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Indicazioni generali sul Reporting Un IR deve contenere informazioni di carattere generale su materialità, capitali, orizzonte temporale,

D) Azionariato attivo

9. Indicazioni generali sul Reporting Un IR deve contenere informazioni di carattere generale su materialità, capitali, orizzonte temporale,

aggregazione e disaggregazione. In un IR l‟organizzazione deve fornire informazioni chiave su strategia, modello di business e capitali, su relazioni e interdipendenze, sul livello di controllo dell‟organizzazione. Se una questione risulta incerta, un IR deve fornire informazioni su eventuali impatti e previsioni, su livello di certezza e su fiducia delle informazioni. Un IR deve presentare non tutte le complesse relazioni tra i capitali, ma le interdipendenze rilevanti per definire il perimetro del reporting e i trade-off per la creazione di valore. La dimensione del tempo e la durata degli intervalli di tempo che definiscono breve, medio e lungo termine vengono decise dall‟organizzazione in base ai propri cicli aziendali, alle strategie e agli interessi degli stakeholder, influendo quindi sulla natura delle informazioni presentate nell‟IR. Infine, in un IR ogni organizzazione deve

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indicare il livello di aggregazione, ad esempio per Paese o per divisione, per cui opta nel presentare le informazioni.

Il Framework posa la sua attenzione soprattutto sull‟utilizzo dei capitali, come si è già detto, sono capitali di tipo intangibili. I capitali individuati nel framework sono financial, manufactured, intellectual, human, social and relationship, natural. Il concetto di capitali è strettamente legato ai concetti della creazione di valore nel tempo e di valore stesso dal momento che questo non è sostenibile nel lungo termine se viene perseguita la massimizzazione del capitale finanziario a scapito degli altri. Secondo quanto definito dall‟IIRC infatti tutti i capitali sono flussi che mutano nel tempo e sono tra loro interrelati, considerando che, per esempio, l‟investimento in capitale umano porta a un incremento nel tempo di capitale finanziario:21

L‟approccio basato sui capitali come creatori di valore nel tempo, proposto dall‟IIRC, rende il modello rivoluzionario rispetto al tradizionale bilancio economico-finanziario nel quale non vi è spazio né menzione ai driver del valore e rispetto al bilancio di sostenibilità permette una prospettiva più obiettiva. Possiamo definire l‟IR come focalizzato sui capitali mentre il modello proposto dal GRI è più focalizzato sugli stakeholder: gli elementi proposti dal G4 sono suddivisi secondo le varie categorie di stakeholder (economic, environmental, social, human rights, product responsibility), mentre i capitali dell‟IR non fanno riferimento ad alcuna

categoria di stakeholder dando così loro un maggiore rilievo

nell‟organizzazione(inserire nota: Fasan M. (2013), Annual reports, sustainability reports and integrated reports: trends in corporate disclosure. In Integrated Reporting, Springer International Publishing, pp. 41-57.) .

Il Framework afferma che i fornitori dei capitali sono gli utilizzatori stessi dell‟IR, le quali comunicazioni andranno a beneficio di tutte le parti interessate affinché l‟organizzazione sia in grado di creare valore nel tempo.

Uno dei elementi chiave del Framework, definito il “cuore dell‟IR” è l‟Integrated Thinking( inserire nota: IIRC (2013), The International <IR> Framework, p.33.) . Il pensiero integrato, interno all‟organizzazione, è garante di un ottimo risultato in termini di rendicontazione sostenibile. Più l‟organizzazione adotta un approccio

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integrated thinking maggiore sarà la capacità di comprendere e rispondere agli interessi degli stakeholder.

I fattori adottati per mappare lo stato dello reportistica sono i processi e sistemi informativi, l‟assurance, la codificazione, i vari canali della comunicazione e, in particolar modo, gli standard del GRI. Anche in Italia, gran parte delle organizzazioni bancarie stanno giungendo gradualmente al concetto di Report Integrato, partendo dal bilancio civilistico e arrivando al bilancio di sostenibilità. L'International Integrated Reporting Council è stata chiara nello specificare come l‟Integrated Reporting debba soddisfare i principi base identificati dal Framework. L‟obiettivo è quello di bilanciare la flessibilità e le regole, al fine di permettere un‟ampia capacità di adattarsi alle singole situazioni, sfavorendo in una certa misura la comparabilità tra le organizzazioni. Si assiste quindi a un‟alta customizzazione e una bassa comparabilità. Il Sustainability Report, invece, seguendo l‟approccio del Global Reporting Initiative (GRI), dipende da una lista fissata di elementi che devono essere rilevati. Consapevole di questa lacuna, il GRI sta cercando di mitigare tale effetto con l‟introduzione di due elementi quali i sector supplements (che permettono alle organizzazioni di avere un livello medio di customizzazione) e la materiality.

