Alla luce di quanto esposto, si è voluto osservare l’approccio dei gruppi bancari consolidati di Italia, Francia e Germania, con il progetto costituito dalla BCE.
L’analisi effettuata si sviluppa da una attenta osservazione e valutazione dei valori di bilancio dei gruppi bancari, inseriti nel Database BankScope, relativi al periodo 2014-2010 (ove disponibili). I dati in oggetto, sono stati rielaborati dalla società produttrice del sistema di raccolta ma, per semplicità, si assumono direttamente esposti dalle banche; dunque alcuni valori potrebbero risultare fuorvianti e incompatibili con quelli ricavati dalle relazioni finanziarie, pubblicate obbligatoriamente sul sito on line di ogni singola banca. La scelta di utilizzare per l’analisi tali valori, è stata volta a garantire l’osservazione dei dati in cui fossero state applicate le stesse metodologie per tutte le banche. Questo obiettivo è in linea con il fine della BCE di delineare una stessa omogenea, contabilizzazione e rilevazione dei risultati.
I risultati del Comprehensive Assessment invece derivano dalla pubblicazione effettuata, a novembre 2014, dal SSM.
Alcuni informazioni necessarie per la comparazione, non essendo disponibili nel sistema, sono state personalmente rielaborate, come successivamente indicato durante l’esposizione.
Il campione preso in oggetto si è determinato in base alla disponibilità dei risultati del CA sulle banche più significative, ossia coloro che sono state sottoposte al controllo diretto della BCE nel 2014; tuttavia sono presenti alcune eccezioni. Si è infatti deciso di studiare anche le banche che, secondo l’ultimo aggiornamento (30 gennaio 2015) dell’“Elenco dei soggetti vigilati significativi ed elenco degli enti creditizi meno significativi”, non sono più sotto controllo della BCE, ma della Autorità Nazionale Competente, per le quali tuttavia ha voluto comunque esporre i valori del progetto a esse dedicato durante il 2014. Tali banche sono iscritte nel paragrafo “banche minori”. Secondo Fitch Rating, la variazione della situazione di controllo potrebbe essere dovuta dai cambiamenti delle caratteristiche dimensionali, dei modelli di business (verso una linea di istituzione finanziaria piuttosto che istituzione bancaria) o per la perdita d’importanza dell’attività svolta a livello domestico. (Fonte: http://www.milanofinanza.it/news/fitch-per-la-bce-non-conta-solo-la-
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Per l’Italia sono state analizzate tutte le 15 banche individuate dalla BCE61.
Per quanto concerne la Francia, lo studio si limita a solo 9 gruppi bancari su 13, a causa della mancanza di elementi base per effettuare la comparazione. Purtroppo tra le banche non analizzate (Banque Publique d’Investissement, Caisse de Refinancement de l’Habitat, LCH Clearnet SA,
Banque PSA Finance) è presente anche una banca fondamentale per i risultati del CA. Caisse de Refinancement de l’Habitat infatti, è l’unica banca che presenta coefficienti patrimoniali minori
rispetto a quelli richiesti per superare l’esercizio; il CET 1 presentato a fine AQR, è risultato pari al 5,74%, a fine test sullo scenario di base era il 5,68% e nello scenario avverso era il 5,52%, presentando una carenza patrimoniale di 129,37 milioni di € (successivamente eliminata dall’aumento di capitale di 250 milioni di €).
Per la Germania invece, sono state analizzate 18 banche su 23.
