Il romanzo poliziesco
2. Nicolas Le Floch: un detective fuori dagli schemi 2 Da Guerande a Parig
1.2 Pierre Bourdeau: la spalla di Nicolas.
Ispettore allo Châtelet, Pierre Bourdeau diventa a partire dal primo romanzo il compagno di Nicolas Le Floch. Originario di un villaggio vicino a Chinon in Touraine, è sposato e padre di tre figli. La sua infanzia è stata macchiata da un’ingiustizia. Suo padre, addetto ai cani di Sua Maestà, viene ferito durante una partita di caccia e i medici sono costretti ad amputargli una gamba per evitare la cancrena. Il re, scontento del fatto che nell’aggressione sia morto uno dei suoi cani preferiti, lo congeda senza pensione280. Questo episodio è alla base delle sue idee nei confronti della monarchia281. Molto più vicino ai bisogni del popolo che a quelli della classe governante, Bourdeau senta la necessità di giustizia e uguaglianza, idee
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« Ce n’est rien d’autre qu’application d’une logique raisonnée à partir de l’observation des faits. Le reste vient de suite sans effort », HDS, p. 45.
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« C’est là mon sentiment intime ; tu sais combien l’intuition me guide ». LCA, p. 57.
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« - Mon père était valet de chien à la vautrait du roi. Autant qu’il m’en souvient, il tenait fort à honneur sa fonction. Jusqu'à son accident, il y fut très heureux.
- Son accident ?
- Une bête noire acculée lui a ouvert la jambe, alors qu’il s’était jeté au secours d’un des chiens les plus appréciés du roi. On du la couper, de crainte de la gangrène. Son courage ne fut guère payé en retour ; on lui en voulut de ne pas avoir sauvé le chien, décousu lui aussi… Impotent, il dut se retirer dans son village sans vétérance ni pension. Il végéta alors, éloigné de la chasse qui était toute sa vie, et séparé du roi, son idole. Je l’ai vu dépérir de chagrin. Il ne se pardonnait pas d’avoir laissé mourir un chien. Le roi avait grondé et n’avait eu mi un regard ni un geste pour l’homme blessé. Ainsi sont les grands… ». EBM, p. 256.
Riguardo alla morte del padre di assiste a un’incongruenza all’interno dei romanzi in quanto ne
L’affaire Nicolas Le Floch, il padre viene dichiarato essere morto a causa di una ferita mortale
inflittali da un cinghiale.
« [Le père de Bourdeau] avait été blessé à mort par un sanglier au cours d’une chasse ». ANLF, p. 228.
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« Ce n’était pas la première fois que Nicolas observait chez son adjoint ces bouffées d’amertume. Certes, l’humilité de ses origines, le destin tragique d’un père sacrifié aux plaisirs royaux […] et l’existence d’un sentiment diffus, mélange mal défini de critiques, d’acrimonie et de sympathie avec les intérêts des plus pauvres, pouvaient expliquer l’attitude de Bourdeau. On sentait chez lui comme une violence retenue qui exploserait sans doute un jour ». ANLF, p. 228.
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che staranno alla base dei principi chiave della Rivoluzione Francese282. Una sorta di precursore di quello spirito rivoluzionario che caratterizza gli ultimi anni dell’Ancien Régime. Uno spirito laico283 che rispecchia in maniera esemplare le idee di Rousseau, autore che non smette mai di citare284.
Pierre Bourdeau non è semplicemente l’assistente fisso di Nicolas ma fra i due si instaura un legame che, di romanzo in romanzo, si consolida sempre più. Nonostante l’ispettore mantenga sempre una certa deferenza nei confronti del commissario, il rapporto che lega i due diviene un rapporto amicale e non solo un rapporto lavorativo. Un rapporto così profondo da portare Bourdeau a salvare la vita al suo amico in più di un’occasione.
Come il personaggio di Watson, che avrebbe dovuto fungere solo come assistente, Bourdeau diventa un personaggio a pieno titolo: ha una storia, una professione, dei sentimenti e una psicologia. È una persona autentica nella quale i lettori possono identificarsi. Un personaggio che interagisce attivamente nella vita del suo superiore anche da una prospettiva ideologica. Se nel corso dei romanzi l’idea positiva che Nicolas ha della società Ancien Régime tende a mutare è anche grazie allo spirito progressista di Bourdeau285. Un assistente che influenza il proprio capo è impensabile da considerare all’interno della tradizione giallista internazionale.
Rispetto a personaggi come Watson e Van Dine, amico di Philo Vance, il ruolo che Bourdeau svolge all’interno delle indagini condotte da Nicolas è nettamente più rilevante. È infatti l’ispettore che gestisce il popolo delle mouches, che si occupa della redazione dei rapporti delle autopsie e che in molti casi precede addirittura le
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« Qu’on jette par les fenêtres les débris des fêtes de la Cour ne peut qu’affliger un bon citoyen soucieux de l’emploi de l’argent des impôts que l’on nous soutire. Quand la force de l’État réside entre les mains du seul souverain, voilà ce qu’il advient. Il faudra un jour qu’une autre force prévale, afin de faire contrepoids à ces excès condamnables ». ANLF, p. 86.
