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Brometo mesofilo

dal quale si riconosce per una maggiore presenza di Bromus erectus e una più ridotta parteci-pazione di elementi di Nardetalia. Il sottotipo pingue potrebbe essere confuso con il sottotipo basifilo variante tipica del Festuco-cinosureto nei confronti del quale esso costituisce una for-ma di transizione.

Alterazioni antropiche: il tipo di pascolo subisce raramente alterazioni antropiche consistenti per la superficialità e la relativa pendenza dei terreni interessati.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): di solito non si ha concimazione e il carico è ridotto.

Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): l’evoluzione verso il bosco è facile in quanto, soprattutto in lontananza dal centro aziendale, le aree interessate sono in media poco intensamente pascolate, facilmente infestate da arbusti e alberi e non sufficientemente ripulite. Possibili evoluzioni ad opera della gestione: la superficialità dei suoli sconsiglia di attuare ges-tioni più intensive di quelle normalmente praticate per le possibili conseguenze ambientali neg-ative. La concimazione potrebbe portare a cotiche a radicazione più superficiale e meno re-sistenti all’erosione e a perdite di azoto per lisciviazione. Un pascolamento più intensivo so-prattutto nelle aree meno pendenti potrebbe far evolvere la composizione floristica verso quel-la del Festuco-cinosureto.

INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: le superfici meno pendenti e/o meno lontane dal centro aziendale sono facilmente gestibili: quelle più pendenti e più lontane sono spesso sot-toutilizzate soprattutto nelle malghe in cui vengono caricate vacche da latte.

Rotazione: sarebbe opportuna soprattutto per ridurre i fenomeni di incespugliamento nelle aree più lontane dal centro aziendale: spesso sarebbe anche possibile.

Valore pabulare: medio. Bromus erectus è appetita ma diverse altre specie lo sono di meno (Koeleria pyramidata agg. di scarso valore, Brachypodium cespitosum e Anthyllis gruppo vul-neraria poco appetite): limitata produttività.

Periodo di utilizzazione: a seconda della quota da metà aprile-metà maggio alla metà di set-tembre-metà ottobre.

Carico consigliato: 0.4-1.5 UBA/ha

Animali adatti: pecore, capre, bovini giovani, vacche da latte in asciutta o di basso livello pro-duttivo.

Biodiversità Unità nel territorio diffusione: molto diffusa

Standard di biodiversità numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

a) Sottotipo tipico 55 42-70

b) Sottotipo pingue 50 40-60

c) Sottotipo subillirico 52 40-70

d) Sottotipo di versanti freschi 50 35-68 e) Sottotipo montano-altimontano xerico 52 45-65 Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: medio

pregio vegetazionale: medio (tipo relativamente diffuso) Pregio faunistico: medio-elevato

Specie animali caratteristiche

Uccelli: Biancone, Gheppio, Coturnice, Allodola, Averla piccola, Ortolano

Rettili: Orbettino, Ramarro, Lucertola muraiola , Biacco maggiore, Colubro di Esculapio Mammiferi: Lepre comune, Capriolo, Cervo, Camoscio

Pregio cromatico: in media relativamente basso (sono poco presenti specie con fiori grandi e sgargianti): a volte elevato quando vi è la presenza di popolamenti di Anthyllis gruppo vul-neraria che crea macchie di colore giallo molto evidenti. Buono il sottotipo c).

SPECIE INDICATRICI

Per tutti i sottotipi: Bromus erectus (dominante), Koeleria pyramidata agg., Festuca rupicola, Anthyllis vulneraria, Hippocrepis comosa, Cirsium acaule, Euphorbia cyparissias, Brachypodium cespitosum, Ranunculus bulbosus, Thymus pulegioides, Anthoxanthum gruppo odoratum. a) Sottotipo tipico a Koeleria pyramidata: vedasi specie presenti in tutti i sottotipi.

b) Sottotipo pingue a Cynosurus cristatus: Cynosurus cristatus, Trifolium pratense, Trifolium repens, Lotus corniculatus, Plantago lanceolata, Dactylis glomerata, Leontodon hispidus. c) Sottotipo subillirico a Chrysopogon gryllus e Hypochoeris maculata: presenza di specie a

diffu-sione illirico-prealpica (Knautia ressmannii, Chamaecytisus purpureus, Crepis dinarica), Anthericum ramosum, Asperula cynanchica, Dorycnium herbaceum.

d) Sottotipo di versanti freschi (stadi temporanei, presto imboschiti).

e) Sottotipo montano-altimontano xerico a Festuca rupicola e/o curvula: particolare abbon-danza di Festuca rupicola o Festuca curvula, Bromus condensatus, Bupleurum ranunculoides.

12.

Denominazione fitosociologica: agg. a Molinia arundinacea (Molinietum litoralis Kahn 1937 solo in minima parte); Gladiolo palustris-Molinietum arundinaceae Poldini et Feoli Chiappella in Feoli Chiappella et Poldini 93.

Classificazione Natura 2000: l’interpretazione meno distante sarebbe 6210, corrispondente ai brometi con orchidee e, quindi, non praticabile. Analogamente anche il riferimento a 6410 sarebbe molto forzoso in quanto relativo a praterie umide con Molinia caerulea.

Classificazione Eunis: E1.2; E4.3

Distretto fitoclimatico: da avanalpico a mesalpico.

Esposizione: 180° nella fascia montana e altimontana, variabile a quote inferiori. Altitudine: 0-1800 m

Inclinazione: 5-55°

Posizione topografica: basso versante, impluvio, versante acclive.

Natura del substrato: carbonatico (importante componente argillosa, anche derivante dall’al-terazione di calcari marnosi o selciferi. Su suoli lisciviati anche su dolomie e calcari compatti). Caratteristiche del suolo: suoli mediamente evoluti, moderatamente profondi con drenaggio da buono a mediocre; tessitura da media a moderatamente fine e contenuto in scheletro vari-abile; reazione da acida a neutra in superficie.

Posizione rispetto al centro aziendale: di regola distante e in passato quasi sempre prati sogget-ti a sfalcio.

Sottotipi:

a) Sottotipo tipico, subacidofilo, mediamente evoluto.

b) Sottotipo marcatamente acidofilo e distrofico (a Danthonia decumbens e Hieracium sp.pl.). c) Sottotipo subxerico, basifilo di stazioni soggette a incendi (a Laserpitium siler).

Varianti: nell’ambito del tipo si possono distinguere aspetti più igrofili nella fascia collinare (set-tore avanalpico) da stazioni montane relativamente più aride e acclivi.

Possibili confusioni: Il sottotipo c) presenta contatti e transizioni con il sottotipo d) del ses-lerieto xerico evoluto, con la variante xerica a Laserpitium siler del calamagrostideto e con il sot-totipo e) del brachipodieto. L’attribuzione a questo sotsot-totipo del molinieto si fonda sulla cop-ertura dominante di Molinia arundinacea (almeno 30%) anche in presenza di Laserpitium siler a copertura maggiore del 50%. Nel sottotipo a), considerato centrale, Molinia è sempre supe-riore al 50%, e presenta ancora specie neutrofile con pochissime stenoacidofile. Nel sottotipo b) sono presenti specie di marcata acidofilia che renderebbero possibile l’inquadramento nella categoria dei pascoli magri e praterie dei suoli acidi.

Alterazioni antropiche: pendii sovente percorsi da incendi.