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Caratteristiche dell'escursionismo occidentale e di quello cinese

Le origini sociali dell’escursionista contemporaneo possono essere rintracciate nel periodo che intercorre tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, durante il quale un numero crescente di giovani occidentali cominciò a viaggiare per lungo tempo dirigendosi in svariati posti con itinerari flessibili in zone del terzo mondo20. Questo era un metodo di viaggio particolare, reso possibile dall’affluenza

economica crescente e innescato da una aumentata riflessività sulle conseguenze malate della modernizzazione. Il turismo degli escursionisti occidentali era radicato nei movimenti di controcultura hippie degli anni Sessanta e Settanta21, era

caratterizzato da libertà e mobilità e ambiva alla ricerca di esperienze più autentiche. Il termine “escursionismo” definisce un tipo particolare di viaggio che enfatizza la libertà e la mobilità. Erik Cohen nel 1973 ha definito l’escursionista come un “girovago”, e questa definizione è essenziale per comprendere il fenomeno dell’escursionismo. L’escursionista tende ad essere considerato un esempio di un individuo alienato che cerca esperienze sperimentali ed esistenziali di uno stile di vita più autentico. Cerca un senso di padronanza dell’io e dell’ambiente. Sono queste caratteristiche del viaggio degli escursionisti che hanno portato Richards e Wilson a

19 LIM Francis Khek Gee, “Donkey Friends in China: The Internet, Civil Society and the Emergence of the Chinese Backpacking Community”, in Asia on Tour: Exploring the Rise of Asian Tourism, a cura di WINTER Tim, TEO Peggy, CHANG T.C., Routledge, New York, 2009.

20 ATELJEVIC Irena, DOORNE Stephen, “Theoretical Encounters: A Review of Backpacker Literature”, in Global Nomad: Backpacker Travel in Theory and Practice, a cura di RICHARDS Greg, WILSON Julie, Channel View Publications, Buffalo, 2004, pp. 60 - 76.

21 COHEN Erik, “Nomads from Affluence: Notes on the Phenomenon of Drifter-Tourism”, in

usare il termine “nomade globale” come metafora dell’escursionista: il nomade è colui che può tenere un sentiero in uno spazio apparentemente illogico senza soccombere a uno stato-nazione e/o all’organizzazione e alla maestria borghese. Il deserto simboleggia il sito di emancipazione critica e individuale nella modernità Euro-Americana; il nomade rappresenta una posizione soggetta che offre un modello idealizzato basato su trasferimenti perpetui. Per questo il nomade rappresenta non solo “l’altro” da visitare, ma anche una forma idealizzata di viaggio come liberazione dalle costrizioni della società moderna. Il nomade globale attraversa barriere fisiche e culturali con apparente facilità nella ricerca di differenze e differenziazioni e in questo modo l’escursionista in quanto nomade si pone come antitesi del “turista” prigioniero della gabbia di ferro della moderna industria turistica. La libertà degli escursionisti di viaggiare diviene anche la libertà di cambiare idea sui luoghi che si vogliano visitare, poiché il loro viaggio cominci ad avere un impatto sulle culture immutate o autentiche che questi vogliono visitare. L’escursionista è quindi costretto ad adottare uno stile errante di viaggio nel tentativo di evitare altri viaggiatori. Spesso ciò che è considerato da molti escursionisti come “destinazione autentica” è una destinazione ancora non visitata da altri turisti. Per questo gli escursionisti sembrano essere guidati verso gli angoli più estremi del pianeta dalla “fame di esperienza” propria della società moderna, che li forza inoltre a divenire nomadi. Una volta consumate le esperienze offerte da un luogo, hanno bisogno di andare avanti e trovarne di nuovi. Proprio come i popoli tradizionalmente nomadi, il nomade globale si muove costantemente da un luogo all’altro22.

Il viaggio degli escursionisti è stato considerato sempre di più una nuova specie di mobilità, una rappresentazione di uno stile di vita, e una espressione di identità. Nel lavoro di Cohen sul “vagabondo”, egli lo caratterizza come un viaggiatore che si presenta come “un individualista, sdegnoso delle ideologie… alla meglio non patriottico, edonista e spesso anarchico23”.

Un viaggiatore moderno della classe media è una persona che non può raggiungere la soddisfazione e un senso di integrità a casa per via della frammentazione e dell’alienazione della moderna società capitalista. Per questo una persona del genere

22 RICHARDS Greg, WILSON Julie, Global Nomad: Backpacker Travel in Theory and Practice, Channel View Publications, Buffalo, 2004.

