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Il caso del Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze

Sezione III – I piani di gestione dei siti UNESCO

2) Il caso del Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze

Il Centro Storico di Firenze venne incluso nella Lista del Patrimonio Mondiale in occasione della VI sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, che si tenne a Parigi nella sede dell’UNESCO il 17 dicembre del 1982208.

In adempimento degli obblighi internazionali, il Comune di Firenze ha approvato il Piano di gestione 2016 del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze209. Il Piano di

208 In ordine cronologico il Centro Storico di Firenze è il quarto sito italiano e il 174° sito nella Lista Patrimonio Mondiale.

209 Un primo Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze era già stato approvato per il periodo 2006-2008. Il lavoro legato al secondo Piano di Gestione del Centro Storico di Firenze è iniziato

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Gestione del Centro Storico di Firenze ha come scopo la gestione del sito UNESCO, al fine di mantenere nel tempo il suo eccezionale valore universale. Il piano in parola “non vuole limitarsi ad essere un mero documento tecnico di analisi del territorio, ma

si propone come strumento strategico ed operativo, in grado di coniugare le tante dimensioni territoriali interessate e di individuare obiettivi e concrete azioni per far fronte alle minacce che interferiscono con il mantenimento dell'OUV”210.

Secondo la visione dei gestori del sito fiorentino, il Piano di Gestione deve consistere in “una dichiarazione di principi e d'intenti che gli enti responsabili del

sito si impegnano a perseguire al fine di garantire l’identificazione, la protezione, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale situato nel loro territorio. Così facendo, il Piano di Gestione diventa un’azione, un processo ed un modello da mettere in campo per la gestione del Centro Storico di Firenze. Inoltre, essendo Firenze un patrimonio che custodisce un valore sia tangibile che intangibile, il Piano di Gestione rappresenta uno strumento utile non solo per la conservazione e la tutela, ma anche per la valorizzazione dell’intero patrimonio culturale nella sua complessità. Deve quindi essere uno strumento dinamico, di rete, ad ampio raggio, cui afferiscono, in un approccio olistico, diverse tematiche quali la gestione del territorio e del turismo, l’organizzazione della mobilità e del commercio e qualsiasi aspetto della vita culturale e sociale della città”211.

Con i suoi musei, le chiese, i palazzi e i vari beni di inestimabile valore, il Centro Storico di Firenze rappresenta una realizzazione sociale ed urbana unica, frutto di un processo creativo e culturale che si dipana nell’arco di svariati secoli. Firenze è dotata di un carattere unico, sia storico che estetico. In questo luogo è nato e si è sviluppato il concetto di Rinascimento; inoltre, la forte tradizione architettonica e nelle arti monumentali ha consentito a questa città di esercitare un’influenza predominante sullo sviluppo di questi settori in Italia e in Europa.

L ’ambito territoriale iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale, c.d. Core Zone, è il Centro Storico di Firenze, identificato con l’area inclusa entro il circuito dei viali

210 Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze, pag. 58.

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corrispondente all’antica cerchia delle mura212. La Core Zone si estende per 505 ettari e coinvolge elementi del territorio che sono di differente proprietà: pubblica, privata e religiosa.

Il Comitato del Patrimonio Mondiale in data 6 luglio 2015213 ha approvato l’area della Buffer Zone per il Centro Storico di Firenze. Tale zona copre un’area di 10,480 ettari, comprendendo i versanti collinari presenti attorno alla città di Firenze, a nord, sud e est e la pianura a nord-ovest. Per comprendere le difficoltà generate dalla necessità di collaborazione e coordinamento di molteplici strutture amministrative, è giusto precisare che l’'area coinvolge parte dei territori di quattro municipalità: il Comune di Firenze, il Comune di Sesto Fiorentino, Il Comune di Fiesole e il Comune di Bagno a Ripoli214.

L’istituzione della Buffer Zone e con la creazione di uno strumento operativo per la sua gestione, persegue lo scopo di promuovere uno sviluppo sostenibile del Centro Storico di Firenze, e salvaguardare lo skyline urbano, controllando le trasformazioni che possono avere un impatto sul Centro Storico ed il suo valore.

Il Centro Storico si distingue rispetto al resto del territorio urbano di Firenze per la specificità della tipologia di residenti che sono composti da più stranieri, meno anziani e pensionati, più singoli o coppie sole. Ciò che emerge è che le condizioni di vivibilità del Centro Storico sono poco attrattive per nuclei familiari con figli e per persone anziane, insomma per quelle categorie di soggetti che necessitano di alloggi accessibili e di servizi di prossimità. A questi aspetti problematici si deve poi aggiungere la problematica convivenza fra la popolazione residente ed i visitatori (turisti o city users), che di notte e di giorno fruiscono di ristoranti, pub, bar, luoghi di

212 La localizzazione del sito nel suo punto centrale è espressa dalle seguenti coordinate geografiche: LATITUDINE N43 46 23.016 LONGITUDINE E11 15 21.996. Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze, pag. 27.

