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Conseguenze fisiche e mentali:

al 20% delle donne. Queste percentuali si riducono tra gli anziani ultra 75enni (22% per gli uomini e 19% per le donne) in parte per il maggior aiuto formale ricevuto (le famiglie con ultra settantacinquenni che ricevono l’aiuto da una persona preposta per l’assistenza ad anziani sono circa il 10% a fronte del 6% sul totale delle famiglie con almeno un anziano).

Il contrasto all’isolamento sociale dovrebbe prevedere il concepimento e lo sviluppo di ambienti di vita “age-friendly”.Contesti che l’Oms definisce come favorevoli a uno stile di vita salutare poiché basati sull’assenza di barriere, sul supporto alle persone con perdita di capacità e sulla garanzia agli anziani che possano “invecchiare in sicurezza”.

Ossia in un luogo adatto alle loro esigenze, in cui possano coltivare la sfera personale e contribuire alla comunità pur conservando autonomia e salute.

BODYBRAIN_Cognitive Based Fitness Station / Target di Riferimento

L’epidemia attualmente in corso dovuta al SARS-CoV-2, ha generato oltre a gravissimi danni socio economici, una risposta da parte delle istituzioni sanitarie di estrema attenzione e preoccupazione. Il loro lavoro di questi mesi è stato quello di studiare costantemente l'evolversi della situazione, che per certi versi ha probabilmente superato il suo peggio, ma secondo molte autorità è ben lontano dall'essere finita. Purtroppo, trattandosi di un virus relativamente ancora poco conosciuto, è difficile fare previsioni molto in avanti nel tempo, sia per quando riguarda la sua debellazione completa, sia per le implicazioni a lungo termine degli infetti del contagio.

In generale il mondo si trova in una situazione di grande incertezza, su cui si possono fare molte congetture, approfondire la ricerca e mantenere un livello di guardia sempre alto. La misura comune, adottata dalla maggior parte dei paesi colpiti, per mantenere il contenimento dei contagi è quella dell' isolamento domiciliare, che ha costretto di fatto più della meta della popolazione del pianeta a non poter uscire di casa per un periodo più o meno lungo.

Molti paesi compresa l'Italia in questo momento si affacciano alla fase di "distensione" che permetterà di tornare ad una sorta di normalità, mentre altri paesi sono ancora nel pieno dell'emergenza. Le istituzioni descrivono questa fase come quella della "convivenza" con il virus, che sencondo le previsioni più ottimistiche si protrarrà fino alla fine di quest'anno. Addirittura molti scienziati ritengono che il COVID-19 non sparirà mai del tutto, rimarrà in "circolo" e avrà una cadenza stagionale. Si tratta comunque sempre di congetture, la ricerca non ha risposte sicure al momento, nel dubbio molte istituzioni spinte dalla organizzazioni sanitarie insistono sul mantenere atteggiamenti di massima prudenza. L'alternativa più sicura, che potrebbe definitavemente far tornare la situazione stabile è la commericializzazione su larga scale di un vaccino, una speranza che in questo caso non è priva della sua dose di incertezza, soprattutto per le tempistiche.

Nonostante la forte pressione esercitata dalla pandemia un ipotetico vaccino dev'essere comunque preceduto da studi rigorosi che richiedono in genere molto tempo per valutarne l’efficacia e la sicurezza. Le previsioni più ottimistiche indicano per la fine del 2020 la commercializzazione di un primo vaccino, secondo altri ricercatori bisognerà invece convivere con il virus per diversi anni prima che si riesca a sviluppare una cura efficace. Quindi anche dal lato del vaccino risulta sempre difficile fare prevsioni, ma una cosa su cui molti concordano è che non si tratterà di tempistiche brevi. Mentre scrivo questa pagina i dati sul numero dei decessi, solo in Italia hanno superato i 30.000, per un totale di oltre i 350.000 morti in tutto il mondo, numeri che fanno riflettere su come si sia sottostimata la portata di questa "influenza" dalla registrazione dei primi contagi in Cina. I dati statistici indicano inoltre che fin'ora le persone over 65 si sono ammalate di più di quelle giovani e che la sintomatologia è stata più grave.

