III.2 L A DOMANDA TURISTICA
IV.2.1 C ONTESTO : ANALISI SWOT
L’itinerario previsto si svolge tra le colline di Langhe e Monferrato, territori confinanti ma per alcuni versi molto lontani tra di loro. Le prime, conoscono lo sviluppo turistico già negli anni ’90 e sono quindi più propense a un’organizzazione sistemica del territorio. Le seconde, in fase di avvio turistico, assomigliano alle Langhe di 20-25 anni fa, quando s’iniziava a scoprire il potenziale turistico dell’area. La zona del Barolo è stata la forza trainante dell’albese che, grazie ai diversi consorzi e associazioni presenti, ha saputo legare la fama del vino alla valorizzazione del territorio. Tuttavia, la forza centrale di questo sviluppo è stato il cambiamento di pensiero all’interno della comunità. Se cinquant’anni fa era normale che ogni agricoltore pensasse esclusivamente agli interessi della propria famiglia, col passare degli anni si è compreso il valore fondamentale della cooperazione, elemento indispensabile affinché si possa parlare di prodotto turistico integrato e di sistema territoriale. La realtà imprenditoriale italiana è caratterizzata dalla media e piccola impresa, la quale, da una parte è una grande forza del Paese, poiché costituisce un’altissima specializzazione produttiva. Dall’altra parte, però, questa parcellizzazione rende difficile l’accesso al mercato internazionale delle singole aziende, dominato dalle grandi società multinazionali. L’unica possibilità è quindi presentare un prodotto unico, rappresentativo di tutte le realtà locali. Se però, questo pensiero è già stato in gran parte compreso e condiviso da molti viticoltori langaroli, lo stesso non si può dire per il Monferrato. Nonostante vi sia una maggiore propensione allo spirito di cooperazione e condivisione del territorio da parte delle nuove generazioni astigiane, gran parte dei viticoltori è ancora di “vecchio stampo” e non del tutto aperto alle nuove tendenze235. Un esempio è dato dall’esperienza vissuta nella città di Costigliole d’Asti, la quale ogni anno propone diverse manifestazioni per la
233 www.valoritalia.it.
234 Franch M., Marketing delle destinazioni turistiche, McGraw-Hill, Milano, 2010.
235 Ad esempio, per le interviste sono stati contattati dodici viticoltori astigiani, dei quali solamente
valorizzazione del territorio, coinvolgendo la cittadinanza, ma ottenendo risultati appena discreti rispetto al potenziale di cui dispone. Da una parte manca un’organizzazione capace di coordinare e promuovere eventi legati alla cultura locale, dall’altra si assiste a un disinteresse generale della popolazione locale236. Sotto questo punto di vista, il Monferrato ha la grande possibilità di “sfruttare” l’esperienza acquisita dalle organizzazioni langarole, potendo altresì evitare gli errori commessi dalle stesse. Inoltre, può diventare un vero e proprio attrattore di flussi turistici caratterizzati da una capacità di spesa minore, poiché il prestigio delle Langhe ha determinato un generale aumento dei prezzi, rendendo così la destinazione accessibile a un minor numero di visitatori.
Le tabelle seguenti rappresentano la SWOT237 analisi dei due territori a confronto, nella quale si è cercato di mettere in evidenza quali sono gli elementi condivisi da entrambe le regioni e quelli specificamente appartenenti ad una, piuttosto che all’altra.
