Il romanzo poliziesco
2. Nicolas Le Floch: un detective fuori dagli schemi 2 Da Guerande a Parig
2.2 Fra banalità e originalità.
Analizzare la figura del commissario Le Floch mettendola a paragone con i detective più famosi della letteratura gialla permette di comprendere gli elementi di somiglianza ma soprattutto di novità che Parot ha utilizzato nella creazione del suo personaggio.
Come tutti i suoi predecessori, Nicolas è infallibile. L’investigatore protagonista del romanzo poliziesco arriva sempre a svelare il mistero su cui si trova a indagare. L’infallibilità del detective è fondamentale poiché senza di essa il racconto giallo non può esistere: se colui che investiga non riesce a sbrogliare l’enigma al quale si dedica, il romanzo poliziesco perde la sua ragion d’essere e si annulla. Per questo
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« - Je dis bien le fils d’un de mes serviteurs, reprit le roi. Monsieur, dit-il en regardant Nicolas, votre parrain, le marquis de Ranreuil qui vient de nous quitter et dont je n’oublie pas les services, m’a fait tenir une lettre par laquelle il vous reconnaît et légitime comme son fils naturel. C’est mon bon plaisir de vous l’apprendre et de vous restituer le nom et les titres qui sont les vôtres ». EMB, p. 368.
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« - Et ma mère ?
- Morte en vous donnant le jour. Il importe peu que vous en sachiez plus. Le marquis était marié. Elle était fille noble et le déshonneur eût été son lot ». EBM, p. 369.
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« - Sire, je vous supplie Votre Majesté de me pardonner, je ne puis accepter. Le roi eut un mouvement de la tête en arrière.
- Et pour quelle raison ?
- Accepter, Votre Majesté, serait être peu fidèle au souvenir de mon… de mon père, et priverait Mlle de Ranreuil d’un héritage qui lui revient de droit. J’y renonce, ainsi qu’à mon titre. J’ai déjà eu le bonheur de servir Votre Majesté. Je la supplie de pouvoir continuer à le faire sous mon nom ». EBM, p. 368
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« Sa Majesté, dans sa grande bonté, a voulu vous offrir en gage de sa satisfaction un office de commissaire de police au Chatelet. Son prix à été réglé, vous trouverez quittance des droits. La seule condition que met le roi à cette faveur est que vous demeuriez sous mon autorité directe. Il entend pouvoir vous employer sans intermédiaire aux affaire particulières de son service. J’ose penser, monsieur le commissaire Le Floch, que cette condition ne vous sera pas trop pesante ». EBM, p. 370.
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motivo gli scrittori dotano il loro personaggio di una straordinaria superiorità intellettuale che lo condanna però a vivere ai margini259.
Nicolas si differenzia dai suoi predecessori. Sebbene provvisto di uno spiccato acume, Nicolas non vive lontano dalla società come in una sorta di clausura imposta, al contrario egli vive dentro la società del suo tempo all’interno della quale è ben integrato. Stimato commissario e apprezzato cortigiano egli strige rapporti con i grandi del suo tempo. Non passa di certo inosservato il legame che intrattiene con la famiglia reale. Siamo ben lontani da figure come quella di Philo Vance, riservato e cinico che si tiene severamente lontano dal comune mondo degli uomini, o da Nero Wolfe, investigatore privato che si basa sulla logica deduttiva, tanto da non aver bisogno di muoversi dal suo studio, dove coltiva orchidee, per svelare il mistero. Nicolas è un attento osservatore della società in cui vive e non smette mai di riflettere sulla società di Parigi e sui cambiamenti storici che sfoceranno nella Rivoluzione. Lungi dall’essere uno spirito rivoluzionario, il marchese di Ranreuil con l’avvicinarsi del 1789 comincia a chiedersi se questo ordine sociale stabilito per volontà divina sia ancora accettabile per come è. Nel corso delle sue indagini egli viene a contatto con la corruzione, la degenerazione e il declino che caratterizzano la classe aristocratica. Subendo l’influenza del suo amico e collega Bourdeau, Nicolas arriva a criticare questa società di cui fa parte260. Una critica è rilevante non sono dal punto di vista storico ma anche da quello prettamente letterario: criticando la società
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« Cette fatalité, qui condamne le détective à être un individu en marge, pèsera lourdement sur la postérité de Dupin. […] Pensons à Sherlock Holmes, à Ellery Queen, à l’abbé Brown, à Gédéon Fell, à Poirot, à Rouletabille… à tant d’autres. Ils sont tous – parce qu’il n’y a pas moyen de faire autrement – des excentriques, des personnages étranges, pleins de tic et de manies ». P. BOILEAU, T. NARCEJAC, op. cit., p. 30.
