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2 CENNI DI ECOLOGIA FLUVIALE

2.2 Il fi ume e la sua morfologia

2.2.5 Le tipologie del fondo

Procedendo da monte a valle la confi gurazione del fondo varia in relazione al rapporto tra apporti di sedimenti e capacità di trasporto solido. La testata dei bacini è caratterizzata da tratti colluviali (con accumuli di frana, visto che le scarse portate sono incapaci di trasporto solido); ad essi, di norma, seguono tratti a fondo roccioso (anch’essi privi di depositi alluvionali ma, al contrario del caso precedente, a causa della capacità di trasporto molto elevata, che è superiore agli apporti dai versanti) e, poi, diversi tipi di tratti alluvionali (cioè con sedimenti elaborati e trasportati dalla corrente) con organizzazione del fondo molto varia.

Le due tipologie di tratti non alluvionali sono:

- colluviali (colluvial channels) – piccoli corsi d’acqua di primo ordine (alla

testata del reticolo idrografi co), temporanei o con portate molto basse, incapaci di un trasporto solido signifi cativo. I materiali in alveo non sono perciò assortiti e derivano dai versanti, per movimenti gravitativi (frane); grossi massi, tronchi incastrati e soglie rocciose limitano ulteriormente il trasporto solido, cosicché il tempo di residenza dei materiali è dell’ordine di secoli. Piene intermittenti possono movimentare parte dei materiali superfi ciali, ma non governano la sedimentazione, la classazione e il trasporto solido; quest’ultimo, episodico, è essenzialmente un fenomeno gravitativo (colata detritica, debris fl ow);

- a letto roccioso (bedrock channels) – sebbene possano temporaneamente

contenere materiali alluvionali in buche d’erosione o al riparo di ostacoli, questi depositi non ricoprono con continuità l’intero letto; sono tratti caratterizzati da capacità di trasporto molto elevata, grazie all’elevata pendenza e/o profondità.

A questi seguono i tratti alluvionali, distinguibili in cinque tipologie principali (Fig. 2.16):

- rapide (cascade) – caratterizzate da alvei confi nati dai versanti, elevate

pendenze (generalmente superiori al 5%), defl usso tumultuoso, fondo disorganizzato a grossi massi disposti con estrema irregolarità (e ciottoli nelle zone riparate dai massi o incastrati tra di essi). La distanza tra le buche, piccole e distribuite irregolarmente, è inferiore alla larghezza dell’alveo. Sono tratti a prevalente trasporto (in cui il fattore limitante è il rifornimento di detriti dai versanti), che riforniscono di sedimenti i tratti a valle. A differenza dei tratti successivi, nei quali si riconosce una organizzazione

dei materiali in alveo (indotta dalla corrente), il fondo è disorganizzato: ciò rifl ette il prevalere di processi non fl uviali (es. frane, colate detritiche, apporti glaciali);

- soglie e pozze (step pool) – tratti montani confi nati dai versanti, piuttosto

stretti e profondi, pendenza piuttosto elevata (generalmente 2-3%), fondo a buche ciottolose separate da soglie trasversali di grossi massi distanziate con una certa regolarità; la sinuosità verticale prevale su quella laterale; la distanza tra le pozze va da una a quattro volte la larghezza dell’alveo. La formazione delle soglie “corazzate” (di materiali grossolani) rifl ette una scarsa alimentazione solida dai versanti e una scarsa frequenza di portate capaci di mobilizzare i materiali più grossolani; durante le piene eccezionali tutti i materiali sono mobilizzati, ma la morfologia a soglie e pozze si ricostituisce durante la coda della piena;

- letto piano (plane bed) – tratti relativamente rettilinei, con alveo confi nato

o meno dai versanti, a pendenza da moderata ad elevata e fondo piano (a ciottoli, ghiaia e piccoli massi), privo di barre ben defi nite (condizione che rifl ette un basso rapporto larghezza/profondità e una granulometria grossolana) ad eccezione dei siti con ostacoli locali al defl usso, che possono indurne la formazione; comprendono i correntini e sono simili a lunghi ra- schi. Tipicamente hanno un fondo corazzato rispetto alla portata ad alveo pieno (condizione che rifl ette una capacità di trasporto superiore agli ap- porti dai versanti) ma, per portate superiori, mostrano una corrispondenza tra trasporto solido e portata (condizione che rifl ette la limitazione da parte della capacità di trasporto). Per tali caratteristiche sono interpretabili come transizione tra i tratti limitati dal rifornimento solido dai versanti e quelli limitati dalla capacità di trasporto;

- buche e raschi (pool riffl e) – caratterizzati da un andamento planimetrico

sinuoso che induce la formazione di barre, buche (con minor velocità e sedimenti di minor granulometria) e raschi (maggior velocità e granulo- metria). Le buche sono regolarmente spaziate di 5-7 volte la larghezza ad alveo pieno (o più ravvicinate nei tratti con cumuli di grossi detriti legno- si). Il substrato va da sabbioso a ciottoloso, ma tipicamente è ghiaioso. Si formano in tratti con pendenza da moderata a bassa, non confi nati dai versanti e con piana inondabile ben sviluppata. La formazione delle barre richiede un rapporto larghezza/profondità suffi cientemente alto e mate- riali di granulometria modesta, facilmente mobilizzabili e riorganizzabili dalla corrente. Il trasporto di fondo è sporadico e discontinuo; raramente si muove tutto il letto e, allora, il materiale eroso da un raschio si deposita di norma nel raschio successivo. Come i tratti a letto piano, quelli a buche e raschi, secondo il grado di corazzamento del fondo e le conseguenti so-

glie di mobilizzazione, sono condizionati sia dagli apporti solidi da monte (limite presente nei tratti corazzati), sia dalla capacità di trasporto (in equi- librio con gli apporti nei tratti non corazzati); tuttavia la presenza di forme di fondo organizzate (barre, raschi, buche) suggerisce che, rispetto ai letti piani, prevalga la limitazione da capacità di trasporto;

- fondo increspato (dune ripple) – frequenti in tratti sabbiosi a bassa

pendenza, sono caratterizzati dalla successione di modeste ondulazioni del fondo a diverse scale dimensionali, spesso sovrapposte: raschi, strati rilevati, microdune e dune più grandi e mobili. Possono essere presenti anche barre di meandro e altre forme indotte dalla geometria dell’alveo; le buche, se presenti, sono distanziate di 5-7 volte la larghezza dell’alveo. A differenza dei tratti a letto piano e di quelli a buche e raschi (nei quali il trasporto è discontinuo, al superamento di soglie di portata), i tratti ad alveo increspato sono a “letto vivo” poiché un trasporto signifi cativo si verifi ca con quasi ogni condizione di portata; il fattore limitante è quindi la capacità di trasporto.

Non tutti i corsi d’acqua presentano la successione dei sette tipi di tratti ora descritti (ad es. possono mancare i tratti a fondo roccioso e/o quelli a fondo increspato), mentre possono essere presenti tratti con caratteristiche intermedie: barre e raschi (plane bed/pool riffl e), soglie e raschi (step pool/plane

bed), rapide e buche (cascade/step pool).

Fig. 2.16 Principali tipi di tratti fl uviali. A- rapide (cascade); B- pozze e cascatelle (step pool); C- fondo piatto (plane bed); D- buche e raschi (pool riffl e); E- fondo increspato (dune ripple) (da Montgomery e Buffi ngton, 1997).