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L’iscrizione di Alicarnasso

Nel documento Edizione e commento dei Cypria (pagine 53-57)

4. I TESTIMONIA ai Cypria: confronto tra le più recenti edizioni dei poem

4.5 L’iscrizione di Alicarnasso

L’iscrizione (di 133, 4 cm. per 51, 2 cm.) è stata rinvenuta nel promontorio di Kaplan Kalesi noto come Salmakis e portata al Bodrum Museum of Underwater Archaeology nell’estate del 1995. L’area iscritta occupa due colonne e a un’analisi di tipo paleografico la datazione può essere collocata intorno alla metà o al tardo II sec. a. C.

Si tratta di un componimento poetico costituito da 60 versi elegiaci suddivisibile in tre parti: la prima (vv. 1-4) è un’invocazione ad Afrodite e in essa si trova un quesito posto alla dea sui motivi per cui la città di Alicarnasso è onorata dagli dei; la seconda parte (da vv. 5-54) è costituita da una lunga sezione narrativa che rappresenta la risposta alla domanda iniziale, e la terza (vv. 55-60) è la conclusione con le considerazioni finali.

Nella parte centrale del poema vengono spiegate le ragioni che rendono Alicarnasso : si tratta di una serie di miti che vedono la città come luogo prediletto dagli dei. Zeus sarebbe nato qui; Ermafrodito, figlio di Afrodite e Ermes, si sarebbe unito qui con la ninfa Salmaci; qui Pallade avrebbe condotto il primo ecista a cavallo di Pegaso; in seguito nell’isola arrivò il secondo ecista,

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Cranio; infine sarebbe giunto Endimione accompagnato da un seguito di uomini originari della terra di Apis etc.

Alla fine delle ktiseis ai vv. 40 ss. nell’iscrizione segue un catalogo di autori famosi di Alicarnasso132, mutilo nella parte iniziale della colonna II, che si presenta danneggiata per le prime dodici righe. La lista inizia con Erodoto, a cui segue la menzione di Androne, di Paniassi e infine di un autore di nome Kyprias:

Questa la traduzione dei versi di Isager:

“she sowed Herodotos, the Homer of history in prose, reared the famous art of Andron,

made Panyassis shoot forth to command the epic so outstandingly and gave birth to Kyprias who composed the Iliaka”

L’interpretazione data da Isager del nome è che si tratti di una menzione dell’autore dei Cypria134; la menzione di Kyprias sembrerebbe confermare una dichiarazione di Ateneo fino ad oggi incomprensibile. In un passo dei Deipnosofisti (15, 682d) un partecipante, mentre discute di piante usate per profumare, afferma:

< >·

(FGrHist 428 F I)

132 Sul Catalogo degli scrittori di Alicarnasso ved. il recente commento al passo di D’Alessio 2004,

pp. 48-50.

133 Il testo adottato è quello presente nell’ editio princeps del 1998 di Isager. 134 Isager 1998, p. 17.

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La traduzione proposta dall’editore dell’iscrizione per il passo di Ateneo è: “For Demodamas from Halikarnassos or Miletos says in his book on Halikarnassian that the Kypria was written by Kyprias from Halikarnassos”. Il passo potrebbe essere così tradotto in italiano:“colui che ha composto i Cypria, Egesia o Stasino o <Kyprios>, parla di fiori per fare corone. Demodamante di Alicarnasso o di Mileto, invece, nell’opera su Alicarnasso (FGrHist 428 F 1), dice che i Cypria sono di un poeta di Alicarnasso.”