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« Certes, Nicolas constatait chaque jour l’aggravation des malheurs d’une multitude de peuple côtoyée à tout moment. Les paysans affluaient toujours vers la capitale, augmentant le nombre des mendiants et de ceux qui, à la Grève, demandaient du travail. Une agitation larvée couvait dans plusieurs faubourgs. Un peu partout, aux carrefours, des groupes d’hommes aux mines patibulaires se rassemblaient, parlant haut. Toutes les parties de la société étaient gangrenées. Au jeu insensé des plus grands, la reine en donnant le plus mauvais exemple, correspondaient chez un public avide le goût et le vertige des loteries. Le déficit qui touchait les finances avait conduit l’État à multiplier ce recours facile. Beaucoup engloutissaient leurs économies, leurs salaires, leur pain même dans cette chimérique espérance. Les rapports des commissaires, Nicolas l’avait souvent relevé, s’accompagnaient de ruines, de désespoir et de suicides. Il pensa à tout ce qu’il avait observé dans sa Bretagne natale. À tout cela s’ajoutait l’espèce de resserrement d’une noblesse ancrée sur ses privilèges, dans l’armée en particulier. Or si Nicolas était convaincu d’une chose, c’était qu’un homme valait un homme, que rien, ni origine, ni naissance, n’était à même d’imposer l’idée contraire et que, seuls, l’éducation et le talent justifiaient une hiérarchie fondée sur le principe d’utilité à la société. Bourdeau, lorsque Nicolas se laissait aller à argumenter avec lui et mettait cette proposition, grommelait, heureux au fond de ce qu’il entendait, que “c’était là un bon commencement” ». ADV, pp. 100-101.
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in cui si trova, Nicolas si colloca all’interno di essa e non all’esterno come avviene per molti altri detective (è possibile pensare a un Holmes che non si interessa di nulla se non del suo metodo scientifico per risolvere i crimini o a una Miss Marple che si occupa del mondo che la circonda ma solo per interpretarne i comportamenti e risolvere gli enigmi che si trova dinnanzi).
Emerge quindi un personaggio che vive a pieno la società del suo tempo, frequentando teatri e concerti, stringendo amicizie che sovente culminano in agapi culinarie e lasciandosi andare ai piaceri della carne.
E’ proprio quest’ultimo uno dei caratteri che distanzia maggiormente il commissario Le Floch dai suoi colleghi appartenenti alla letteratura gialla classica. La componente amorosa non è contemplata all’interno del genere poliziesco. Analizzando l’articolo di Van Dine Twenty rules for writing detective stories, pubblicato sulla rivista The Americans nel 1928, si legge:
« There must be no love interest. The business in hand is to bring a criminal to the bar of justice, not to bring a lovelorn couple to the hymeneal altar »261.
L’autore è chiaro: la componente amorosa non devono essere contemplate dal romanzo giallo. Questa norma non viene presa in considerazione da Parot nei cui romanzi la componente amorosa e soprattutto erotica è ben presente e riveste uno dei tratti caratterizzanti della figura di Nicolas262. Il commissario Le Floch non nasconde il suo amore per le donne e cede alle seduzioni di un libertinaggio temperato anche grazie a una innata abilità nel sedurre263.
