L’offerta tv per bambini e ragazzi rappresenta, dunque, uno dei com- parti dell’industria audiovisiva più direttamente coinvolto dai processi di riconfigurazione dei modelli editoriali e di business connessi alla digitaliz- zazione del sistema televisivo, all’avvento della multicanalità e allo svilup- po delle reti tematiche e alla convivenza tra proposte free e pay.
In estrema sintesi lo sviluppo, in anni recenti, dell’offerta televisiva per ragazzi in Italia può essere descritto come un percorso di disinvestimen- to iniziale da parte delle grandi emittenti generaliste pubbliche (RaiDue e RaiTre) e private (Italia1) a favore della valorizzazione dei program- mi per bambini come contenuto premium distribuito all’interno di spazi circoscritti, protetti e garantiti (secondo la logica del walled garden), ac- cessibili a pagamento e – almeno inizialmente – attraverso l’infrastruttura tecnologica satellitare. In questo modo i programmi per bambini e ragazzi hanno cessato di essere specifici contenuti che occupavano (in maniera più o meno ampia e articolata) porzioni di palinsesto di reti a vocazione gene- ralista/semi-generalista per guadagnare autonomia all’interno di spazi de- dicati, targettizzati e declinati secondo modelli editoriali caratteristici e di- stintivi. Successivamente – con l’avanzamento del processo di switch-off, la diffusione del digitale terrestre e lo sviluppo di un’inedita offerta multi- canale – si è assistito, da un lato, al tentativo di replicare su DTT (sebbene in scala ridotta) il modello pay di Sky (con il pacchetto Premium Fantasy – oggi rinominato “Bambini” – parte del bouquet di Mediaset Premium);
dall’altro, a un nuovo investimento in un’offerta tematica free sia da parte dei principali network nazionali, pubblici (Rai) o privati (Mediaset), sia da parte di nuovi soggetti, alcuni dei quali già presenti su piattaforma satelli- tare (si pensi a Switchover Media o DeAgostini).
A oggi14 il panorama dell’offerta di CT conta 22 canali distribuiti sulle
principali piattaforme, senza contare i rispettivi “+1” o “+2” né la distri- buzione dello stesso canale su più piattaforme; si tratta, d’altra parte, di un panorama interessato da continui mutamenti e si caratterizza per forte tasso di dinamismo e innovazione (in termini di definizione e messa a pun- to di modelli editoriali, strategie di business e soluzioni distributive) che rendono anche la presente analisi soggetta alla necessità di un continuo aggiornamento.
Le piattaforme
Dal punto di vista distributivo si può osservare come canali e prodotti per ragazzi siano presenti, in forma free o pay, su tutte le principali piatta- forme di distribuzione di contenuti televisivi; sul DTT troviamo sia l’offer- ta in chiaro di diversi player (Rai Gulp, Rai YoYo, Boing, Cartoonito, K2, Frisbee e, dal 18 marzo 2012, Super!, il canale di De Agostini già presente su satellite a pagamento che sostituisce su Sky DeASuper e su DTT prende il posto di Stv), sia il pacchetto “Bambini” (precedentemente denominato “Fantasy”) di Mediaset Premium che comprende Disney Channel, Disney Junior e Cartoon Network.
Sul satellite troviamo invece il pacchetto “Bambini” dell’operatore sa- tellitare Sky (Baby Tv, Boomerang, DeAKids, Dea Junior, Super!, Disney Channel, Disney Junior, Disney XD, Disney in English, JimJam, Nickelo- deon, Nick Jr e Planet Kids) e l’offerta di Al Jazeera, la principale emit- tente televisiva del Quatar che ha sviluppato a partire dal 2005 un’offerta tematica dedicata ai più giovani spettatori di lingua araba, articolata in due canali, distribuiti a livello globale in numerose aree geografiche e disponi- bili in Italia sui canali 690 e 691 di Sky.
Infine, per quanto residuali nel contesto italiano, IPTV e Mobile: sul primo versante troviamo l’offerta on demand di Mediaset Premium Net Tv (accessibile via web e con decoder DTT connesso alla rete) che ha acqui- sito i contenuti di Hiro, precedentemente incluso nel pacchetto Premium Fantasy; quella di CuboVision di Telecom Italia, che propone contenuti a
pagamento dal catalogo Disney e quella di Fastweb (terminata alla fine del 2012) che – oltre a dare la possibilità di accedere, via IPTv, al pacchetto “Bambini” di Sky – aveva messo a disposizione negli anni contenuti on de- mand per ragazzi sui canali Jugo, Toon Toon, Disney On Demand Ragazzi/ Bambini, Cartoon Network On Demand, OnTv Ragazzi e FastKids.
Sul secondo versante, invece, l’offerta mobile dell’operatore Tre Ita- lia (3 Tv) che ha proposto contenuti free (Boing) e premium (Cartoon Network e Disney Channel), a cui si aggiunge la recente proposta di Sky che – sulla piattaforma per tablet, pc e smartphone Sky Go – offre agli abbonati 25 canali del proprio bouquet televisivo, tra cui i due canali del pacchetto “Bambini” Disney Channel e Disney Junior. Da segnalare an- che Video Player, un’applicazione per la visione on-demand dell’offerta di Baby Tv attraverso computer con connessione alla rete (il servizio prevede la sottoscrizione di un abbonamento mensile di 3.50 euro).
I canali
Dal punto di vista della tipologia di canali presenti nell’offerta italiana sulle principali piattaforme, lo scenario si suddivide tra canali a carattere nazionale e canali a carattere transnazionale; tra i primi giocano un ruolo fondamentale i due tradizionali player nazionali (Rai e Mediaset) a cui si è aggiunto il gruppo DeAgostini e l’editore Switchover Media (recentemen- te acquisito da Discovery Networks Europe), mentre tra i secondi ritrovia- mo i tre grandi gruppi dominanti a livello europeo. L’articolazione dei 22 canali analizzati è dunque la seguente:
La segmentazione del target
Dal punto di vista della profilazione editoriale dei canali, il fenomeno più macroscopico ed evidente è quello di una sotto-segmentazione dell’of- ferta che ha portato i principali gruppi presenti sulle diverse piattaforme distributive a sviluppare una proposta ad hoc per il target pre-scolare (de- nominato “junior” dedicata alla fascia 3-6 anni), distinta da quella rivolta ai bambini con più di 6 anni (è quanto avvenuto per Disney con Disney Jr., Nickelodeon con Nick Jr., Mediaset e Rai rispettivamente con Cartoonito e YoYo e – in tempi ancora più recenti – a De Agostini con Dea Junior), fino alla realizzazione di un canale espressamente dedicato ai primissimi anni dell’infanzia come BabyTv (0-3 anni).
In sintesi
L’offerta complessiva sulle principali piattaforme può essere rappresen- tata nella seguente tavola di sintesi
Tabella 5. Gruppi, canali, piattaforme, target e lingua dell’offerta di Children’s Television in Italia (Fonte: OssCom)
Tabella 5. Gruppi, canali, piattaforme, target e lingua dell’offerta di Children’s Television in Italia (Fonte: OssCom)