D) Azionariato attivo
2.1 Il Global Reporting Initiative
Il Global Reporting Initiative (GRI) viene definito come un‟organizzazione NO PROFIT CERES(Coalition for Environmentally Responsible Economies)11 e del Tellus Institute, supportati inoltre da un progetto delle Nazioni Unite per la salvaguardia dell‟ambiente, l‟UNEP che, a partire dal 1997, ha sviluppato una struttura di reporting di sostenibilità che, ad oggi, viene adottata in tutto il mondo. Fondato a Boston, il GRI è un network multi-stakeholder composta da migliaia di organizzazioni che contribuiscono alla formazione del reporting. Si basa su una visione in cui la sostenibilità faccia parte del processo decisionale aziendale. Gli obiettivi principali dell‟organizzazione sono l'integrazione della informativa sulla pratiche ambientali, sociali e di governo con cui opera l‟impresa, in modo tale da poter inquadrare le varie azioni che mettono in atto le imprese che lo redigono. Nel 1999, venne redatta una prima bozza delle linee guida per la redazione del Bilancio Sociale, che poi viene ultimata e rilasciata nel 2000. Per la sua diffusione nel mondo vengono organizzati eventi e manifestazione, sempre con il sostegno dell‟UNEP. Dall‟anno successivo, il GRI si stacca dalla CERES, per diventare un‟organizzazione indipendente, spostando la propria sede ad Amsterdam. Successivamente le linee guida per la redazione del Bilancio Sociale vennero modificate e sviluppate, fino ad arrivare al modello rilasciato nel 2006, il G3. Le Linee Guida G3 raccomandano la divulgazione di informazioni specifiche collegate a performance economiche, ambientali e sociali con riferimento a:
- Dichiarazioni dell‟amministratore delegato - Indicatori chiave economici, ambientali e sociali
- Profilo del soggetto che sta procedendo alla rendicontazione - Descrizioni delle politiche rilevanti e dei sistemi di gestione - Relazioni con gli stakeholder
- Performance della direzione - Performance operative
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CERES è un’associazione USA non governativa senza fini di lucro con sede a Boston costituita da ambientalisti, investitori istituzionali, gruppi religiosi e sindacati.
39 - Performance dei prodotti
- Panoramica sulla sostenibilità
Dal 2013 è in vigore il G4. Il processo di sviluppo di questa versione G4 prevede, come del resto tutta l‟attività GRI, un approccio multistakeholder, cioè una stretta collaborazione tra molte delle figure presentate all‟interno di questa trattazione, dalle società di revisione alle agenzie di rating, esponenti del mondo accademico e della finanza, oltreché la collaborazione delle società che hanno acquisito maggiore pratica nella rendicontazione extra-finanziaria. Per citare un esempio Enel è uno dei Global Partners di GRI nello sviluppo di queste nuove Linee Guida. Lo sviluppo delle Linee Guida G4 segue due direttive, una riguarda un processo di miglioramento degli attuali standard per meglio descrivere il valore dell‟impresa, e prevedere un maggiore coinvolgimento di tutti gli stakeholders ed i nuovi soggetti del settore elencati precedentemente. L‟altra direttiva riguarda lo sviluppo delle Linee Guida verso la definizione di standard per il Bilancio Integrato, infatti fa parte dell‟International Integrated Reporting Council (IIRC), organizzazione per il supporto e l‟evoluzione del Report Integrato.
Le Guidelines intendono assistere le imprese e tutte le altre organizzazioni che decidono di pubblicare un rendiconto sulle loro performance e sul progresso verso uno sviluppo sostenibile e realizzano questo obiettivo:
- secondo modalità che forniscono agli stakeholder dati attendibili sulle loro necessità e stimolano un continuo ed ampio dialogo;
- applicando principi di rendicontazione consolidati e di ampia diffusione, immutati di esercizio in esercizio, per promuovere trasparenza e credibilità;
- secondo un formato standardizzato che facilita il lettore nella comprensione e nella comparazione di rapporti analoghi di altre imprese;
- secondo modalità che spiegano la relazione ed i legami tra le informazioni finanziarie e le performance nei suoi tre aspetti di sostenibilità: l‟ambientale, il sociale e l‟economico.