I medici hanno spiegato che ciò è dovuto non tanto all'invecchiamento in sè, ma soprattutto dalla presenza di più patologie al momento del contagio, con particolare criticità in quelle legate al sistema respiratorio. Quindi le persone anziane, che spesso convivono con più patologie contemporaneamente (ad esempio ipertensione, diabete, etc), se contraggono l’infezione da COVID-19 può determinare in loro uno squilibrio generale, che può portare a conseguenze più serie che nel resto della popolazione. Gli ultimi dati aggiornati indicano l'età media dei decessi totali è intorno agli 80 anni, in Italia l'Istat indica che l'eccesso di mortalità è avvenuta negli uomini tra i 70- 79 anni. A causa di questa particolare vulnerabilità degli anziani nei confronti dell'infezione, molte istituzioni hanno ipotizzato a procedure di contenimento selettive:

Per esempio il 12 Aprile il preseidendte della Commissione UE, Ursula Von der Leyen annunciò in un intervista sul quotidiano tedesco Bild, che le persone anziane avrebbero dovuto rimanere in isolamento "fino alla fine dell'anno" per evitare ogni rischio di contrarre il Coronavirus. Il presidente ha sottolineato il fatto che l'isolamento è qualcosa di gravoso per molti individui, ma il pericolo di morte per queste persone è concreto, affermando di rimanere "disciplinati" e "pazienti". Procedure simili furono fatte dal governo Inglese prima che l'aumento dei contagi costringesse anche il

Covid 19_Isolamento domiciliare:

premier Boris Johnson ad emanare lo stato di emergenza, "isolamento solo per gli anziani e le persone più fragili". Nonostante le leggi di emergenza non obblighino più gli anziani a rimanere chiusi in casa, in Italia il Ministero della Sanità ha aggiunto sulla guida alla gestione della pandemia raccomandazioni da seguire nel caso degli anziani:

Evitate i luoghi molto frequentati (p. es. stazioni, trasporti pubblici) e gli orari di punta (p. es. la spesa al sabato o il traffico pendolare); evitate i contatti non strettamente necessari e tenetevi a distanza dalle altre persone (almeno due metri); delegate gli acquisti a un amico o a un vicino o ordinate la spesa online o per telefono. Troverete offerte di supporto presso varie organizzazioni, attraverso il vostro Comune o Internet; utilizzate il telefono, Skype o strumenti analoghi per i vostri incontri professionali o privati.

Ministero della Sanità ( 2020 ) Anziani, Nuovo Coronavirus FAQ

Prevedo quindi che nonostante la distensione, molti adulti anziani saranno dissuasi a riprendere le loro abitudini pre pandemia, per paura e per la tensione che si protrarrà ancora per diversi mesi. Nonostante il rischio sia diminuito, gli effetti dell'isolamento potrebbero o stanno già portando molti anziani sull'orlo di quella regressione motorie e cognitiva illustrata nei paragrafi precendenti. Abitudini sedentarie, poco stimolanti non fanno altro che accelerare la regressione. E come indicato dallo studio statistico del Passo D'Argento, quella motoria è strettamente collegata all'isolamento sociale. In generale l'isolamento domiciliare si sta esaurendo, ma le sue conseguenze hanno molto probabilmente aggravato lo scenario pre pandemia.

Data la situazione, l'uscita totale dalla pandemia è ancora molto incerta, potrebbe arrivare a breve, oppure no, portandosi dietro come strascico un disagio sociale che potrebbe portare molti anziani dall'isolamento domiciliare "forzato" a quello "volontario", con tutte le implicazioni sulla salute psico- fisica che si trascinano dietro.

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