• Non ci sono risultati.

2.3 Bottom ass-head e la tradizione alle sue spalle.

Nel corso della scena iniziale del III atto del Midsummer Night's Dream, Puck attua la metamorfosi di Bottom, che si rivelerà una delle manifestazioni più importanti della libertà goduta dal folletto rispetto alle altre creature. Sebbene sia al servizio dei sovrani Oberon e Titania, Puck conserva ancora una certa indipendenza nelle proprie azioni che la tradizione gli aveva attribuito sin dalle sue prime comparse nelle leggende del XII secolo.

Di sua esplicita iniziativa, lo spirito fa comparire dal nulla una testa d'asino per Bottom, il principale attore della strampalata compagnia che sta mettendo in scena il mito ovidiano di Piramo e Tisbe. Celato dagli arbusti, Robin Goodfellow assiste alla lunga serie di strafalcioni e rozzezze con la quale i figuranti deturpano il copione, e nauseato, decide di punire la loro ignoranza ricorrendo al potere terrificante della magia:

PUCK: A crew of patches, rude mechanicals, That work for bread upon Athenian stalls, Were met together to rehearse a play Intended for great Theseus' nuptial day. The swallowest thickskin of that barren sort, Who Pyramus presented, in their sport Forsook his scene adn enter'd in a brake; When I did him at this advantage take

An ass's hole I fixed in his head. [...] When they him spy,

[...] rising and cawing at the gun's report, sever themselves and madly sweep the sky, So at this sight away his fellows fly; And at our stamp here, o'er one falls (A Midsummer Night's Dream, 3. 1. 10-18; 20-25)

L'apparizione repentina del nuovo Bottom provoca il panico tra i membri della compagnia, che urlano e corrono all'impazzata perseguitati dal folletto e dalle metamorfosi delle quali egli stesso si rende protagonista. Tramutatosi in lupo, orso, aquila, Puck non concede respiro alle sue vittime finché gli attori non abbandonano le prove e il bosco in cui hanno individuato la sede più adatta per esibirsi.

Puck riserva la sanzione peggiore a Bottom, l'attore più appariscente del gruppo e colpevole di voler avere sempre l'ultima parola su tutto e di ricoprire più ruoli a scapito dei suoi colleghi. Il castigo ha inizio con la trasformazione, che si rivela per il folletto l'arma con cui portare a termine la missione impartitagli dal padrone Oberon: Bottom ass-head diventa infatti la creatura disumana della quale Titania si innamora follemente sotto gli effetti della maledizione lanciatagli dal marito.

La scelta dell'asino come veicolo di punizione per l'uomo e i suoi peccati non viene proposta a caso da Shakespeare, bensì si inserisce all'interno di una lunga tradizione letteraria che affonda le sue radici nella cultura classica e biblica.

Gli Ebrei, gli Egizi e in generale i popoli del Medio Oriente erano accomunati da una profonda venerazione per l'animale, che nei deserti delle loro terre forniva beni di prima necessità come latte, carne, pelle, oltre ad offrire il mezzo di trasporto più importante. Dal nome in greco antico onos, era stato istituito soprattutto in Giudea ed in Anatolia il rito dell'onolatria, che si sviluppava in una lunga processione aperta proprio da un asino.

fossero dotate di virtù medicamentose, ragion per cui le famose orecchie dell'animale costituivano un simbolo di grandezza e regalità. Gli Ebrei adoravano inoltre una testa di asino d'oro, attributo con il quale venivano identificate numerose divinità, tra le quali spicca Seth, il dio del caos egizio.

Le civiltà occidentali avevano invece fin dagli albori concepito un'immagine discorde della bestia, che già nelle favole greche e latine era divenuto l'emblema della cocciutaggine e dell'ignoranza, nonchè della potenza sessuale, in virtù delle dimensioni considerevoli del suo fallo. Tale stereotipo si era consolidato anche nella cultura cristiana e medievale, passando per Sant'Agostino, Jean Bodin e Reginald Scot, fino a raggiungere Shakespeare, che lo ripropone attraverso la figura di Bottom.

