Banca Etica nasce dalla storia collettiva basata sulla collaborazione di volontari, pacifisti, ecologisti. È dall‟esigenza di questi gruppi, di trovare un riconoscimento finanziario, che venne fondata nel 1994 la “Cooperativa verso Banca Etica”, al fine di raccogliere capitale sociale e fondare poi la banca. Una volta raccolto il capitale sociale, il 30 maggio del 1998, l‟assemblea dei soci approva il passaggio da cooperativa a banca popolare.
Nel 1999, Banca Etica sorge a Padova. Questo istituto si distingue dagli altri intermediari in quanto l‟obiettivo era quello di lavorare e diffondere i principi che stanno alla base della finanza etica combinandoli con l‟attività bancaria.
Il nome “Banca Etica” deriva dall‟unione dei due concetti: la banca è, infatti, un istituto di credito, il più classico intermediario finanziario, la cui funzione è quella di raccogliere credito e di restituirlo attraverso una serie di garanzie. L‟etica è un insieme di dottrine e riflessioni filosofiche che si basa sul comportamento dell‟uomo. Come si è visto nel primo capitolo, le prime esperienze di finanza etica, in Italia, sono sorte con le MAG negli anni ‟80 con l‟intento di raccogliere credito tra i soci risparmiatori, favorendo chi si trova in difficoltà o proponendo progetti con finalità sociali. E‟ così che nel dicembre del 2000, Banca Etica viene costituita la società tra la medesima banca e la società di SGR, il cui scopo è offrire prodotti finanziari coerenti con i valori di ispirazione bancaria.
I valori che il gruppo Banca Etica assume, ovvero i principi deontologici che guidano le scelte strategiche, le linee politiche e i comportamenti operativi di coloro i quali partecipano alla gestione, derivano dai criteri base della finanza etica. Tali valori sono riproposti nell‟art. 5 dello statuto di Banca Etica, il quale cita che:
1. La finanza etica è sensibile alle scelte economiche e alle conseguenze delle due azioni;
2. Il credito, in tutte le sue forme è un diritto umano, la cui efficienza e sobrietà sono componenti della responsabilità etica;
3. Il profitto, ottenuto mediante scambi di denaro, deve essere la conseguenza di un‟attività orientata al bene comune, equamente distribuito fra tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione;
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5. Vi deve essere partecipazione non solo dei soci ma anche dei risparmiatori; A partire dal 2004, dopo aver fondato la società con Etica SGR, lo statuto è stato modificato, sottolineando la collaborazione con la società di gestione del risparmio che si occupa della promozione degli investimenti finanziari in titoli di emittenti, attenti alle conseguenze sociali e ambientali; vi è un‟attenta partecipazione alle assemblee dei soci delle imprese nelle quali si decide di investire, esercitando il diritto di voto collegati ai titoli in portafoglio; Etica SGR rappresenta i valori di finanza etica sui mercati finanziari, sensibilizzando i soggetti verso gli investimenti socialmente responsabili e verso la responsabilità sociale dell‟impresa.
La mission del gruppo Banca Etica è, in primis, quella di essere pionieri di una nuova idea di banca nella quale si manifestano solidarietà e trasparenza e dove la banca viene vista come uno strumento culturale per la promozione di un‟economia che ritiene fondamentale la valutazione sociale ed ambientale del proprio agire. Si stimola chi riceve il credito per poter sviluppare le giuste competenze, le capacità e le autonomie, necessarie ad acquisire la responsabilità economica, sociale e ambientale. Infine, agire sempre nel rispetto dell‟uomo e dell‟ambiente, per una migliore qualità di vita.
Nel corso del 2004, la gestione della Banca decise di attuare un Piano Strategico, per il triennio che va dal 2005 al 2008, in gradi di definire gli obiettivi e le linee guida dell‟operatività bancaria. Tale Piano si configura attraverso l‟individuazione di 5 pilastri:
I. Sviluppare e consolidare una rete di collaboratori e partner nei territori di riferimento, dove la banca opera.
II. Investire nel miglioramento e nell‟innovazione dei servizi alle persone e all‟ambiente, per poter contribuire alla crescita della responsabilità economica.