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Le Guidelines sono state concepite come strumento primario fondamentale per realizzare gli obiettivi di:
- migliorare in tutto il mondo le procedure di rendicontazione sociale, portandole come routine ad un livello equivalente a quello della rendicontazione finanziaria, sotto gli aspetti di comparabilità, verificabilità e applicazione dei principi di generale diffusione;
- ideare, divulgare e promuovere uno schema standardizzato di rendicontazione degli indicatori di sostenibilità fondamentali, applicabili a tutte le imprese ed altri specifici indicatori settoriali, per riflettere le tre dimensioni della sostenibilità;
- promuovere la costituzione di un‟istituzione permanente che operi a sostegno della rendicontazione sociale.
Le Guidelines intendono essere, altresì, un valido strumento utilizzabile dalle imprese per orientarsi nelle scelte a tre diversi livelli:
• a livello di consiglio di amministrazione e di alta direzione, le Guidelines forniscono uno strumento per valutare la coerenza tra le politiche di sviluppo responsabile e le strategie, da un lato e la performance effettiva, dall‟altro. La maggiore uniformità nella rendicontazione, resa più facile dalle Guidelines, permetterà alle imprese leader di distinguersi da quelle meno attive ed essere apprezzate per le loro migliorate performance;
• a livello operativo, le Guidelines offrono una struttura logica per applicare i principi di sostenibilità all‟attività delle imprese, per guidare la raccolta dei dati, per registrare il progresso verso obiettivi di sviluppo sostenibile e per valutare e comparare le performance di imprese simili;
• da un punto di vista della comunicazione, le Guidelines costituiscono uno schema per condividere e sviluppare un continuo dialogo con i portatori di interesse interni ed esterni sul raggiungimento da parte delle imprese degli obiettivi di sostenibilità. La chiave di successo del GRI è da ricercare in tre punti: la capacità dei suoi indicatori di misurare le performance delle società che le adottano in ogni campo, da quello ambientale al sociale ed alla governance; il processo di redazione multistakeholder che ha consentito di tenere conto di tutte i punti di vista nella compilazione dei principi e lo sviluppo del framework su differenti livelli di applicazione che permette un avvicinamento all‟uso ed al suo sviluppo anche da parte delle PMI.
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Al fine di favorire la diffusione della rendicontazione extra-finanziaria anche tra soggetti meno esperti, le Linee Guida prevedono 3 livelli di applicazione, A,B,C, in base alle informazioni contenute nel report. Ad ogni livello può essere aggiunta una “+” se il report è sottoposto ad una assurance esterna. La differenza tra i 3 livelli di applicazione (A,B,C) viene riferito al numero di dati ed indicatori delle performance analizzate.
Figura 1:
Fonte: G3 Reporting Guidelines (https://www.globalreporting.org)
Come riportato nella tabella “Criteri dei Livelli di Applicazione” il numero e l‟appartenenza degli indicatori alle differenti categorie varia in base al livello di applicazione; la scelta degli indicatori dovrebbe avvenire in modo da descrivere al meglio la realtà aziendale, tendendo conto però della fattibilità della rilevazione in base alle capacità ed alle risorse a disposizione. Sotto questo aspetto il sistema a tre livelli di applicazione risulta molto incentivante per l‟approccio alla rendicontazione extra-finanziaria da parte di nuove imprese, perché consente un‟adozione graduale dello standard ed una sua implementazione successiva in base alla pratica acquisita. La redazione del report, in base al GRI, si fonda su due classi di principi: la sezione “STRATEGIE E PROFILO” e quella “MODALITA‟ DI GESTIONE” l‟informativa è standard ed è uguale per tutte le imprese; la sezione contenente la voce “INDICATORI DI PERFORMANCE” viene fornita una lista di indicatori di tipo economico, ambientale e sociale da rendicontare a scelta in base alla loro rilevanza per l‟attività svolta dall‟impresa.
Per poter conseguire gli obiettivi alla base del GRI, le società che redigono un bilancio sociale devono comunque fare riferimento ad undici principi guida che sono:
42 1. trasparenza; 2. inclusione; 3. verificabilità; 4. completezza; 5. rilevanza;
6. contesto socio-economico ambientale; 7. accuratezza;
8. neutralità; 9. comparabilità; 10. chiarezza; 11. tempestività.
