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I I SStruttura del testo di PsBr

123Struttura del testo di PsBr

12 Cfr anche quanto osserva Kovtun [1975: 63, nota 193].

6.4. Confronto fra i testimoni manoscritti di PsBr

Segue ora 1 ,elenco dei testimoni completi e incompleti di PsBr. Preferiamo parlare di testimoni, anziché di manoscritti, per sgom- brare il campo dalla possibilità che sorgano degli equivoci: la с о т - pletezza/incompletezza del manoscritto, infatti, riguarda gli acci- denti esteriori, quali la sparizione di fogli о fascicoli etc, anche se questi inevitabilmente compromettono, come nel caso di I, l’inte- grità del testo ivi contenuto. Esistono, per restare sempre nell’am- bito di PsBr, alcuni manoscritti, come per esempio M e Ch, lacu- nosi nella parte finale, dunque testimoni (originariamente) compie- ti in manoscritti incompleti, mentre tutti i testimoni incompleti ci

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sono stati tramandati in manoscritti completi; più difficile è invece giudicare lo status di alcuni testimoni manoscritti, come per esem- pio i numeri 35 e 39 deirelenco fornito al capitolo 5, § 5.3: essi contengono, a giudicare dalle loro sommarie descrizioni, solo porzioni di testo in manoscritti apparentemente completi.

6.4.1. Tabella dei manoscritti completi

Nella tabella 2 sono raccolti tutti i testimoni completi, a ciascu- no dei quali viene assegnata una sigla nella terza colonna:

M a n o s c r i t t o S ec S iR

Moskva GIM Barsov nr. 105 XVII G

Moskva GIM Sinodal’noe Sobranie nr. (305) 77 XVII Sin

Moskva GIM Sobranie Chludova nr. 47 XVII Ch

Moskva GIM Sinodal’noe Sobranie nr. 997 XVI U

Moskva RGB F 722 nr. 108 (63/1) XVII

м

Moskva RGB Troice-Sergieva Lavra F 304 nr 87 (834) XVI Tr

Sankt-Peterburg BAN 16. 12. 7 (Osn. 1287) XVII В

Sankt-Peterburg IRLI Opis’ 23 nr. 271 XIX I

Sankt-Peterburg RNB Sofìjskij 1255 XVI Sof

Sankt-Peterburg RNB Soloveckij F 717 nr. 1148 (1039) XVI Sol

Tabella 2

6.4.2. Materiale testuale originariamente estraneo a PsBr

In PsBr sono confluiti anche dei testi che non sembrano avere particolari legami con la tradizione di ExpPsal; i loro modelli latini, infatti, non sono tramandati in nessuna delle edizioni della fine del XV secolo. Il fatto però che siano attestati in tutti i manoscritti

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completi di PsBr ci impone di postulare un archetipo, molto vicino airoriginale, nel quale si sarebbero verificate tali interpolazioni; dato che la traduzione risale al 1535 (cfr. capitolo 3), Y Uspenskij

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spisok delle VMC di Makarij (= U) e Sol, esemplati prima del

1552, costituiscono un sicuro terminus ante quem. Anche Wim-

mer [1975: 458, nota 32] la pensa allo stesso modo:

«Immerhin bemerkenswert scheint mir, daß sich unter dem sonstigen Beiwerk der Kessler-Bibel die Artikel “Translatores biblie” und “Modi exponendi sacram scripturam” in einer Fassung finden, die sehr gut zu einer Novgoroder Übersetzung späterer Zeit (1536) passt. U b e r -

• • l i e f e r t i s t d i e s e Ü b e r t r a g u n g u n t e r d e n V o r r e d e n z u B r u n o s v o n W ü r z b u r g “ P s a l - t e r i u m ” , w o h i n s i e i m O r i g i n a l n i c h t g e - h ö r t , w o a b e r i m R u s s i s c h e n a u c h s o n s t F r e m d e s e i n g e f l o s s e n i s t ( Z e i t b e r e c h n u n - g e n a u s I s i d o r . . . ) . Das “Psalterium” selbst ist wahr- scheinlich nach einem Koberger-Druck der 90-er Jahre übersetzt, und

• «

dieses ganze Ubersetzungskonglomerat wirkt fast, als habe man mit den Bestäden der Gennadij-Zeit - nach seiner Absetzung, 1504, wird zu- nächst kaum weitere lat. Literatur nach Novgorod gekommen sein - e i n e “ R e s t e v e r w e r t u n g ” v o r g e n o m m e n » (spa- ziatura mia, V. T.).

Wimmer si riferisce nel passo citato ai capitoli 8, 9 e 10 di PsBr; la sua formulazione, complessivamente condivisibile, ci spinge a fare alcune considerazioni e a suggerire nel contempo qualche ret- tifica.