Nei nuovi tipi di Report si dovranno includere informazioni quali la comunicazione di tutti i fattori che influenzano la creazione di valore nel tempo; si introduce quindi l‟idea che il valore nel tempo possa essere determinato non solo da elementi finanziari, ma anche da fattori non financial quali il capitale umano e relazionale. I benefici che una rendicontazione integrata porta all‟organizzazione si evincono dal fatto che fornisce maggiore chiarezza sulle relazioni tra le misure finanziarie e non e tra gli impegni da questa assunti; il report integrato porta ad intraprendere decisioni migliori poiché le informazioni comunicate esternamente sono più attendibili e di maggiore qualità, facendo in modo che, di conseguenza, le informazioni interne siano allo stesso modo di qualità; altro beneficio è quello di migliorare il coinvolgimento tra tutti gli stakeholder, infatti, nel report unico, l‟organizzazione mostra una visione olistica verso gli interessi di tutti i suoi stakeholder; infine, il report integrato è in grado di diminuire il rischio reputazionale. Questi quattro benefici sono legati tra loro da un rapporto di causa-effetto che da origine ad un ciclo naturale, vedi figura 2.

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Tuttavia, nonostante i tratti rivoluzionari che l‟Integrated Reporting ha apportato alla rendicontazione, non risulta esente da problematiche e criticità. A seguito dell‟introduzione del Framework, il concetto della materialità è risultato piuttosto complesso, in quanto, da sempre è risultato legato all‟aspetto finanziario del business e l‟introduzione nel dibattito della rendicontazione aziendale di aspetti non finanziari rende difficile determinare la soglia di significatività di questa tipologia di informazioni. prima dell‟introduzione dell‟IR, nella stesura dei bilanci di sostenibilità, ci si preoccupava maggiormente di includere e rispondere agli interessi di tutti gli stakeholder aziendali inficiando così la significatività delle informazioni. L‟IIRC tenta di risolvere la questione riportando i providers of financial capital quali primari fruitori del documento, ma risulta ambiguo quando, affermando che ogni aspetto non financial ha un impatto finanziario nel medio lungo termine, stabilisce che la materialità dovrebbe non limitarsi solo al breve-medio termine 22

Altro fattore di criticità dipende dal fatto che un framework basato su principi guida e l‟assenza di benchmark e KPI definiti rende molto complessa la comparabilità: se da un lato si lascia la possibilità alle organizzazioni di decidere le modalità migliori di rendicontazione favorendo la narratività del documento e le infinite sfumature presenti nei diversi settori, dall‟altro renderà complessa la comparabilità delle informazioni per gli auditor e gli investitori stessi. Il controllo esterno da parte dei revisori risulta perciò assai difficile data l‟elevata soggettività delle informazioni contenute e la plausibile scarsa conoscenza delle organizzazioni, dal momento che questi non possiedono indicatori quantitativi che assicurino l‟obiettività e la sicurezza delle informazioni riportate.

Infine, gli altri fattori, causa di problematicità, sono gli elevati costi di implementazione e il possesso di determinate competenze per poter operare all‟interno dell‟organizzazione.

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Mio C., Fasan M. (2014), The determinants of materiality disclosure in integrated corporate

61 Figura 2: i benefici dell‟Integrated Reporting.

Fonte: Eccles, R.G. and Krzus, M.P., “It‟s Time for One Report”, One Report. Integrated Reporting for a Sustainable Strategy, John Wiley & Sons, Inc., Hoboken, New Jersey, 2010

L'IR è in grado di rappresentare il modo in cui un‟organizzazione crea valore nel tempo. Contrariamente a quanto si pensava in passato, il valore non è creato solamente dall‟interno ma anche dall‟ambiente esterno, dalle relazioni che si instaurano con i portatori di interesse (stakeholder), da varie altre fonti

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Il processo per la creazione del valore dettato dall‟IR, è sintetizzato nella seguente figura:

Fonte: http://integratedreporting.org/wp-content/uploads/2015/03/13-12-08-THE-

INTERNATIONAL-IRFRAMEWORK- Italian.pdf

Un elemento chiave di tale processo è il perimetro di rendicontazione, determinato sulla base di due aspetti essenziali : i rischi , le opportunità, gli outcome che sono attribuiti o associati ad altre entità del report finanziario; le entità del report finanziario. L'entità che redige il reporting finanziario permette di includere le transazioni delle società controllate, collegate e delle joint venture. L'entità che redige il reporting finanziario viene individuato in base agli standard di rendicontazione finanziaria applicabili, che sono incentrati sui concetti di controllo o influenza significativa.

