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Festuceto a Festuca halleri (gruppo)

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gli elementi del Poion alpinae. La sosta prolungata con calpestio le specie nitrofile (Cirsium spinosissimum ad esempio).

INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: situazioni che durante la breve estate alpina si prestano ad essere frequentate anche da bovini (accessibilità permettendo) e che meritano quindi di essere opportunamente gestite.

Rotazione: nulla.

Valore pabulare: discreto (in relazione alla quota). Periodo di utilizzazione: luglio-inizio settembre. Carico consigliato: 0.1-0.6 UBA/ha

Animali adatti: tutti. Biodiversità

Unità nel territorio

diffusione: mediamente diffusa distribuzione: parzialmente frazionata Standard di biodiversità

numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

32 20-45

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: elevato

pregio vegetazionale: medio-elevato

Pregio faunistico: medio. Habitat ottimo per pernice bianca. Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Pernice bianca, Coturnice Mammiferi: Lepre alpina, Camoscio, Stambecco Pregio cromatico: medio-elevato

SPECIE INDICATRICI

Festuca halleri (incluse Festuca intercedens e Festuca pseudodura), Cardamine resedifolia, Gentiana nivalis, Nardus stricta, Calluna vulgaris, Geum montanum, Leontodon helveticus, Poa alpina, Anthoxanthum alpinum, Potentilla aurea, Luzula multiflora, Soldanella alpina, Alchemilla sp. (gruppo pubescentes), Carex sempervirens, Agrostis alpina, Agrostis rupestris, Hieracium alpinum, Phyteuma hemisphaericum, Pulsatilla vernalis.

28.

Denominazione fitosociologica: Agrostion schraderianae Grabherr & Mucina 1993, pro max. parte (excl. Festucetum picturatae).

Classificazione Natura 2000: 6150 sarebbe un’attribuzione forzata in quanto il codice si riferisce a stazioni delle montagne più elevate nell’estremo nord dei paesi UE. 6170 può es-sere utilizzato per le stazioni dei substrati carbonatici.

Classificazione Eunis: E4.2

Distretto fitoclimatico: da esomesalpico a endalpico. Esposizione: variabile.

Altitudine: (1800) 2000-2600 m Inclinazione: 5-60°

Posizione topografica: versante acclive.

Natura del substrato: silicatico ma anche carbonatico (decalcificato).

Caratteristiche del suolo: suoli da poco a moderatamente evoluti, da sottili a moderatamente profondi, a tessitura media, scheletro abbondante, drenaggio da buono a rapido, reazione da acida a moderatamente acida. Su substrati carbonatici il pH aumenta con la profondità. Posizione rispetto al centro aziendale: di regola assai distante o in posizioni poco acessibili. Varianti: comunità di recente scoperta e in espansione proprio in seguito a fenomeni di ab-bandono. Probabilmente i popolamenti dei substrati carbonatici (o vulcanici ricchi di basi) sono distinguibili per una significativa presenza di entità neutrofile e basifile mentre quelli dei terreni derivanti da rocce silicatiche povere di basi sono molto più semplificati.

Possibili confusioni: il problema principale non è il riconoscimento della specie dominante (che appare, in stagione avanzata, di un verde nettamente diverso, con macchie subcircolari simili a quelle del Brachypodium) ma la sua frammentazione e i contatti spaziali di transizione accentuati dalla fase evolutiva.

Alterazioni antropiche: nessuna.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): in espansione in seguito all’abbandono. Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): evidente, quasi ovunque, la ten-denza all’invasione da parte delle ericacee che formano la brughiera, il rodoreto o, soprattut-to, l’alneta di ontano verde.

Possibili evoluzioni ad opera della gestione: un pascolamento equilibrato potrebbe far re-gredire la specie guida e favorire l’affermazione di elementi di Poion, in particolare Phleum alpinum, anch’esso tendente a formare macchie di un verde caratteristico, confondibili a

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INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: tipo che è generato dall’abbandono, in parte re-cuperabile con adeguati carichi.

Rotazione: nulla.