III. Sviluppare un modello di impresa sociale multistakeholder, per sviluppare una gestione socialmente responsabile.
IV. Consolidare il ruolo della finanza etica, declinando sempre la responsabilità sociale d‟impresa.
V. Favorire l‟accesso al credito alle fasce deboli.
Sia Banca Etica che la società Etica SGR, per le caratteristiche del progetto, sviluppano la loro organizzazione, sul piano nazionale, in due dimensioni strutturali:
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quella commerciale che si compone di filiali, banchieri ambulanti, uffici di rappresentanza; quella socio-culturale formata da circoscrizioni e punti informativi. La capogruppo ha ritenuto, in un‟ottica di lungo periodo, di dotarsi di un progetto sulla responsabilità sociale che la distingue dagli altri istituti di credito operanti in Italia. Il primo tra questi strumenti è la certificazione SA8000 (1), applicabile quasi a tutti i settori produttivi. SA8000 prevede una verifica delle aziende stabilendo 8 criteri di contenuto e uno di carattere gestionale, ovvero, lavoro infantile, lavoro forzato, salute e sicurezza. Altro strumento importante è il VA.RI (2), un modello di valutazione dei valori sociali prodotti dall‟organizzazione che richiedono i prestiti, che sia coerente con l‟art.5 dello statuto della Banca. Per la realizzazione di codesta valutazione, la Banca si avvale di una rete di valutatori sociali, soci scelti all‟interno dell‟organizzazione.
Infine, lo strumento principale usato sia nelle banche che nelle organizzazioni, è la redazione del Bilancio.
Il Bilancio Integrato di Banca Etica si fonda sulle linee guida G4, livello “Core” del GRI , che definisce una metodologia di misurazione adeguata per il progetto di finanza etica, perché si basa su obiettivi economici, sociali ed ambientali. Le linee Guida Gri-G4 prevedono infatti che le informazioni di sostenibilità contenute in un bilancio si riferiscano a temi che: riflettono gli impatti significativi economici, ambientali e sociali dell‟organizzazione; possono influenzare in modo sostanziale le valutazioni e le decisioni degli stakeholder. Tali indicatori sono stati inseriti nella Matrice di Materialità che mappa le tematiche considerate, appunto, materiali per Banca Etica e per i suoi portatori d‟interesse.
Il 2016, pur confermando la crisi generale, ha portato all‟affiorare di alcuni segnali positivi che fanno pensare ad una ripresa economica nei futuri due anni. Con la Brexit, si riscontrano situazioni diverse nel contesto dei Paesi membri dell‟U.E, paesi come la Spagna sono stati caratterizzati da una crescita economica (+3,2% nel 2016); in Italia, invece, la ripresa è lenta a causa del riassetto del sistema bancario, segnato dai non performing loans, dalla scarsa redditività e dall‟incertezza politica. Banca Etica, al contrario di tutti gli altri gruppi bancari visti in precedenza, fonda la propria politica del credito esclusivamente su determinati principi ed obiettivi.
In merito ai finanziamenti tutte le banche, prima di erogare una somma di denaro ad un cliente valutano, attraverso un‟istruttoria di fido, se il soggetto richiedente è solvibile, e quanto della somma richiesta gli può essere effettivamente accordata.
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Ovviamente pure BE attua questa procedura basandosi sui dati economico finanziari, in quanto un‟eventuale insolvibilità da parte del cliente equivale non solo a soldi sottratti ad altri, e quindi a risorse che potevano essere impiegate diversamente, ma causa evidentemente problemi al soggetto finanziatore.
