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I capitoli decretati il 12 gennaio 1594 furono presentati in forma di gravame, per «reparar los agravis seguents, que dita ciutat ha rebut y se

li han fet y fan» 139

.

Conformemente alle istruzioni ricevute il sindaco di Sassari chiese: 1) che si ponesse riparo al gravame consistente nell'a-ver fatto e nel far pagare alla città di Sassari i salari dei soldati di guar-dia alla torre del Falcone, e che si restituissero le somme versate; 2) che si risarcissero alla città i danni, gli interessi e le spese, per un totale di 5.759 lire, 4 soldi e 4 denari («sinch milia setcentes i tantes lliures»), pa-gati per la fideiussione sopra il debito dí 14.000 lire contratto dalla re-gia corte; 3) che si ponesse riparo ai danni causati dalla mancata osser-vanza dei capitoli dí corte decretati dal viceré Miguel de Moncada so-pra quattro diversi gravami; 4) che cessasse l'abuso di rinviare le opera-zioni di voto per l'elezione del Consiglio cittadino, e si osservasse il pri-vilegio reale concesso a tal proposito; 5) che cessasse l'abuso degli offi-ciali reali, di comandare i carrettieri per il trasporto di cose di interesse privato, con grave danno per il commercio marittimo; 6) che il gover-natore cessasse di intromettersi nell'amministrazione della giustizia ci-vile e criminale «ab motiu que son cosas de pragmatica», in violazione delle prerogative della magistratura ordinaria e degli statuti, consuetu-dini e privilegi della città; 7) che si consentisse al veghiere di autorizza-re i negozi giuridici dei minori di bassa condizione; 8) che si dichiaras-se la nullità dei processi celebrati dal commissario Pietro Hurtado, co-me contrari ai capitoli e ai privilegi della città; 9-10) che si osservassero i privilegi concessi nel 1518 dalla regina Giovanna e dal re Carlo V

io). Secondo gli Atti il Parlamento riprese agli 8 di gennaio, con due consecutivi rinvii al 10 e 11 seguenti: cfr. in questo volume, Verbale delle riunioni, nn. 233-235.

138 ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 34], cc. 52r-53r: 52v (Sassari, 10 gennaio 1594, i consi-glieri a Giacomo Manca). Segue poi nella lettera: «Y mes que Vostra Magnificentia suppli-que en dit Parlament, suppli-que sempre i quant nos sobra alguna somma de forment, ara o en lo sdevenidor, Sua illustrissima Serioria nos fassa mereet y reste servit darnos lliceneia de esbarcar aquell que sobrara, com axi sia just. Y Sa Serioria es solit fer la mereet a la Qiutat de Caller, que saria molt allivir a esta ciutat per lo que ha patit i patteix de tantes males ariyades y deles despeses extraordinaries que de alguns ariys a esta part ha patit en les de-speses de la Pelosa y del Falco y del Castellazo, i ara que se li crexera la poreio que haura de pagar per los 25.000 ducats mes del servei del real Parlament. Per les quals coses resta molt enderrerida ditta eiutat i no te remei poder reparar, per ser molt carregada de drets».

19 Cfr. in questo volume, Verbale delle riunioni, n. 237 (A, c. 330v).

«sobre posar en magatzenis de dita ciutat quatre milia rahers de for-ment», e nel 1444 dal re Alfonso il Magnanimo «sobre que no se puga fer o executar sententia o condempnatio a mort o mutilacio de membre contra algun ciutada o habitador de dita Qiutat sens conscientia e consell dels potestat, vui veguer, consellers o prohomens de la audientia de la dita Qiutat» 140.

La decretazione appare ancora una volta deludente nei confronti delle aspettative dei consiglieri sassaresi. Il viceré si limita a confermare la deliberazione del 17 novembre per i punti 1 e 2 («Ja esta decretat i provehit en lo capitol ultim dels capitols presentats»; «Ja esta provehit ab la decretacio del capitol primer dels presentats»), con la sola eccezio-ne «en les pensions que se li deuhen», che a conti fatti si dispoeccezio-ne «que se li paguen». Per il resto, solo generiche disposizioni e promesse:

«Que.s guarden y executen les decretacions fetes», «que.s guarde lo pri-vilegi real», «que.s donara orde al governador, que tinga la ma en que no.s fassa agravi», «Sa Seiioria donara l.orde conve per la bona admini-stratio de la justicia», «que.s guarden los privilegis y capitols». Ai punti 9 e 10 si risponde condizionando il rispetto dei privilegi reali al loro effet-tivo possesso da parte della città («si e segons ne estan en possessio»); la richiesta al settimo capo è respinta «per ser regalia».