Nella tradizione manoscritta russa “Translatores biblie” e “Modi exponendi sacram scripturam”, ossia i capitoli 8 e 9 se- condo la nostra numerazione, ci sono stati trasmessi all’interno della Praefatio Reyseriana solo in un gruppo di testimoni, tra i

quali Sin, sul quale Wimmer fonda le proprie affermazioni; Ге- spressione “Unter den Vorreden”, però, al di là del suo valore spaziale, sembra voler mettere in evidenza il carattere compi latorio ed eterogeneo del materiale contenuto nella Praefatio Reyseriana.

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essi siano stati tradotti nel 1535, cioè contemporaneamente a PsBr; non si può in definitiva escludere che si tratti non di un’interpola- zione vera e propria, bensì di una semplice giustapposizione aw e- nuta in seguito alla redazione moscovita delle Grandi Menee (VMČ).

Nel capitolo 4 (§ 4.2.4.) abbiamo infatti osservato come negli ultimi giorni di alcuni mesi, risultati meno voluminosi degli altri, siano confluiti testi di vario genere, originariamente estranei alla raccolta agiografica voluta da Makarij: al 20 di Agosto incontria- т о per Г appunto PsBr, seguito dai capitoli sopra ricordati. Due di essi (8 e 9) risalgono senza alcun dubbio all ,epoca deirarcivesco- vo Gennadij, cioè al tempo della stesura del corpus biblico с о т -

pleto, compiuta con 1 ,ausilio di edizioni basso-tedesche della Bib- bia latina dalle quali, con tutta probabilità, provengono le due stai 7

in questione (Sol Op 1881: 151-152; Wimmer 1975: 458, nota 32); il terzo (10) sarebbe stato tradotto, secondo Finformazione fornitaci dalla cronaca, contemporaneamente a PsBr da Dm. Gera- simo v 13.

Si intrecciano qui due aspetti di un unico problema:

1 ) quando e da chi sono stati tradotti i suddetti capitoli, dato che l’attribuzione a Dm. Gerasimov non può per il momen- to essere convincentemente né sostenuta né negata e

2) a quando risale il loro inserimento in PsBr e chi ne è re- sponsabile?

La seconda domanda è evidentemente subordinata alla risposta che si dà alla prima; è difatti possibile pensare che Dm. Gerasimov ab- bia tradotto, su incarico di Makarij, solo PsBr, senza per questo e- scludere che egli, in tempi e circostanze diverse, avesse lavorato in­

| י La notizia riportata dalla cronaca dipende in realtà da PsBr, e perde quindi il valore di testimonianza autonoma e attendibile (cfr. capitolo 3, § 3.I.).

tomo a 8, 9 e 10, oppure ipotizzare che il suo incarico compren- desse effettivamente PsBr + 8, 9 e 10, testi latini dei quali esisteva- no da tempo esemplari a stampa e che Gennadij, deposto nel 1504 dalla carica di arcivescovo di Novgorod, non era riuscito a far tra- durre.

Se ammettiamo che sia vera la prima ipotesi, resta da chiarire - e non è cosa da poco - la genesi di 8, 9 e 10; le difficoltà maggiori, in questo caso, sono rappresentate dal fatto che non possediamo alcun esemplare manoscritto di PsBr anteriore a\V Uspenskj spi- sok. La nostra idea, infatti, è che PsBr da una parte, e 8, 9 e 10 dal-

1 ,altra, dunque indipendentemente dalla loro genesi e dall’identità del loro traduttore, si siano incontrati nella redazione moscovita

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delle VMC dove, al 20 di Agosto, si è venuto a formare una specie di archivio di testi latini14.

A questa semplice intuizione si potrebbe però fondatamente o- biettare che anche neW Uspenskij spisok, a partire dal quale po-

irebbe essersi verificato l’incontro di PsBr con 8, 9 e 10, la postfa- zione del traduttore (13) segue i capitoli 8 e 9, ma non 10; pare dunque che i primi due si fossero già amalgamati anteriormente al

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1552: in VMC sarebbe stato aggiunto all’originario complesso “PsBr + 8, 9 e 13”, anche il capitolo 10.1s

In definitiva, ciò che Wimmer definisce “Resteverwertung” non sarebbe altro che il recupero di testi latini circolanti alcuni de- cenni prima nella cerchia di Gennadij, rimasti non tradotti о forse già esistenti in traduzione slavo-russa e non ancora diffusi.

Se la ricostruzione dei fatti qui proposta corrispondesse al vero, nel tentativo di restituire la struttura compositiva dei capitoli di PsBr verremmo posti di fronte alle seguenti due possibilità:

14 Non dimentichiamoci chc PsBr rientra, insieme ai Salteri commentati di