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Nel concludere questo capitolo è opportuno mettere insieme i dati raccolti finora e organizzarli con l'intento di elaborare un Brief di progetto. Il grafico sottostante descrive in modo sintetico una prima elaborazione del target e il bisogno su cui intervenire. La premessa è che la persona va distinta in due categorie ben distinte ma affini: gli anziani over 60 da un lato, cioè le persone che non sono ancora propriamente nella terza età, ma che stanno vivendo una transizione caratterizzata dall'insorgere dei primi "acciacchi" e dal declino cognitivo; e gli anziani over 70 dall'altro, cioè persone che hanno iniziato la terza età, fisiologicamente più delicati dei primi e profondamente diversi nei ritmi di vita.

All'interno di questa fase di transizione va collocato l'intervento del progetto, che deve di conseguenza agire su due differenti fronti, da una parte in un modo prettamente motorio, dall'altro in un modo prettamente cognitivo. Lo scopo è abbassare il rischio dell'insorgere di sintomi riconducibili all'inizio di un processo di invecchiamento patologico, intervenendo in maniera realisticamente preventiva. Mettendo in rapporto lungo i 2 assi del grafico, la percentuale di rischio in relazione con l'età, si può notare che in condizioni normali l'insorgere di disturbi moto-cognitivi cronici è di un livello medio-alto. Invece inserendo in questo contesto la soluzione proposta dal progetto, si punta ad abbassare questo livello di rischio ad uno medio-basso, con modalità e mezzi ancora in fase di definizione.

BODYBRAIN_Cognitive Based Fitness Station / Target di Riferimento

( Età ) ( Liv ello di Rischio ) TARGET: ADULTI-ANZIANI SANI Invecchiamento Fisiologico Invecchiamento Patologico - Deficit cognitiv o lie ve - F ragilità Mot oria - Malattie Cr onico Degener ativ e 60 + - Rischio Caduta - Isolament o Sociale - P er dita A ut onomia PRODOTTO + MOTORIO - COGNITIVO - MOTORIO + COGNITIVO

Ridurre la percentuale di Rischio

- Scopo : Prevenzione - Livello Motorio: Medio-Basso - Autonomia : Ottimale OVER 60 OVER 70 - Scopo : Supporto alla Riabilitazione - Livello Motorio : Basso - Autonomia : Medio-Basso 75 +

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The Human Roller Coaster

Invecchiamento del Cervello

La plasticità cerebrale influenza tutto l'arco della vita, rendendo la vecchiaia non un processo di regressione lineare, ma un processo che segue "picchi" di e "cali" a senconda del percorso di sviluppo che segue il soggetto. Lo stato del cervello alla nascita sembra coincidere con lo stato del cervello che si deteriora per la vecchiaia. La mente se lasciata regredire torna allo stato "rozzo" e "disorganizzato" della nascita.

Durante la giovinezza avvine un periodo di maturazione in cui il cervello è estrememente recettivo e tende a organizzarsi e strutturarsi al suo massimo delle prestazioni, ciò finisce intorno ai 25 anni, oltre il quale il cervello cominicia una discesa sempre più veloce verso la vecchiaia.

Non si tratta però di un processo rigido e irreversibile, infatti stimoli continuativi nell'arco della vita, proporzionati alla velocità della regressione, posso invertire il processo e ristrutturare il cervello verso le prestazioni avute durante la giovinezza. Questo periodo di maturazione è anche denominato periodo critico, oltre il quale il cervello utilizza meccanismi di compensazione, che delocalizza l'utilizzo delle zone del sistema nervoso per mantenere livelli cognitivi ottimali.

Durante questo periodo critico, scompensi sensoriali o di stimoli possono provocare deficit cognitivi irreversibili, molto difficili da recuperare fuori dal periodo.

Sintesi

Invecchiamento della popolazione

La definizione di invecchiamento oggi è complessa, spesso viene fatta coincidere con il grado di funzionalità lavorativa o di autonomia, che non corrisponde necessariamente all'età fisiologica. In più è possibile distinguere due principali tipi di invecchiamento, quello fisiologico, che produce degli effetti irreversibili, e quello patologico, che invece si accompagna a malattie croniche che tendono ad emergere più frequentemente negli ultimi decenni di vita.

Mentre l'invecchiamento fisiologico colpisce prevalentemente le funzioni esecutive, come la memoria di lavoro, o la velocità di reazione agli stimoli esterni, in genere con conseguenze anche a livello motorio; malattie croniche come l'Alzheimer ( sempre più tipica dell'anzianità ), attaccano anche le funzioni modulari, e accelerano drasticamente la degenerazione cognitiva nel suo complesso. Molti studi mostrano come l'Alzheimer porti ad un a graduale regressione intellettiva, che porta a drastici cali di automia e di controllo cognitivo.

Un malato di Alzheimer agli ultimi stadi regredisce a livello di un bambino di 1-2 anni, fino ad arrivare a perdere completamente il controllo motorio.

