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bis: Vegetazione presente nella fascia perifl uviale secondaria

Nessun disturbo

Domanda 2 bis: Vegetazione presente nella fascia perifl uviale secondaria

sponda dx sx

a) compresenza di formazioni riparie complementari funzionali 20 20 b) presenza di una sola o di una serie semplifi cata di formazioni riparie 10 10 c) assenza di formazioni riparie ma presenza di formazioni comunque

funzionali 5 5

d) assenza di formazioni a funzionalità signifi cativa 1 1

1) Obiettivi della domanda

Rilevare le caratteristiche in termini di composizione e struttura delle formazioni vegetali presenti nella fascia perifl uviale (ovvero nella porzione di territorio individuabile lungo il corso d’acqua immediatamente all’esterno dell’alveo di morbida), al fi ne di valutare la presenza di formazioni vegetali effi cienti nello svolgimento delle funzioni: costituzione di habitat, contributo alla capacità autodepurativa del corso d’acqua, fi ltro nei confronti di fonti di inquinamento diffuso, stabilizzazione meccanica ed idrica del corridoio fl uviale, regolazione termica, apporti alimentari.

2) Principi

L’esistenza stessa di un corso d’acqua, in ragione dei fattori limitanti da esso esercitati, determina l’affermazione di fasce di vegetazione con andamento prevalentemente parallelo all’alveo, costituenti cenosi e popolamenti caratterizzati da diversi livelli di complessità strutturale e fi sionomica in funzione anche di caratteristiche ecologiche stazionali. Le

fi tocenosi perifl uviali presentano comunque similitudini signifi cative anche a scala di bacino.

La massima funzionalità si riscontra in ambiti fl uviali caratterizzati dalla presenza di più tipologie vegetazionali insediate secondo modelli strutturali complessi, in funzione di gradienti ecologici legati al corso d’acqua (par. 2.5).

L’artifi cializzazione dei corsi d’acqua e del territorio adiacente determina: semplifi cazione dei modelli strutturali con riduzione in termini di tipologie vegetazionali presenti ed, all’interno delle tipologie caratterizzate da formazioni più o meno strutturate, ingresso ed incremento di specie esotiche ed infestanti che alterano, a diverso livello, la struttura e la fi sionomia delle cenosi presenti.

Si valuta come massimamente funzionale una strutturazione complessa delle formazioni che si esplica nella contemporanea presenza di almeno due formazioni riparie legnose (arboree od arbustive) o ad elofi te che si susseguono con continuità.

La sovrapposizione di due formazioni funzionali è valutata come compresenza solo nel caso sia presente il bosco inondato; per contro la presenza di uno strato arbustivo, costituito da specie riparie, in una formazione arborea riparia, non conduce a poter valutare la compresenza di due formazioni funzionali.

La presenza di una sola formazione riparia, o comunque la semplifi cazione della zona riparia, conduce ad una minore funzionalità della copertura vegetale presente nella fascia perifl uviale.

La presenza di formazioni arboree non riparie viene comunque considerata ancora signifi cativamente funzionale, perché tali cenosi assolvono comunque ad una parte signifi cativa delle funzioni tipiche della componente vegetale presente nel corridoio fl uviale. Anche le formazioni arbustive non riparie, ma comunque autoctone, sono da considerare a suffi ciente funzionalità. Viceversa, le formazioni arbustive ed a prevalenza di esotiche e/o infestanti sono da considerare, invece, a bassissima funzionalità, anche in ragione della signifi cativa inerzia che le caratterizza rispetto all’evoluzione nell’ambito delle serie dinamiche di vegetazione.

Per quanto riguarda le formazioni erbacee, sono da considerare a funzionalità bassissima tutte quelle non igrofi le, cioè quelle non riferibili a nessuna delle tipologie descritte nel relativo allegato.

3) Cosa guardare

In primo luogo, è necessario defi nire se la vegetazione che si sta esaminando è insediata in una fascia perifl uviale primaria o secondaria (Fig. 6.1).

La vegetazione è in fascia perifl uviale primaria quando è insediata e consolidata con modelli naturali ed esiste una condizione di totale permeabilità ai fl ussi superfi ciali e subsuperfi ciali tra alveo e territorio circostante.

La vegetazione è in fascia perifl uviale secondaria quando è localizzata all’interno di un alveo artifi cializzato, con evidente interruzione della permeabilità e del continuum trasversale (determinata dalla presenza di un argine in rilevato o da una difesa spondale impermeabile, tali da impedire la continuità dei fl ussi superfi ciali e/o subsuperfi ciali tra territorio circostante e alveo).

Nelle situazioni in cui, pur in presenza di arginature, esse siano talmente lontane dall’alveo da non risultare più interessate dalle dinamiche fl uviali, la fascia perifl uviale presente può essere considerata primaria.

Si deve considerare primaria la fascia di vegetazione anche quando siano presenti difese spondali che, però, garantiscano la permeabilità e la continuità trasversale col territorio circostante. Tale requisito è facilmente verifi cabile: è soddisfatto nel caso di gabbioni, massi, opere di ingegneria naturalistica; non lo è nel caso di massi cementati o muri in calcestruzzo.

Fig. 6.1 - A: fascia perifl uviale primaria. B: fascia perifl uviale secondaria: a sinistra la permeabilità è interrotta dall’argine; a destra dal cemento (grigio scuro) che riempie gli interstizi tra i massi della difesa spondale (grigio chiaro).

È prevista la possibilità di descrivere le due sponde, nell’ambito di una stessa scheda di rilevamento, come l’una caratterizzata dalla presenza di una fascia perifl uviale primaria, l’altra da una secondaria.

Dopo aver individuato il tipo (primario o secondario) di fascia perifl uviale presente nel tratto esaminato, vanno defi nite le tipologie di copertura vegetale presenti.

Per valutare correttamente la componente vegetale, il rilevamento deve essere effettuato nel corso del periodo vegetativo.

La domanda, riferendosi alla vegetazione presente nella fascia perifl uviale, prevede che l’osservazione sia compiuta a partire dal limite dell’alveo di morbida procedendo distalmente rispetto al corso d’acqua, non considerando, quindi, l’ambito ad erbacee pioniere di greto.

È importante ricordare che le formazioni ad elofi te, solitamente si insediano un un ambito posto nell’intorno (all’interno ed all’esterno) del limite dell’alveo di morbida. Nel caso siano presenti tali formazioni, occorre valutarne la struttura e l’ampiezza non solo a partire dal limite dell’alveo di morbida ma nella loro totalità.

Lungo i corsi d’acqua si insediano fasce di vegetazione che si susseguono parallelamente l’una all’altra lungo lo sviluppo del corso d’acqua; Il rilievo della vegetazione ha come prima fi nalità l’individuazione di tutte le formazioni presenti nella fascia perifl uviale.

Per formazione si intende una comunità di organismi vegetali

appartenenti a diverse specie associati secondo modalità proprie costituente un’entità riconoscibilmente omogenea dal punto di vista strutturale e fi sionomico.

Le formazioni vegetali spontanee che possono essere presenti in fascia perifl uviale sono elencate nella tab.6.1. Oltre alle formazioni elencate possono essere presenti, quali tipologie vegetazionali/di uso del suolo altre: suolo nudo o colonizzato da popolamenti erbacei radi, coltivi, aree verdi urbane. Tra le formazioni elencate solo alcune possono essere considerate formazioni funzionali, a diversi gradi di funzionalità (buona, suffi ciente, ridotta), inoltre sono presenti alcune formazioni a funzionalità nulla.

Formazioni spontanee potenzialmente presenti in fascia perifl uviale