L‟innovazione di Banca Etica sta nel fatto che l‟istituto non si appoggia esclusivamente all‟istruttoria di fido tradizionale per decidere se sovvenzionare o meno un soggetto, ma effettua pure un‟istruttoria non convenzionale, ovvero un‟istruttoria socio-ambientale, per verificare se la destinazione futura del denaro prestato rispetterà criteri di compatibilità con la comunità, l‟ambiente interessati e altri ambiti sociali inerenti. BE, poi, è l‟unica banca a rendere pubblici i finanziamenti che concede, sia in termini di importo, progetti e destinatari, facendosi così portatrice, nel senso più profondo, del termine trasparenza. Il requisito indispensabile però per poter accedere al credito è quello di essere soci di Banca Etica, perché in tal modo la banca non solo rafforza la sua base sociale, ma rende il cliente-socio partecipe in merito all‟operato dell‟istituto in quanto non sta più rischiando soldi altrui, ma vengono coinvolti i soldi propri. Inoltre, in tal modo, si rendono disponibili per l‟impiego molte più risorse da impiegare in progetti dell‟economia solidale. In relazione ai criteri positivi, Banca Etica dà credito, come si può leggere nel sito web, solamente a determinati settori, quali: il sistema del welfare, il settore delle energie rinnovabili, all‟ambiente, al biologico, alla cooperazione internazionale, al commercio equo e solidale e alle persone, (per quanto concerne i loro fabbisogni finanziari primari come la casa, i mezzi di trasporto, ecc.). Inoltre finanzia l‟ambito dell‟animazione socio-culturale, le realtà economiche che operano nell‟ambito del sociale ed infine le imprese sociali e responsabili sotto il profilo della responsabilità sociale d‟impresa, ovvero quelle aziende che investono consapevolmente avendo cura dei riflessi sociali e ambientali del proprio operato oltre che mirare al solo profitto D‟altro canto è stata adottata pure una precisa politica interna in merito agli impieghi in cui viene convogliato il denaro raccolto (criteri negativi). particolare attenzione viene riservata al sostegno delle cooperative costituite dai lavoratori, i cosiddetti workers buyout, per l‟acquisizione della proprietà e del controllo dell‟azienda costretta a chiudere, nel tentativo di mantenere il proprio posto di lavoro e non disperdere le competenze acquisite durante gli anni di attività lavorativa- , delle organizzazioni che operano nell‟ambito
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dell‟accoglienza ai migranti - in particolare SPRAR, delle organizzazioni che lavorano sul recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Banca Etica concede finanziamenti a persone giuridiche sulla base di principi quali prossimità valoriale, mutualità, reciprocità, territorialità; mentre le persone fisiche ottengono i finanziamenti se rispecchiano i principi di appartenenza e coesione. Nel corso del 2016 è stata rivista l‟offerta del credito per le persone fisiche in un‟ottica di copertura dei fabbisogni primari ed acquisti responsabili. La Banca intende inoltre incentivare i progetti che permettono il recupero di edifici in disuso o che necessitano ristrutturazioni valutando positivamente l‟impatto ambientale degli investimenti immobiliari con riferimento al risparmio del suolo, al risparmio ed all‟efficientamento energetico.
La continuità della crisi ha, però, comportato per la banca un abbassamento della qualità del credito. A rispetto dei principi di onestà, correttezza e conformità alle norme vigenti, la Banca si è munita di un sistema di controlli basato su tre livelli: i controlli di linea, i controlli sulla gestione dei rischi e i controlli di conformità alle norme. Nello svolgimento delle proprie attività, la Banca si trova a dover affrontare diverse tipologie di rischi, attenenti la tipica operatività di intermediazione creditizia e finanziaria. A tal proposito, si incorre in rischi quali tasso di interesse, tasso di cambio, rischio operativo, rischio di liquidità. Per la misurazione dei rischi e per valutare l‟impatto che questi hanno sull‟operatività della Banca, vengono definite ed eseguite prove di stress, relative ai vari rischi. Il rischio di credito è ispirato al principio di prudenza e separazione fra le attività. Il processo di controllo e gestione del credito è disciplinato da uno specifico regolamento, periodicamente rivalutato e migliorato. La Banca è inoltre dotata di una specifica policy che riassume ed armonizza gli orientamenti e le linee di politica creditizia deliberati nel tempo dal consiglio di amministrazione della Banca, nonché le diverse determinazioni operative generali indicate dall stesso consiglio in materia di assunzione e gestione del rischio di credito. Con riferimento al presidio del rischio di credito la Banca si è dotata di una specifica unità organizzativa (Ufficio Qualità del Credito e Contenzioso) che si occupa del monitoraggio circa l‟andamento del credito e della gestione del contenzioso. La struttura organizzativa interna, inoltre, comprende il Comitato Qualità del Credito che, con cadenza mensile, si riunisce per garantire un momento di analisi e confronto sull‟andamento delle posizioni anomale nonché sulla qualità del credito più in generale. Ad essere monitorati non sono solo i rischi
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operativi e normativi ma anche quelli legati al mantenimento della coerenza ai valori fondanti dell‟organizzazione. La componente etica della Banca può trasformarsi da vantaggio competitivo ad ulteriore rischio reputazionale, se soci e clienti vedessero o percepissero nelle sue scelte e comportamenti una perdita o una diluizione della tensione etica: il patto fiduciario verrebbe così rotto e la stessa sostenibilità economica della Banca risulterebbe compromessa. la Funzione di Controllo dei Rischi, in capo al servizio pianificazione e controlli, presidia l‟evoluzione dei rischi della Banca, verificando sistematicamente che le metodologie utilizzate per il monitoraggio, misurazione e controllo, il sistema dei limiti e le combinazioni rischio/ rendimento dei comparti produttivi della Banca siano coerenti con la propensione al rischi determinata dal consiglio di amministrazione.