È opportuno evidenziare quali siano stati i punti di forza e le criticità emerse dal passaggio della reportistica tradizionale all‟attuale Integrated Reporting.

La prima differenza riguarda il contenuto. Un sistema di reporting tradizionale, si incentra sulle performance economico-finanziarie dell‟organizzazione. Dal bilancio contabile è possibile estrapolare la situazione patrimoniale, economica e reddituale dell‟azienda. Il report integrato, invece, tiene in considerazione non solo gli elementi

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contabili, ma anche aspetti non economico-finanziari. Il problema è legato ai valori intangibili. Come già spiegato, il bilancio contabile non riesce a esprimere il

valore di quei beni immateriali che contribuiscono in larga parte alla creazione del valore da parte dell‟azienda. Con l‟introduzione del metodo del fair value, i beni intangibili vengono iscritti al valore corrispondente all‟andamento di mercato.

In realtà, anche il metodo del fair value non è del tutto attendibile, poiché si basa su stime piuttosto che su i risultati raggiunti. Il Report Integrato, inoltre, rappresenta, a differenza della reportistica tradizionale, capitali intangibili, quali l‟innovazione, il capitale umano. Altro fattore di differenza è rappresentato dal modo di presentare il bilancio al pubblico di interlocutori ai quali è rivolto. Nel caso della reportistica tradizionale, esso viene redatto per gli shareholder. In altre parole gli azionisti che finanziano l‟azienda con il loro capitale. Nel caso del bilancio integrato, il pubblico cui si rivolge è molto più ampio e include differenti categorie di stakeholder, come dipendenti, fornitori, clienti, istituzioni, territorio e così via.

Ulteriore differenza è la normativa sulla quale il bilancio viene redatto. Mentre con il report tradizionale, la stesura del bilancio avviene secondo norme giuridiche nazionali, i principi contabili nazionali e internazionali, e ha carattere obbligatorio, in quanto le aziende sono costrette a seguire il percorso prefissato dalla legge, con il report integrato, invece, si seguono solo i principi dettati dal Framework IR, avendo, dunque, carattere volontario.

Lo scopo principale della comunicazione economico-finanziaria di breve termine è quello di ottenere risorse rivolgendosi al mercato degli investitori e ottenerne attraverso informative chiare e veritiere la fiducia. Lo scopo del bilancio integrato è, invece, quello di comunicare, a tutti i soggetti che gravitano intorno all‟azienda, che sono influenzati da essa e che a loro volta la influenzano, come la società, attuando la propria strategia, seguendo il proprio modello di business, formando la governance alle nuove esigenze del mercato, sia riuscita a creare valore non solo nel breve termine, ma anche per il medio e per il lungo periodo.

Altra importante precisazione da fare è quella derivante dalla distinzione tra il report di sostenibilità e il report integrato. Il primo un processo che supporta le organizzazioni nel settare gli obiettivi, misurare le performance e gestire il cambiamento verso un‟economia globale sostenibile, ossia un‟economia che combini la profittabilità di lungo termine con la responsabilità sociale e la tutela dell‟ambiente. Il report di sostenibilità è la piattaforma chiave con cui comunicare la

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performance dell‟organizzazione in termini economici, ambientali, sociali e di governance, riflettendo sia gli impatti positivi sia negativi23.

Il report integrato, invece, nasce da un trend evolutivo del report in termini di corporate, che permette all‟organizzazione di recuperare capitale finanziario con una rappresentazione integrata dei fattori chiave che sono necessari per la creazione di valore presente e futuro. Il report integrato è costruito sul report di sostenibilità; attraverso di esso, l‟organizzazione produce un flusso di comunicazione coincisa su strategia, governance, performance e prospettive che conducono alla creazione di valore nel tempo. Il report integrato, quindi, non deve essere inteso come un estratto del tradizionale report annuale o come una combinazione del rendiconto finanziario e del report di sostenibilità. Esso integra diversi tipi di informazione e comunicazione, evidenziando elementi addizionali dettagliati che sono forniti separatamente24 Il report di sostenibilità è, in realtà, intrinseco nel report integrato, in quanto mette a risalto la sostenibilità di un‟organizzazione, stando attenta ai rischi, alle criticità, agli impatti e alle opportunità di lungo periodo della stessa.