23 COHEN Erik, “Nomads from Affluence: Notes on the Phenomenon of Drifter-Tourism”, in

sviluppa un interesse nella vera vita degli altri, e cerca di ritrovare il proprio senso di autenticità e integrità nei suoi viaggi lontani da casa. Cohen e MacCannell vedono entrambi il viaggio della contemporaneità come un sintomo strutturale della modernità e del capitalismo, e come espressione di forze alienanti più ampie che si sono diffuse tra i giovani dell’Occidente24. Cercando disperatamente di scappare

dalle limitazioni della modernità, gli escursionisti valutano le società che considerano avere evitato con successo il divenire schiave delle forze della globalizzazione, e viaggiano per il mondo con fervore alla ricerca dell’incontro con il primitivo e puro “altro25”.

I cambiamenti del fenomeno dell’escursionismo occidentale negli anni Ottanta sono studiati da Riley, che nota come dagli anni Ottanta l’identità dei viaggiatori abbia subito delle modifiche. Li dipinge come “della classe media, in un periodo particolare della propria vita, in qualche modo più avanti in età rispetto ai viaggiatori degli anni precedenti, laureati, e non vagabondi senza obiettivi. Viaggiano con pianificazione di tempi e luoghi flessibile. La maggior parte di loro pianifica di ritornare alla forza lavoro della società che ha lasciato26”.

Loker- Murphy e Pearce delineano le caratteristiche dei viaggiatori negli anni Novanta: alti livelli di interazione con chi i popoli ospitanti e quindi ricerca di una esperienza di viaggio più autentica, bassi livelli di organizzazione, utilizzo di strutture low-cost e meno confortevoli, età giovane e alti livelli di indipendenza27.

Il termine “backpacker” è stato introdotto per la prima volta nel 1990 da Pearce, poiché questi aveva notato il suo già diffuso utilizzo nell’industria del viaggio economico in Australia. Egli asserisce nei suoi scritti che “l’escursionismo si definisce più socialmente che in termini economici o demografici. Essere un escursionista è avere un approccio al viaggio o al modo in cui si faccia vacanza, piuttosto che una categorizzazione basata sui soldi spesi o sull’età28”. Pearce ritiene 24 MAC CANNELL Dean, The Tourist: A New Theory of the Leisure Class, Schocken Book, New

York, 1976.

25 RICHARDS Greg, WILSON Julie, “Drifting Towards the Global Nomad”, in The Global Nomad:

Backpacker Travel in Theory and Practice, a cura di RICHARDS Greg e WILSON Julie, Channel

View Publications, Clevedon, England, 2004.

26 RILEY Pamela, “Road Culture of International Long - Term Budget Travelers” , in Annals of

Tourism Research, vol. 15, n° 3, 1988, pp. 313 - 328.

27 LOCKER-MURPHY Laurie, PEARCE Philip L., “Young Budget Travelers: Backpackers in Australia”, in Annals of Tourism Research, vol.22, n° 4, 1995, pp. 819 - 843.

28 PEARCE P.L., Pearce, P. L., The backpacker phenomenon: Preliminary answers to basic

che gli escursionisti si definiscano primariamente per la tendenza a privilegiare la scelta di sistemazioni economiche, quella a interagire con gli altri viaggiatori, per l’indipendenza e la flessibilità dei loro piani di viaggio, la tendenza a preferire periodi lunghi di viaggio e le vacanze informali e partecipatorie29.

Gli escursionisti potrebbero essere considerati come anti-turisti, per via della loro indipendenza, i loro viaggi più lunghi rispetto a quelli dei comuni turisti e il desiderio di vivere come gli indigeni dei luoghi che visitano. Tuttavia Swarbrook e Horner30

suggeriscono come gli escursionisti siano turisti di massa globale poiché il loro comportamento tende a essere simile indipendentemente dalla loro nazionalità. Questo è perché alloggiano negli alberghi e visitano le attrazioni raccomandate dai loro mezzi di comunicazione di viaggio -le guide Lonely Planet, Rough Guide, Let’s Go- che consentono loro di viaggiare a poco prezzo.

Occupandosi della relazione tra le pratiche culturali postmoderne e lo sviluppo della nuova classe media, Munt31 ha applicato l’analisi di Bourdieu32 della classe e del

gusto agli studi sul turismo. Bourdieu distingue due tipologie principali nel contesto di una nuova ed espansa classe media: una è la “nuova borghesia”, che si situa nel settore dei servizi con impieghi nei settori della finanza, del marketing e degli acquisti, che considera una frazione di classe alta sia per capitale economico che per capitale culturale. L’altra è il nuovo piccolo borghese, una frazione di classe che si posiziona in basso in quanto a capitale economico. Per questo motivo il piccolo borghese deve creare uno stile di vita alternativo, come appunto un determinato modo di viaggiare, al fine di innalzare il proprio capitale culturale per compensare l’insufficienza di capitale economico. E’ proprio nella frazione di classe del nuovo piccolo borghese che Munt individua coloro che portano avanti il viaggio postmoderno, cioè gli escursionisti e i girovaghi, i quali ricercano esperienze autentiche, creano stili di vita e gusti intellettuali, e si ritraggono come inclassificabili e esclusi dalla corrente di massa della società.

