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senza di una modalità d’e-sposizione personalizzabile, il bracketing sull’esposizio-ne e per concludere, la pos-sibilità di scattare in forma-to Raw. A tale riguardo, ci ha pienamente soddisfatto la qualità degli scatti pro-dotti dalla S70, che si sono rivelati ottimi, specie alle basse sensibilità, dove otti-ca, software interno e senso-re sono stati in grado di rag-giungere livelli qualitativi e di dettaglio ritrovabili nei modelli appartenenti a seg-menti di mercato più alti. In definitiva l’S70 è una foto-camera dalle prestazioni considerevoli, ma è penaliz-zata dal prezzo elevato. Gli utenti attratti dalle sue po-tenzialità potrebbero essere disposti a spendere qualco-sa in più per l’acquisto di una prosumer o addirittura di una reflex digitale.

F

ujifilm si distingue per l’esclusività dei suoi sensori SuperCcd, che gra-zie alla disposizione dei pixel a 45° (perciò detti a nido d’ape), sono in grado di portare più dettaglio ri-spetto a sensori a griglia convenzionale quadrata.

Tra le caratteristiche di spicco della nuova F10 se-gnaliamo il nuovo Su-perCcd HR V da 6,3 MPixel che opera in sinergia con il Real Photo Image Proces-sor. La linea è molto curata e i rivestimenti sono in pla-stica ma su una struttura in metallo, materiale utilizzato anche per il barilotto del-l’ottica. L’avvio della F10 è rapido e si è pronti a scatta-re in un secondo, dopo la veloce estensione dell’otti-ca. La F10 non dispone né della messa a fuoco manua-le né di un’esposizione ma-nuale: la ghiera di selezio-ne è più che altro un selet-tore dei modi d’esposizione dove si segnala la presenza di una modalità a tema con cinque diverse situazioni, più un’automatica generale e una semi-manuale dove è possibile compensare espo-sizione, sensibilità Iso e bi-lanciamento del bianco.

Le prestazioni del sistema autofocus sono state le mi-gliori del lotto, facendo re-gistrare velocità ed

accura-tezza soddisfacenti e riu-scendo a mettere a fuoco anche al buio completo in virtù di un’eccellente lam-pada ausiliaria.

Le immagini prodotte sono tra le migliori della rasse-gna e il livello di disturbo è molto basso, tanto che è l’unica del lotto a poter di-sporre del range Iso 800-1600. In conclusione la F10 ha una qualità dei file da primato, in linea con le mi-gliori prosumer, anche se i fotoamatori più evoluti po-tranno essere penalizzati da un ridotto controllo ma-nuale.

PERIFERICHE

FOTOCAMERE

Fujifilm FinePix F10 Fujifilm FinePix E510

Euro

459,00

Iva inclusa

Pro

Qualità immagini eccellente

Sensibilità 80-1600 Iso

Velocità operativa generale

Autofocus accurato in ogni condizione

Contro

Pochi controlli manuali VALUTAZIONE

VALUTAZIONE

Euro

300,00

Iva inclusa

Pro

Zoom grandangolare

Ampi controlli manuali

Utilizzo intuitivo

Contro

Qualità costruttiva mediocre

Velocità operativa migliorabile

rità tempo/diaframma e manuale. Nonostante l’uti-lizzo punta-e-scatta per cui queste compatte sono pro-gettate, apprezziamo la presenza dei modi classici d’esposizione, poiché offro-no a chi eventualmente si appassioni la possibilità di apprendere meglio la tecni-ca e il comportamento della luce, permettendo di intera-gire con tempi, diaframmi e velocità Iso. Nel complesso la E510 è dotata di caratte-ristiche fotografiche di rilie-vo, sebbene sia leggermen-te penalizzata da una co-struzione mediocre.

A

differenza della F10, la seconda fotocamera Fujifilm che partecipa a questa prova, la E510 non è dotata di un sensore di tipo SuperCcd, bensì di un clas-sico Ccd da 5 megapixel con fattore di superficie pa-ri a 1/2,5”. La E510 sfoggia un design decisamente ac-cattivante, ma tanto i mate-riali quanto il livello di fini-tura sono solo sufficienti.