L'invecchiamento della popolazione mondiale è una delle sfide del futuro, che insieme al sovrapopolamento, l'inquinamento e la riduzione delle risorse del pianeta, rappresenta uno dei problemi che potrebbe mettere in grave pericolo l'equilibrio socio economico dei paesi del mondo. Attualmente nei paesi sviluppati, l'aumento degli anzioni adulti e la riduzione delle nascite ha aumentato decisamente l'età media della popolazione. Le previsioni per il futuro indicano il 2050 come anno in cui la popolazione degli over 60 sarà più del doppia dell'attuale, fino a comporre 1/5

Fragilità corporea e rischio caduta

Isolamento Sociale

della popolazione globale, con il trend attuale diffuso anche nei paesi in via di sviluppo. Le implicazioni dell'alto aumento della popolazione di anziani, colpiranno soprattutto la sanità e i sistemi sociali, con l'aumento degli oneri economici e il cosìdetto longevity shock, che porterà probabilmente ad un drastico ridemensionameto della domanda di beni e servizi.

Quello che possiamo osservare oggi nei paesi con alti livelli di benessere e con i servizi sanitari più sviluppati, è una riduzione delle malattie infettive, di contro un aumento drastico delle malattie croniche degenerative e di deficit cognitivi psicologici.

L'aspettativa di vita Italia è di 83 anni, uno dei paesi insieme al Giappone con la qualità di vita più alta, ma anche con il numero più alto di aziani in rapporto alla popolazione, attualmente il 7,5 ha più di 80 anni, di cui il 70% è caratterizzato da alti livelli di disabilità cognitiva. Le soluzioni da adottare nel prossimo futuro, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità sono quelle di potenziare le reti sociali e sanitarie, in modo da coordinare le azioni sui soggetti colpiti da invecchiamento patologico, favorendo una cultura orientata a promuore atteggiamenti utili a mantenere stili di vita sani ed autonomi.

La vecchiaia porta con se un processo di regressione cognitiva e motoria, che è favorita da adattamenti negativi all'interno di ambienti che hanno comportano insufficenti stimoli per il soggetto. La regressione motoria è tipica della terza età, in genere associata ad una deprogrammazione del sistema propriocettivo e ad una fragilità strutturale, che comporta decalcificazione delle ossa, dolori articolari, riduzione della massa muscolare.

Ossa più fragili significa maggior rischio caduta e che queste cadute provochino fratture e traumi fisici e compromettere seriamente l'autonomia dell'anziano. L' osteoporosi e l'artrosi sono le patologie che caratterizzano i problemi della fragilità strutturale della terza età: con l'aumento dell'aspettativa di vita le percentuali da popolazioni affette da queste malattie sta tendenzialmente aumentando. Uno dei programmi di recupero che può rallentare il calo dell'equilibrio nell'anziano e ridurre il rischio caduta, sono gli esercizi propriocettivi. Secondo le stime degli specialisti l'allenamento propriocettivo può ridurre del 36% il rischio caduta. Questi esercizi sfruttano l'adattamento plastico che si genera in situazioni di bilanciamento del corpo, che viene indotto nella comunicazione tra nervi muscolo/scheletrici e sistema nervoso centrale.

Recenti studi condotti in Italia mostrano che condizioni di isolamento sociale negli anziani possono provocare "accelerazioni" del processo di invecchiamento. Il motivo è che l'isolamento accentua quei comportamenti che tendono a sottrarre stimoli cognitivi e motori al soggetto. Questo nel lungo termine fa regredire il complesso di facoltà che mantine in piedi la fragile autonomia dell'anziano. La mancanza di relazioni sociali risulta essere a tutti gli effetti un fattore di rischio di mortalità pari ad altri stili di vita non salutari, tra le altre cose aumenta drasticamente la possibilità di essere coinvolti in incidenti domestici, come le cadute.

In Italia, la condizione di isolamento sociale è più frequente fra gli over 85enni, tra chi ha un basso livello di istruzione e maggiori difficoltà economiche; ma a causa della recente pandemia COVID 19, ciò potrebbe diffondersi anche in fasce di reddito e di età più inferiori. L'ampliamento del fenomeno può avere come conseguenza l'aumento dei casi di regressione motoria cognitiva.

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Brief Definitivo

Realizzazione di un progetto che ingaggi l'utente in un programma di esercizi cognitivi e motori con lo scopo di ridurre il rischio dell'insorgere di sintomi riconducibili all'invecchiamento patologico. Il target è suddiviso in 2 sottocategorie, su cui differenziare e adattare l'intervento a seconda delle predisposizioni: i primi, persone prossime all'anzianità di età compresa tra i 60 e 70 anni che necessitano di interventi prettamente motori; i secondi, persone che hanno iniziato la terza età di età superiore ai 70 anni che necessitano di interventi più bilanciati dal punto di vista cognitivo. I dati sono stati organizzati e sintetizzati in un grafico che mostra l'area di intervento e gli a lungo termine del progetto.

Introduzione :

Nel seguente capitolo viene esposta un analisi