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Carcinoma basocellulare 105

Il carcinoma basocellulare è il NMSC con più ampio spettro morfologico. Si riconoscono numerose varianti che possono differire per modello architettonico e qualità dello stroma e questo si riflette nella maggior quantità di reperti identificabili con ecografia cutanea ad alta risoluzione.

La morfologia prevalentemente osservata è stata quella ovalare, la morfologia lineare è invece prevalsa nelle varianti superficiali (3 su 4 casi).

La vascolarizzazione è stata valutata come intralesionale intensa nel 69% dei casi (n=27).

Le strutture ben evidenziate all’ecografia ad alta risoluzione sono state: aree ovalari anecogene (n=18), spot iperecogeni (n=14), propaggini dermiche (n=9) e aree ovalari ipoecogene (n=1).

Aree ovalari anecogene.

Confrontando le immagini ecografiche con le immagini istologiche le aree ovalari anecogene sono risultate essere verosimilmente delle raccolte cistiche di materiale mixoide di dimensioni e numero variabili.

In questo caso specifico il carcinoma basocellulare si presenta come costituito da un unico singolo nodulo con una cisti singola contente liquido, molto probabilmente necrosi colliquata. All’ecografia ad alta risoluzione la lesione si presenta come una lesione ovalare anecogena a margini netti, con rinforzo posteriore e coni laterali (aspetto tipico della cisti) (Figura 1). È possibile apprezzare la presenza di strutture iperecogene aggettanti all’interno del lume con sporadici spazi iperecogeni.

 

Figura 1: Immagine ecografica di un carcinoma basocellulare nodulocistico

L’immagine istologica ci permette di ritrovare le stesse caratteristiche visualizzate all’ecografia. Si identifica un’estesa area cistica, contenente materiale necrotico o mucina e delimitata dall’area tumorale (di colore bluastro). La conformazione visiva della lesione è sovrapponibile sia all’immagine istologica che all’immagine ecografica (Figura 2).

 

Figura 2: Immagine istologica di un carcinoma basocellulare nodulo cistico

La valutazione all’eco-color Doppler mostra una vascolarizzazione intralesionale modesta e scarsa vascolarizzazione laterale. Il flusso si presenta in avvicinamento e in allontanamento. L’area cistica viene visualizzata come un flusso in allontanamento probabilmente artefatto dato da movimento di

All’esame istologico non è possibile apprezzare la vascolarizzazione poiché i vasi sono collabiti.

 

Figura 3: Immagine eco-color Doppler di carcinoma basocellulare nodulocistico.

In questo secondo caso invece la lesione è ipoecogena, disomogenea, con spot iperecogeni sporadici. I margini risultano essere non netti, irregolari. All’interno della lesione si identificano numerose aree anecogene (figura 4) e quelle di maggiori dimensioni con rinforzo posteriore (figura 5).

 

 

Figura 5: Dettaglio cisti anecogene con rinforzo posteriore.

Anche nell’immagine istologica è possibile apprezzare l’aspetto cistico della lesione, che si ripresenta all’ecografia come disomogeneo. Le cisti evidenziate nell’immagine corrispondono verosimilmente a quelle identificate dall’ecografia alla base della lesione e di piccole dimensioni.

 

Figura 6: Immagine di un carcinoma basocellulare nodulare con aspetti adenoidocistici

La valutazione all’eco-color Doppler mostra una vascolarizzazione moderata intra e perilesionale e si può notare come vi sia risparmio delle aree anecogene. Il flusso risulta in avvicinamento e in allontanamento (figura 7).

 

Figura 7: Immagine eco-color Doppler di un carcinoma basocellulare nodulare con aspetti adenoidocistici

Spot iperecogeni.

Come riportato in letteratura, comunemente i carcinomi basocellulari presentano spot iperecogeni a forma di fiore di cotone, i quali possono essere un utile segno per differenziare questo tumore da altri tipi di tumori cutanei. Confrontando le immagini ecografiche con le immagini istologiche gli spot iperecogeni sono risultate essere verosimilmente delle cisti cheratiniche.

In questo caso l’immagine ecografica mostra lesione ipoecogena disomogenea con margini non totalmente visibili per le dimensioni della lesione. Sono visibili numerosi spot iperecogeni precedentemente descritti. All’interno della lesione si hanno trabecolature ipoecogene compatibili con vasi (Figura 8).

 

La valutazione all’eco-color Doppler mostra una vascolarizzazione perilesionale e intralesionale marcate. Flusso si presenta in allontanamento e avvicinamento (figura 9).

 

Figura 9: Immagine eco-color Doppler di un carcinoma basocellulare focalmente cheratotico

L’immagine istologica mostra una porzione di carcinoma basocellulare di tipo cheratotico (figura 10). In questo dettaglio si vedono numerose cisti cheratiniche alla base della lesione che corrispondono verosimilmente agli spot iperecogeni rinvenuti all’esame ecografico (Figura 8). Sotto la neoplasia è presente dell’infiltrato linfocitario a banda non visibile all’esame ecografico perché troppo profondo (a 7 mm).

