velludo negro e una bareta di feltron bianco, in longo, con dossi atomo al costume loro. E intrati in Collegio, fatto le debite accoglienze per il Serenissimo, fatto sentar a- presso tutti tre, il Legato disse la causa di la sua venuta. Poi l’altro e- piscopo, come il Papa il mandava per sedar quelle cose, et redurli a la bona fede. Poi l’altro di Moscovia, per interprete di uno prete, fé dir al- cune parole, con gran reverentia, dii suo Ducha verso questo Stado. Et poi apresentò una pelle de zebelin bellissima, di valuta di ducati 50. Et il Serenissimo lo ringratioe etc. Sono alozati quei di Moscovia a la Riva dii ferro»26.

Sembra inoltre che, nel suo soggiorno veneziano, egli non abbia ri- cevuto 1 ,atteso trattamento; venne anzi addirittura escluso da una celebrazione sacra per aver preteso di occupare il posto d ’onore, davanti agli altri ambasciatori27.

1.3. Dm. Gerasimov e la Geografìa del suo tempo

Dm. Gerasimov, in occasione delle sue missioni diplomatiche, compì numerosi viaggi; purtroppo non sempre riusciamo ad indi- viduare con precisione le coordinate, sia spaziali che temporali, dei suoi spostamenti attraverso l’Europa. Siamo infatti a conoscenza di una sua navigazione alla volta della Danimarca, in compagnia di

26 Sempre Sanuto (1 8 9 4 , t. 4 0 , pp. 5 0 2 -5 0 3 ) ricorda «[...] li tituli di do orato- ri, uno dii Papu va in Polonia, et uno di quel Re toma in Polonia, stati in Collegio. Reverendus pater dom inus Joannes Franciseus Citus episcopus scarensis, nuntius Sanctae Sedis A postoi icae apud magnum Basilium principem M oschoviae et totius Russiac imperatorem. Dem etrius Arasmi orator magni Basilii civitatis M oscho- viae principis et totius Russiae Imperatoris apud Sanctissimum Dominum nostrum Clementem Papam septimum».

27 Sanuto [1894: 533]: «[...] Et io dita una soienissim a messa, con canti e gran luminarie. Noto. L'orator dii ducha di M oscovia fo invidato; ma perché il voleva preeieder li altri oratori dicendo a Roma havia precedcsto, il Serenissim o tcm iinoe che non ven isse e cussi non vene».

3 3