« Le temps viendra-t-il de lois applicables à tous ? » CHSF, p. 367.
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« Et toi, tu crois encore à ces fadaises. Qu’un Suisse ivre ait donné un coup de sabre à ce bout de plâtre et qu’après cela du sang ai coulé ? C’est un spectacle pour un vain peuple qu’on tient esclave par ces mômeries. Et pour perpétuer la superstition, ne va-t-on pas promener une nouvelle fois un mannequin de paille habillé en Suisse et le brûler au milieu des obscénités et de la populace. Bel événements en vérité ! ». ER, pp. 90-91.
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« Tu es un homme dans les fers content d’obéir au lieu de donner ton avis. Mais il arrivera un jour où le plus fort cessera d’être le maître s’il ne vient à transformer sa force en droit et l’obéissance qui lui est due en devoir ! Méditez là-dessus monsieur le marquis ! ». LCA, p. 203.
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« Un trouble l’avait saisi. Était-ce la conséquence du sermon asséné par Noblecourt, si proche à certains égards des sempiternelles indignations de Bourdeau, de ce que lui-même ne pouvait s’empêcher de constater au cours de ses enquêtes ? Ses plongés dans les strates du peuple, la découverte permanente de la plus extrême misère avoisinant la plus grand opulence, tout cela le troublait, le poursuivait de questions sans réponse dont la cruauté l’affolait ». ADV, p. 231.
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mosse del proprio superiore venendo incontro alle sue esigenze che dimostra di conoscere molto bene.
Un personaggio completo e per niente relegato a un secondo piano, tantoché, ne L’affaire Nicolas Le Floch, essendo il commissario imputato di omicidio, è l’ispettore che prende in carico l’inchiesta cercando in tutti i modi di riuscire a trovare prove che scagionino il compagno innocente286.
Di nuovo, con Parot, la tradizione si mescola alla novità creando un personaggio che riassume in sé tutti i caratteri dell’assistente perfetto ma sviluppandone altri che allo stesso tempo lo rendo unico nel suo genere.
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« Que j’ai à faire de ma charge, répondit Bourdeau, quand l’homme que j’ai adopté comme mon chef quand il avait vingt ans, que j’ai suivi partout, que j’ai sauvé de la mort plusieurs fois et dont j’ai appris à estimer la conduite et l’honneur, se trouve en situation délicate ? Quel homme serais-je de n’y point remédier de toute la force de ma conviction ? Et quel homme seriez-vous, si vous repoussiez mon dévouement ? » ANLF, p. 54.
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Conclusione
Analizzando nella loto totalità i romanzi di Parot è possibile concludere che il romanzo storico e il romanzo poliziesco sono intrecciati fra loro in maniera esemplare e il collante che riesce a tenere unite queste due sfere distinte è la città di Parigi. È la capitale di Francia lo strumento ideale per poter creare intrighi polizieschi perfetti e allo stesso tempo poter fornire al romanzo una base storica così dettagliata da potersi ritenere senza ombra di dubbio la migliore presente all’interno della collana dei Grands Detectives edita da 10-18287.
Per descrivere in maniera accurata la vita, i luoghi, gli eventi, gli usi e i costumi della Parigi di fine Ancien Régime, Parot ha preso in considerazione una vasta gamma di documenti storici dell’epoca che nell’elaborato sono stati messi in luce e analizzati a loro volta permettendo quindi di rilevare le analogie. Un’accuratezza storica che sorpassa per il peso attribuitale l’interesse per il romanzo giallo. Nei romanzi di Parot, infatti, quello che colpisce non è l’intrigo poliziesco che rientra a pieno titolo all’interno della tradizione giallista (eccezione fatta per la figura del Commissario Le Floch la cui creazione risulta essere composta da tutta una serie di novità rispetto ai suoi precedenti colleghi detective), ma l’accuratezza con cui viene descritto il contesto storico. Niente di tutto quello che ha a che fare con la storia viene lasciato al caso, ogni riferimento a personaggi, luoghi, usi e costumi appartenenti all’epoca in cui sono ambientate le inchieste, trova il suo fondamento all’interno di una vasta documentazione storica a cui l’autore ha attinto.
I romanzi di Parot quindi, stabilendosi alla frontiera fra la finzione e il documentario invitano i lettori a una doppia lettura: una di puro piacere che accompagna il lettore nella risoluzione dell’enigma, l’altra prettamente critica che acquista una funzione conoscitiva per il lettore che scopre dei luoghi e una società che ignorava.
Jean-François Parot maschera sotto il romanzo giallo il suo interesse per la storia e la sua passione per il periodo pre-rivoluzionario, rendendo quindi i suoi romanzi un valido sussidio per un eventuale approfondimento di tale periodo.
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Utilizzando uno dei generi letterari più diffusi e più venduti, Parot riesce nel suo compito di storico: conservare il passato e lottare contro l’amnesia che minaccia una società contemporanea proiettata verso il futuro e dimentica del suo passato.
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