Laco-ni Giacomo de Castelvì e da Pietro Comelles, primo consigliere della città di Cagliari 235. Lo Stamento ecclesiastico fu gravato per 25.231 lire, 2 soldi e 3 denari, corrispondenti a 9.010 ducati dei centomila del dona-tivo ordinario, da ripartirsi fra 976 fuochi: 176 per la provincia di Caglia-ri, 170 per l'Arborea, 630 per la provincia turritana; l'arcivescovato di Sassari, con 150 fuochi, pagò 387 lire, 15 soldi e 6 denari per anno; Ca-gliari e Bosa, con 100 fuochi, pagarono annualmente 258 lire, 10 soldi e 4 denari. Nella stessa ragione furono ripartiti í 25.000 ducati del donati-vo straordinario (corrispondenti a 70.000 lire). L'ecclesiastico pagò 630 lire, 15 soldi e 6 denari e mezzo per anno (225 ducati).
Lo Stamento reale, con 7776 fuochi, fu gravato per 64.574 lire, 4 soldi e 5 denari, corrispondenti a 23.065 ducati, da ripartirsi in dieci an-no. La ripartizione annuale per città fu la seguente (si noti che Sassari, con 2.500 fuochi, pagava da sola, annualmente, 2.076 lire, 1 soldo e 4 denari) 236
:stil de Parlaments; entenentse que los dits llaborants se hajan de pagar del primer anny del dit servey donatiu, e si no abastara que.s prenga del segon aíiy, y apres lo que sta diputat per satisfacio dels dits greuges, y si no bastara lo diputat per aquells que sia reservat dret als greujats, per poder recorrer a Sa Magestat o en altre Parlament o en altra manera que mil-lor de dret y justicia lis competesca, per haver y conseguir la deguda y complida satisfacio de tot. Et vice versa, en cas que totes les dites vint mil lliures no fossen neQessaries per la satisfacio de dits greuges, lo que sobrara reste i sia applicat a Sa Magestat y de apres succes-sivament se pague lo demes que es estat tachat y dedicat per obs de reparos, almoynes y ca-ritats y altres neessitats del present Regne, y tot lo restant fins a compliment de tots dits
ent mil ducats, segons de sus es dit, a la susdita raho dels dits deu mil ducats per anny a Sa Magestat».
234 Ibidem (A, cc. 482v-483 e cc. 483-483v).
235 Cfr. in questo volume, Ripartizione del do nativo, n. 324.
236 Cfr. Ibidem (A, c. 487).
Stamento reale. Rffiartizione del donativo ordinario
La città di Cagliari per 848 fuochi 1. 704 s. 4 d. 2
La città di Oristano 300 249 2 6
Campidano Maggiore 515 427 13 4
Campidano di Milis 464 385 6 6
Campidano di Simaxis 288 239 3 4
Mandrolisai 428 355 8 6
Parte Ocier Real 457 379 10 2
Barbagia di Belvì 257 213 8 6
Baronia di Quartu 160 132 17 4
La città di Iglesias 377 313 01 6
La città dí Sassari 2.500 2.076 01 4
La città di Alghero 411 341 6 2
La città di Castelsardo 116 96 6 6
Goceano 655 543 18 6
Somma 7.766 fuochi 1. 6.457 s. 8 d. 4
Dei 25.000 ducati del donativo straordinario lo Stamento reale pagò 1.614 lire, 7 soldi e 1 denaro all'anno, corrispondenti a 5.765 ducati in dieci anni. Analogamente, le città furono gravate per l'imposizione dei drets con una somma decennale di 93.333 lire, 6 soldi e 8 denari (corri-spondenti a 33.333 ducati) 237:
Città. Ripartizione del donativo ordinario
La città di Cagliari 1. 2.714 s. 1
La città di Alghero 2.020 18
La città di Sassari 2.396 9
La città di Oristano 630 13 d. 8
La città di Bosa 905 10
La città di Castelsardo 163 16
La città di Terranova 113 11
Ogliastra 227 1
Orosei 113 11
Posada 37 15
Sarrabus 10 11
Somma 1. 9.333 s. 6 d. 8
237 Cfr. Ibidem (A, c. 488).
Sui 25.000 ducati del donativo straordinario le città furono invece gravate per i drets nella corrispondente ragione di un quarto della som-ma sopra indicata, cioè 2.333 lire, 6 soldi e 8 denari per anno (8.335 du-cati in dieci anni).
