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Diverse redazioni dei Cypria?

Nel documento Edizione e commento dei Cypria (pagine 31-38)

M. Finkelberg, partendo dagli studi di Nagy sulla tecnica di composizione dei poemi orali, definisce il poema orale come una struttura narrativa rigida e fluida al contempo, in cui la parte stabile è costituita dai temi di canto, che non possono essere cambiati perché sono l’essenza stessa della storia, e la parte fluida è l’espressione verbale, non essenziale per la storia e quindi mutevole72. Per

Finkelberg il concetto di «multiformity» di cui parla Nagy inteso in questo senso ristretto, ovvero applicato solo alle parole e alla composizione scritta, potrebbe essere applicato all’epica omerica. Un concetto di «multiformity» limitato all’espressione verbale risulta invece inapplicabile ai poemi del ciclo. Mentre infatti l’Iliade e l’Odissea non mostrano variazioni di temi, ma solo “wild variants”, che non mutano il contenuto e sono sostituzioni di formule, un’analisi dei poemi del ciclo dimostra che già nell’antichità esistevano diversi testi con varianti narrative consistenti73.

Proprio i Cypria fornirebbero esempi di questo fenomeno, il più significativo dei quali riguarda Elena e Paride: Erodoto (2, 117) racconta che il viaggio di Elena e Paride avvenne in tre giorni e con venti favorevoli, Proclo invece conosceva una versione differente della vicenda, nella quale il viaggio fu ostacolato e reso difficile da una tempesta di Era che costrinse la nave di Paride a una sosta a Sidone74. Dal momento che sia Erodoto che Proclo riferiscono

esplicitamente un episodio narrato nei Cypria, ciò potrebbe significare che essi ebbero differenti testi dello stesso poema. Finkelberg motiva la fluttuazione dei Cypria, e dei poemi del ciclo in generale, ipotizzando che i poemi ciclici furono a lungo orali. Di sicuro, sia Proclo, il quale riferisce che il poema era suddiviso in 11 libri, che Pausania (10, 31, 2), la cui frase

sembra provare una conoscenza diretta dell’opera, lessero i Cypria: sembra pertanto che le differenze esaminate non siano sorte tra una

72 Finkelberg 2000, pp. 1-3. 73 Finkelberg 2000, pp. 4-5.

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versione orale e una scritta del poema, ma dalla consultazione di diverse redazioni scritte75. Per questo motivo bisognerebbe postulare che i Cypria circolassero in numerose redazioni scritte, ognuna delle quali riportava la storia che in qualche particolare differiva dalle altre.

Un’ipotesi interessante sulle origini e sulla datazione del ciclo epico è stata recentemente formulata da Burgess. I tentativi fatti di datare i poemi epici sulla base di criteri linguistici non convincono lo studioso, che ha notato come in queste analisi non si sia tenuto conto della natura del linguaggio tradizionale e dell’effetto che la trasmissione dei testi avrebbe potuto avere su di essi76. Sarebbe

quindi meglio considerare le forme tarde, gli atticismi evidenziati da Davies77, come una prova delle cosiddette «fluid performing traditions»78. La composizione di un testo epico non dovrebbe essere confusa con la forma in cui il testo è pervenuto, che potrebbe essere tarda senza ciò abbia alcun significato per la datazione del poema stesso. I poemi avrebbero conosciuto una tradizione di performance orale nel corso dell’età arcaica, un dato che eliminerebbe la necessità di cercare una datazione precisa dei poemi. Proclo, nel riassunto delle opere del ciclo epico, non sempre dimostrerebbe di conoscere il testo dei poemi nella loro forma più antica, ma piuttosto sembrerebbe riferirsi all’ultima forma fissata che i testi ebbero in seguito a una lunga tradizione orale. Secondo Burgess solo l’Iliade e l’Odissea conobbero la cosiddetta “recensione pisistratea” ad Atene, mentre il ciclo epico, che di sicuro non fu creato nell’Atene del VI sec. a. C., non esisteva concretamente ma solo idealmente, come insieme di temi di canto provenienti da tradizioni epiche differenti79. Per questo motivo il riferimento di Aristotele al

dovrebbe essere letto in modo diverso80, probabilmente in senso

metaforico, in rapporto alla poesia epica intesa come un cerchio e non all’esistenza del ciclo epico come venne inteso in epoca successiva.

75 Finkelberg 2000, pp. 8-9.

76 Sulle varie ipotesi di datazione proposte per i Cypria ved. infra.

77 Ved. Davies 1989 a, pp. 93-94: «Warckernagel’s dating of the final version of the Cypria to

shortly before 500 B.C. is hard to refute, and there is no strong evidence for dating the final version of any other cyclic epic a very great deal earlier».

78 Ved. Burgess 2001, pp. 9-12. Burgess aveva già formulato precedentemente in modo più

sintetico parte delle considerazioni e ipotesi qui esaminate (ved. Burgess 1996, pp. 77-99).

79 Ved. Burgess 2001, p. 14. 80 Su questo argomento ved. supra.

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Per Burgess la fissazione scritta del ciclo epico potrebbe risalire al periodo ellenistico, e la frequente occorrenza negli scolî omerici dell’aggettivo

che risale alla critica di Aristarco, sembra provarlo. Allo stesso modo quando

Callimaco scriveva è molto probabile che si

riferisse ai poemi del ciclo epico81. La creazione del ciclo potrebbe risalire

all’attività editoriale di età ellenistica, forse già prefigurata dall’occasionale attività narrativa dei rapsodi durante le performance poetiche orali82.

Ma come si può spiegare la differenza, constatabile più volte, tra il riassunto dei poemi di Proclo e i frammenti stessi delle opere?

Secondo Burgess i sommari dei poemi non darebbero un’esatta immagine dello stato più arcaico dei testi. Probabilmente la versione del ritorno di Paride e Elena presente nei Cypria e raccontata da Erodoto (2, 117) fu modificata da qualcuno sulla scorta della considerazione dello storico. Per Erodoto il poema non poteva essere omerico dal momento che differiva nella versione dello stesso episodio dell’Iliade: nell’epoca in cui fu confezionato il ciclo epico, il testo dei Cypria fu modificato per armonizzarlo con quello dell’Iliade83. Furono i Cypria così modificati ad essere riassunti da Proclo e da Apollodoro84.

Lo studioso rifiuta l’ipotesi formulata da Severyns – ripresa recentemente da Davies ‒ secondo la quale il riassunto di Proclo subì alterazioni in seguito alla sua collocazione all’interno della tradizione manoscritta di Omero, e in seguito a questo gli eventi ripetuti in diversi poemi e i particolari in contraddizione con Omero furono omessi. Quest’operazione non sarebbe stata fatta in maniera sistematica e non ci sarebbe prova evidente che qualcuno abbia cambiato, omesso o manipolato dettagli dei poemi epici nella loro redazione scritta85. La spiegazione

di Burgess si discosta anche da quella di Finkelberg, che sosteneva la probabile

81 Si tratta dell’epigramma 28 Pf. di Callimaco (=Ciclo Epico Test. 20 Bernabé). 82 Ved. Burgess 2001, pp. 15-17.

83 Per una diversa posizione sulla questione ved. Scafoglio 2004, pp. 303-305: lo studioso esclude

una volontaria falsificazione del poema da parte di Proclo e l’introduzione di un episodio nuovo, inventato, ipotizzando piuttosto la presenza di redazioni diverse dei Cypria, che produssero differenti varianti del viaggio di Proclo ed Elena; l’episodio fenicio sarebbe stato introdotto successivamente in consonanza con il gusto romanzesco del poema.

84 Ved. Burgess 2001, pp. 18-19; per una differente prospettiva sulla questione ved. Burgess 2002,

p. 237 (infra).

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esistenza di differenti versioni del poema. Per Burgess la discrepanza tra Erodoto e Proclo non implica necessariamente l’esistenza di differenti versioni dei Cypria all’interno di un’unica tradizione.

Pertanto l’apparente unità del ciclo epico sarebbe «an illusion caused by later manipulation of the poems selected to construct it»86. A tal proposito sarebbe

possibile affermare solamente che i poemi nella loro redazione più antica non iniziavano e finivano lì dove Proclo ha riferito che essi cominciassero e si concludessero.

Apparentemente i Cypria, stando all’argumentum di Proclo (p. 43 ll. 64-68), sembrano introdurre l’Iliade con il riferimento alla cattura di Briseide e Criseide e il proposito di Zeus di allontanare Achille dall’alleanza dei Greci. Secondo Monro il poema non conteneva originariamente questo proposito di Zeus, che pare un doppione della prima decisione del dio: già all’inizio dei Cypria infatti, in Cypr. argum. p. 38 ll. 4-5 e nel fr. 1, 1-7, è menzionata la relativa alla guerra di Troia87. Per Allen nel poema veniva narrata una variante, in origine pre- omerica, dell’ira di Achille in cui l’uccisione di Palamede costituiva la causa dell’allontanamento del figlio di Teti88. Kullmann invece riteneva che la fine dei Cypria non preludesse all’inizio dell’Iliade ma all’Aethiopis, dove Achille si allontanava temporaneamente dalla guerra per purificarsi da un delitto89.

Ma per Burgess nessuna di queste teorie è convincente: il secondo piano di Zeus non sarebbe che una continuazione del primo e non ci sarebbe ragione di dubitare che in questo caso Proclo riportasse ciò che effettivamente era narrato nei Cypria90. Il riferimento al catalogo degli alleati Troiani alla fine del riassunto di

Proclo sembra suggerire che i Cypria non intendessero introdurre l’Iliade, e tanto meno l’Aethiopis. È logico che a quel punto della narrazione l’autore del poema facesse riferimento agli alleati dei Troiani, dal momento che molte città vicine a Troia erano state distrutte dai Greci, come si legge in Cypr. argum. p. 42, ll. 58- 59, 61-62. Per lo studioso la fonte dalla quale attinse l’autore dei Cypria per il

86 Burgess 2001, p. 21. 87 Cfr. Monro 1884, pp. 4-5. 88 Allen 1924, pp. 72-73. 89 Cfr. Kullmann 1960, pp. 109, 212-214, 225-226, 358-359. 90 Ved. Burgess 2001, pp. 136-139.

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catalogo fu la tradizione pre-omerica. Una prova indiretta del fatto che i Cypria non introducevano l’Iliade sarebbe costituita dall’unico manoscritto dell’Iliade in cui è assente nel riassunto del poema proprio il catalogo degli alleati dei Troiani. L’omissione si spiegherebbe facilmente ipotizzando che sia stata generata dal tentativo di eliminare nel sommario dei Cypria un doppione del catalogo presente nel secondo libro dell’Iliade91.

Spesso la narrazione dei poemi copriva gli stessi eventi. Costituirebbe una prova di questo il fatto che il sacrificio di Polissena secondo il sommario di Proclo era narrato nell’Ilii excidium, ove era compiuto da Odisseo, mentre il fr. 34 B. testimonia che lo stesso episodio era presente nei Cypria, ove la fanciulla veniva ferita da Odisseo e Diomede. Ma nel riassunto dei Cypria non c’è notizia del sacrificio. Similmente, l’uccisione di Astianatte è compiuta da Odisseo nel riassunto di Proclo dell’Ilii excidium (Ilii excidium, argum. p. 89 l. 20), mentre in un frammento dell’Ilias parva (fr. 21, 1-5 B.) avviene per mano di Neottolemo. Inoltre il frammento 33 B. dei Cypria potrebbe riferirsi anch’esso ad Astianatte e alludere al suo destino92.

I due frammenti dei Cypria, fr. 33 e fr. 34 B., potrebbero anche provare che nella forma più antica il poema copriva gli eventi inclusi in tutta la guerra di Troia, compresi gli avvenimenti presenti nell’Iliade, anche se in forma più breve. Questo potrebbe accordarsi con la natura del poema, che doveva narrare gli effetti della : il piano di Zeus era finalizzato a produrre l’alleggerimento della terra dalla sovrappopolazione attraverso la guerra di Troia93. Ciò non

significa, come ha affermato Burgess, che i Cypria siano cronologicamente anteriori all’Iliade o che siano stati composti senza alcuna conoscenza del poema omerico, ma piuttosto «it would mean that the Cypria in its earlier manifestation was no mere appendage to the Iliad»94.

L’operazione di armonizzazione dei poemi l’uno con l’altro avrebbe modificato il loro inizio e la fine in modo che ogni poema sembrasse narrare una parte delle vicende del ciclo epico senza che gli eventi fossero mai ripetuti o

91 L’ipotesi è già presente in Huxley 1969, pp. 140-141. 92 Sul fr. 33 B. ved. comm. infra.

93 Così è narrato nel fr. 1 B. dei Cypria e nelle Test. 1-2-3-4; cfr. il comm. al fr. 1. 94 Ved. Burgess 2001, p. 140.

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ripresi da un poema all’altro, principio a cui sembra fare eccezione solo il catalogo dei Cypria, di cui si è discusso sopra95. D’altro canto per Burgess non c’è prova che particolari in contraddizione con i poemi omerici fossero stati eliminati da Proclo (operazione che forse fu fatta da Apollodoro), né che qualcuno dopo Proclo abbia riscritto il suo sommario, modificandolo o omettendone delle parti.

Secondo la ricostruzione di Burgess, i poemi furono composti in epoca arcaica l’uno indipendentemente dall’altro e solo in seguito, nella lunga fase tra l’epoca della loro composizione e l’epoca di Proclo, la loro redazione scritta fu abbreviata perché essi potessero armonizzarsi insieme, ma l’operazione fu eseguita in maniera approssimativa96.

L’espressone nella frase iniziale del riassunto di Proclo sembra richiamare l’attenzione sul processo di trasmissione dei libri e potrebbe riferirsi non al poema nella sua interezza, ma alla forma abbreviata del poema che si era conservata sino all’epoca di Proclo97. La divisione in libri dei poemi del ciclo può precedere la costruzione del ciclo epico e risalire all’età alessandrina; forse esisteva già una divisione per temi di canto, necessaria ai rapsodi per le recitazioni, in età classica, all’epoca delle performances orali dei poemi – che avvenivano durante le feste Panatenee ‒ .

Sebbene l’ipotesi di Burgess sia per più aspetti non solo convincente ma anche condivisibile laddove analizza il processo di formazione del ciclo epico, rimane qualche perplessità circa la valutazione di alcune discrepanze tra Proclo e altre fonti, una delle quali si verifica per il fr. 14 B. dei Cypria sul viaggio di Paride e Elena verso Troia. Come ha infatti evidenziato Finkelberg e ha recentemente ribadito Scafoglio, la divergenza nella durata del viaggio non è imputabile ad un errore né di Proclo né di Erodoto, né tantomeno è necessario postulare un’interpolazione tarda nell’argumentum del poema, successiva a Proclo

95 Burgess giustifica così quest’eccezione: «The Trojan catalog could have thus been preserved as

a final item of the last book retained from the earlier form of the Cypria, even though the Trojan catalog of the Cypria duplicated information in the Iliad. This proposal infers that the earlier fixed form of the Cypria did not end where the summary says that it does, with a Trojan catalog» (2001, p. 139).

96 Ved. Burgess 2001, pp. 28-29. 97 Burgess 2001, pp. 30-31.

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stesso. Sembra invece verosimile l’ipotesi dell’esistenza di differenti redazioni del poema, che si distinguevano tra loro in alcuni episodi; la sosta dei due innamorati a Sidone potrebbe trovare spiegazione in quest’ottica: in una delle varianti del poema era presente questo episodio dai tratti romanzeschi (la tempesta di Era, l’approdo a Sidone e la presa della città), la versione registrata da Erodoto invece era più antica e prevedeva un viaggio di breve durata (tre giorni) e con il vento favorevole.

Discutibile infine l’interpretazione dei frr. 33. e 34 B., che a parere di Burgess dovrebbero provare l’esistenza di un’originaria versione dei Cypria in cui era narrata tutta la guerra di Troia. L’ipotesi, oltre a non essere verosimile (il poema si estendeva per 11 libri, e conteneva già numerosissimi episodi, dal matrimonio di Peleo e Teti agli eventi successivi allo sbarco in Troade, prima del sorgere del conflitto vero e proprio), non è necessaria: i poemi originariamente ammettevano un certo grado di ripetitività tra loro e narravano anche i medesimi episodi. Questo fenomeno è confermato dai frammenti sovra citati sul sacrificio di Polissena e l’uccisione di Astianatte, esclusi dalla trama di Proclo da un successivo epitomatore nell’intento di evitare dei doppioni con l’Ilii excidium e l’Ilias parva, ma presenti pure nei Cypria98, come lo stesso Burgess sembra ammettere quando parla del processo di alterazione che i poemi, già in forma scritta, subirono durante l’età ellenistica, anche se ritiene che queste modificazioni interessarono solo l’inizio e la fine di essi99.

98 Del resto, la stessa materia dell’Ilias parva e dell’Ilii excidium era in parte coincidente. 99 Ved. Burgess 2001, pp. 29-30.

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4. I TESTIMONIA ai Cypria: confronto tra le più recenti edizioni dei

Nel documento Edizione e commento dei Cypria (pagine 31-38)