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L’offerta culturale nel Canton Ticino

Reti integrate e strategie di intervento sul settore culturale nel

7.2 L’offerta culturale nel Canton Ticino

Tra le sfide che si pongono alle politiche di intervento nel settore culturale in Canton Ticino, particolare rilevanza assume la creazione di una rete o meglio di un sistema di reti culturali finalizzato alla valorizzazione dei sistema di offerta esistente .

Ora, ancor prima di delineare possibili opzioni di intervento è bene illustrare quale sia attualmente l’offerta culturale esistente.

La mappatura dell’offerta culturale è stata svolta facendo riferimento a quattro micro-regioni (o poli di agglomerazione urbana), in cui è stato suddiviso il Cantone Ticino nei documenti di pianificazione territoriale (Piano direttore Cantonale PD del 1990) e di pianificazione strategica (Visione Canton Ticino 2020 Rapporto sugli indirizzi – si veda tabella 7.2).

Tabella 7.2 Visione Canton Ticino 2020: il rapporto sugli indirizzi

Il rapporto sugli indirizzi di sviluppo socioeconomico, di politica finanziaria e di organizzazione del territorio esprime le scelte fondamentali e a lungo termine dello Stato del Canton Ticino; viene elaborato dall’esecutivo (Consiglio di Stato) e presentato al Gran Consiglio (il Parlamento). Il rapporto sugli indirizzi è stato formulato da un gruppo di lavoro, attivato nel 2001 e che terminato la propria attività nel 2002 focalizzandosi sulla identificazione delle tendenze in atto a livello internazionale, nazionale e transfrontaliero, sulla identificazione di quale Cantone nel 2020 , sulla formulazione della Visione 2020 e su dieci principali progetti di intervento.

La visione 2020 si caratterizza come “ il Cantone verso il quale si vuole tendere pone alla base del proprio benessere l’imprenditorialità e l’autonomia delle cittadine e dei cittadini, la stabilità della gestione pubblica, la trasparenza delle decisioni, la partecipazione, il senso di appartenenza e la qualità dell’ambiente e del territorio”.

I progetti di intervento, formulati in coerenza con la Visione 2020 sono Ticino delle regioni, Ticino della conoscenza (della scienza), Ticino centro direzionale, Ticino delle imprese, Ticino delle risorse energetiche, Ticino da vivere, Mobilità, Salute e benessere, Famiglie, Ticino regione sicura. Per ciascun progetto vengono indicati i collegamenti con le tre dimensioni sociale, ambientale ed economica.

Nella fase attuale infatti il Governo Cantonale è decisamente orientato a stimolare le aree urbane a costruire ed affermare il proprio ruolo nel contesto politico ed istituzionale, al fine di concorrere allo sviluppo economico del Cantone.

Gli agglomerati urbani rappresentano senza dubbio un fattore chiave per lo sviluppo del Ticino: le Città ed i Comuni degli agglomerati urbani generano infatti importanti impulsi economici e sociali fornendo uno slancio essenziale al benessere di tutto il territorio. Una larga maggioranza della popolazione vive inoltre in stretta relazione con le zone urbane in quanto luogo di domicilio, di lavoro o di svago.

Il Cantone Ticino conta quattro agglomerati urbani (si veda figura 7.2) rappresentati da:

l'agglomerato di Bellinzona;

l'agglomerato transfrontaliero e bipolare di Mendrisio – Chiasso;

l'agglomerato di Locarno;

l'agglomerato di Lugano.

L’agglomerato urbano di Lugano è considerato d’importanza nazionale ed influenza una corona di 54 Comuni (123mila abitanti) ed occupa il nono posto per importanza a livello federale; il più importante in Svizzera è Zurigo (1.08 milioni di abitanti). Bellinzona Lugano Locarno Mendrisio/ Chiasso

Figura 7.2 Microregioni ed agglomerati urbani nel Canton Ticino

La scelta di suddividere l’offerta culturale per micro-regioni è da inquadrare all’interno della cresciuta volontà, da parte dei diversi attori in gioco, di sottolineare la sempre crescente attenzione verso una dimensione territoriale più ampia, che non considera unicamente il centro urbano, ma anche il territorio limitrofo il quale concorre alla valorizzazione del comune stesso. La rilevanza del sistema dei poli culturali è inoltre meglio comprensibile tenendo conto del fenomeno delle

aggregazioni in atto in Canton Ticino (Vitta Zanolini 2004) che ha visto oltre alla creazione della grande Lugano ben 14 aggregazioni che hanno coinvolto 16 Comuni mentre sono in corso altre 19 aggregazioni che interessano ben 82 Comuni.