Sono due le fonti principali alle quali il drammaturgo rivolge la propria attenzione per l'elaborazione della metamorfosi asinina ed appartengono entrambe alla letteratura latina: le già citate Metamorfosi di Ovidio e L'Asino d'oro di Apuleio. La raccolta ovidiana accenna brevemente nel corso del X libro all'episodio della trasformazione delle orecchie del re Mida, mentre il romanzo apuleiano pone al centro della narrazione le numerose peripezie che il giovane Lucio subisce dopo essere stato tramutato in un asino.

2.3.1 - Re Mida

Il X libro delle Metamorfosi accoglie al suo interno il racconto del mito di Mida, il sovrano della Frigia famoso per la sua cupidigia, che aveva ottenuto la facoltà di rendere oro tutto ciò che toccava, salvo poi pentirsene perchè impossibilitato a soddisfare i suoi bisogni primari come quello del cibo. La fama del re è inoltre legata all'episodio delle orecchie d'asino, che egli aveva ricevuto dal dio Apollo come punizione per avergli preferito Pan in una gara di musica :

Pan soffiò sulla zampogna, affascinando col canto barbarico Mida, che era presente per caso. Dopo di lui il sacro Tmolo girò il suo volto

verso Apollo, e le sue selve seguirono il volto. [...] (Apollo) Toccò le corde

col pollice esperto e, vinto dalla sua dolcezza, lo Tmolo dichiarò la zampogna inferiore alla cetra

Il giudizio del sacro monte fu approvato da tutti; il solo Mida lo criticò e disse che era un’ingiustizia.

Il dio di Delo non sopportò che le sue orecchie stolide conservassero figura umana,

gliele tirò e allungò, le cosparse di pelame grigio, le rese instabili alla base, che potessero muoversi. Il resto è di uomo; la condanna riguarda una sola parte del corpo – porta le orecchie del tardo asinello. (Ovidio - Metamorfosi, 10. 166-170; 174-184)

Il re si vergognava profondamente del "dono" ricevuto, ed era riuscito a coprire le orecchie con una benda purpurea che tuttavia aveva dovuto rimuovere per far sì che il suo barbiere gli tagliasse i capelli. Il servitore aveva così scoperto il segreto, e pensava di poter soddisfare il desiderio di raccontarlo a qualcuno, sussurrando all'interno di una buca di terreno che aveva scavato per l'occasione. Ma non aveva fatto i conti con il potere infinito della natura e delle divinità:

Desidera nasconderle, e per vergogna

si prova a coprire le tempie con una benda di porpora Ma il servitore che aveva il compito di tagliargli i capelli le vide e, non osando svelare quello che aveva visto, ma pure desiderando di farlo e non riuscendo 1a tacere, si appartò e scavò un buco per terra, e sussurrò a bassa voce alla terra scavata come aveva visto le orecchie del suo padrone; poi ricoprì di terra la sua spiata,

Ma in quel punto cominciò a crescere un fitto bosco di canne e quando, dopo un anno, fiorirono,

tradirono il seminatore, e mosse dal lieve soffio dell’Austro, riferirono le parole sepolte e denunciarono le orecchie di Mida. (Metamorfosi, 10. 185-197)

Il mito espone allora un capovolgimento dell'illustre funzione ricoperta dalle orecchie d'asino nelle culture orientali, in linea con il valore dispregiativo attribuito all'animale nella cultura classica così come in quella cristiana.

Il testo ovidiano si presenta come il punto di riferimento più antico per la rappresentazione di Bottom ass-head nel Midsummer Night's Dream. Come si è anticipato nel paragrafo dedicato a Titania, Shakespeare aveva conosciuto le

Metamorfosi sia attraverso la traduzione in inglese di Arthur Goldsmith (1566) che

tramite la lettura diretta dell'originale.