Valore pabulare: discreto (in relazione alla quota). Periodo di utilizzazione: luglio-inizio settembre. Carico consigliato: 0.1-0.6 UBA/ha

Animali adatti: ovicaprini in relazione all’accessibilità dei siti. Biodiversità

Unità nel territorio

diffusione: mediamente diffusa distribuzione: parzialmente frazionata Standard di biodiversità

numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

30 20-45

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: medio-elevato pregio vegetazionale: medio-elevato

Pregio faunistico: da medio a elevato. Habitat ottimo per Fagiano di monte. Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Fagiano di monte Mammiferi: Lepre alpina, Cervo, Camoscio, Stambecco Pregio cromatico: medio-elevato

SPECIE INDICATRICI

Agrostis schraderana (dom); Anthoxanthum alpinum, Chaerophyllum villarsii, Geranium syl-vaticum, Phleum alpinum, Leontodon helveticus (frequenti e abbondanti); Poa nemoralis, Luzula alpinopilosa, Alchemilla sp., Carex ferruginea, Geum montanum, Potentilla aurea, Deschampsia caespitosa, Salix waldsteiniana, Geum rivale, Luzula sieberi, Campanula scheuchz-eri, Knautia longifolia, Leontodon hispidus, Aconitum tauricum, Carex sempervirens, Festuca ni-grescens, Bistorta vivipara, Trifolium pratense.

29.

Denominazione fitosociologica: Juncetum trifidi Szafer et al. 1923 em. Krajina 1933. Classificazione Natura 2000: 6150 sarebbe un’attribuzione forzata in quanto il codice si riferisce a stazioni delle montagne più elevate nell’estremo nord dei paesi UE (pur essendo ci-tato proprio Juncus trifidus quale specie guida nel manuale interpretativo). 6170 potrebbe es-sere utilizzato per le stazioni dei substrati decalcificati.

Classificazione Eunis: E4.2

Distretto fitoclimatico: da esomesalpico a endalpico. Esposizione: variabile.

Altitudine: 2000-2600 m Inclinazione: 15-35°

Posizione topografica: dorsale, alto versante, crinale, dosso ventoso. Natura del substrato: silicatico ma anche carbonatico.

Caratteristiche del suolo: suoli da poco a mediamente evoluti, da sottili a moderatamente profondi, a tessitura media, scheletro abbondante, drenaggio da buono a rapido, reazione da acida a moderatamente acida. Su substrati carbonatici il pH aumenta con la profondità. Posizione rispetto al centro aziendale: di regola assai distante o in posizioni poco acessibili. Possibili confusioni: Juncus monanthos, molto simile, è diffuso in comunità nettamente basi-file. La specie è presente in altri tipi della categoria ma, in questo, è nettamente dominante. Alterazioni antropiche: nessuna.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): favorito dall’abbandono o dal sottoutilizzo (ex nardeti).

Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): concorrenza di ericacee, in partico-lare tappeti a Loiseleuria, con ginepro nano e rododendro ferrugineo.

Possibili evoluzioni ad opera della gestione: un pascolamento equilibrato potrebbe far re-gredire la specie guida e favorire l’affermazione di elementi di Poion, con specie di migliore valore pabulare. In assenza di pascolamento l’evoluzione verso la brughiera è più accelerata. L’eccesso di calpestio e di deiezioni comporta l’avanzata di specie nitrofile (aconiti, cirsio, ecc.).

INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: tipo che è favorito dall’abbandono, in parte

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Valore pabulare: scarso.

Periodo di utilizzazione: luglio-inizio settembre. Carico consigliato: 0.1-0.6 UBA/ha

Animali adatti: in teoria anche bovini; di fatto solo ovicaprini per l’accessibilità. Biodiversità

Unità nel territorio diffusione: rara

distribuzione: molto frazionata Standard di biodiversità numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

27 18-38

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: medio-basso pregio vegetazionale: medio Pregio faunistico: da medio a elevato Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Pernice bianca Mammiferi: Lepre alpina, Camoscio, Stambecco Pregio cromatico: medio

SPECIE INDICATRICI

Juncus trifidus (dominante), Nardus stricta, Agrostis rupestris, Avenula versicolor, Loiseleuria procumbens, Carex ericetorum, Festuca nigrescens, Anthoxanthum alpinum, Geum montanum, Potentilla aurea, Luzula luzuloides subsp. rubella, Leontodon helveticus, Phyteuma betonicifoli-um, Primula minima, Oreochloa disticha, Vaccinium gaultherioides, Avenella flexuosa, Calluna vulgaris, Carex sempervirens, Gentiana kochiana, Phyteuma hemisphaericum, Arnica montana, Campanula scheuchzeri, Daphne striata, Homogyne alpina, Juniperus sibirica, Rhododendron fer-rugineum.

CATEGORIA 5