Uno dei Paesi maggiormente attivo in ambito di Integrated Reporting è il Sud Africa. Già dal 1994, con l‟ascesa al governo di Mandela, il governo sudafricano si è caratterizzato come uno dei pionieri dell‟evoluzione dell‟IR. Sempre nel 1994, viene pubblicato il “KING I”, secondo cui le società sono tenute a consegnare al pubblico una rappresentazione equilibrata della loro realtà. Nel 2002 viene introdotto il King II, che aggiunge tasselli al King I, richiedendo alle imprese che vengano coinvolti tutti gli stakeholder, soprattutto sulle questioni sociali e

ambientali.Segue l‟emanazione nel 2009 del “King Code of Governance for South Africa 2009”, meglio noto come King III. In tale documento risalta un particolare principio, quello che l‟organizzazione nel suo complesso deve comprendere e accettare che strategia, performance, gestione dei rischi e sostenibilità finanziaria e sociale sono tutti elementi inseparabili. I principi del King III vengono incorporati nel “Johannesburg Stock Exchange‟s Listings Requirements”, per cui le società quotate nella Borsa Sudafricana devono obbligatoriamente rispettare tali principi.

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Daelli M.S. , Bartolomeo M. (2006). I bilanci sociali e di sostenibilità. Da:

http://www.mi.camcom.it/upload/file/1432/716150/FILENAME/23_80.pdf.

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Doardo D. (2012). Integrated Reporting e criticità rispetto al modello tradizionale, 2012,Milano).

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Proprio dopo il King III, nasce come diretta conseguenza l‟ “Integrated Reporting Committee (IRC) of South Africa”. L‟IRC è una libera associazione, i cui membri appartengono ai principali organismi professionali e di settore del Sudafrica. Cinque sono le organizzazioni fondatrici: Association for Savings and Investment South Africa (ASISA), Business Unity South Africa (BUSA), Institute of Directors in Southern Africa (IoDSA), JSE Ltd and South Africa Institute of Chartered Accountants (SAICA). L‟IRC è composto da un numero molto elevato di associazioni che operano in differenti settori, come quello bancario, quello dei fondi pensione e così via. Il fine perseguito è, però, comune, ossia la promozione e lo sviluppo del pensare e riportare integrato. L‟IRC opera attraverso un Working Group, compost da soggetti esperti nel campo della reportistica integrata, ma operanti in diversi ambiti (inserire nota: http://www.integratedreportingsa.org/.).

Il Sudafrica ha rappresentato il punto di partenza per la creazione dell‟IIRC e dell‟International IR Framework.

Lo sviluppo dell‟IR presenta numerose opportunità di ricerca, adottando vari metodi. A causa della sua natura ancora emergente, si sa poco su come il report integrato possa interessare gli stakeholder. I principali aspetti possono riguardare25:

 la rilevanza delle decisioni più importante che l‟IR intende trasmettere, quali informazioni sulla strategia che si intende seguire, governance, prestazioni e prospettive;

 l‟IR e il mercato dei capitali, è importante stabilire se e in quale misura l‟IR influenza tale mercato;

 l‟applicazione dell‟IR, capire se le organizzazioni raggiungono i benefici preposti, capire la forma che l‟IR dovrebbe raggiungere per presentare l‟interconnessione tra le informazioni finanziarie e non;

 stabilire in che modo le organizzazioni assicurano il report integrato, è necessario che il rapporto risulti credibile dalle parti interessate.

L‟esperienza del Sud Africa mostra come la preparazione di un rapporto integrato non sia poi così complesso. Altrettanto rilevante è la velocità di sviluppo che questo nuovo strumento sta avendo. Il pensiero integrato, spina dorsale dell‟IR, costituisce

25The International Integrated Report Framework:Key Issues and Future Research Opportunities ,Journal of International Financial Management and Accounting, 2014

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un rilevante passo avanti dal momento che richiede che la CSR non sia più relegata ad un‟unica funzione aziendale separata dalle altre ma che diventi parte integrante di ogni funzione e di ogni dipartimento e per far sì che ciò diventi la realtà nel tempo non sono sufficienti le istanze avanzate dalle comunità e dai consumatori ma è indispensabile il coinvolgimento del mondo della finanza.

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Capitolo 4