Per l’avvio sono necessari quasi tre secondi: se questo valore fino a poco tempo fa poteva essere accettabile in una compatta, oggi è deci-samente superiore alla me-dia. L’ottica è tra i punti di forza di questa compatta: è marchiata Fujinon e la sua escursione (pari a un 28-90mm equivalenti) offre il pregio di una vera focale grandangolare.

Sulla sommità del corpo fa bella mostra di sé una clas-sica ghiera di selezione con le modalità d’esposizione che siamo soliti trovare sul-le prosumer di fascia alta, mentre, a sinistra, il flash è a sollevamento mediante bottone dedicato. Le moda-lità operative vedono la presenza di un programma automatico generico, di quattro programmi a tema nonché delle classiche pro-grammata AE, doppia

prio-sizione a forcella, la com-pensazione dell’esposizio-ne, la misurazione della lu-ce media o spot e la calibra-tura manuale del bianco.

Inoltre si avvale di controlli su nitidezza, saturazione, contrasto e colore dell’im-magine ed è dotata di un’efficace messa a fuoco manuale. L’analisi sulla qualità degli scatti ha dato esiti più che positivi, con-fermando che la superficie del sensore è importante quanto la risoluzione. Ri-cordiamo infatti che la R717 è dotata di un Ccd da 6 MPixel, ma con area più ampia di molte delle sue concorrenti.

FOTOCAMERE

O

sservando l’M417, l’ul-tima nata della serie M, balza subito agli occhi la somiglianza, per design e per accostamenti cromatici, con la serie R. Cambiano invece i materiali utilizzati:

nel caso della M417 il corpo è interamente in plastica e, come la R717, presenta una modanatura sul lato destro per agevolare l’impugnatu-ra. L’M417 non brilla per velocità e l’avvio è comple-tato in oltre due secondi.

Come già accennato, il fat-tore di maggior influenza sui tempi di accensione di una fotocamera compatta è dovuto alla rapidità con cui si estende lo zoom a co-mando elettrico. L’ottica ha un’escursione corrispon-dente a 36-108mm e vanta un’apertura massima f2,8-4,9 ai due estremi della lun-ghezza focale. In aggiunta si dispone dello zoom digi-tale 7X, che, come più volte sottolineato, va ad intaccare

HP Photosmart R717 HP Photosmart M417

VALUTAZIONE

Contro

Velocità operativa migliorabile Euro

189,00

Iva inclusa

Pro

Semplicità d’utilizzo

Ottimo rapporto prezzo prestazioni

Contro

Velocità operativa migliorabile

Euro

299,00

Iva inclusa

Pro

Cura costruttiva

Qualità file

Versatilità d’utilizzo

Adaptive Lighting efficace e pratico

Contro

Lentezza nel trascrivere i file sulla scheda di memoria

VALUTAZIONE

L

a R717 si distingue a colpo d’occhio per la caratteristica sagoma a on-da, che riprende il design della R707. Per la realizza-zione del corpo si è fatto uso di acciaio sul frontale, mentre il dorso e i lati sono realizzati in gomma e mate-riali plastici. Abbiamo par-ticolarmente apprezzato questo connubio anche perché tanto l’assemblag-gio quanto la finitura dei materiali sono eccellenti.

Per essere pronti allo scatto è necessario un secondo e mezzo, tempo in linea con la media di categoria. La R717 presenta due facce, a testimonianza di uno sforzo progettuale finalizzato alla versatilità. Infatti per i foto-grafi alle prime armi trovia-mo trovia-modalità di esposizione completamente automati-che, supportate dalla tecno-logia Hp Real Life.

Tra le funzioni implementa-te segnaliamo l’Image Ad-vice, vale a dire un’esausti-va guida in linea che un’esausti-valuta gli scatti effettuati, fornen-do suggerimenti sugli eventuali errori. Per i foto-grafi più esperti, invece, la R717 dispone di una moda-lità di esposizione persona-lizzabile ove memorizzare le impostazioni che si è soli-ti usare, implementa l’espo-la qualità finale

dell’imma-gine.