A decretazione avvenuta Giacomo Manca rispondeva alla sollecita-zione partita da Sassari il 10 gennaio, e lo faceva con un tono apologeti-co che testimonia di un ulteriore deterioramento dei rapporti fra il Con-siglio cittadino ed il sindaco 141:

140 Ibidem (A, c. 334v). Tra le diciassette copie autentiche di privilegi conservate ín ASS, ASCS, Sez. carte antiche, II, nn. 14-14, si trovano due esemplari del privilegio del 30 ot-tobre 1518.

141 ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 45], cc. 67r-68r: 67r (Cagliari, 19 gennaio 1594, Giaco-mo Manca ai consiglieri di Sassari): «Me diuhen Vostras Magnifícentias que passe avant en les coses del Parlament: parme que ab altres mies tinch escrit a Vostras Magnificentias la pausa en que se va en lo dit Parlament, que si be tocan la campana may se juntan, que ha en sirca dos mesos que no es anat lo senior virrey al Parlament tres voltes o quatre, y en exes may y so faltat entrar hont ell estava y tractar dels negocis de la ciutat; y com no era la sua vinguda exas pocas voltas si no pro forma no se pogue may fer cosa ninguna, y no sols yo; pero los negosis de tot lo Regne pasan. Poden Vostras Magnificentias sertificarse que yo ne tinch lo compte degut, que voldria gia haver acabat dits negocis a vostro gusto y tornar-me a ma casa ab lo contento dells; y axi ne podran Vostras Magnificentias estar descansats que no se perdia punt». L'affermazione sulle assenze del viceré è veritiera. Questi infatti, come risulta dagli Atti, tra il 18 di novembre 1593 ed il 19 gennaio 1594 compare personal-mente in Parlamento solo in quattro occasioni: cfr. in questo volume, Verbale delle riunioni, nn. 160-161 (1° dicembre 1593), nn. 163-164 (3 dicembre 1593), nn. 169-172 (14 dicembre 1593) e nn. 236-237 (12 gennaio 1594).

Mi dicono le Magnificenze Vostre di portare avanti le cose del Parlamen-to: mi pare di aver scritto già in altre mie lettere alle Magnificenze Vostre del-la pausa in cui si trova il Pardel-lamento, ché quantunque si faccia rintoccare del-la campana non ci si riunisce mai, e son circa due mesi che il viceré non è entra-to in Parlamenentra-to che tre o quattro volte, e in queste occasioni non ho mai mancato di entrare dove egli stava per trattare i negozi della città; e poiché la sua venuta quelle poche volte non era se non pro forma, non si è potuto con-cludere mai nulla, e non io solo; perciò i negozi di tutto il Regno son fermi. Le Magnificenze Vostre possono star certe che io ne tengo il debito conto, ché vorrei aver già concluso tali negozi a vostro piacimento e tornarmene a casa mia con loro soddisfazione; e in tal modo le Magnificenze Vostre potranno as-sicurarsi che non si è perduto alcunché.

Ancor più risentito tono di autodifesa ha la lettera del 6 febbraio successivo 142 :

Illustri signori. Questa mia è in risposta a tre lettere delle Magnificenze Vostre che ho ricevuto ai 3 del presente mese, due in data del 18 e un'altra del 28 del mese passato.

E in primo luogo dirò che le Magnificenze Vostre non hanno avuto moti-vo di dirmi che non mi dimentichi delle opposizioni e rimostranze che avemoti-vo da presentare e dei negozi di questa città che avevo da curare, poiché le ho presenti per le istruzioni, e che a me si dovrà attribuire quel che ne sortirà;

perché le Magnificenze Vostre sanno benissimo con quanta sollecitudine e di-ligenza ho adempiuto a tutt'oggi ad ogni negozio di questa magnifica città, tan-to a quelli estranei al Parlamentan-to, ai quali non ero obbligatan-to, quantan-to a quelli del Parlamento che erano a mio carico...