È grazie a questa caratteristica che possono entrare a far parte del romanzo donne come Aimée d’Arranet e Antoinette Godelet. Due donne diametralmente opposte che rivestono all’interno della vita di Nicolas una grande rilevanza. Questi due personaggi mettono in scena un paradosso amoroso legato al periodo storico. L’unica donna veramente amata da Nicolas è senza dubbio Antoinette che ha causa della sua condizione sociale inferiore non può avere una relazione pubblica con un marchese, al contrario con Aimée, Nicolas ha una relazione di cui tutti sono a conoscenza ma
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S.S. Van Dine, op. cit.
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« Lorsqu’il se retrouva dans sa voiture après avoir pris congé, rien n’existait plus pour lui que le visage de la jeune femme quand elle s’était inclinée dans un demi-révérence un peu moqueuse ». CHSF, p. 186.
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questa relazione somiglia molto di più a quella fra un nobiluomo e una prostituta in quanto non c’è amore ma solo passione. In questo caso il romanzo storico influisce in maniera preponderante sulla caratterizzazione dei personaggi.
Aimée d’Arranet è sicuramente la donna con la carica sensuale più prorompente all’interno dei romanzi. La passione che scaturisce fra lei e Nicolas è tale che in più di una pagina il lettore assiste a vere e proprie scene di tensione erotica264. Una figura come la sua è difficilmente rintracciabile all’interno della letteratura poliziesca classica. Si potrebbe obiettare che anche con Maigret compare la figura della donna amata, ma fra le due donne non vi può essere paragone. Louise Leonard non ha niente della sensualità che Aimée esercita sul commissario. La moglie di Maigret è una premurosa signora che aspetta a casa il ritorno del marito. Nei romanzi di Agata Christie mancano tutte le scene intrise di erotismo che compaiono invece nei romanzi di Parot.
Il personaggio di Antoinette Godelet detta La Satin è nettamente diverso da quello di Aimée. Infatuazione passeggera di Nicolas durante i suoi primi mesi a Parigi265, Antoinette resta legata al commissario in quanto madre di suo figlio Louis. Una paternità che viene scoperta per puro caso ma di cui Nicolas si fa carico riconoscendo il figlio come suo davanti a un notaio e prendendosene cura cercando di riabilitare allo stesso tempo la figura de La Satin, divenuta all’epoca la direttrice del Dauphin Couronné266.
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« Il respira une odeur de verveine et celle d’un corps échauffé. Un doigt tiède se posa sur sa bouche tandis qu’une main glissait sur sa poitrine. Il devina plus qu’il ne la perçut la chute d’un vêtement ôté avec impatience. Son esprit s’emplit de confusion et d’attente. Soudain un flot de cheveux le submergea. Il tendit les mains, saisit un corps dénudé qui à ce contact s’abattit sur lui. Sa bouche trouva des lèvres qui s’ouvrirent. La douceur satinée d’une épaule le bouleversa. Lentement il se retourna. À peine les baisers laissaient-ils aux soupirs le temps de s’échapper ; ceux-ci désormais
tenaient lieu de langage. Plus tendres, plus multiples, plus ardents, ils répondaient aux sensations et en marquaient les degrés et le dernier de tous, quelque temps suspendu, avertit Nicolas qu’il devait rendre grace à l’amour… ». CHSF, p. 244.
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« Antoinette avait été, au début de son premier séjour à Paris, une petit distraction dont il s’accusait souvent en pensant à Isabelle. La gentillesse et la simplicité de la jeune fille l’avaient séduit et ému. Elle travaillait comme femme de chambre chez l’épouse d’un président au Parlement. Toujours rieuse et discrète. Elle ne lui avait jamais rien demandé. Il éprouvait pour elle une tendre amitié et lui avait fait des petits cadeaux – une châle, un bouquet, un dé à coudre d’argent – et l’avait quelquefois emmenée, aux beaux jours, déjeuner dans un guinguette des faubourgs ». EBM, p. 129.
