Ricerche nel mercato dell’arte, con particolare attenzione alla partecipazione degli street artist italian
1. Breve introduzione metodologica e di indagine
Innanzitutto è indispensabile specificare che il fenomeno della street art rientra all’interno del complesso dell’arte contemporanea, intesa come l’insieme delle manifestazioni artistiche che hanno avuto luogo successivamente all’anno 1970. Si tratta difatti di un intervallo temporale determinato e riconosciuto dalle più influenti case d’asta del mondo, ovvero Sotheby’s e Christie’s, il quale è stato adottato in un secondo momento anche dai restanti attori appartenenti agli spazi espositivi e ai luoghi dedicati alla compravendita. Gli esperti di Christie’s stabiliscono che le opere realizzate successivamente al 1970 siano da classificare come “Contemporary Art”, diversamente dalle espressioni artistiche datate ai vent’anni precedenti, qualificate “20th century Art”. Dall’altra parte invece, la Casa d’aste Sotheby’s distingue gli anni che intercorrono tra il 1945 e il 1970 come “early contemporary”, ovvero primo contemporaneo, e come “late contemporary”, o tardo contemporaneo, le manifestazioni che hanno luogo a seguito del 1970. Le numerose case d’asta presenti sull’intero territorio mondiale si sono dunque adattate a siffatte differenziazioni e, in base all’incidenza di quale categorizzazione hanno ritenuto maggiormente rilevante, se quella basata sull’opera oppure quella sulla datazione, hanno optato per una dicitura piuttosto che per l’altra.
Al fine di realizzare l’indagine preposta, concernente la posizione che occupa la street art italiana all’interno del mercato dell’arte contemporanea, è stata presa ad esame la piattaforma Artprice.com230: tramite la consultazione dei diversi Report Annuali situati all’interno di tale database, si è cercato di costruire una linea storica e temporale atta ad ottenere le principali informazioni in merito alla presenza del fenomeno interessato nel
230 Artprice.com è una banca dati di matrice francese, leader mondiale per quanto riguarda le informazioni in
merito agli indici e alle quotazioni del mercato dell’arte. Al suo interno racchiude il complesso delle aggiudicazioni in asta e delle compravendite globali delle opere artistiche, che hanno avuto luogo a partire dal 1987 negli spazi delle case d’asta e delle gallerie. Inoltre Artprice.com è dotato della sezione “Marketplace”, all’interno della quale è possibile vendere e comprare i lavori degli artisti direttamente tramite il suddetto database.
180 contesto delle piazze economiche globali.
Sono state analizzate le compravendite relative agli street artist presi in esame nel corso dei precedenti capitoli, le quali hanno avuto luogo tra il primo gennaio 2000 e il primo aprile 2020, e si è tenuto conto della posizione assunta da ogni singolo attore all’interno della classifica del fatturato globale annuo. Si è ricorso inoltre alla sezione di Artprice.com “Strumenti di supporto decisionali”, alla lettura dei report annuali e delle rispettive classifiche inerenti ai “Top 50 artisti”, redatte misurando il periodo di tempo intercorso tra il primo luglio di un determinato anno e la fine di giugno della stagione successiva. Sono stati altresì consultati i rapporti attinenti alle tendenze annuali del mercato dell’arte e con essi le relative classifiche interne. Diversamente dalla documentazione precedente, suddetti resoconti prendono in esame una tempistica che ingloba tutte le caratteristiche del mercato dell’arte di un intero anno, a partire dal primo gennaio e concludendo con il 31 dicembre.
Sono stati analizzati e studiati 55 artisti internazionali, sia writer che street artist, 36 dei quali di origine italiana. Per quanto riguarda questi ultimi, non è stata riscontrata alcuna rappresentanza di 11 di loro all’interno del database di Artprice.com, difatti unicamente 25 street artist nazionali hanno disposto della presenza di almeno un lotto nel corso di un’asta oppure all’interno degli spazi di una galleria. Inoltre la banca dati di riferimento ci ha indicato che esclusivamente per Ericailcane, Blu, Peeta e KayOne sono stati proposti più di dieci lavori ciascuno e che KayOne è il solo ad essere risultato in possesso della sezione “Strumenti decisionali”, al pari degli altri artisti internazionali quali Banksy, Kaws, Invader e Shepard Fairey.
È altresì necessario comunicare che sono stati analizzati e riportati nei paragrafi successivi soltanto 21 street artist italiani: si tratta di coloro che possiedono una maggiore considerazione sia presso l’opinione pubblica che presso gli esperti del settore ma specialmente di artisti che, indipendentemente dall’impiego di numerose tecniche tradizionali, hanno praticato maggiormente la street art e le sue modalità.
Si deve rammentare che in realtà i lotti presi in esame non rientrano totalmente nella dicitura e nelle caratteristiche proprie dell’arte di strada, difatti le opere che sono apparse durante i diversi momenti espositivi e commerciali, e conseguentemente inserite all’interno di siffatta banca dati, sono state ridimensionate ed adattate alle esigenze del sistema dell’arte. Gli artisti si sono conformati ai supporti e ai materiali maggiormente tradizionali, cercando di avvicinarvi il più possibile la propria produzione e abbandonando di fatto la parete muraria e la bomboletta spray. Quest’ultima non è mai stata particolarmente gradita
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alla sfera dell’arte ufficiale, pertanto le personalità che hanno avuto accesso a suddetto settore hanno rinunciato volontariamente ed autonomamente allo strumento in questione. Oltretutto, il fatto che le opere di street art siano state inserite all’interno del contesto delle case d’asta, ha comportato altresì la necessità di classificarle secondo le categorie tradizionali quali pittura, stampa, multiplo, disegno acquerello, e scultura.