213 La Buffer Zone è stata approvata con Decisione 39 COM 8B.44, in occasione della 39° sessione avvenuta a Bonn.

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ritrovo del Centro Storico in modi spesso incompatibile con le esigenze dei residenti215.

Dopo aver compiuto un’accurata analisi socio economica delle condizioni del Sito, nel Piano di Gestione 2016 si è proceduto con la redazione di un’articolata analisi SWOT:

a) I punti di forza216 (Strenghts) sono costituiti innanzitutto dall’immagine di Firenze come “città d’arte” e come “culla del Rinascimento”, agevolata dalla concentrazione di un ricco e pregevole patrimonio storico ed artistico, ma anche scientifico e naturalistico, in uno spazio circoscritto e ben delimitato come quello del Centro Storico. Vi sono poi produzioni artigianali di alto livello qualitativo che vanno dalla lavorazione del cuoio e della pelle, alla ceramica e ai tessuti. Inoltre, è presente una forte tradizione culinaria, basata anche sullo street food. Il territorio si distingue poi per una proficua attività di pianificazione strategica, per una ricca programmazione culturale e per una radicata e diffusa rete di volontariato. Ultimo punto di forza è l'alta formazione nell'ambito della conservazione e della manutenzione e la conseguente presenza di tecnici specializzati nel restauro e nella conservazione dei beni culturali.

b) I punti di debolezza217 (Weakness) sono legati ad una sempre più difficoltosa mobilità urbana, nonché all’arredo e alla segnaletica. Inoltre, il comune deve affrontare il problema della movida notturna del Centro Storico, che sta incrementando la tendenza all’abbandono delle abitazioni da parte dei residenti. Rileva negativamente anche la saturazione del suolo pubblico da parte di attività di servizio di somministrazione e da commercio ambulante.

c) L’ambito delle opportunità218 (Opportunities) riguarda il potenziamento dei servizi per il turismo, la tutelare e la valorizzazione del commercio e

215 Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze, pag. 36

216 Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze, pag. 41 e 42.

217 Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze, pag. 43.

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dell'artigianato locale, il potenziamento della filiera “made in Florence” e l’istituzione dell’Albo per gli Esercizi Storici Fiorentini, oltre al perseguimento di politiche di contrasto all’inquinamento e di supporto al miglioramento della vivibilità della città.

d) Le minacce219 (Threats) individuate sono costituite dalla crescente pressione turistica, dal processo di gentrification del Centro Storico, dall’inquinamento acustico ed atmosferico, dal verificarsi di alluvioni e dal pericolo di esondazione dell’Arno, infine dall’abbandono del Centro Storico da parte delle attività commerciali e artigianali di qualità.

Nel documento in commento è presente anche il Piano strategico integrato del sito UNESCO composto dalle articolazioni del Piano di Azione220 che individua le strategie operative da mettere in campo ed i progetti da realizzare per sostenere sia la conservazione dell'integrità ed autenticità del sito, sia lo sviluppo del Centro Storico. Le macro-aree rispetto alle quali si suddividono le iniziative progettuali individuate sono:

a) gestione del sistema turistico;

b) conservazione e conoscenza del patrimonio monumentale; c) sistema della mobilità urbana;

d) il fiume Arno ed i cambiamenti climatici;

e) vivibilità, commercio e residenza nel Centro Storico.

Infine, per quanto riguarda il sistema di monitoraggio, il Piano prevede una prima fase di verifica del progetto ex ante che si concentra sulla verifica di coerenza del progetto sia rispetto alla Mission dell'Ufficio UNESCO Centro Storico di Firenze, sia rispetto al mantenimento dell'Outstanding Universal Value; vi è poi una seconda fase di monitoraggio in itinere in cui all'Ufficio UNESCO del Comune di Firenze è assegnato il compito di monitorare costantemente il Piano di Azione, articolando l'attività su due differenti livelli: a) verifica dello stato di avanzamento dei progetti

219 Piano di gestione del Sito UNESCO Centro Storico di Firenze, pag. 47-48.

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attraverso incontri periodici con i soggetti promotori; b) monitoraggio dei progetti selezionati attraverso il reperimento dei dati e l'utilizzo degli indicatori.

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