Il viaggio degli Amici Asini assomiglia al viaggio postmoderno descritto da Munt in

29 MARKWARD Anne, Backpackers: The Next Generation?, tesi di dottorato per la Auckland University of Technology, Master di Filosofia, Auckland, 2008.

30 SWARBROOKE John, HORNER Susan, Consumer Behaviour in Tourism, Routledge, 2007. 31 MUNT Ian, “The ‘Other’ Postmodern Tourism: Culture, Travel and the new Middle Class”, in

Theory, Culture and Society, vol. 11, 1994, pp. 101 - 123.

32 BORDIEU Pierre, Distinction: a Social Critique of the Judgment of Taste, Harvard University Press, Cambridge, 1984.

vari modi. Gli Amici Asini rappresentano un gruppo di classe media emergente che ha un capitale sociale e culturale alto ma un capitale economico ristretto se messo a confronto con la classe dei nuovi ricchi della Cina contemporanea. La narrativa degli Amici Asini mostra come questi si distinguano dai turisti di massa in particolare e dalla gente ordinaria in generale.

Nonostante questa analogia Zhang nel suo studio sugli escursionisti cinesi nota molte più differenze che analogie e preferisce utilizzare il termine “amici asini” al posto di “escursionisti”: gli escursionisti occidentali sono spesso provenienti dalla classe media, sono giovani adolescenti o sulla ventina, poco organizzati , molto indipendenti, vengono da paesi europei o americani, attraversano le frontiere nazionali e fanno esperienza di luoghi che si trovano nel terzo mondo e sono stati colonie dell’Occidente, mentre gli Amici Asini sono per lo più giovani professionisti cinesi sulla trentina, organizzati in club di viaggiatori basati su Internet e formati in maniera volontaria, impegnati profondamente nella comunicazione e nei rapporti interpersonali, spesso viaggiano in gruppo su piste non battute e territori popolati da minoranze etniche del proprio paese. Ancora, mentre l’escursionismo occidentale cominciò con lo sviluppo del turismo internazionale negli anni Sessanta, l’escursionismo cinese emerse per lo sviluppo del turismo domestico. Questa differenza è fondamentale per comprendere le caratteristiche precipue dell’escursionismo cinese che lo rendono differente da quello occidentale.

Innanzitutto il turismo degli Amici Asini è sin dall’inizio un fenomeno basato sul web. La popolarità dei siti web di viaggio e dei forum di Internet ha fornito loro sia i nuovi canali per ottenere informazioni che la piattaforma per trovare persone simili con le quali viaggiare insieme. In secondo luogo vi è una caratteristica correlata alla prima, e cioè che il turismo degli Amici Asini è una attività di gruppo. Terzo, dato che il linguaggio è spesso l’elemento che tiene insieme una comunità, la presenza di un vocabolario unico utilizzato e compreso dagli Amici Asini li definisce come gruppo culturale distinto nella scena urbana cinese33.

Anche Wang nel suo studio sul comportamento degli Amici Asini durante il viaggio34 33 ZHANG Ning, Donkey Friends: Travel, Voluntary Associations and The New Public Sphere in

Contemporary Urban China, University of Pittsburgh, 2008.

34 WANG Kunlun 王昆仑, “Lvyou de Lvyou Xingwei Fenxi” 驴友的旅游行为分析 (“Analisi del Comportamento degli Amici Asini Durante il Viaggio”), in Journal of Chifeng University, vol. 33, n° 1, gennaio 2012, pp 110 - 111.

specifica di non volerli accostare in maniera leggera agli escursionisti occidentali, poiché gli Amici Asini possono essere escursionisti ma, rispetto a un comune escursionista, mantengono un metodo distintivo di divisione delle spese durante i viaggi, e inoltre utilizzano Internet per condividere le esperienze di viaggio, per trovare compagni di viaggio e per scambiarsi informazioni sui viaggi35.

Lim aggiunge che infine il gruppo è definito anche dall’alto livello di organizzazione gerarchica e delle attività (dalla notifica online fino alla organizzazione del viaggio e alla divisione delle responsabilità, fino ancora ai resoconti postumi al viaggio) nonostante molta enfasi sia data al valore della libertà36.