Le attività svolte si sono concentrate prevalentemente nel:
a) supportare il consiglio di amministrazione nella predisposizione delle politiche di gestione dei rischi definite all‟interno del documento annuale risk appetite framework che esplicita gli obiettivi di rischio di ciascun esercizio. nel corso del 2016 per la prima volta si è lavorato congiuntamente ad etica sgr per portare all‟attenzione del cda della Banca il primo risk appetite framework predisposto a livello di gruppo;
b) monitorare trimestralmente gli obiettivi di rischio, gli indicatori di rischio rendimento ed i limiti operativi provvedendo a portare in comitato rischi le relative evidenze prima di sottoporle al consiglio di amministrazione con le eventuali segnalazioni espresse in sede di comitato;
c) verificare l‟adeguatezza delle procedure e degli strumenti adottati per il processo di autovalutazione dell‟adeguatezza patrimoniale della Banca e del Gruppo Bancario; d) monitorare trimestralmente l‟adeguatezza patrimoniale della Banca evidenziando i principali scostamenti rispetto agli obiettivi individuati ed individuandone le relative cause;
e) verificare la classificazione delle posizioni anomale in ambito credito, lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, la congruità degli accantonamenti e la coerenza con la policy sul credito deteriorato;
f) verificare la gestione dei rischi con riferimento all‟attività dei servizi di investimento nel rispetto dell‟articolo 13 del regolamento congiunto Banca d‟Italia – Consob;
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g) verificare la gestione dei titoli di proprietà e della liquidità aziendale e dei principali limiti definiti dal consiglio di amministrazione;
h) verificare il processo relativo alla gestione delle condizioni ed il corretto utilizzo dei poteri delegati;
i) supportare i vertici aziendali nella definizione del piano operativo e garantire il monitoraggio trimestrale degli obiettivi definiti.
La Funzione di Revisione Interna, in capo al servizio internal audit, effettua un presidio costante finalizzato alla valutazione della completezza, della funzionalità e dell‟adeguatezza della struttura organizzativa delle componenti il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca popolare etica. Il sistema dei controlli interni della controllata etica SGR, completato nel corso del 2015, è attualmente costituito dalle funzioni di: conformità alle norme; risk management; revisione interna.
Nel 2015, è stato approvata una riforma sulle Banche popolari che pone un limite sulle dimensioni della banca stessa, affinché questa possa essere riconosciuta come popolare. Infatti, le Banche popolari che registrano un attivo superiore a 8 miliardi di euro dovranno trasformarsi in società per azioni e, per farlo, avranno 18 mesi di tempo. Le banche popolari che si trasformeranno in società per azioni avranno la possibilità di varare una clausola anti-scalata. Al momento, in Italia, Banca popolare di Sondrio e quella di Bari sono in attesa di essere trasformate in SPA. Il consiglio dei Ministri, sempre nel 2015, ha introdotto la direttiva europea BRRD (Bank recover and resolution Directive) che regolamenta le crisi bancarie. La medesima direttiva, in Italia, attribuisce a Banca d‟Italia la funzione di “autorità risolutrice” dei rischi, utilizzando strumenti per la pianificazione della gestione della crisi, intervenire in tempo per prevenire gli effetti della crisi. Il 13 gennaio 2016 è entrata in vigore la direttiva 2015/2366/(UE) sui servizi di pagamento nel mercato interno (cosiddetta PSD2). la direttiva mira a promuovere lo sviluppo di un mercato interno dei pagamenti al dettaglio efficiente, sicuro e competitivo rafforzando la tutela degli utenti dei servizi di pagamento, sostenendo l‟innovazione e aumentando il livello di sicurezza dei servizi di pagamento elettronici. Gli stati membri dovranno recepire la direttiva nella legislazione nazionale entro il 13 gennaio 2018.
