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Praterie di cresta e ambienti subnivali

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30.

Denominazione fitosociologica: Oxytropido-Elynion Br.-Bl. 1949. Classificazione Natura 2000: 6170

Classificazione Eunis: E4.3; F3.2

Distretto fitoclimatico: da esomesalpico a endalpico. Esposizione: variabile (evita il nord).

Altitudine: (2000) 2200-2700 m

Inclinazione: 5-15° (nel sottotipo b anche fino a 60°). Posizione topografica: crinale-altiversante.

Natura del substrato: indifferente

Caratteristiche del suolo: suoli poco evoluti, sottili con drenaggio da buono a rapido; tessitura da media a moderatamente grossolana e contenuto in scheletro abbondante. La reazione è da leggermente acida a neutra in superficie e dipendente dal substrato in profondità.

Posizione rispetto al centro aziendale: molto distante. Sottotipi:

a) Sottotipo tipico, centrale. b) Sottotipo a Carex rupestris. c) Sottotipo a Poa alpina.

Varianti: nel tipo si possono riconoscere aspetti ad Agrostis alpina, di transizione verso i Seslerieti mesofili di alta quota.

Possibili confusioni: forma spesso un mosaico (derivante dalla topografia di dettaglio) con altri tipi di vegetazione di cresta, brughiera ad ericacee nane e con gli aspetti più primitivi dei pascoli alpini. Nella veste tipica è inconfondibile.

Alterazioni antropiche: nessuna nel sottotipo b) rupestre e primitivo. Per gli altri sottotipi possibile disturbo per eccessivo calpestio nelle zone frequentate dai turisti (forcelle e crinali molto calpestati).

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): tipo di prateria naturale attualmente non gestita. Nel sottotipo c), di transizione con il Poeto altimontano-subalpino endalpico, è invece sensibile l’influenza del pascolamento ovino e degli ungulati selvatici.

Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): situazione di elevata stabilità, subclimacica. Nelle condizioni più favorevoli (e relativamente meno ventose) l’assenza di utilizzo da parte di selvatici o di ovicaprini rende più competitive le ericacee nane e i rododendri.

Possibili evoluzioni ad opera della gestione: l’intensificazione del pascolamento ovino (es. Dolomiti d’Ampezzo), può produrre l’impoverimento di specie caratteristiche e l’aumento di graminacee (sottotipo c), fino all’affermazione del poeto altimontano-subalpino. Nelle aree frequentate da ovini, che transitano spesso sulle creste, si possono notare contatti con popolamenti nitrofili (soprattutto aconiti).

INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: situazioni prossimo-naturali da lasciare all’evoluzione naturale (frequentazione di ungulati selvatici).

Le stazioni più frequentate dagli ovini sono spesso le più degradate a livello naturalistico mentre è sensibile l’incremento di produttività.

Rotazione: nulla.

Valore pabulare: in termini assoluti scarso, ma discreto considerata la quota. Apprezzabile nel sottotipo c).

Periodo di utilizzazione: fine giugno-inizio settembre. Carico consigliato: 0.1-0.6 UBA/ha.

Animali adatti: ovini, caprini. Biodiversità

Unità nel territorio diffusione: rara

distribuzione: molto frazionata Standard di biodiversità numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

a) Sottotipo tipico, centrale 25 15-42

b) Sottotipo a Carex rupestris 12 5-18

c) Sottotipo a Poa alpina 18 12-28

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale

pregio floristico: molto elevato (a), elevato (b), basso (c) pregio vegetazionale: da molto elevato (a) a medio (c)

Pregio faunistico: da medio a elevato. Habitat ottimale per pernice bianca e culbianco. Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Pernice bianca, Coturnice, Spioncello, Culbianco, Fringuello alpino

Anfibi: Salamandra alpina Rettili: Orbettino

Mammiferi: Lepre alpina, Camoscio, Stambecco Pregio cromatico: da medio a elevato

SPECIE INDICATRICI

Elyna myosuroides (dominante), Carex rupestris (dominante nel sottotipo b), Poa alpina e Poa supina (dominanti nel sottotipo c), Dryas octopetala, Festuca quadriflora, Oxytropis jacquinii,

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31.

Denominazione fitosociologica: Loiseleurio-Cetrarietum Br.-Bl. Et al. 1939. Classificazione Natura 2000: 4060

Classificazione Eunis: F3.2

Distretto fitoclimatico: da esomesalpico a endalpico. Esposizione: variabile.