Bisogna tuttavia ricordare che, indipendentemente dall’ingresso dell’arte di strada negli spazi e nei luoghi convenzionali, gli artisti persistono ancora oggi nella lavorazione diretta al di sopra del tessuto urbano, talvolta conservando persino la sfera dell’illegalità e dell’anonimato. Possiamo dunque incontrare sia street artist che rifuggono qualsiasi interazione con l’universo commerciale e si dedicano esclusivamente alla strada ma anche altre personalità, le quali non solo producono opere che scaturiscono dall’unione tra le tecniche risalenti alla tradizione dell’arte secolare e i dettami che invece provengono dalle manifestazioni urbane, bensì siffatti artisti sfruttano sapientemente i lavori eseguiti sul tessuto cittadino, creando replicati analoghi delle opere eseguite in strada direttamente su supporti più tradizionali, in modo tale da poter rientrare all’interno dei confini del dominio dell’arte ufficiale e del mercato economico, nonché al fine di guadagnare la notorietà ed il denaro necessari per poter vivere di tale primaria passione.
Sono state visionate complessivamente 24.893 opere e solamente 168 sono state eseguite da street artist di nazionalità italiana, un valore corrispondente all’1% della totalità dei lotti osservati.
La produzione di ogni singolo artista è stata esaminata in virtù del complesso delle sezioni tecniche proprie del database di Artprice.com, ovvero pittura, disegno acquerello, stampa- multiplo, scultura-volume ed “altre categorie”, quest’ultima è composta da sottoclassi quali arazzi, fotografie, ceramiche, mobilio e oggetti vari.
Infine, sempre in merito alle singole personalità artistiche soggetto dell’approfondimento, è stato analizzato sia il loro fatturato annuo che l’insieme dei lotti venduti e non venduti, alcuni dei quali sono risultati non comunicati oppure non elencati, vale a dire che non è stata conferita alcuna informazione in merito all’avvenuta aggiudicazione o al fallimento di essa. Per ultimo, è stato individuato il valore monetario della compravendita più elevata. Per di più sono state indagate le singole posizioni degli street artist esaminati all’interno delle classifiche redatte dagli esperti di Artprice.com per i Report Annuali e le Tendenze di mercato. Si è osservato che nel caso degli artisti italiani non è mai stato specificato alcun posizionamento: tranne che nel caso di Marco Mantovani, writer e street artist conosciuto come KayOne, gli altri 35 suoi connazionali sembrano non possedere alcuna ubicazione in
182 suddette classifiche.
La valùta di cui si è tenuto conto è l’euro, difatti il prezzo di aggiudicazione e quello di stima sono stati convertiti direttamente dal software di Artprice.com dai dollari americani. Quando invece si è trattato di trasformare i valori riportati all’interno dei Report Annuali e dei documenti relativi alle Tendenze di mercato, si è ricorsi all’elaborazione di una tabella che ha sfruttato la media annuale del cambio dollaro americano-euro, in modo tale da raggiungere una conversione il più possibile accurata.231
Si deve tuttavia considerare che, sebbene Artprice.com fornisca una rilevante quantità di dati ed informazioni, le transizioni operate privatamente, ovvero al di fuori degli spazi delle case d’asta e delle gallerie, risultano assenti: non è possibile detenere un’esaustiva documentazione in merito all’intero complesso del commercio tra soggetti privati, difatti unicamente quello svolto all’interno dei circuiti ufficiali e da parte di mercanti dell’arte viene recepito e controllato. Sappiamo inoltre che le opere battute all’asta necessitano di un certificato di autenticità e riconoscimento, condizione totalmente differente rispetto a ciò che avviene quotidianamente nel contesto delle vendite tra collezionisti e compratori privati, dove i lavori che circolano sono stati soggetti a sottrazioni illegali quali lo strappo e la rimozione dalla loro posizione originaria, ovvero la parete incorporata nel tessuto urbano di una città. Proprio in riferimento a tale circostanza, prima di affrontare un’analisi relativa alla presenza della street art nel mercato dell’arte, si deve tenere conto dell’elevata speculazione in atto oggigiorno nei confronti di suddetta pratica artistica all’interno delle piazze economiche globali, per quanto essa occupi una fetta minoritaria del segmento contemporaneo. Talvolta vengono addirittura commerciate alcune opere che presentano la dicitura “arte di strada”, quando in realtà non solo esse non nascono in strada bensì è altamente improbabile che la strada l’abbiano mai vista.232 Bisogna dunque prestare attenzione e saper riconoscere agli autentici street artist, ovvero quelli che praticano e lavorano sistematicamente all’interno del tessuto urbano cittadino.
231 È stato consultato il portale della Banca d’Italia in merito alla valùta e al tasso di cambio relativi agli anni
1983, 2016, 2017, 2018 e 2019.
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2. Il mercato dell’arte contemporanea, la comparsa della street art e le percentuali