In quest’ottica allargata le strutture culturali presenti a livello sia nel Comune di riferimento che del territorio limitrofo, concorrono alla valorizzazione del territorio tutto.

Per ogni microregione è stata rilevata la presenza di musei/pinacoteche, teatri, biblioteche, cinema, archivi e le principali manifestazioni; l’offerta esistente viene sintetizzata nella successiva tabella 7.3.

Tabella 7.3 L’offerta culturale nel Canton Ticino

Musei/

pinacoteche Biblioteche Archivi Cinema Teatri

Locarnese 11 2 1 5 5

Bellinzonese 11 3 1 2 2

Luganese 22 10 5 6 2

Mendrisiotto 9 3 2 3 2

Va segnalato che nella tabella non si sono presi in considerazione tutti i musei e le pinacoteche presenti in Canton Ticino, in cui operano ben 71 musei suddivisi in 5 aree tematiche: scienze naturali, tematici, storici, arte, etnografici.

Si è ritenuto utile, nella prospettiva di creazione e consolidamento di un sistema di reti museali, analizzare brevemente la situazione per micro-regioni.

Il Luganese risulta essere, con le sue 22 istituzioni, il principale centro espositivo cantonale. Sul suo territorio sorgono musei organizzati secondo formule differenti, dagli istituti cantonali, ai musei comunali e alle fondazioni culturali (di natura bancaria o privata).

In particolare, la politica culturale del Comune di riferimento, è sicuramente ad una svolta grazie alla nascita della Grande Lugano, che porterà all’aumento del numero degli istituti culturali nel suo territorio. Inoltre la forza attrattiva crescerà certamente a fronte della costruzione del nuovo spazio espositivo della città (progetto Palace), che vedrà il trasferimento della sede del MDAM museo d’arte moderna (il museo più visitato in Ticino) e per il quale è stata istituita una fondazione mista, Grazie ad una politica espositiva della direzione del MDAM che parte, negli ultimi dieci anni, dalla mostra di Emil Nolde (1994), per arrivare a quelle di Edvard Munch (1998), Amedeo Modigliani (1999), Marc Chagall (2001), Egon Schiele (2003) per arrivare alla recente Cristo e Jeanne Claude (2005), l’attrattività è garantita con una forte affluenza e dalla Svizzera interna e soprattutto dal Nord Italia.

Il MDAM potrebbe essere invece il punto di partenza per la creazione di una rete museale ( Bagdadli 2001, Bagdadli Meneguzzo 2002, Bagdadli 2003).

Il Bellinzonese invece ha la particolarità di ospitare i monumenti dichiarati patrimonio UNESCO, ossia i tre castelli (per la promozione e valorizzazione dei quali è stata pure istituita una fondazione), all’interno dei quali sono ospitate diverse collezioni permanenti e temporanee.

Bellinzona è inoltre all'avanguardia dal punto di vista della didattica museale; ospita, infatti, il Museo in Erba, distaccamento di quello parigino, che si dedica al coinvolgimento dei bambini all’arte.

Il Locarnese, attraverso le sue strutture culturali, propone varie esposizioni tra le quali segnaliamo in particolare quelli correlate al Festival del Film di Locarno (la manifestazione più importante in tutto il Ticino) in cui è evidente il collegamento tra reti culturali e reti multimediali, che rappresenta una importante sfida per le politiche culturali in Canton Ticino.

Questa integrazione verticale dell’offerta culturale è un’altra strategia essenziale. Sviluppare tale coordinamento significa in prospettiva ampliare enormemente le potenzialità dell’offerta stessa con conseguente consolidamento delle strutture e della loro immagine.