Secondo Isager da Ateneo si possono dedurre due elementi certi: Demodamante scrisse una storia di Alicarnasso ove i Cypria (secondo dato deducibile) erano attribuiti a un poeta di Alicarnasso di nome Kyprias. Per la seconda volta quindi, dopo la menzione fatta da Ateneo, tornerebbe alla luce Kyprias quale nome ulteriore di poeta al quale attribuire la paternità dei Cypria, alternativo a quelli maggiormente noti di Stasino ed Egesia. La presenza di un titolo quale Iliakà viene giustificata da Isager come un riferimento a un altro poema del ciclo, l’Ilias parva. A conferma di tale ipotesi viene citato Aristotele, Poet. 1459 b, dove Isager crede di poter affermare che l’espressione

debba riferirsi non a due differenti autori, l’uno dei Cypria, l’altro dell’Ilias parva, ma a un solo poeta. Aristotele e i filologi alessandrini potrebbero aver ritenuto che l’autore dei Cypria e quello dell’Iliakà fossero la stessa persona. Un candidato per la paternità dei due poemi potrebbe essere quindi Kyprias di Alicarnasso menzionato nell’iscrizione rinvenuta a Salmakis.

L’argomentazione viene conclusa con l’ipotesi che l’autore dell’iscrizione quando scriveva del passato glorioso della città potrebbe aver avuto come fonte Demodamante di Alicarnasso, di cui si sa solo che scrisse intorno al 300 a. C.136.

Un anno dopo l’uscita della prima edizione da parte di Isager, Lloyd-Jones curò una nuova analisi, commento e traduzione dell’iscrizione di Alicarnasso137. È

136 Ved. FGrHist III B 428. Cfr. Plin. Nat. Hist. 1, 6; 6, 49. Demodamante era generale al servizio

di Seleuco I e Antioco I.

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opportuno quindi esaminare la traduzione proposta da Lloyd-Jones del passo oggetto di indagine:

“She brought forth Herodotos, the prose Homer in the realm of history; she nourished the renowned power of Andron, she was the mother of Panyassis, the glorious lord of verse, she gave birth to Kyprias, the poet of the tale of Ilium”.

Lloyd-Jones evidenzia il legame tra Erodoto, definito da Longino (13, 3) ‒ il che giustificherebbe la definizione

presente al v. 46 dell’iscrizione ‒ e Paniassi, forse zio o cugino dello storico.

Nel commentare la menzione di Kyprias, Lloyd-Jones, a differenza di Isager, dubita che l’autore così nominato sia lo stesso poeta dei Cypria menzionato da Ateneo in 15, 682d; ancor più egli dubita che debba essere accolta l’emendazione di West ad Athen. 8, 334b di

in 138

Tra gli editori moderni dei Cypria solo West, l’ultimo editore dei frammenti del ciclo epico, ha potuto considerare nella sua edizione l’iscrizione di Alicarnasso, accogliendo i vv. 46-47 come testimonianza indiretta in riferimento all’autore dei Cypria; i versi sono così tradotti:

“(The city) sowed the seed of Panyassis, famous master of epic verse; it gave birth to Cyprias, the poet of Trojan epic”.

Dello stesso parere di West è anche Lloyd-Jones, per il quale la menzione di nell’iscrizione a v. 46 dovrebbe intendersi come un riferimento all’Ilias parva, ipotesi che potrebbe essere incoraggiata proprio dal passo della Poetica di Aristotele sopra discusso, in cui all’autore dei Cypria ( )

segue l’espressione senza articolo139. Effettivamente

però, come nota Lloyd-Jones a causa della sua brevità un articolo potrebbe essere facilmente caduto.

Mentre quindi la traduzione di Isager per l’opera di Kyprias citata nel verso dell’iscrizione (vedi a v. 46) è semplicemente “the Iliaka”, da intendersi come titolo del poema, Lloyd-Jones propone la traduzione “the poet of the tale of

138 Lloyd-Jones 1999, p. 11. 139 Lloyd-Jones 1999, pp. 1-14

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Ilium”, non diversamente da West con la resa “the poet of Trojan epic”: entrambi quindi, a differenza di Isager, intendono l’aggettivo come riferito al contenuto del poema.

Questa soluzione ha ricevuto il consenso di Burgess, che accoglie la traduzione di Lloyd-Jones e fa notare come nell’iscrizione non siano presenti titoli di opere nemmeno per gli altri autori citati140.

Nel documento Edizione e commento dei Cypria (pagine 53-57)