Lo Stamento militare, con 17.329 fuochi, fu gravato per 96.861 lire, 6 soldi e 10 denari, corrispondenti a 34.592 ducati, da ripartirsi in dieci anni. Il Capo di Cagliari, con i suoi 10.900 fuochi, pagò 6.093 lire, 5 sol-di e 10 denari; il Capo del Logudoro pagò invece, per 6.427 fuochi, 3.592 lire, 16 soldi e 10 denari. Sul donativo straordinario toccò allo Sta-mento militare la somma annuale di 2.421 lire, 10 soldi e 8 denari (8.650 ducati in dieci anni).
Gli Atti parlamentari riportano dunque la seguente situazione 238:
Ripartizione del donativo ordinario di 100.000 ducati
Lo Stamento ecclesiastico 1. 2.523 s. 2 d. 2
Lo Stamento reale 6.457 8 4
Le città per i drets 9.333 6 8
Lo Stamento militare 9.686 2 8
Somma 1. 28.000 s. d. -
Ripartizione del donativo straordinario di 25.000 ducati
Lo Stamento ecclesiastico 1. 630 s. 15 d. 61/2
Lo Stamento reale 1.614 7 1
Le città per i drets 2.333 6 8
Lo Stamento militare 2.421 10 8
Somma 1. 7.000 s. d. -
Il memoriale dei «tractadors y tachadors», presentato parimenti al viceré dall'arcivescovo di Cagliari, dal conte di Laconi e dal primo consi-gliere della città di Cagliari, conteneva la ripartizione delle spese per il Parlamento («tachatio dels llaborants»), il risarcimento dei gravami e le opere pubbliche e di carità («per greuges, reparos y charitats») da sot-trarsi alla somma del donativo. Al viceré toccarono 5.600 lire, con l'ag-
238 Cfr. Ibidem (A, c. 490v).
giunta di altre 2.800 «per los treballs extra ordinaris y despeses per Sa Serioria en occorrenties y necessitats del Regne» 239, per un totale di 8.400 lire corrispondenti a 3.000 ducati. Si provvide poi al Consiglio Su-premo della Corona d'Aragona: 2.800 lire (1.000 ducati) furono assegna-te al Vicecancelliere e «al seflor conassegna-te de Chinchon», assegna-tesoriere generale;
2.500 lire «a los seriors sinch regents del Consell Supremo de Arago partides entre ells per iguals parts» 240; e ancora 750 lire furono assegna-te al Reggenassegna-te Terga «per los treballs que ha tingut y assegna-te en las cosas de Sarderiya y particularment en lo dels Parlaments» 241, 840 al Segretario Augustin de Villanueva, con l'aggiunta di 2.240 lire per «donar tots los despachos franchs, que com a secretari de Sarderia li tocca a dar» 242;
750 al «Secretari de guerra»; 280 al procuratore fiscale d'Aragona.
I tractadors della corte e dei tre Stamenti furono retribuiti per il loro treball con 280 lire ciascuno; la stessa somma toccò ai jutges de greuges. Al-tre 1.400 lire furono assegnate al Reggente Soler «per los Al-treballs extra ordinaris»; 840 lire toccarono «per los matexox respectes» a Juan Anto-ni Palou e 2.100 ai sindaci dei tre Stamenti «per anar a la Cort de Sa Magestat» 243. Somme minori furono attribuite al procuratore fiscale, al notaio Ferdinando Sabater «per lo prines, actes, decretacions y senten-cias, per lo originai, una copia del proes per la Cort y altres tres copies per los tres Estaments, tot auctentich» 244, agli scrivani dei gravami, al-l' alguatzir major e ai portieri, ai massari, avvocati e scrivani degli Stamen-ti. Una speciale ricompensa di 140 lire ebbe, come si è già ricordato, il giurista Monserrato Rossellò «per los treballs que ha tingut en fer las pragmaticas de furts i altres cosec» 245.
Furono inoltre ripartite le spese per l'apparato del Parlamento, per la consegna delle convocatorie, per «la campana» (al cui rintocco si riu-nivano i parlamentari), la sagrestia, la cera, la segreteria particolare del viceré. Alla voce relativa ai gravami furono assegnate 2.000 lire. Somme di entità diversa furono inoltre stabilite per le istituzioni religiose e le opere pie: 1.200 lire «als pares Capuchins» del Regno, più 500 ai Cap-puccini di Cagliari «per la obra de la iglesia», altrettante ai CapCap-puccini di Sassari e 300 a quelli di Iglesias; i monasteri femminili di S. Lucia e S.