Altitudine: (1900) 2100-2600 m Inclinazione: 5 –15°

Posizione topografica: crinale, dosso ventoso.

Natura del substrato: indifferente con preferenza per silicatico e carbonatico con suoli fortemente lisciviati.

Caratteristiche del suolo: suoli moderatamente evoluti, sottili con drenaggio da buono a rapido; tessitura da media a moderatamente grossolana e contenuto in scheletro abbondante. La reazione è da acida a moderatamente acida in superficie e dipendente dal substrato in profondità.

Posizione rispetto al centro aziendale: molto distante. Sottotipi:

a) Sottotipo xerico a Cetraria e Vaccinium gaultherioides. b) Sottotipo mesico a Carex curvula e/o Nardus stricta. Varianti: derivanti da transizioni con altri tipi.

Possibili confusioni: il sottotipo a) è inconfondibile, salvo contatti con elineto, mentre il sottotipo b) è riconoscibile da nardeti e curvuleti per la forte partecipazione (almeno 40%) di Loiseleuria.

Alterazioni antropiche: nessuna.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): tipo di brughiera naturale non gestita, salvo occasionali passaggi di ovini.

Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): situazione di elevata stabilità, che in assenza di perturbazioni tende a evolvere, specie alle quote inferiori, verso il rodoreto. Possibili evoluzioni ad opera della gestione: di regola non gestiti. In caso di maggiore frequentazione si avvantaggerebbero le specie erbacee rispetto alle ericacee.

INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: situazioni prossimo-naturali da lasciare all’evoluzione naturale.

Rotazione: nulla.

Valore pabulare: quasi nullo. Periodo di utilizzazione: luglio-agosto. Carico consigliato: 0-0.1 UBA/ha. Animali adatti: nel sottotipo b) ovicaprini. Biodiversità

Unità nel territorio diffusione: rara

distribuzione: molto frazionata Standard di biodiversità numerosità di specie vegetali:

N. medio specie Intervallo

a) Sottotipo xerico 25 18-35

(oltre a numerosi licheni)

b) Sottotipo mesico 30 20-40

Pregi

Pregio naturalistico

Pregio floristico e vegetazionale pregio floristico: elevato

pregio vegetazionale: molto elevato Pregio faunistico: da medio a elevato. Specie animali caratteristiche

Uccelli: Aquila reale, Gheppio, Pernice bianca, Piviere tortolino, Spioncello, Culbianco, Fringuello alpino

Anfibi: Salamandra alpina Rettili: Orbettino

Mammiferi: Lepre alpina, Camoscio, Stambecco Pregio cromatico: da medio a elevato

SPECIE INDICATRICI

Loiseleuria procumbens, Cetraria islandica, Cladonia sp. pl., Hieracium alpinum, Vaccinium gaultherioides, Avenula versicolor, Vaccinium vitis-idaea, Euphrasia minima, Primula minima,

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32.

Denominazione fitosociologica: Empetro-Vaccinietum gaultherioidis Br.-Bl. In Br.-Bl. Et Jenny 1926 corr. Grabherr hoc loco

Classificazione Natura 2000: 4060 Classificazione Eunis: F3.2 Distretto fitoclimatico: endalpico

Esposizione: variabile (preferenza per nord) Altitudine: (1800) 2000-2500 m

Inclinazione: 15-50°

Posizione topografica: alto versante, impluvio, cengia

Natura del substrato: indifferente con preferenza per silicatico e carbonatico su suoli fortemente acidificati.

Caratteristiche del suolo: suoli sottili, tessitura da media a moderatamente grossolana, scheletro da comune ad abbondante, reazione da moderatamente a fortemente acida. Su substrati carbonatici suoli mediamente evoluti, a tessitura moderatamente fine e reazione da moderatamente acida in superficie a neutra in profondità.

Posizione rispetto al centro aziendale: molto distante. Alterazioni antropiche: nessuna.

Possibili influenze gestionali (carico, reflui, ecc.): tipo di brughiera naturale non gestita. Tendenze dinamiche naturali (invasione del bosco ecc.): situazione di elevata stabilità, che in assenza di perturbazioni tende a evolvere, specie alle quote inferiori, verso il rodoreto. Possibili evoluzioni ad opera della gestione: di regola non gestiti.

INDICATORI GESTIONALI

Propensione alla gestione o all’abbandono: situazioni prossimo-naturali da lasciare all’evoluzione naturale.

Rotazione: nulla. Valore pabulare: nullo. Carico consigliato: 0 UBA/ha.