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Il Canton Ticino: cultura, identità e territorio in un sistema federale

Reti integrate e strategie di intervento sul settore culturale nel

7.1 Il Canton Ticino: cultura, identità e territorio in un sistema federale

Il caso del Canton Ticino rappresenta un caso di estremo interesse nella prospettiva della creazione di sistemi culturali integrati e di consolidamento della funzione di governance del settore culturale svolta dalla amministrazione pubblica. All’interno della PA ticinese, ruolo forte viene infatti giocato del livello statale (Stato del Canton Ticino) con una progressiva crescita del ruolo dei Comuni, a seguito del consolidamento delle microregioni, di cui si parlerà in seguito, e dei processi di aggregazione dei Comuni, che hanno portato alla creazione della Grande Lugano.

Il caso del Canton Ticino offre spunti poi significativi per la formulazione e la attuazione di politiche e strategie di intervento nel settore culturale delle Regioni italiane, aprendo così un nuovo terreno di ricerca, finora limitato al benchmarking ed al confronto tra le Regioni italiane (Federculture, 2004) da estendere a livello europeo.

Obiettivo dell’articolo è, dopo la sintetica presentazione della offerta culturale a livello di poli culturali “subregionali” o meglio subcantonali e delle politiche culturali svolte dal Canton Ticino attraverso il DECS (Dipartimento cultura educazione e sport), presentare le sfide che caratterizzano ora ed in futuro le politiche culturali del governo cantonale.

1 Gli autori intendono ringraziare Sandro Rusconi del DECS che ha fornito indicazioni e

documentazione per la stesura dell’articolo e Luisa Mosetti che ha effettuato la mappatura della offerta culturale all’interno della ricerca Impatti economici e potenziali strategici del Festival internazionale del film Locarno, Università della Svizzera Italiana 2004.

Verranno quindi inquadrate possibili opzioni di intervento, in un contesto istituzionale, quale quello svizzero, caratterizzato a livello federale e da un sistema di finanziamento della cultura basato su fondi settoriali (Fondo Lotteria, Fondo cinema, sussidio federale).

Prima di addentrarci nello specifico, vale la pena soffermarsi un istante sul termine “cultura”, in considerazione del fatto che le sue possibili accezioni impongono una restrizione di campo, tenendo conto dell’approccio disciplinare a cui fanno riferimento, quello della geografia economica e territoriale da un lato e delle discipline aziendali e manageriali dall’altro. Evitando ogni radicalismo, con “cultura”, o meglio con “offerta culturale” intendiamo tutto ciò che mette in risalto le peculiarità del paesaggio preso in esame. E il termine paesaggio va inteso in senso lato come viene sintetizzato, con grande maestria, da un interprete di riferimento come Giacono Corna Pellegrini, che evidenzia come lo spazio diventa territorio quando l’uomo lo abita, lo coltiva, lo capisce: paesaggio è capire il territorio. E così, il ruolo dell’offerta culturale, appare immediatamente in tutta la sua forza: quale altro settore ha la stessa capacità nel testimoniare un territorio? Probabilmente nessuno, e su queste basi la pianificazione e la gestione del bene culturale dovrebbero essere inserite in un più ampio disegno volto alla valorizzazione tout-court delle culture locali. Non bastano più i musei, le pinacoteche, le mostre, solamente e senza alcuna relazione con il territorio circostante: la chiave di volta sta nella relazione che tali strutture instaurano con il vissuto del territorio circostante. Da qui l’esigenza di dialogare con il territorio e con chi vive nel territorio, l’esigenza di creare una rete di scambi che aiuti questo processo di acquisizione, che faciliti la loro fruizione.

Ed è in questa prospettiva che si muove il Canton Ticino ed il DECS che nel rapporto consuntivo 2004 del Consiglio di Stato al Dipartimento Federale dell’Interno. Occorre infatti considerare che a livello federale in Svizzera non è previsto un Dipartimento sulla Cultura (si veda tabella 7.1), con un ruolo di coordinamento strategico affidato all’ Ufficio federale della cultura ed alla Fondazione Pro Helvetia (www.prohelvetia.ch) . Negli indirizzi del DECS vengono messi in rilievo interventi volti alla valorizzazione delle culture e delle identità locali (lessico dialettale, osservatorio linguistico della svizzera italiana, mostra sulla storia della lingua italiana, sistema bibliotecario in rete, centro di dialettologia ed etnografia, museo del territorio) (DECS Consiglio di Stato 2005).

Tabella 7.1 L’intervento nel settore culturale in Svizzera

La promozione culturale, infatti, secondo il principio di sussidiarità sul quale si basa la politica culturale in Svizzera, è assicurata in primo luogo dai Comuni, ossia dall’apparato politico più vicino alla popolazione, Cantoni e Confederazione assumono invece compiti culturali quando questi superano i mezzi finanziari dei Comuni o non rientrano nelle loro competenze. Indagini sulle spese pubbliche in ambito culturale hanno confermato, per quanto riguarda la gestione corrente, questa situazione: i Comuni risultano i maggiori finanziatori nel settore (53%), seguiti dai Cantoni (39%), mentre la Confederazione contribuisce con un modesto 8% al totale della spesa, che è pari a circa 1,8 miliardi di franchi. Circa un sesto di tale somma è devoluto a iniziative

culturali dal settore privato. Confrontando i vari importi con quelli delle spese pubbliche complessive, si ottiene un dato interessante: Comuni e Cantoni dedicano rispettivamente il 3,9% e il 2,4% del loro bilancio alla cultura, mentre la voce "cultura" costituisce solo lo 0,5% del bilancio federale. Va inoltre ricordato che esistono forti differenze nella spesa per la cultura tra Cantone e Cantone; il Cantone che maggiormente investe nel settore culturale è Basilea città, come evidenzia la successiva figura 1 in cui vengono messe a confronto le spese procapite per la cultura (in CHF) per i diversi Cantoni elvetici relative al 2003 .In questo quadro va visto il ruolo della La Divisione della cultura che ha tra le sue funzioni, oltre alla gestione diretta degli interventi attraverso le proprie istituzioni culturali, quella d’intervento sussidiario a sostegno di attività, promosse da enti e operatori non appartenenti all’amministrazione cantonale nei diversi ambiti della cultura. L’intervento sussidiario a sostegno di attività promosse da terzi, riguarda diversi ambiti come teatro e la danza, i libri e le riviste, le belle arti, il cinema e gli enti culturali. Le somme erogate per questi interventi provengono principalmente, dal Sussidio federale al Canton Ticino per la promozione della sua cultura e della sua lingua, dal Fondo della lotteria intercantonale e dal Fondo cinema (per il sostegno alla produzione dei film) . Nel 2004 la spesa globale per la cultura è stata pari a 35 milioni di CHF circa di cui 17 milioni (il 48,5%) proveniente da fondi propri del Cantone e 9 milioni di CHF circa dal Fondo della lotteria intercantonale che finanzia principalmente i sussidi a terzi (Film Festival ed Orchestra della Svizzera italiana).