2" Ibid., n. 325 (A, c. 491).
240 Ibidem (A, c. 491v).
241 Ibidem.
242 Ibidem.
243 Ibidem (A, c. 493).
244 Ibidem.
245 Ibidem (A, c. 493v); cfr. supra, nota 14.
Elisabetta (Cagliari) e S. Chiara (Sassari) ebbero ciascuno 2.000 lire, e 800 le Clarisse di Stampace e di Oristano. 3.000 lire furono assegnate ai Gesuiti di Cagliari, 2.000 al collegio di Sassari e 500 a quelli di Alghero e Iglesias. Quest'ultima assegnazione, la cui importanza per la nascita dell'Università in Sardegna è stata giustamente sottolineata dal Tur-tas 246, era stata disposta, su richiesta del P. Bartolomeo Olivencia, vice-provinciale dei Gesuiti del Regno, dallo stesso Filippo II: con una sua carta del 12 marzo 1593, infatti, il sovrano «raccomandava al viceré Ga-stone de Moncada che, nella distribuzione delle elemosine effettuate du-rante il Parlamento già aperto dall'anno precedente, si tenesse conto del-le gravi strettezze finanziarie dei coldel-legi gesuitici, in particolare di quello di Sassari» 247.
Somme di 600, 500, 300 e 200 lire furono attribuite inoltre rispetti-vamente ai monestirs dell'Osservanza di Cagliari, di S. Pietro in Silki di Sassari, della Pietà di Alghero e della Maddalena di Oristano. Parimenti somme di 1.000, 800, 600, 200 e 100 lire toccarono rispettivamente agli ospedali di Cagliari, Sassari, Alghero, Oristano e Iglesias; 100 lire furono assegnate «als llebrosos de Sacer». Somme altrettanto o ancor più mode-ste (con rare eccezioni) furono assegnate al monestir di Bonaria, a S.
Francesco e S. Agostino di Cagliari (50 lire), a S. Agostino di Sassari, S.
Antioco «de Sols» e S. Gavino di Porto Torres (100 lire), a S. Domenico di Busachi e S. Agostino di Samassi (50 lire), a Nostra Signora del Car-men di Ales (1.000 lire), a S. DoCar-menico di Villanova «de Caller» (400 li-re), ai Serviti di S. Antonio di Sassari (100 lili-re), a S. Francesco di Alghero
«per la obra de la iglesia caiguda» (200 lire), a S. Francesco di Iglesias, al S. Crocifisso di Oristano e «al santissim Monte de la pietat» (100 lire), al-la «Confraria de al-la Mort de Sater», al S. Crocifisso di S. Giacomo di Vil-lanova e a S. Maria in Betlem di Sassari (50 lire). Non è poi senza signifi-cato che fra le spese per le opere pie sí provveda anche, con l'assegna-
246 R. TURTAS, La nascita dell'Università in Sardegna cit., p. 44, nota 29: «L'importanza di questi contributi risalta ancor più se li si raffronta non tanto con quelli erogati a monasteri femminili (2000 lire a Cagliari e altrettante a Sassari) ma con quelli destinati ad altri con- venti maschili Anche nel precedente Parlamento del 1583, i collegi gesuitici avevano ri- cevuto cospicue elemosine: quello di Cagliari aveva fatto la parte del leone (6000 lire), men-tre quelli di Sassari e di Iglesias si erano dovuti contentare di 1000 e quello di Busachi, che di lì a poco sarebbe stato chiuso, di sole 200». Per la ripartizione del donativo nel Parla-mento del 1583 cfr. ACA, Consejo de Aragón, Camara, vol. 375, cc. 393v-394r.
247 R. TURTAS, La nascita dell'Università cít., p. 44 (in verità in quella data il Parlamento era già indetto, ma non ancora aperto; anzi non era neppure formalmente convocato). La carta di Filippo II (ACA, Cancilleria, Reg. 4339, cc. 191r-192r) è pubblicata dal Turtas, ivi, n.
37, pp. 151-152.
zione di 400 lire, «al mestre de la stampa Juan Maria Galerino o al qui sustentara dita stampa» 248.