Delle banche prese in considerazione si è voluta effettuare una diversa classificazione rispetto a quella esposta dalla Banca d’Italia62
. Le banche sono state raggruppate secondo la dimensione (individuata in sede di AQR) in:
-banche di maggiori dimensioni (quelle oltre 1.000 miliardi); -banche di grandi dimensioni ( tra 1.000 e 500 miliardi); -banche di medie dimensioni (tra 500 e 100 miliardi); -banche di piccole dimensioni (tra100 e 30 miliardi); -banche minori (dimensione minore di 30 miliardi)
Prima di procedere con l’analisi, si vuole sottolineare il fatto che successivamente potrebbero essere sollevate delle incongruenze tra i valori63 (relativi al bilancio del 31 dicembre 2013) esposti dalle banche e quelli che la BCE dichiara come tali. Le asimmetrie potrebbero derivare dai primi aggiustamenti che la BCE effettua sui valori di bilancio a seguito della nuova Direttiva CRD IV, (entrata in vigore dal 1 gennaio 2014, ma che le banche avrebbero dovuto considerare
61 Dall’Elenco citato tuttavia, è presente tra gli enti più significativi anche Barclays Bank PLC Italy, per la
quale però la BCE non ha fornito risultati. Tale filiale italiana del gruppo britannico (con dimensione compresa tra i 30 - 50 miliardi) non è stata dunque presa in considerazione. Secondo Fitch Rating, essa non è stata inclusa nei risultati a seguito di una già prevista riduzione degli assets del gruppo (visto che la filiale non è considerata strategica) e del progetto di uscita dall’attività di retail da Italia, Spagna e Portogallo. (Fonte: http://www.milanofinanza.it/news/fitch-
per-la-bce-non-conta-solo-la-dimensione-delle-banche-201407041543057385)
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La distinzione adottata dalla Banca d’Italia è tra banche di maggiori dimensioni (fondi intermediati maggiori di 60 miliardi), grandi (tra 26 e 60 miliardi) medie (tra 9 e 26 miliardi) piccole (tra 1,3 e 9) e minori (minori di 1,3 miliardi). (VALLETTA, Le aggregazioni bancarie e l’evoluzione del rapporto banca-impresa nella provincia di
Novara, 2009)
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preventivamente) e a causa della differente contabilizzazione richiesta su diversi elementi, rispetto ai principi contabili internazionali e nazionali adottati dalle banche. Questa situazione corrisponde presumibilmente al primo “filone” dell’AQR descritto nel secondo capitolo (processi, procedure e revisioni contabili - PP&A). Tali dati sono stati rilevati successivamente attraverso una armonizzazione del procedimento contabile con l’attività di Data Integrity Validation, secondo la quale i valori sono stati evidenziati in modo coerente per tutte le banche.
Si vuole inoltre descrivere che, la carenza patrimoniale complessivamente indicata nei risultati del CA, non deriva dalla somma delle carenze dell’AQR, dallo scenario di base e dallo scenario avverso dello Stress Test, ma è il maggior shortfall evidenziato tra le tre differenti fasi.
Nella fase di Stress Test sono stati usati questi due scenari per testare diversamente la resistenza dei bilanci bancari. Lo scenario di base è basato sul tasso della crescita economica dell’UE prevista dalla BCE e su ipotesi di allargamento delle esposizioni ponderate per il rischio. Nello scenario avverso, invece, è stato simulato uno shock per l'economia europea che comporta una riduzione di 5-6 punti percentuali del tasso di crescita per tre anni rispetto al caso normale, oltre ad altre ipotesi di aumento del rischio nel sistema bancario europeo. Il rapporto minimo di capitale rispetto alle RWA per lo scenario di base (8,00% minimo) doveva essere raggiunto al termine di ciascuno dei tre anni considerati, cioè 2014, 2015 e 2016, mentre il rapporto per lo scenario avverso (5,50% minimo) doveva essere soddisfatto solo nel 2016.
Va inoltre indicato che per alcune banche, l’EBA ha svolto eccezionalmente lo Stress Test sul bilancio dinamico e non statico; se nel bilancio statico si prevedeva un tasso di crescita del totale del valore di bilancio pari a zero e un business mix invariato per tre anni, attraverso la considerazione del bilancio dinamico vengono applicate le previsioni relative alle variazioni della strategia di base, del volume degli assets e la variazione del rischio.