Questi possono essere a loro volta suddivisi in quattro macrogruppi che includono: nel primo, definibile come l‟intelaiatura del rendiconto, i primi tre principi; nel secondo gli altri tre principi che orientano sulle circostanze e sui fatti sui quali riferire, quindi il settimo, l‟ottavo e il nono che assicurano qualità ed affidabilità ai dati, ed infine gli ultimi due che orientano le decisioni sulla comprensibilità e sulla disponibilità del rendiconto.
In sintesi, il Reporting di sostenibilità consiste nella misurazione, comunicazione e assunzione di responsabilità (accountability) nei confronti di stakeholder sia interni sia esterni, in relazione alla performance dell‟organizzazione rispetto all‟obiettivo dello sviluppo sostenibile. L‟espressione “reporting di sostenibilità” assume un vasto significato ed è sinonimo di altre espressioni utilizzate per illustrare l‟impatto economico, ambientale e sociale (ad esempio, triple bottom line, corporate responsibility reporting, ecc.). I report possono essere utilizzati, tra l‟altro, anche per: • svolgere analisi di benchmark e valutazione della performance di sostenibilità rispetto a quanto previsto da leggi, norme, codici, standard di performance e iniziative su base volontaria;
• dimostrare in che modo l‟organizzazione influenza ed è influenzata dalle aspettative in tema di sviluppo sostenibile;
• confrontare la performance, sia nell‟ambito di una stessa organizzazione sia tra diverse organizzazioni, nel corso del tempo.
Ciascun Principio di reporting comprende una definizione, una spiegazione e una serie di test che forniscono una guida all‟utilizzo dei Principi.
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MATERIALITA’: le informazioni e gli indicatori introdotti nei report devono essere rilevanti e importanti nel riflettere gli impatti economici, ambientali e sociali, che hanno un effetto sugli stakeholder. Per decidere se un‟informazione è rilevante si utilizzano una serie di fattori esterni (leggi, regolamenti, impatti rischi, ecc.) e interni (vision, strategia, valori, competenze, ecc.), generalmente gli argomenti significativi vengono presentati in ordine di priorità; Nel reporting finanziario, di norma, la materialità è considerata come la soglia per influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori del bilancio d‟esercizio di un‟organizzazione, in particolare gli investitori. Il concetto di soglia è altrettanto importante per il reporting di sostenibilità ma si riferisce a una gamma più ampia di impatti e di stakeholder. Infatti, nel caso del reporting di sostenibilità, la materialità non si limita ai temi sulla sostenibilità che hanno un impatto finanziario significativo sull‟organizzazione. In fase di determinazione della materialità ai fini del report di sostenibilità occorre considerare anche gli impatti economici, ambientali e sociali che superano una determinata soglia, influenzando la capacità di soddisfare i bisogni della generazione attuale senza compromettere quelli delle generazioni future.12
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World commission on environment and development. Our common future. Oxford University press, 2016, p.43.
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Fonte :
Marco Frey, LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE NELLE IMPRESE STATO DELL‟ARTE E TENDENZE EVOLUTIVE IN ATTO.
INCLUSIVITA’ DEGLI STAKEHOLDER:gli stakeholder rappresentano il target di riferimento a cui il report è riferito, rimane perciò di primaria importanza far in modo che essi siano coinvolti nel momento in cui questo viene compilato, ricercando di dare informazioni e feedback sulle azioni svolte, e trovando il giusto equilibrio tra gli interessi e le aspettative specifiche dei portatori di interesse. Questo processo di coinvolgimento se non presente darebbe un minor valore a tutto il report. CONTESTO DI SOSTENIBILITA’: all‟interno del report è necessario anche contestualizzare le varie azioni che vengono effettuate, rispetto agli standard nazionali o locali; cercando inoltre di descrivere come l‟impresa si adopererà durante le variazioni delle performance ambientali, economiche e sociali future.
COMPLETEZZA: la trattazione degli argomenti del report devono essere sufficienti per far capire a tutti gli stakeholder gli impatti delle azioni in ogni suo campo d‟azione, non tralasciando informazioni che potrebbero far cambiare le valutazione di quest‟ultimi. Si ricerca inoltre una completezza riguardante anche la tempistica (il report deve trattare le azioni relative a un determinato periodo temporale) e il perimetro (gli indicatori relazionano su tutto l‟insieme che l‟impresa condiziona).
