3.3. Gruppi bancari per paese
3.3.1 Italia
3.3.1.3 Banche di piccole dimensioni
3.3.1.3.3 Banca Popolare di Milano
La banca italiana, che nel 2013 possedeva un totale degli attivi pari a 49.353,30 milioni, ha predisposto negli ultimi anni una nuova struttura commerciale “Hub & Spoke” volta a migliorare la relazione con la clientela del territorio in cui vuole insediarsi, garantendo una maggior consulenza a privati e aziende. La banca ha come obiettivo la crescita dimensionale, sia dal punto di vista degli impieghi sia dal lato della raccolta, con eminente attenzione alla qualità del credito, come motivo di miglioramento.
I prestiti verso la clientela corrispondevano al 67,41% delle attività complessive, anche se in netto indebolimento rispetto agli anni precedenti a causa del calo dei consumi, della produzione e degli investimenti che hanno determinato il contenimento della domanda di credito da parte delle famiglie e delle imprese; il 19,74% degli attivi era composto da attività finanziarie (che al contrario, continuavano a crescere nel quinquennio considerato) mentre la parte secondaria era composta da cassa, garanzie e immobilizzazioni. Le passività totali invece, erano costituite per il 44,88% dalla raccolta riservata alla clientela; sebbene fossero sempre inferiori rispetto ai prestiti lordi (Loans/Customer Deposits Ratio pari al 159,87%), si è presentato un riallineamento parziale delle attività con le passività (individuato dalla attenuazione continua dei valori indicati dallo stesso tasso, dal 164,54% del 2012). Il patrimonio netto invece, costituiva il 7,39% delle passività complessive.
Banca Popolare di Milano possedeva una redditività positiva, con un enorme cambiamento di direzione (da una perdita di 434,90 milioni ad un utile di 29,40 milioni) con un continuo aumento nel 2014 a 232,90 milioni. Il miglioramento non derivava da una variazione dei principali servizi forniti dalla banca, ma da una ristrutturazione dei costi operativi, del personale e di altre spese non relative a interessi e commissioni. Le spese relative alle rettifiche di credito erano invece fortemente aumentate, incidendo sul reddito operativo per il 725,94%.
Il Common Equity era stato invece rivalutato dalla BCE, in diminuzione di 315,87 milioni di €. La determinazione del gruppo bancario di mantenere il CET 1 a livelli elevati, e l’intento di incrementare il Leverage Ratio, si fondava sull’esigenza di aumentare il patrimonio di vigilanza per far fronte a condizioni di elevata incertezza. Tale condizione si evince dal continuo aumento del valore di CET 1 dal 2010 al 2014; probabilmente, la diminuzione del valore da parte della BCE derivava dall’aver individuato elementi che il gruppo aveva erroneamente imputato a CET 1. La diminuzione delle attività non ponderate per il rischio e l’aumento del Tier 1, ha provocato un ampliamento, riscontrato dalla BCE, del Leverage Ratio al 6,15%.
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In conseguenza di un maggior rischio riscontrato nella posizione bancaria, la BCE ha aumentato le RWA di 9.735,4 milioni. Il CET 1 Ratio è stato così diminuito di 3,05 punti percentuali, ponendolo a livelli inferiori rispetto a quelli desiderati per l’AQR.
Durante l’ AQR, le esposizioni creditizie sono state evidenziate con valori minori rispetto al rischio a esse connesse, relativamente alla clientela corporate per 247,21 milioni lordi; congiuntamente con la rivalutazione di un titolo di credito appartenente al terzo livello dalla gerarchia del fair value (iscritto nella voce “Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita”), hanno provocato un impatto pari a 167,70 milioni sul CET 1, facendo pertanto diminuire il CET 1 Ratio a 6,89%.
Il perdurare delle condizioni economiche sfavorevoli, ha determinato un continuo aumento delle NPE, soprattutto nei settori connessi alla tipologia di investimenti che la Società Cooperativa effettuava. La recessione nelle attività di costruzioni immobiliari, nel commercio e nel settore manifatturiero ad esempio, ha dato forma a ulteriori danneggiamenti delle attività bancarie, aumentando le rettifiche di valore da attuare. Tale dinamica delle NPE, è stata riflessa nel continuo aumento dell’indicatore Impaired Loans/Gross Loans% dal 2010 al 2014. Il riscontrato peggioramento del merito creditizio della clientela, ha fatto si che la banca presentasse un Coverage
Ratio maggiore, al fine di coprire con riserve disponibili i crediti deteriorati.
Eccezionalmente rispetto alle altre banche fin’ora prese in considerazione, gli aggiustamenti richiesti attraverso l’AQR non hanno reso indispensabili modifiche significative nel Conto Economico del 2014. Le rettifiche di credito per l’appunto, sono diminuite del 26,89% rispetto al 2013.
Nell’ultimo step del CA, la valutazione svolta dall’EBA ha evidenziato un CET 1 Ratio per lo scenario di base pari al 6,54% e per lo scenario avverso pari al 3,97%. Per tal motivo, la BCE ha richiesto una copertura patrimoniale, nei successivi nove mesi, di 683,77 milioni e il pagamento di una sanzione pari a 1,79 milione di €.
La tabella n.12 mostra i principali risultati.
Nel corso del 2014 Gruppo Bipiemme ha effettuato un aumento di capitale di 518,50 milioni attraverso l’offerta in opzione di azioni proprie (di nuova emissione) ed ha applicato un differente trattamento normativo della quota di partecipazione detenuta sul capitale di Banca D’Italia. La banca è stata comunque incapace di garantire l’assorbimento completo dello shortfall rilevato. L’ammanco di 165,27 milioni è stato eliminato (successivamente alla conclusione del CA) attraverso altre misure di rafforzamento patrimoniale pari a 879 milioni di € a seguito della rimozione integrale degli “Add-on” imposti in passato, dalla Banca d’Italia, sui requisiti
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patrimoniali e da una cessione di una quota della partecipazione in Anima Holding SpA. Attraverso queste variazioni, prima della conclusione dell’esercizio 2014, il gruppo Bipiemme vantava un CET
1 Ratio aggiustato pari al 10,10%, 10,04% nello scenario di base e per lo scenario avverso pari al
7,10%.
Tabella n.12:
Banca Popolare Di Milano - Società
Cooperativa A Responsabilità Limita
Punti basePercentual e
CET 1 % 2013 10,34%
CET 1% AQR iniziale -305,00 7,29%
CET 1 % AQR aggiustato -39,92 6,89%
CET 1 % da Stress Test base -35,49 6,54%
CET 1 % da Stress Test avverso -292,57 3,97%
Capital Shortfall Punti base Milioni di € per AQR 110,92 482,42
per Scenario di Base 146,41 647,40
per Scenario Avverso 153,49 683,77
Capital Shortfall aggregato 153,49 683,77
Principali misure di Rafforzamento Patrimoniale 518,50
Eccedenza/Carenza finale dopo principali misure di Rafforzamento -165,27
Sanzioni -1,79