Apollo rivolge il suo castigo alle orecchie di Mida, ossia il mezzo attraverso il quale il re aveva osato mettere in dubbio il suo primato nell'arte della musica, preferendo il suono della zampogna di Pan, che con la stessa arroganza aveva invitato il dio a partecipare alla sfida. PERUTELLI 2000 (2) chiama quella di Mida

"la stoltezza tipica degli oppositori degli dei", una caratteristica non lontana dall'ingenuità che contraddistingue Bottom e gli altri attoruncoli nella preparazione del dramma di Piramo e Tisbe : Bottom viene punito da Puck non perchè si sia reso colpevole di un'offesa diretta nei confronti del folletto, dal momento che si ritrova trasformato ed in balia di Titania senza sapere assolutamente che cosa stia succedendo.

Mentre l'attore nelle vesti di Piramo sconvolge con errori grossolani le battute originali, si trova a passare nelle sue vicinanze Puck che rimane sconcertato dallo "spettacolo" e decide di interromperlo seminando il panico tra i componenti della

troupe. Il folletto colpisce in primis colui che definisce il più balordo del gruppo, il

fanfarone e incapace Bottom, ponendogli sulle spalle una testa di somaro che provoca la fuga di tutto il resto della compagnia:

PUCK : The shallowest thick-skin of that barren sort, Who Pyramus presented, in their sport Forsook his scene, and entered in a brake: When I did it at this advantage take, An ass's noll I fixed on his head.

[...] So, at his sight, away his fellows fly; And, at our stamp, here o'er and o'er one falls; He "murder" cries, and help from Athens calls. (A Midsummer Night's Dream, 3. 2. 14-18; vv. 24-26).

Puck imputa dunque alla sua vittima principale la colpa di essere il leader pacchiano della combriccola, sempre pronto ad inserirsi nei discorsi altrui e al centro della scena, e di conseguenza riconosce in lui il colpevole maggiore dell'assurda rivisitazione del mito di Piramo e Tisbe. Nonostante sia stato master Quince a partorire l'idea e a dirigere le prove, le trovate più efficaci ai fini dell'organizzazione dello spettacolo vengono proprio da Bottom.

Da questo punto di vista, lo pseudo Piramo rassomiglia per i suoi atteggiamenti a re Mida, del quale può essere considerato un'imitazione in chiave sostanzialmente parodica, in virtù delle differenze che occorrono tra i due personaggi : Bottom subisce gli effetti di un torto nettamente inferiore rispetto a quello imputato a Mida, e resta all'oscuro della metamorfosi stessa, mentre al contrario il re frigio si affretta a coprirsi le orecchie appena vengono tramutate da Apollo.

Se in Ovidio l'ironia deriva dal modo in cui la notizia delle orecchie d'asino viene rivelata a tutti gli uomini, in Shakespeare la risata esplode dal momento che Bottom continua a serbare la parola, il canto e il cervello di un uomo. Dell'asino Bottom si ritrova infatti a possedere soltanto la testa e alcuni bisogni primari, tra i quali ad esempio la brama di cibarsi di fieno e lupini al posto delle noci fresche proposte da Titania:

BOTTOM : Truly, a peck of prevender: I could munch your good dry oats. Methinks I have a great desire to a bottle of hay: good hay, sweet hay, hath no fellow.

TITANIA : I have a venturous fairy that shall seek

The squirrel's hoard, and fetch thee thence new nuts. BOTTOM : I had rather have a handful or two of dried peas. But, I pray you, let none of your people stir me: I have an exposition of sleep come upon me.

(A Midsummer Night's Dream, 4. 1. 28- 36).

Anche se dal punto di vista fisico i due personaggi condividono una metamorfosi parziale, per Bottom il processo subito assume delle conseguenze a lungo termine per la sua notte : Il distacco dalla company e l'incontro con Titania investono l'attore di un rilievo centrale nella narrazione, dal quale restano invece esclusi Mida e la sua trasformazione, che costituisce una delle innumerevoli leggende delle Metamorfosi.