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« Nicolas, reconnut par-devant notaire son fils naturel, qui prit aussitôt son nom, et il usa de son influence pour faire égarer dans les archives de la police tout ce qui pouvait subsister de l’ancienne activité de La Satin. Restait à informer Louis de ces événements si graves pour son avenir. L’affaire était d’autant plus délicate qu’elle risquait de bouleverser l’adolescent. M. de Noblecourt proposa de d’en charger, mais Nicolas souhaitait commencer sa carrière de père par une ouverture totale et l’expression de la vérité. Il n’avait d’ailleurs rien à se reprocher, n’ayant appris l’existence de son fils
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Il personaggio de La Satin è quindi funzionale alla messa in atto di un altro tratto discordante con la tradizione del romanzo giallo: la presenza di un figlio. Il detective non può avere figli perché averne significa solo una cosa: essere ricattabile. Ed è proprio questo evento che sconvolge la vita di Nicolas nel romanzo L’année du Volcan poiché alcuni libelli rischiano di far trapelare la notizia del concepimento di Louis de Ranreuil avvenuto fra un nobile e una prostituta267.
Analizzando quindi la vita dei più famosi detective della letteratura si riscontra l’assenza di prole. È impensabile immaginare personaggi come Holmes o Poirot (per non parlare di padre Brown) allevare una famiglia. Il loro personaggio ha solo uno scopo: risolvere enigmi come un automa il cui destino è segnato da questo solo obiettivo. La figura di Nicolas è differente:è una figura a tuttotondo dotata di una vita privata che l’autore mette in risalto in maniera compiuta riuscendo a conciliarla con lo sviluppo dell’enigma che sta alla base del romanzo poliziesco.
Il personaggio di Louis de Ranreuil assume all’interno della vita di Nicolas una fondamentale importanza e rende il commissario una figura “umana” rispetto ai suoi colleghi investigatori. Nicolas, come ogni padre che si rispetti, non smette mai di preoccuparsi per il futuro del figlio e teme che le circostanze che hanno portato alla sua nascita possano influenzarne negativamente la carriera268. In più di un’occasione il commissario Le Floch viene spogliato della sua funzione di detective per diventare un semplice genitore. L’ispettore smette di essere ispettore e si preoccupa della sua vita e dei suoi affetti: una novità inaspettata nell’ambito del romanzo giallo.
que tout récemment. Restait à savoir ce que penserait l’adolescent de ces décisions auxquelles il n’avait eu aucune part ». CHSF, p. 19.
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« Hélas ! Nicolas. À mots couverts il est question d’un marquis espion qui aurait eu un enfant avec… avec… une fille galante. Imaginez votre position si cela venait à se répandre et surtout le drame pour votre fils, le vicomte de Tréhiguier ». ADV, p. 105.
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« Nicolas décida d’écrire à son fils. Il n’était pas sans inquiétude des débuts de sa vie de collégien. Comment réagirait ce caractère déjà bien formé, dans lequel il retrouvait avec ravissement les traces et le souvenir de son propre père, le marquis de Ranreuil ? Quelque extraordinaire que se présentât sa situation, le garçon paraissait la dominer avec une simplicité et un sens de la mesure méritoires. Pourtant, Nicolas ne laissait pas d’être hanté par le tourment que lui causait la conjoncture qui avait présidé à sa première jeunesse. Il considérait, d’une part, l’enfant gâté d’une maison galante et, d’autre part, l’écolier brillant et policé qui émerveillait chacun à l’hôtel de Noblecourt. Il fallait rendre justice à La Satin d’avoir su, dans ces conditions, éviter le pire. Louis était désormais fier de la glorieuse famille dont il était le descendant, et cela sans arrogance. Mais mesurait-il l’ambigüité de sa position dans le monde ? On avait choisi pour lui le chemin escarpé de la vérité ; il pouvait l’entraîner dans bien des traverses. Nicolas craignait qu’il ne souffrît de tout cela en espérant pourtant que, si cette tension s’exerçait sur cette jeune âme, elle la tremperait comme l’eau procure souplesse et dureté à une lame ardente » CHSF, p. 228.