Dal 2015 è stata aperta una piattaforma dei comunicazione digitale per i gruppi di soci, sia italiani che spagnoli; lo strumento consente di raccogliere dati sull‟attività quotidiana svolta dalla Banca. Nasce a tale scopo il progetto “Comunità d‟Azione” che si pone l‟obiettivo di individuare una modalità di lavoro e programmazione
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congiunta tra la struttura associativa (i Git) e la rete commerciale (filiali e banchieri ambulanti), per definire le priorità e attività del territorio, in ottica di integrazione tra obiettivi socioculturali e commerciali.
OBIETTIVI DEL 2017
Fonte : Bilancio Sociale ,www.bancaetica.it
A fine 2016 i clienti finanziati da Banca etica sono 11.947 (4.271 persone giuridiche, 7.676 persone fisiche), in aumento del 7,9% rispetto al 2015. La qualità del credito erogato da Banca etica si mantiene elevata, con un tasso di sofferenze contenuto al 3,10%, a fronte del 10,53% di sofferenze registrate dal sistema bancario nel suo insieme.
Anche nel 2016 è proseguita la campagna “non con i Miei soldi”, sviluppata nel 2012 dalla Banca e dalla fondazione finanza etica, con l‟intento di favorire la consapevolezza del ruolo attivo che ognuno ha nelle scelte finanziarie e nel praticare
ATTIVITA‟ OBIETTIVI
Capitalizzazione • organizzare una manifestazione collettiva e
diffusa sulla finanza etica
• Migliorare le relazioni con reti ed
organizzazioni collegate al posizionamento del
Gruppo, con particolare riguardo ai soci del tavolo di riferimento ed ai clienti strategici • supportare il consolidamento dei Git spagnoli
Formazione • realizzare un corso per valutatori sociali e
per coordinatori
• realizzare in ciascuna area territoriale corsi di formazione per soci attivi con modalità peer to peer
Governance • accompagnare i soci nel percorso
partecipativo per il rinnovo del comitato etico
• presidiare e coordinare i processi partecipativi a livello locale
• rafforzare e migliorare la piattaforma digitale per la partecipazione dei soci • Diminuire la percentuale dei soci non clienti e dei clienti non soci
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un uso responsabile del denaro. Il canale online, attraverso il quale la campagna ha avuto diffusione di contenuti, è diventato un punto di informazione importante sui temi della “finanza casinò” ed un luogo dove soci e clienti di Banca etica possono riconoscere il valore della loro scelta di uso responsabile del denaro. Non con i Miei soldi era iniziato quasi per gioco. in primo piano vi era una slot machine, per proporre all‟investitore-giocatore di piazzare una scommessa e vincere, sfruttando i paradisi fiscali, i derivati sul cibo, le armi o il nucleare: un modo semplice per provare a riflettere sull‟uso che viene fatto del denaro una volta che viene aperto un conto corrente.
Nello stesso anno, il Governo ha deciso di salvare 4 banche medio-piccole, in default, a causa di una gestione “opaca”, spingendole a perseguire una strategia di non speculazione come quella di Banca Etica.
Per quanto riguarda Etica SGR, dal 2003 propone 3 fondi d‟investimento etici: Valori Responsabili Monetari, Valori Responsabili Obbligazionari Misti, Valori Responsabili Bilanciati. Questi investono solo in imprese e Stati selezionati dal consulente etico Ethibel, applicando i criteri sociali e ambientali previsti dal codice etico.
Altro interesse di Banca Etica riguarda il “PROJECT FINANCE” e la possibilità di sfruttarlo per la costruzione di impianti di energia da fonti rinnovabili. Gli investimenti di codesto progetto sono caratterizzati da un esborso iniziale, superiore rispetto a quello delle fonti tradizionali, ma con costi di gestione più contenuti; il combustibile è spesso gratuito. Chi è interessato al progetto, per realizzare l‟impianto deve reperire le risorse finanziarie, generando in seguito reddito dalla vendita o dal risparmio dell‟energia, per ripagare il finanziamento richiesto. La Banca interviene per valutare l‟investimento, verificandone i requisiti e la sua economicità.
Il project finance può essere sintetizzato come un‟operazione finanziaria nella quale l‟attività viene valutata per la sua capacità di generare ricavi; i flussi di cassa, derivanti dalla gestione, vengono impegnati per ripagare i debiti o remunerare capitale. L‟iniziativa è finanziata in parte dalle Banche e in parte dal capitale di