 

Propaggini dermiche ipoecogene.

In più di un quinto dei casi (n=9) si osservano delle propaggini dermiche compatibili con vasi. All’esame istologico però spesso non è possibile apprezzare i vasi per scomparsa o mancata inclusione nella sezione esaminata. In due casi le propaggini sono risultate piuttosto essere delle infiltrazioni di aspetti morfeiformi della lesione.

In questo caso l’immagine ecografica mostra una lesione ovalare ipoecogena omogenea, con evidente propaggine posteriore lineare compatibile con un vaso visibile all’eco-color Doppler (figura 12). Non viene riscontrato nessun reperto di quelli precedentemente elencati: nessun rinforzo posteriore, nessuna area anecogena e nessun spot iperecogeno (figura 11).

 

Figura 11: Immagine ecografica di carcinoma basocellulare pigmentato

La valutazione con eco-color Doppler mostra una vascolarizzazione intensa intra e perilesionale. Il flusso risulta in allontanamento e in avvicinamento (figura 12).

 

All’immagine istologica è possibile riconoscere la stessa silhouette triangolare della lesione. Questa sezione mostra la presenza di vasi ma non è stato però possibile apprezzare il vaso di maggiori dimensioni in maniera netta come all’ecografia, o per scomparsa di esso o per il taglio del preparato (figura 13).

 

Figura 13: Immagine istologica di carcinoma basocellulare pigmentato

In questo caso invece le alterazioni dell’ecogenicità dermica sono risultate piuttosto essere delle propaggini di infiltrazione tumorale. L’ecografia mostra una lesione ipoecogena ovalare disomogenea. Si notano multipli spot iperecogeni intralesionali e alcune aree anecogene ovalari in collisone ricoperte da parete iperecogena (figura 14). A livello dermico vi sono evidenti bande sottostanti lineari di piccolo calibro (figura 15) mentre altre lesioni ipoecogene tubulari che attraversano il derma a tutto spessore sono compatibili con follicoli.

 

Figura 15: Dettaglio propaggine di un carcinoma basocellulare ad istologia mista

La valutazione eco-color Doppler mostra una vascolarizzazione intensa intralesionale con risparmio delle aree anecogene (figura 16).

 

Figura 16: Immagine eco-color Doppler di un carcinoma basocellulare ad istologia mista

L’immagine istologica ci permette di ritrovare l’asimmetria della lesione e le numerose caratteristiche riscontrate all’ecografia. La lesione è un carcinoma basocellulare che presenta più varianti istologiche miste. In alcune aree la lesione è di tipo morfeiforme, adenoideo (tre pseudocisti contenenti materiale mixoide visibili nella figura 17) e per la restante parte nodulo-cistico (caratterizzato da un margine più netto). All'interno della lesione sono identificabili le tre pseudocisti compatibili con le aree anecogene e cisti cheratiniche di 0,3 mm compatibili con i multipli spot iperecogeni. Le lesioni ipoecogene tubulari nel derma potrebbero non essere vasi bensì trabecolature tipiche della variante morfeiforme (figura 18, dettaglio dell'infiltrazione tumorale).

 

Figura 17: Immagine istologica di un carcinoma basocellulare ad istologia mista

 

Figura 18: Dettaglio infiltrazione di un carcinoma basocellulare con istologia mista

Aree ovalari ipoecogene.

In un caso è stato riscontrato questo reperto particolare. L’immagine ecografica mostra una lesione ipoecogena ovalare disomogenea con aree anecogene multiple intralesionali (figure 19 e 20); le lesioni anecogene si localizzano all’interno di strutture ovoidali ipoecogene multiple (figura 19). Sono presenti inoltre lesioni tubulari dermiche compatibili con vasi (figura 21). A livello sublesionale

 

Figura 19: Immagine ecografica di un carcinoma basocellulare ulcerato

 

Figura 20: Dettaglio aree anecogene ed edema sublesionale

 

Figura 21: Dettaglio vaso nel derma

La valutazione all’eco-color Doppler mostra una vascolarizzazione intraperilesionale intensa con risparmio delle aree anecogene (figura 22).

 

Figura 22: Immagine eco-color Doppler di un carcinoma basocellulare ulcerato

L’immagine istologica (figura 23) ci permette di ritrovare le caratteristiche viste all’ecografia, infatti si notano nidi neoplastici compatibili con le aree ovalari (figura 19). Si evidenzia un vaso di grandi dimensioni, molto di più di quanto ci si aspetterebbe nel derma, visibile anche all’ecografia (figura 20 e 21). Visibili anche numerosi vasellini da angiodermite (visibili all’eco-color Doppler che circondano i nidi, figura 22 sulla sinistra) e infiltrato infiammatorio. L’edema che evidenzia i lobuli dell’ipoderma all’ecografia non è riscontrabile all’istologia a causa del processo di fissazione del campione.

 

Figura 23: Immagine istologica di carcinoma basocellulare ulcerato