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Cariceto ferrugineo

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INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: salvo eccezioni, evidente tendenza all’abbandono. Si tratta di situazioni ad elevata naturalità.

Rotazione: nulla.

Valore pabulare: discreto, in rapporto alla quota.

Periodo di utilizzazione: da fine giugno a inizio settembre. Carico consigliato: 0.5-2.2 UBA/ha

Animali adatti: in prevalenza ovini. Biodiversità

Unità nel territorio diffusione: rara

distribuzione: parzialmente frazionata Standard di biodiversità

numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

variante tipica 40 35-68

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: elevato pregio vegetazionale: elevato Pregio faunistico: medio Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Pernice bianca, Coturnice, Rondine, Spioncello, Prispolone, Culbianco, Fringuello alpino

Anfibi: Salamandra alpina Rettili: Orbettino

Mammiferi: Lepre alpina, Camoscio, Stambecco Pregio cromatico: in media elevato

SPECIE INDICATRICI

Carex ferruginea, Trifolium badium, Traunsteinera globosa, Trollius europaeus, Senecio doron-icum, Trifolium thalii, Anemone baldensis, Allium victorialis, Anemone narcissiflora, Geranium sylvaticum, Astragalus frigidus, Astragalus australis, Phleum hirsutum.

18.

Denominazione fitosociologica: Calamagrostion variae Sillinger 1929 (pro maxima parte). Classificazione Natura 2000: 6170, per alcuni aspetti più termofili in transizione con 6210. Classificazione Eunis: E4.3

Distretto fitoclimatico: dall’esalpico all’endalpico. Esposizione: variabile.

Altitudine: (1000) 1200-2000 (2100) m Inclinazione: 50-60°

Posizione topografica: impluvio, versante acclive. Natura del substrato: carbonatico.

Caratteristiche del suolo: suoli poco evoluti, sottili, a tessitura da media a grossolana, scheletro abbondante, drenaggio da rapido a buono, reazione alcalina, da calcarei a molto cal-carei fin dalla superficie.

Posizione rispetto al centro aziendale: distante, di trascurabile valore pastorale.

Varianti: a parte le numerose transizioni con vegetazioni di tipo prenemorale, sono ri-conoscibili, oltre al tipo centrale (meso-xerico a dominanza di Laserpitium latifolium) un as-petto più xerico a dominanza di Laserpitium siler, di contatto con Seslerieto primitivo xerico subrupestre a Festuca alpestris, e un aspetto dei suoli relativamente più evoluti e soggetti a forte ruscellamento in cui prevale Molinia arundinacea (di contatto con Molinieto ad umidità al-ternate e con il Seslerieto xerico evoluto a umidità alternante).

Possibili confusioni: l’aspetto centrale si avvicina al sottotipo e) del Seslerieto xerico evoluto. La variante a Laserpitium siler con il sottotipo d) del Seslerieto primitivo e la variante a Molinia arundinacea con sottotipo d) del Seslerieto xerico evoluto e con il sottotipo c) del Molinieto a umidità alternante.

Alterazioni antropiche: nessuna.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): tipo di formazione erbacea pascolato solo da ungulati selvatici (in passato pendii soggetti a regolare sfalcio).

Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): evoluzione verso saliceti e for-mazioni prenemorali evidente ma rallentato da fenomeni di intenso slavinamento e ruscella-mento, talvolta da incendi.

Possibili evoluzioni ad opera della gestione: di regola sono pascoli sempre sottoutilizzati in fase evolutiva, ciò che favorisce l’ingresso di specie arbustive.

INDICATORI GESTIONALI

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Rotazione: nulla.

Valore pabulare: medio-basso.

Periodo di utilizzazione: da maggio a ottobre (aree di svernamento di camosci). Carico consigliato: 0 UBA/ha

Animali adatti: in prevalenza ovini. Biodiversità

Unità nel territorio diffusione: rara

distribuzione: molto frazionata Standard di biodiversità numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

Variante tipica 48 30-75

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: molto elevato

pregio vegetazionale: mediamente elevato Pregio faunistico: da medio a elevato Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Coturnice, Prispolone, Culbianco, Fringuello alpino Anfibi: Salamandra alpina

Rettili: Orbettino Mammiferi: Camoscio

Pregio cromatico: in media elevato

SPECIE INDICATRICI

Calamagrostis varia, Laserpitium latifolium, Sesleria albicans, Brachypodium cespitosum, Bromus condensatus, Carex flacca, Carex austroalpina, Potentilla erecta, Betonica jacquinii, Buphthalmum salicifolium, Cirsium erisithales, Carlina acaulis, Aster bellidiastrum Anthericum ramosum, Carex humilis.