Somme più consistenti «per reparos de les muralles» furono poi at-tribuite a Sassari (1.500 lire), Oristano, Iglesias (700 lire) e Bosa (500 lire);
1.000 lire toccarono rispettivamente ad Alghero «per subventio» e a Ca-stelsardo «per lo castell y muralles». 3.559 lire furono infine assegnate
«als ponts nomenadors per Sa Setioria illustrissima, ab que se gaste lo neessari per adobar lo pas del fangar de Caller» 249. La somma più in-gente (6.620 lire) fu assegnata alla città di Cagliari «per lo que ha despes en lo moli» 250
248 In questo volume, Ripartizione del donativo, n. 325 (A, cc. 496-496v). Sul bresciano Giovanni Maria Galcerino e sulla sua impresa tipografica, iniziatasi con il conterraneo Vin-cenzo Sembenino nella stamperia del Canelles, si vedano notizie in L. BALSAMO, La stampa in Sardegna nei secoli XV e XVI, cit., con la documentazione ora richiamata in Vestigia vetusta-tum, cit., nn. 78-79, p. 49. Agli 8 di marzo del 1590 il Galcerino aveva contratto un debito di 100 lire per acquistare la tipografia del Canelles (ASC, ANLC, Notaio F. Faray, vol. 691, cc.
223v-225r).
249 In questo volume, Ripartizione del donativo, n. 325 (A, c. 494v).
250 Ibidem (A, c. 493v).
16.
L'approvazione reale
I capitoli votati nel parlamento Aytona furono presentati al sovrano ed al Consiglio Supremo d'Aragona da Monserrato Rossellò, inviato presso la corte come rappresentante del parlamento. A differenza degli Atti parlamentari, conservati in copia autentica, realizzata dal notaio Sa-bater alla data del 12 dicembre 1594 251, i documenti contenenti l'appro-vazione regia delle domande esposte e decretate nel Parlamento Aytona sono conservati per la maggior parte in minute di cancelleria, frutto del lavoro preliminare degli scrivani e attestazione di una complessa proce-dura 252, complicata dalla morte di Filippo II, avvenuta il 13 settembre del 1598. È significativo che la sola minuta dei Capitoli dei tre Stamenti, con cui si apre la serie, abbia l'indicazione dell'anno, lasciando però un largo spazio bianco dove avrebbe dovuto esser posta l'indicazione del mese e del giorno 253:
Datum ín oppido nostro Ma riti, die ************ mensis ****'"'*** an-no a nativitate Domini millesimo quingentesimo an-nonagesimo ottavo, Regan-no- Regno-rum autem nostroRegno-rum videlicet Citerioris Siciliae et Hierusalem quadragesi-
251 Cfr. in questo volume, Autentica, n. 326.
252 Preziose in sé, come testimonianza dell'iter di approvazione dei capitoli di corte, ma purtroppo inutili nel nostro caso (e non solo ai fini di una più precisa datazione), sono le consulte tenute dal Consiglio Supremo e conservate presso l'Archivo de la Corona de Aragon (Consejo de Aragém, legajo 1351, n. 6, docc. 2-6). Il fascicolo che le contiene reca in-fatti in margine la data 1594, riferita evidentemente alla conclusione del Parlamento, così come del resto s'intende dall'intestazione («Estan las consultar principales del Parlamento del ano 1594. Don Gaston de Moncada») e più ancora dalla nota vergata sul verso dell'ulti-ma carta: «Decretaciones delos capitulos de Cerdetia que no se han despachado». Si tratta dunque della prima e provvisoria stesura dei provvedimenti di approvazione, segnata da in-certezze e ripensamenti in qualche modo notevoli: la serie si apre con i provvedimenti rela-tivi ai capitoli di Bosa, ai quali seguono quelli di Iglesias, dello Stamento militare, dei tre Stamenti, dei primi capitoli di Sassari, dei primi capitoli di Alghero, dei capitoli successivi di Sassari e ancora di Alghero, di Castelsardo e infine dello Stamento ecclesiastico («de la yglesia de Caller»). Purtroppo però non si tratta delle decretazioni provvisorie del Parla-mento Aytona: chi vergò l'intestazione del fascicolo cadde probabilmente in un equivoco dovuto alla data 1574, che ricorre più volte nel documento. In questo non c'è corrispon-denza alcuna con i capitoli presentati nel Parlamento del 1592-1594, e tutto lascia intende-re trattarsi delle decintende-retazioni provvisorie del Parlamento pintende-resieduto dal viceré Juan Colo-ma (1572-1574).
253 Cfr. in questo volume, Capitoli di corte. Capitoli dei tre Stamenti, n. 330 (B, c. 13).