236 Intervista con Nella, madre di Flavio Meistro, dell’Azienda Agricola BUT.
237 La SWOT analisi è uno strumento utilizzato nella pianificazione strategica per l’individuazione dei
punti di forza, strenghts, di debolezza, weaknesses, le opportunità, opportunities e le mincacce,
threats. P UNT I DI F O RZ A
L
ANGHEM
ONFERRATO- Flussi turistici e immagine consolidati - Diversificazione offerta turistica (prezzi)
- Biodiversità dei vitigni - Risorse turistiche ancora inesplorate
- Valore paesaggistico, storico, culturale
- Offerta enogastronomica e artigianale ricca e variegata - Patrimonio artistico, architettonico, eventi e spettacoli
- Tradizione, feste, sagre e manifestazioni
P UNT I DI DE B O L E Z Z A
- Coordimento dell’offerta - Scarsa propensione alla collaborazione
- Tutela del fondovalle insufficiente - Posizionamento prodotti
- Rete trasporto pubblico inefficiente per i piccoli centri - Limitata collaborazione interprovinciale
- Alta stagionalità della domanda turistica
- Comunicazione inefficace, segnaletica stradale incompleta - Consumo di suolo elevato
IV.2.2 IL TERRITORIO
L’area d’interesse dell’itinerario è ricompresa all’interno della denominazione d’origine della Barbera d’Alba DOC (Figura 23) e della Barbera d’Asti DOCG (Figura 24). La scelta è ricaduta su questa tipologia di vitigno e di vino per diverse ragioni. Il barbera è una specie autoctona, originaria dell’astigiano, che per via della sua capacità di adattamento ai diversi microclimi è oggi largamente allevata in diverse regioni italiane e anche del mondo. Inoltre, l’interesse dell’industria verso una pianta con una così alta produzione l’ha resa vittima di diversi casi di contraffazione, snaturazione del gusto e omologazione a livello internazionale. Per quanto riguarda la degustazione, il barbera è un vitigno dalle grandi potenzialità, che, se ben curato, può dare risultati eccellenti. Allo stesso tempo però, è un vino non troppo complesso, capace di iniziare i consumatori verso un cammino di maturazione del gusto, nel quale, dopo un primo approccio con vini più semplici e facilmente apprezzabili, passa a sapori man mano più complessi. Il palato non allenato e non abituato a vini corposi come il Barolo e il Barbaresco rischia di non apprezzare la loro essenza. Al contrario, se si segue un percorso di evoluzione del gusto e della degustazione, partendo da vini come la Barbera, molte più persone saranno conquistate dall’armonia dei vini nobili.
O PPO R T U N I T À
L
ANGHEM
ONFERRATO- Maggior tutela paesaggistica - Diffusione cultura enologica tra i giovani
- Riscoperta di vecchi mestieri/prodotti - Maggior qualità e controlli sui prodotti
- Inserimento Lista Patrimonio UNESCO - Integrazione nel sistema turistico regionale
- Nuovi servizi = nuovi posti di lavoro
- Valore aggiunto all’agricoltura, diversificazione e diffusione tecniche sostenibili - Diffusione turismo sostenibile e di qualità
M IN A C C E
- Turismo invasivo e non sostenibile - Competizione interna
- Conversione a monocultura enoturistica - Aumento del traffico sulle strade/autostrade - Espansione urbana e industriale incontrollata
- Abbandono delle aree marginali - Rischio di scomparsa delle microimprese
Figura 24 - Territori della DOCG Barbera d'Asti. Scala 1:7.500 - (fonte: www.regione.piemonte.it).
Figura 23 - Territori della DOC Barbera d'Alba. Scala 1:3.200 - (fonte: www.regione.piemonte.it).
IV.2.2 OBIETTIVI
Lo scopo principale dell’itinerario è di promuovere la valorizzazione dei viticoltori “eretici” per la diffusione di un’agricoltura sostenibile e di un’alimentazione sana, attraverso lo sviluppo integrato del territorio locale. In particolare cercando di:
- creare una rete di collaborazione e cooperazione territoriale tra le province di Asti e Cuneo e, all’interno, tra i diversi comuni;
- limitare il consumo edilizio del suolo attraverso la gestione comune del territorio e tramite la definizione di piani regolatori condivisi;
- promuovere lo sviluppo turistico del territorio attraverso la strutturazione di un sistema di offerta integrato e sostenibile;
- sostenere forme di turismo verde (come ad esempio il cicloturismo e l’escursionismo);
- migliorare i servizi locali, sia per la popolazione, sia per il turista, in particolar modo la rete di trasporti pubblica;
- valorizzare la produzione tradizionale locale che rispetta i cicli naturali e l’ambiente;
- educare il turista a riconoscere la qualità, genuinità e salubrità del prodotto, promuovendo stili di consumo più responsabili;
- riscoprire il patrimonio culturale locale, mediante la rievocazione di tradizioni del passato e la condivisione di valori autentici;
- tutelare l’identità locale e paesaggistica, favorendo inoltre la creazione di un legame forte tra uomo e natura.
Nell’ambito strettamente turistico, la promozione di un sistema di offerta integrato ha come obiettivo di aumentare la durata del soggiorno in loco238, di destagionalizzare il flusso di visitatori e di favorire l’integrazione di Langhe e Monferrato con il sistema turistico regionale. Allo stesso tempo, si vuole favorire l’aumento dell’occupazione della popolazione locale, tramite la creazione di nuovi posti di lavoro sia nel settore terziario, sia nell’ambito di produzione rurale. La diffusione di coltivazioni a ridotto impatto ambientale, infatti, implica una minore meccanizzazione della vigna e, di conseguenza, un maggior impiego della manodopera.
238 Attualmente stimata su 2,44 giorni, con una spesa media giornaliera di 178,80 euro. Fonte: