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Il caso dei poemi del ciclo

Nel documento Edizione e commento dei Cypria (pagine 85-96)

Può costituire un utile paragone a questo lavoro, estendere l’indagine sul titolo dei Cypria agli altri poemi del ciclo epico.

Aethiopis:

In alcune testimonianze si parla dell’Aethiopis attribuendola ad Arctino di Mileto:

- T 8 B.(=IG XIV 1284 I 10): [ ] Procl. Chrest. 172 Seve. :

Nel fr. 2 B. (=pap. Oxy. 1611, fr. 4 col. II 145 ss.) compare il solo nome di Arctino senza il titolo del poema, ma si tratta di un passo lacunoso e in parte

ricostruito: [ ]

Nei frammenti testuali o di contenuto frequentemente si fa menzione ai “poeti ciclici” o “Neoteroi”:

- Fr. 3: T 1 schol. Hom. 547 ; T 2 schol.

Hom. 719 (IV 426 Erbse): …. ;

- Fr. 4: schol. Hom. 660 (II 267, 27 Dind.): ;

In un solo caso, nel fr. 5 B., ricorre l’espressione

Per continuare l’analisi iniziata con i Cypria, si nota che in due fonti il titolo del poema è unito al nome dell’autore (Arctino di Mileto), in una sola testimonianza è presente il titolo e in un altro (che si presenta come dubbio) il nome dell’autore (Arctino).

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Ilias parva:

L’autore Lesche è unito al titolo dell’opera nell’espressione attestata in:

-T 1 B. (Vas Homericum saec. III a. C.; Sinn 96= MB 31); -T 2 B. (Vas Homericum saec. III a. C.; Sinn 94=MB 27).

Equivalente a è

l’espressione in:

-T 3 B. (=IG XIV 1284, saec. I a.C.):

In altre testimonianze occorrono altri nomi accanto a quello di Lesche: - T. 9 (Suida s.v. ) attribuisce l’Ilias parva a Omero;

- T. 10 (schol. Eur. Troad. 822) presenta nomi di differenti autori a cui attribuire il poema: Testoride di Focea, Cinetone di Sparta, Diodoro di Eritre; così T 11 (Tzezt. Ex. Il. p. 45, 10 Hermann), ove si precisa che molti autori scrissero

quali Lesche di Pirra, Cinetone di Sparta, Diodoro di Eritre, Trifiodoro, Quinto di Smirne.

L’unione del titolo con il nome dell’autore è presente anche in: - Procl. Chrest. 206 Seve.:

; - Fr. 19 B. (schol. Aristoph. Lys. 155):

In alcuni casi si trova l’espressione “colui che fece l’Ilias parva”, che talora può essere accompagnata dal nome dell’autore:

- T 5 B. (=Euseb. Chron. Ol. 31): ;

La stessa perifrasi con il verbo al tempo perfetto è attestata in:

- T 10 B. (=schol. Eur. Troad. 822): ;

-Fr. 2 B. (T 1=schol. Aristoph. equ. 1056 a): ;

79 -Fr. 21 B. (T 2=schol. Lyc. Alex.1268):

;

-Fr. 21 B. (T 4=schol. Lyc. Alex.1232):

Al posto del verbo si può trovare il sostantivo derivato dalla stessa radice:

Fr. 5 B. (T 1=schol. Hom. 142 b):

Accanto al verbo è usato anche il verbo nella perifrasi in:

-Fr. 3 B.(Porphyr. ap. Eustath. in Il. p. 285, 30) ; -Fr. 7 B. (schol. Lyc. Alex. 780) ;

-Fr. 24 B. incerti operis (T 1= Eusth. in Il. p. 1187, 15):

Singolare è l’espressione presente in uno dei testimoni al Fr. 5: -Fr. 5 B. (T 2=schol. Pind. Nem. 6, 85 b):

Compare il nome dell’autore senza il titolo nei seguenti frammenti:

-Fr. 1 B. (T 1= Plut. sept. sap. conv. 10 p. 154 a): ;

-Fr. 9 B. (T 3=schol. Lyc. Alex. 344): ;

-Fr. 10 B. (Paus. 10, 25, 5); Fr. 11 (Paus. 10, 25, 6); Fr. 12 (Paus. 10, 26, 7); Fr. 13 (Paus. 10, 26, 4); Fr. 14 (Paus. 10, 27, 1); Fr. 15 (Paus. 10, 27, 1); Fr. 17 (Paus. 10, 27, 2); Fr. 21 (Paus. 10, 25, 9); Fr. 22 (Paus. 10, 26, 1):

È citato solo il titolo in:

-Fr. 24 B. incerti operis (T 1=schol. Hom. 326 a) ;

-Fr. 25 B. incerti operis (T 1=Hesych. s.v. ):

;

-Fr. 26 B. incerti operis (Hom. 285-289 e schol. Hom. ad loc.): ;

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In due frammenti dell’edizione di Bernabé non si fa riferimento né all’autore né al titolo dell’opera ma in uno scolio alla versione presente in un poeta ciclico, nell’altro ai poeti vissuti dopo Omero:

-Fr. 6 B. (schol. Hom. 248): ;

-Fr. 21 III (schol. Hom. 735 a):

Un caso che è preferibile analizzare separatamente è costituito dai fragmenta alterius Iliadis Parvae vel Iliarum Parvarum che costituiscono un’introduzione di Bernabé, in cui si ritrovano diversi modi per citare l’opera (che per l’editore sarebbe da distinguere dall’Ilias parva propriamente detta), sia con il solo titolo, sia con la perifrasi che usa il verbo al participio aoristo o perfetto:

-Fr. 28 B. (Vita Hom. Herodotea 15): ( ) ;

-Fr 29 B. (T 1=schol. Eur. Troad. 822): ;

-Fr. 30 B. (Paus. 3, 26, 9): ;

-Fr. 31 B. (Paus. 10, 26, 2):

Analizzando le testimonianze e i frammenti si rileva che il nome dell’autore (Lesche) e il titolo del poema (Ilias mikrà) occorrono insieme 8 volte; il solo titolo è presente 12 volte, di cui 7 nell’espressione di tipo verbale “colui che scrisse/ compose l’Ilias parva”, 1 in una perifrasi con il sostantivo (

) e 4 in fonti classificate da Bernabé come fragmenta incerti operis. Il nome dell’autore senza il titolo del poema compare 11 volte, e significativamente si può notare che 9 di queste attestazioni di “Lesche” sono presenti in Plutarco. In due testimonianze occorrono i nomi di altri autori alternativi a quelli di Lesche: si tratta di Testoride di Focea, Cinetone di Sparta, Diodoro di Eritre; inoltre anche questo poema è attribuito a Omero.

Anche qui vi è la perifrasi nota per i Cypria in cui il titolo del poema si accompagna al verbo all’aoristo o al perfetto per 5 volte (in due di queste è presente anche il nome dell’autore), con il verbo in luogo di 3 volte

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nel caso dell’Ilias parva, come per i Cypria, il verbo usato in modo preponderante

è (per i Cypria: 6 volte e 4 ; per l’Ilias parva: 5 volte

e 3 ).

Si conferma solo parzialmente quanto già notato per i Cypria: l’uso di citare il poema mediante il titolo si riscontra in 12 fonti, in 11 fonti è citato Lesche come l’autore, in altre 3 compaiono differenti nomi (Omero, Testoride di Focea, Cinetone di Sparta, Diodoro di Eritre). Questi dati potrebbero significare per l’Ilias parva una sostanziale parità e quindi equivalenza nella citazione e identificazione dell’opera attraverso il titolo e attraverso il nome dell’autore, senza il prevalere di un uso sull’altro. Ma alle 11 attestazioni del solo nome dell’autore si devono aggiungere le attestazioni del nome Lesche accompagnato dal titolo, che sono 8, per un totale di 19 attestazioni in cui compare il nome dell’autore (con o senza il titolo). In realtà delle 11 volte in cui è presente unicamente l’indicazione di Lesche, come già evidenziato, 9 volte sono solo in Plutarco. Ciò significa che in Plutarco, più che in ogni altro autore, è ben attestato l’uso del nome “Lesche”, senza l’accompagnamento del titolo, per identificare il poema: per lo storico di età imperiale citare Lesche probabilmente significava identificare il suo nome con il poema e metterlo in correlazione univoca con il poema Ilias parva. Lo stesso fenomeno di omogeneità nella citazione del poema, sempre in relazione a Plutarco, è riscontrabile anche per i Cypria, che sono da lui citati soltanto attraverso il titolo. Assumendo quindi un atteggiamento più restrittivo, per non correre il rischio di sopravvalutare la testimonianza di Plutarco, che rappresenta un unicum tra gli autori antichi, ai fini del conteggio si possono considerare solo 2 delle 11 volte in cui il nome dell’autore è usato per indicarne anche l’opera, eliminando cioè le 9 attestazioni in Plutarco. Senza valutare Plutarco, il totale delle attestazioni in cui compare il nome di Lesche quale autore (con o senza il titolo) è 10, quasi pari alle fonti che citano unicamente il titolo.

In conclusione, mentre per i Cypria è maggiormente attestato l’uso di citare il poema con il titolo, talora accompagnato dal possibile nome dell’autore (peraltro non sempre identificato con Stasino), per l’Ilias parva invece sembra esservi una sostanziale parità nella designazione del poema, identificato sia

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attraverso il titolo sia attraverso il nome, che è nella maggior parte dei casi Lesche, ma talora invece compaiono altre candidature con i nomi di Omero, Testoride di Focea, Cinetone di Sparta, Diodoro di Eritre.

Ilii excidium:

Si trova il solo titolo in:

-T 3 B. (Athen. 13, 610c): ;

-T 4 (Vas Homericum saec. III a. C.; Sinn 98= MB 34): [ ]

-Fr. 4 B. (T 2= Eustath. in Il. p. 859, 42):

In alcuni casi sono presenti sia il titolo che il nome dell’autore:

-T. 4 (Euseb. Chron. Ol. 4): “Eumelus… et Arctinus, qui Ethiopicam et Ilii

occupationem (sc. composuit), cognoscebantur”; -Procl. Chrest. 239 Seve.:

;

-Fr. 4 B. (T 1=schol. Hom. 515 c):

In tre casi si fa riferimento unicamente al nome dell’autore:

-Fr. 1 B. (Dionys. Halic. 1, 68, 2): [ ]

;

-Fr. 2 B. (T 1= schol. Monac. in Verg. Aen. 2, 15): “Arcitinus dicit…”; -Fr. 7 (Diomede I 477, 9 Keil): “Arctinus Graecus his versibus...” .

In un frammento, Fr. 5 B. (schol. Eur. Andr. 10) il poema è nominato attraverso un espressione non altrove attestata:

Il poeta, definito , è unito al verbo

; il titolo non è completo, come nel caso di T 3 ( ) o di fr.

4 ( ), ma c’è il solo sostantivo all’accusativo201.

In un caso si fa menzione al poeta e al contenuto del poema con la perifrasi con il verbo al perfetto traducibile come “colui che compose/ha composto..”, già attestata per gli altri poeti del ciclo. In questo caso non è presente

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il titolo completo ma, come in fr. 5 B., il sostantivo all’accusativo senza la specificazione di Ilio ( ):

-Fr. 6 B. (schol. Eur. Troad. 31):

Infine anche per l’Ilii excidium di Bernabé c’è un frammento in cui non sono subito menzionati l’autore o il titolo del poema, e si cita la versione narrata da “alcuni poeti”, in

-Fr. 4 I (schol. Hom. 515 c): […]

ma a questo riferimento, non accompagnato da ulteriori specificazioni, segue una discussione sul ruolo di medico rivestito da Macaone nell’Iliade, e la

seguente affermazione:

Nel caso dell’Ilii excidium il solo titolo del poema compare 3 volte, il titolo accompagnato dal nome dell’autore 3 volte, infine il nome dell’autore senza altra specificazione parimenti 3 volte. In altri due casi in luogo del consueto titolo

o , è presente una variazione del titolo con l’accusativo di senza la specificazione di Ilio, accompagnato da due verbi al participio perfetto: e . In entrambi i casi si può notare che si tratta di due frammenti rappresentati da scolî alle tragedie di Euripide (fr. 5 B.=schol. Eur. Andr. 10; fr. 6 B.=schol. Eur. Troad. 31).

Nosti:

C’è la sola menzione del titolo in:

-Fr. 3 (Paus. 10, 28, 7): […] ;

-Fr. 5 (Paus. 10, 29, 6): ;

-Fr. 6 (Paus. 10, 30, 5):

È presente la perifrasi “il poeta dei Nosti ” in:

-Fr. 2 (schol. Hom. 12):

Invece del consueto titolo, i Nosti sono talora citati con una differente perifrasi come nei frr. 4 e 11, ove si fa riferimento ad un episodio specifico narrato nel poema ossia al ritorno degli Atridi:

-Fr. 4 (Athen. 7, 281b): ;

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Un caso a parte è costituito dal lessico Suida, che attribuisce i Nosti a Omero stesso:

-T 1 (Suida s.v. ): (sc. )

; -T 2 (Suida s. v. ):

Vengono indicati il nome dell’autore e il titolo del poema in:

-T 3 (schol. Pind. Ol. 13, 31a): (Gyraldus:

schol.) ove

l’opera è attribuita ad Eumelo;

-T 4 (Vas Homericum saec. III in. a. C.; Sinn 101= MB 36): [

] [ ] [ ] : in questa testimonianza l’autore

è Agias;

-Procl. Chrest. 277 Seve.:

Come nel caso degli altri poemi del ciclo, è presente la perifrasi con il verbo al participio aoristo accompagnato dal titolo del poema in due soli casi, a cui si possono aggiungere i già esaminati fr. 4 e fr. 11 (ved. supra):

-fr. 7 (T 1=Argum. ad Eur. Med. II 137, 12 Schw.): ;

-fr. 7 (T 2=schol. rec. Aristoph. equ. 1321):

Nell’edizione di Bernabé sono presenti due frammenti attribuiti ai Nosti in cui non si fa specifica menzione né al poema né al suo autore (Agias), ma ai poeti ciclicli o al ciclo in generale:

-Fr. 9 (schol. Hom. 120): ;

-Fr. 12 dubium (Et. Gud. s.v. ):

Nei fragmenta falsa sono presenti sia la sola menzione dell’autore sia la perifrasi con il verbo all’aoristo accompagnata dal titolo del poema, come nelle testimonianze 1 e 2 del fr. 7 :

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-Fr. 15 (Paus. 1, 2, 1):

[…] ;

-Fr. 16 (Eustath. in Od. p. 1796, 52):

Riepilogando, il poema è citato con il titolo 4 volte, di cui una con l’espressione “il poeta dei Nosti”. A queste 4 citazioni si devono aggiungere 2 volte in cui il poema è menzionato con la perifrasi con il verbo all’aoristo e 2 volte in cui il titolo è presente in una forma variata o con il riferimento ad un episodio specifico del poema, “il ritorno degli Atridi”: in totale si tratta di 8 presenze del solo titolo.

Il poema è attribuito ad Omero 2 volte nel lessico di Suida, 2 volte ad Agias di Trezene e 1 ad Eumelo di Corinto: la sua attribuzione nelle fonti è quindi dubbia, e sembra essere preferita la menzione con il solo titolo, come per gli altri poemi del ciclo esaminati.

Odyssea Cyclica:

Si tratta di tre testimonianze in tutto in cui si farebbe riferimento a questo poema, ma in una sola di esse viene citato il titolo:

-T 1 B. (schol. Hom. 195): ;

-T 2 B. (schol. Hom. 25): ;

-T 3 B. (Procl. Chrest. 306 Seve.): sc.

Telegonia:

Per l’ultimo poema del ciclo è presente l’indicazione sia dell’autore a cui è attribuito il poema, Eugammone di Cirene, sia del titolo in:

-T 1 B. (Euseb. Chron. Ol. 53): ;

-T 2 B. (Hieronym. Euseb. Chron. Ol. 4): Cinaethon Lacedaemonius poeta qui Telegoniam scripsit;

86 -Procl. Chrest. 306 Seve.:

Si fa riferimento al contenuto dell’opera e non al titolo in tre fonti, in una delle quali -T 3 B.- è anche indicato il nome dell’autore:

-T 3 B. (Clem. Alex. Strom. 6, 2, 25, 1): ; -T 4 B. (Phot. Bibl. p. 319a 26=Procl. Chrest. 19):

; -T 5 B. (Arethas ad Euseb. Praep. Ev. 1,10, 40 p. Mras):

Nel fr. 3 B. si fa menzione al titolo e il poeta è indicato con la perifrasi “colui che scrisse” accompagnato dall’aggettivo indicante la sua origine:

- Fr. 3 B. (Eustath. in Od. p. 1796, 35):

In un caso vi è menzione generica della versione mitica narrata dai “Neoteroi”, accanto all’espressione generica “alcuni scrivono/ dicono…”, che non permette la sicura attribuzione di quanto narrato alla Telegonia se non per il riferimento ad alcuni episodi narrati nel poema, secondo quanto è possibile ricostruire dal riassunto della trama di Proclo:

-Fr. 4 B. T 2 (schol. Hom. 134):

-Fr. 4 B. T 3 (Eustath. in Od. p. 1676, 43): […]

Per la Telegonia sono presenti 4 attestazioni del titolo del poema seguito dal nome dell’autore (per 3 fonti si tratta di Eugammone di Cirene, per 1 di Cinetone Lacedemone), 3 casi in cui si fa riferimento al contenuto dell’opera (in uno di questi il titolo è accompagnato dal nome del poeta, Eugammone di Cirene; per le altre due volte permane il dubbio che si tratti davvero di frammenti della Telegonia); 1 sola volta è presente il titolo dell’opera in un espressione con il verbo al participio aoristo. In questo caso sono equivalenti numericamente

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(se si considerano T 3 e T 4 B. autentiche testimonianze al poema) le volte in cui il poema è citato con il titolo o con una espressione ad essa equivalente e le volte in cui è indicato con completezza dal nome del poeta e del titolo.

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Nel documento Edizione e commento dei Cypria (pagine 85-96)