Nel Mendrisiotto l’offerta museale ha almeno due peculiarità: la prima legata al Museo etnografico della Valle di Muggio, la seconda alla creazione del Max museo. Per quanto concerne il primo museo, detto anche Museo nel territorio, i suoi promotori sin dalle sue origini, risalenti al 1980, hanno voluto distanziarsi dalla concezione tradizionale di museo, inteso come edificio contenitore di oggetti, per una idea guida basata sulla realizzazione di itinerari che collegano gli elementi più significativi del paesaggio culturale. Nasce così un percorso con elementi, oggetti e simboli che rimandano al museo in stretta coerenza con quanto anticipato inizialmente sulla necessità di dialogo tra le strutture e il territorio.

Il secondo aspetto interessante riguarda invece in particolare Chiasso, città in cui si sta elaborando un progetto innovativo che riguarda la creazione del Max museo, il quale si andrà ad affiancare allo spazio multifunzionale del Cinema Teatro, nell'intento di creare il primo distretto culturale in Ticino. La Fondazione Max Huber Kono ha per scopo la promozione dell'arte e della cultura, favorendo l'arte visiva, in particolare l'arte grafica, il design, l'arte video, la fotografia e l'architettura.

Passando invece a considerare il panorama dell’offerta bibliotecaria in Canton Ticino è importante segnalare da subito il consolidamento di logiche di rete che poggiano sul SBT (Sistema Bibliotecario Ticinese).

Il SBT, istituito nel 1991, è la struttura di coordinamento delle biblioteche istituite e gestite dal Cantone e di altre biblioteche associate; il coordinamento delle biblioteche del Sbt è affidato al Collegio dei direttori.

Per quanto concerne gli archivi oltre all'Archivio di Stato di Bellinzona, hanno sede nel territorio archivi specialistici, quali l'archivio storico cantonale e comunale, quello dei brevetti e la fonoteca nazionale a Lugano. Infine segnaliamo l'Archivio del Moderno presso l'Accademia di architettura a Mendrisio.

Passando a considerare l’ambito del cinema e teatro occorre innanzitutto considerare che i teatri stabili sono pochi rispetto alla grande quantità di compagnie teatrali presenti sul territorio cantonale.

A questo proposito occorre ricordare che nel 2004 sono stati erogati alle compagnie teatrali contributi per 893’000 CHF su un totale di contributi pari a 12 milioni di CHF (Consiglio di Stato DECS 2005); per il settore cinematografico, oltre al contributo annuale di 2,5 milioni di CHF per il Festival del Film di Locarno, sono

stati erogati sempre nel 2004 234'000 CHF circa per la realizzazione di manifestazioni cinematografiche e 225’000 CHF per la realizzazione di film.

Inoltre spesso lo spazio adibito a teatro è uno spazio multifunzionale, che ospita quindi anche proiezioni cinematografiche, sala congressi, esposizioni e festival musicali. DECS ed Associazione Film Festival Locarno hanno evidenziato in numerose occasioni la criticità di ordine infrastrutturale e logistica legata alla assenza di sedi proprie per le diverse rassegne del Festival, che deve procedere in ogni edizione, alla trasformazione ed all’allestimento di alcuni contenitori ed all’affitto di sale cinematografiche ( DECS 2005 )

Il panorama della offerta culturale viene completato dagli eventi e manifestazioni che si svolgono nel Canton Ticino; tra le moltissime proposte si segnalano quelle maggiormente significative a parere di chi scrive.

Locarnese:

• Festival internazionale del Film Locarno (agosto);

• New Orleans jazz Festival (giugno);

• Settimane Musicali (agosto-ottobre). Bellinzonese:

• Castellinaria (novembre);

• Piazza Blues (giugno). Luganese:

• Lugano Festival (aprile-giugno);

• Estival Jazz (luglio);

• Blues to pop (agosto). Mendrisiotto:

• Chiasso Danza (aprile);

• Festestate (giugno).

Le manifestazioni ricordate si caratterizzano per attrarre pubblico fuori dal territorio cantonale ed, in alcuni casi, con una immagine e visibilità a livello internazionale.

A fronte della presenza di un’offerta culturale così articolata si presentano così una serie di sfide per la funzione di coordinamento strategico del Cantone Ticino, che si deve confrontare costantemente con l’autonomia del livello locale (si veda ancora tabella 7.2) e con una pluralità di stakeholders sul territorio, pubblici (si pensi alle agenzie di promozione turistica), privati for profit e privati non profit; l’associazionismo culturale è infatti presente e radicato sul territorio cantonale.

7.3 Le sfide per le strategie di intervento del Governo