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Un’attenzione nuova portata al corpo è sicuramente uno dei tratti caratterizzanti e distintivi del personaggio del commissario Le Floch. La cura del corpo e l’importanza dell’aspetto sono valori di fondamentale importanza per Nicolas. Sotto questo punto di vista ricorda molto Philo Vance che viene descritto nei romanzi di Van Dine come un dandy molto attento alla moda, tanto da sembrare vanesio. Per Nicolas il corpo è un tempio e bisogna prendersene cura e questo punto di vista viene adottato senza riserve già a partire dai primi romanzi. Nel periodo in cui alloggia dai Lardin, «il faisait ses ablutions à grande eau dans un appentis du jardin»269e, trasferitosi in rue Montmartre presso M. de Noblecourt, continua il suo rituale mattutino270. Nicolas non può cominciare una giornata senza la sua toilette tantoché è nella neve e a grandi secchiate di acqua ghiacciata che si lava durante il suo soggiorno a Vienna, noncurante del rigore invernale271.
Una necessità di igiene fuori dal comune per un’epoca in cui l’acqua è considerata pericolosa come sostiene il canonico Le Floch, per cui «les soins devaient se passer de tout recours à l’eau et ignorer le corps, à l’exception du visage et des mains, seules parties visible»272. Il bisogno di lavarsi fa addirittura meravigliare l’usciere dello Châtelet, le père Marie, che ammette «sans vergogne ne s’y résoudre qu’aux quatres vigiles»273. La contrapposizione più forte al desiderio di igiene di Nicolas la sia ha mediante il personaggio del duca de Richelieu che incarna il perfetto cortigiano e che nasconde dietro agli effluvi di profumo al muschio l’odore che un corpo non pulito possiede274. La pulizia e l’igiene non sono due tratti che caratterizzano la nobiltà del XVIII secolo. Nonostante l’aristocrazia avesse i mezzi a disposizione per poter provvedere alla cura del proprio corpo, ne fa sempre a meno preferendo nascondere i cattivi odori emanati dal proprio corpo mediante l’utilizzo di
269
EBM, p. 38.
270
« Torse nu, il s’activait à une énergique toilette avec une eau déjà froide. L’été, il usait de la pompe placée dans la cour de l’hôtel et s’ébrouait dans de grands éclaboussements, mais l’automne pintait déjà avec ses froidures matinales ». HVP, p. 67.
271
« Il descendit dans la cour où il se fit jeter, les pieds dans la neige et dans le plus simples appareil, quelques seaux d’eau glacée sur le corps ». SDF, p. 61.
272
EBM, p. 200.
273
ER, p. 447.
274
« Mon cher, peste soit du maréchal de Richelieu ! Je me trouvais près de lui dans le cabinet du roi. Ce vieux gandin mesure sa jeunesse à la puissance de l’odeur de bouc qu’il exhale. De tout temps, il s’est inondé de musc pur, si bien qu’il transporte avec lui à la fois les mâles odeurs du blaireau, du cerf et du sanglier en rut ou en brame et que l’on chantonne à Paris :
On doit quand Richelieu paraît dans une chambre
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profumi. Nicolas si distanzia in maniera palese da quelle che sono le consuetudine dell’epoca e fa della sua igiene una vera e propria mania paragonabile all’amore di Nero Wolfe per le sue orchidee. L’igiene diventa un’ossessione e sembra anticipare il bisogno di pulizia che caratterizza la classe borghese del XIX secolo, collocando quindi, di fatto, Nicolas al di fuori della aristocrazia dentro alla quale è stato collocato dal destino.
L’aspetto per Nicolas risulta quindi essere una componente fondamentale e il suo attaccamento alla cura del corpo e ai vestiti che indossa ne sono una conferma275. Come molti dei suoi colleghi investigatori, Nicolas non si deve preoccupare di arrivare in fondo al mese276. Quello che sembra caratterizzare il detective nella letteratura gialla è il suo non bisogno di denaro. Nessuno svolge un indagine investigativa con lo scopo di guadagnare denaro. Che lo si faccia per puro hobby (come Miss Marple o Ellery Queen), o perché interpellati dalla polizia (vedi Holmes e Philo Vance), o, ancora, svolgendo proprio il lavoro di detective (è il caso di Hercule Poirot, Maigret e delle stesso Nicolas Le Floch), quella dell’indagine investigativa appare come una missione e mai come un dovere. Il problema del denaro non si pone anche perché, come nel caso di Nicolas, la maggior parte dei detective sono benestanti e nei casi in cui non lo sono, ci sono persone che se ne