A eccezione del pulsante di scatto e dell’interruttore della modalità video, tutti i comandi sono situati sul dorso, attorno al pannello Lcd. Questo display ha ca-ratteristiche più che discre-te, vanta una risoluzione di 130.000 pixel e ha il pregio di avere la luminosità rego-labile. L’M417 espone con sei programmi a tema più il classico programma auto-matico per uso generico e l’unica possibilità per inter-venire manualmente sull’e-sposizione è affidato al cor-rettore AE. Il vero valore aggiunto, considerata la fa-scia economica di questa compatta, è rappresentato dalle Hp Real Life Techno-logy. Sebbene qui siano in-tegrate con funzionalità ri-dotte rispetto alle sorelle maggiori, abbiamo verifica-to sul campo l’efficacia del-l’Adaptive lighting nel com-pensare forti contrasti in un’inquadratura. In definiti-va la M417 è risultata una buona compatta, economi-ca, con un eccellente rap-porto prezzo/prestazioni.

L

a Z5 è del tutto simile al modello da cui deri-va, vale a dire la Z3, con le uniche differenze del sen-sore, ora da 5 MPixel, e di alcune migliorie apportate alle caratteristiche di base.

Tra le sue peculiarità tecni-che segnaliamo l’adozione di uno zoom 12X ottico e la presenza di uno stabilizza-tore d’immagine(AS Anti-Shake). Il progetto di par-tenza è quello delle prosu-mer a mirino elettronico, categoria alla quale questa Z5 appartiene di diritto. Il corpo macchina è intera-mente realizzato in plastica e gomma e l’eccellente as-semblaggio conferisce una discreta sensazione di ro-bustezza. L’avvio è rapido e si è in grado di scattare do-po circa un secondo, grazie soprattutto alla veloce fuo-riuscita dello zoom.

Il gruppo ottico ha un’ele-vata escursione focale (pa-ri a 35-420mm equivalen-ti), con un’apertura massi-ma f2,8-4,5, che conside-riamo eccellente valutata la lunghezza focale in

po-sizione tele. L’ottica si fre-gia inoltre della sigla GT che nella simbologia della casa identifica gli obiettivi dotati di elementi con trat-tamento apocromatico. Vi-ste le prestazioni del teleo-biettivo la scelta di equi-paggiare la Z5 con uno sta-bilizzatore d’immagine ap-pare sicuramente indovi-nata. Sul campo ne abbia-mo apprezzato l’efficacia, stimabile in un guadagno di circa 3Ev sui tempi d’ot-turazione. Circa la qualità degli scatti dobbiamo regi-strare che l’ottimo lavoro dell’ottica, dell’esposime-tro e del software CX Pro-cess permettono risultati più che buoni, pregiudicati tuttavia dal livello di rumo-re visibile già a 100 Iso e molto invasivo alla massi-ma sensibilità di 320 Iso.

PERIFERICHE

FOTOCAMERE

I

ntrodotta sul mercato nel febbraio 2004, la DX7630 è interamente realizzata in plastica, ma la sua costru-zione è molto curata e pre-senta un confortevole rive-stimento in gomma su parte dell’impugnatura. Abbiamo da subito apprezzato l’ergo-nomia, enfatizzata dalla presenza di una ghiera di comando e una di selezione, analogamente a quanto si vede su prosumer o Dslr, garantendo da subito intui-tività d’utilizzo a chi pro-venga dal mondo della foto-grafia tradizionale. Circa la ghiera di selezione, segna-liamo la finezza di un pul-sante di blocco (onde evita-re accidentali impostazioni erronee) e che il tasto cen-trale di conferma lavora co-me un joystick a quattro vie.

Ricordiamo che lo zoom 39-117mm equivalenti è un bla-sonato asferico

Schneider-Konika Minolta Dimage Z5