Altro aspetto importante che si rende necessario per la corretta compilazione del report è la qualità; questa caratteristica viene soddisfatta nel momento in cui si rispettano determinati Principi, che hanno tutti alla base un‟effettiva trasparenza. Questi Principi sono:
• Equilibrio: inteso come la elaborazione di un immagine imparziale dell‟impresa, con gli aspetti positivi e negativi della performance, così da non influenzare le decisioni degli stakeholder riguardo all‟impresa;
• Comparabilità: dare la possibilità di comparare da periodo a periodo i cambiamenti delle azioni dell‟organizzazione e dei risultati legati ad esse;
Accuratezza: le informazioni introdotte nel report devono essere sufficientemente accurate affinché gli stakeholder possano valutare la performance ;
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• Tempestività: è necessario porre attenzione se l‟impresa riterrà più opportuno fornire informazioni tempestive o assicurare l‟affidabilità delle stesse;
• Chiarezza: le informazioni devono essere facilmente accessibili da parte degli stakeholder;
• Reliability: i processi utilizzati per raccogliere le informazioni devono essere raccolti, registrati e comunicati in modo tale da poter essere oggetto d‟esame e di definizione per la qualità e per la rilevanza delle informazioni.
La sostenibilità di reporting include una parte definita INFORMATIVA STANDARD. 13 In questa sezione vengono descritti 3 tipi di informativa:
Strategia e profilo, utile per la comprensione delle performance dell‟organizzazione; è importante introdurre inoltre quelle informazioni di base che caratterizzano il profilo dell‟impresa, quali: il nome, i brand, struttura operativa, il luogo in cui ha sede il quartier generale, numero di paesi in cui essa opera, assetto legale, mission, vision, dimensione dell‟organizzazione, premi ricevuti ed altro ancora.
Modalità di gestione, in questa seconda parte si annunciano i profili del report (periodo di rendicontazione, data di pubblicazione del report, periodicità report e contatti utili per richiedere informazioni), gli obiettivi e il perimetro del report (processo per la definizione dei contenuti, dichiarazione di qualsiasi limitazione specifica, tecniche di misurazione, spiegazione degli effetti di qualsiasi modifica), la tabella esplicativa del GRI Content Index, le politiche per ottenere l‟Assurance. Inoltre a queste vanno aggiunte le informazioni riguardanti le modalità di Governance (capacità dei comitati presenti, relazione tra compensation e performance, definizione di missione, valori, codici di condotta, ecc.), l‟impegno profuso in iniziative esterne ed il coinvolgimento degli stakeholder durante il periodo di rendicontazione.
Indicatori di performance, traggono informazioni comparative sulla performance economica, ambientale e sociale dell‟organizzazione. Sono identificati da una sigla costituita da due lettere ed un numero progressivo, si dividono in Core (obbligatori e applicabili universalmente) e Additional (facoltativi, non universalmente rilevanti) e riportano informazioni sulla
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performance economica (sigla: EC), ambientale (EN), sociale (LA), sui diritti umani (HR), sulla società (SO) e sulla responsabilità di prodotto (PR) dell‟organizzazione.
Attualmente sono in vigore le linee guida G4 che si pongono come obiettivo quello di consentire di rilevare e comunicare gli impatti e i risultati economici, sociali e ambientali dell‟organizzazione, in relazione agli obiettivi e alle strategie che questa si è posta. Il GRI ha sviluppato il suo lavoro affinché le linee guida costituissero un modello di report incentrato sul “ triple bottom line”. Questo modello richiede che le stesse linee guida vengano applicate da tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla tipologia, dal settore economico o dalle dimensioni. Le linee guida G4 supportano le organizzazioni in un nuovo approccio di tipo “ non-financial reporting”, idoneo a rappresentare le informazioni ESG in più di una modalità strumentale: report annuale, report di sostenibilità, report integrato. Altra svolta è rappresentata dall‟attenzione posta sulla “rilevanza”(materiality), delle informazioni utili per tutti gli stakeholder aziendali