Il sindaco concludeva il lungo lamento a propria discolpa dalle ac-cuse di negligenza ribadendo la conformità della sua condotta alle istru-zioni ricevute («sempre he volgut negosiar lo que importava») e rivendi-

42 ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 51], cc. 79r-81v: 79r (Cagliari, 16 febbraio 1594, Giaco-mo Manca ai consiglieri di Sassari): «Illustres seniors. A tres de Vostras Magnificentias que he rebut als 3 de aquest, las dos de 18 y l.altra de 28 del passat esta resposta. Y primera-ment dire que no han Vostras Magnificentias agut occasio per a que dirme que no me de-scuide de les opposisiones y dissentiments havia de opposar y negossis dexa ciutat que ha-via de fer, puix per instrusions las tinch acomanadas, y que a mi se haura de atribuir lo que surtira; per que molt be saben Vostras Magnifícentias ab quanta affisio y voluntat he fets fins vuy tots los negossis dexa magnifica ciutat, tant los q[ue] no eran de Parlament, que yo no y tenia obligattio, com los [de pa]rlament que estaven a mon carrech...». Il documento è fortemente deteriorato alle cc. 79v-80r, e si legge con molta difficoltà a causa dei restauri.

Le lettere dei consiglieri in data del 18 (in realtà 17, con una aggiunta del 18) e 28 gennaio si leggono alle cc. 58r-59r, 59v e 71r-v [docc. 37, 38, 46].

cando infine «la honra en fer estos negossis de la mia patria». I consiglie-ri, rispondendo al Manca il 19 febbraio, chiudevano l'incidente ricono-scendogli i meriti dovuti e negando di avere inteso muovergli accuse di negligenza 143:

Illustre signore. Dobbiamo risposta a due lettere della Magnificenza Vo-stra, del 6 e del 9 del mese corrente, alle quali questa nostra soddisferà.

Al primo punto, in risposta alla nostra lettera con la quale avvertivamo la Magnificenza Vostra di non dimenticarsi delle opposizioni ed altro, perché si attribuirebbe alla Magnificenza Vostra ciò che ne sortirebbe, la nostra inten-zione è stata ed è che [...] non vorremmo si dicesse che non siamo stati pronti a rivendicare i nostri diritti; e stando come stiamo perplessi su ciò, siamo te-nuti a rammentarlo costantemente alla Magnificenza Vostra, poiché porta to-tum pondus, e non perché non siamo del tutto certi che la Magnificenza Vostra non tralascerà di adempiere ai suoi doveri; perciò ci pare che sarà di maggiore incoraggiamento alla Magnificenza Vostra, e perché, ove occorra, la cenza Vostra possa discolparsi con noi mostrando le nostre lettere: la Magnifi-cenza Vostra non la prenda a male, perché sa che tutti la teniamo particolar-mente a cuore, e per di più sappiamo bene che la Magnificenza Vostra ha fat-to e farà il suo dovere per il bene della sua patria.

In realtà il sindaco di Sassari, già nella seduta parlamentare del 19 gennaio, aveva presentato al viceré una supplica tendente ad ottenere, sotto minaccia di di ssentiment, la defalcazione delle somme pagate in so-vrappiù dalla città in trenta anni per il donativo votato nei Parlamenti Heredia, Madrigal e Coloma. Il viceré aveva affidato l'esame del caso al procuratore del re e al mentre rational, i quali attestavano di aver riscon-trato che rispetto alle quote stabilite nel Parlamento Cardona, nei Parla-menti Heredia, Madrigal e Coloma baroni e feudatari dei due Capi del

143 ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 53], cc. 85r-86r: 85r (Sassari, 19 febbraio 1594, i consi-glieri a Giacomo Manca): «Illustre sefior. Devem resposta a dues de Vostra Magnificentia de 6 y 9 del corrent, a les quals esta satisfara. Al primer cap, en resposta de la nostra ab la qual avisavam a Vostra Magnificentia que no se descuidas deles opposicions et alias, per-que a Vostra Magnificentia se attribuiria lo per-que surtiria, nostre intento es estat y es per-que [...]