Variante tipica: Laserpitium latifolium (dominante), Dactylis glomerata, Lathyrus pratensis, Astragalus penduliflorus, Pedicularis gyroflexa, Stemmacantha rhapontica.

Variante xerica: Laserpitium siler, Potentilla incana, Sempervivum tectorum.

Variante a Molinia arundinacea: Molinia arundinacea, Erica carnea, Helianthemum tomento-sum, Salix appendiculata (pl.), Genista radiata.

Denominazione fitosociologica: Caricion firmae Gams 1936. Classificazione Natura 2000: 6170

Classificazione Eunis: F3.2

Distretto fitoclimatico: dall’esalpico all’endalpico. Esposizione: variabile

Altitudine: (1000, sottotipo c) 1700-2600 (2800 m) Inclinazione: 0°-60°

Posizione topografica: medio versante, cengia, canalone. Natura del substrato: carbonatico.

Caratteristiche del suolo: suoli poco evoluti, molto sottili, a tessitura da media a grossolana, scheletro abbondante, drenaggio rapido, reazione da neutra ad alcalina, da non calcarei a cal-carei.

Posizione rispetto al centro aziendale: distante, di valore pastorale quasi nullo. Sottotipi

a) Sottotipo (eso)-mesoendalpico tipico. b) Sottotipo pioniero con Dryas. c) Sottotipo xerofilo a Carex mucronata.

d) Sottotipo subigrofilo a umidità alternante (Kobresia simpliciuscula). Varianti:

• Ad Arctostaphylos alpinus, di transizione con vegetazioni delle praterie di cresta (a camefite dominanti) e con seslerieti primitivi.

• A Carex curvula per progressiva acidificazione in stazioni a lungo innevamento. • A Primula spectabilis, azonale, solo nelle Prealpi Venete occidentali.

• A Ranunculus alpestris in stazioni fresche, subnivali. • A Potentilla nitida, su sfasciume dolomitico.

• Aspetti dealpinizzati di forra (frequenti ma frammentari e senza specie differenziali). Possibili confusioni: con il sottotipo a) del Seslerieto primitivo e con varianti dell’Elineto. Alterazioni antropiche: nessuna.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): tipo di formazione erbacea frequentato oc-casionalmente solo da selvatici.

Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): evoluzione verso seslerieti su pen-denze elevate, verso rodoreti e formazioni ad ericacee nane di tundra alpina su creste e terrazzi.

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INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: di regola non gestiti. Si tratta di situazioni ad el-evata naturalità.

Rotazione: nulla.

Valore pabulare: del tutto trascurabile.

Periodo di utilizzazione: da fine giugno a inizio settembre. Carico consigliato: 0 UBA/ha

Animali adatti: in prevalenza ovini. Biodiversità

Unità nel territorio

diffusione: mediamente diffusa distribuzione: parzialmente frazionata. Standard di biodiversità

numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo a) Sottotipo (eso)-mesoendalpico tipico 25 15-35

b) Sottotipo pioniero con Dryas 22 12-30

c) Sottotipo xerofilo a Carex mucronata 27 18-36 d) Sottotipo subigrofilo a umidità alternante 25 15-40 Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: mediamente elevato pregio vegetazionale: mediamente elevato Pregio faunistico: da medio a elevato Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Pernice bianca, Piviere tortolino, Prispolone, Culbianco, Fringuello alpino

Mammiferi: Camoscio, Stambecco

Pregio cromatico: in media elevato almeno nei sottotipi a) e b)

SPECIE INDICATRICI

Carex firma (dominante), Arctostaphylos alpinus, Dryas octopetala, Sesleria albicans, Pedicularis rosea, Crepis kerneri, Chamorchis alpina, Silene acaulis, Helianthemum alpestre, Arenaria cilia-ta, Gentiana terglouensis, Gentiana clusii, Saxifraga caesia, Festuca quadriflora, Valeriana sax-atilis, Phyteuma sieberi, Sesleria sphaerocephala, Potentilla nitida (var.), Ranunculus alpestris (var.), Primula spectabilis (var.), Soldanella minima.

Rispetto al sottotipo centrale (a) sono differenziali: b) Sottotipo pioniero con Dryas: Dryas octopetala (dom.)

c) Sottotipo xerofilo a Carex mucronata: Carex mucronata (dominante), Dianthus sylvestris, Leontopodium alpinum.

d) Sottotipo subigrofilo a umidità alternante: Kobresia simpliciuscula (subdom.), Tofieldia ca-lyculata, Aster bellidiastrum.

CATEGORIA 4

Pascoli magri e praterie dei suoli acidi