no voldriam que se digues que no som estats par a demanar nostra justicia; y estant com estam ab eyx perpleix, tenim obligacio reccordarlo hui a totes hores a Vostra Magnificentia, puix porta totum pondus, no perque no stigam prou segurs que Vostra Magnificentia no dexara de fer lo que deu com a qui es, pero nos par sara mes animar a Vostra Magnificen-tia; y perque si mester sia puga Vostra Magnificentia descarregarse ab nos altres mostrant nostras lletras. Vostra Magnificentia no ho prenga a mala part, perque ja sap Vostra Magni-ficentia que en lo particular tots lo tenim dins lo cor, en lo demes ja sabem que Vostra Ma-gnificentia ha fet i fara lo que deu per lo be de sa patria». La seconda lettera del sindaco al-la quale si fa riferimento in apertura delal-la missiva si legge nel registro a c. 82r-v [doc. 52].

Regno, con poche eccezioni, avevano pagato meno, mentre la città di Sassari era stata caricata di una spesa superiore di duecento lire per an-no. Il viceré, preso atto delle risultanze dell'inchiesta, il 19 febbraio dava mandato agli officiali preposti alla ripartizione delle quote di defalcare alla città la somma pagata in eccesso e di ripartire tale somma fra i pa-ganti la quota inferiore al dovuto 144. Infine il «tant treball» 145 del sinda-co di Sassari si esauriva nelle ultime sedute parlamentari, ai primi di marzo del 1594, con la riuscita di alcuni minori negozi: il 5 marzo, un sa-bato, ottenuto accoglimento di una supplica sul rispetto della procedura civile secondo gli statuti cittadini 146, il Manca dava notizia ai consiglieri di aver già veduto l'atto di corte relativo all'ultima richiesta, aggiungen-do di sperare che la decretazione sarebbe avvenuta il martedì successi-vo: «he mirat lo atte de Cort a instancia del sindich de Saser i no dels Estaments, com Vostras Magnificentias avisan sobre los decrets, y se fa la cedula, la qual se presentara di marts, plaent a Deu» 147.

Così infatti avveniva agli 8 di marzo, prima della solenne conclusio-ne del Parlamento 148. E il giorno successivo, nell'ultima missiva registra-ta, il sindaco di Sassari poteva, non senza sollievo, dar conto dell'avvenu-ta ripartizione del donativo e rinviare ogni altra notizia alla comunica-zione a voce: «Lo compartiment se es fet, y he agut tant que fer que no he creuran Vostras Magnificentias; pero plaent a Deu a boca lis dire tot lo que ha passat...» 149.

144 Cfr. in questo volume, Verbale delle riunioni; nn. 242-243 (19 gennaio 1594) e n. 244 (16 e 19 febbraio 1594).

145 Così scriveva appunto il Manca ai consiglieri di Sassari in data del 19 febbraio:

«puix me ha costat tant treball...» (ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 59], c. 95r-v: 95r).

146 Cfr. in questo volume, Verbale delle riunioni; n. 307.

147 ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 63], c. 99r-v: 99r (Cagliari, 5 marzo 1594, Giacomo Man-ca ai consiglieri dí Sassari). Il ManMan-ca non cessava tuttavia di lamentare il tempo perduto nella ricerca della documentazione a sostegno delle richieste della città: «que si venia de hay com las altras cosas gia fora presentada, sino que com he agut anar sercant lo proces del Parlament no se.s poguda fer vuy».

148 Cfr. in questo volume, Verbale delle riunioni, n. 314.

148 ASS, ASCS, b. 4, f. 2, [doc. 64], cc. 101r-102v: c. 102r (Cagliari, 9 marzo 1594, Gia-como Manca ai consiglieri di Sassari). Il documento è molto deteriorato per l'inchiostro che ha corroso la carta e di difficile lettura anche a causa del restauro.

10.

I capitoli presentati dalle città: Castelsardo, Alghero, Oristano

Non possediamo, malauguratamente, per le restanti città del Regno

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