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Parte II: UNA PROPOSTA INTERPRETATIVA PER IL PAESAGGIO CHIANTIGIANO

Capitolo 3. Il mondo materiale: la forma del paesaggio

3.2 Caso studio I: PANZANO IN CHIANTI (Greve in Chianti)

Fig. 3: Rapporto tra morfologia del suolo e sistema insediativo

edificato storico viabilità storica edificato recente viabilità recente

Il nucleo storico di Panzano, antico borgo murato di fondazione alto-medievale, è collocato in posizione di crinale, sulla sommità di uno dei poggi che separano la valle della Pesa da quella della Greve. La viabilità storica matrice dell’insediamento segue l’andamento del crinale principale ed è scandita da episodi edilizi di varia natura: oltre all’antico centro murato – procedendo verso sud – un borgo storico “lineare”, piccoli aggregati di case e la Pieve di Panzano. Il sistema insediativo di secondo livello – funzionale originariamente alla conduzione dell’agricoltura – si stacca da quello principale disponendosi sulle dorsali secondarie, più o meno lunghe e pronunciate e digradanti verso il centro della conca. Edifici colonici isolati o più spesso raggruppati in piccolissimi nuclei definiscono un passo cadenzato e costante di pieni e vuoti.

Le recenti espansioni edilizie hanno alterato sensibilmente l’assetto storico dell’insediamento e il suo rapporto con il contesto. Le nuove edificazioni infatti saturano lo spazio libero che separava l’antico borgo murato dall’aggregato lineare sottostante, e “scivolano” dalla posizione di crinale a quella di mezzacosta configurando, soprattutto nella parte della conca rivolta a ovest con la realizzazione della strada che serve i nuovi plessi, un raddoppio del sistema insediativo. Sul piano morfologico le nuove realizzazioni, costituite spesso da manufatti isolati incongrui rispetto al contesto sia per tipologia che per modalità di disposizione, sono composte secondo modalità del tutto differenti rispetto a quelle dell’edilizia storica che formano invece, con le case addossate le une alle altre, un modello insediativo compatto e formalmente compiuto.

Fig. 4: Rapporto tra bosco e morfologia del suolo e tra bosco e idrografia

La morfologia della conca di Panzano è stata in parte definita dall’azione esercitata dai corsi d’acqua che scendono dalle pendici del crinale principale e confluiscono nel fiume Pesa. La copertura boschiva è concentrata lungo i corsi d’acqua in special modo nelle parti più incise del rilievo (mentre i tratti iniziali sono per lo più sprovvisti di vegetazione riparia). Da qui il bosco risale sulle parti più ripide dei versanti o su quelle residuali rispetto allo sfruttamento agricolo, mentre solo pochi lembi di vegetazione boschiva si insinuano sparsi tra i coltivi.

Fig. 5: Rapporto tra colture e morfologia del suolo, e tra colture e sistema insediativo

oliveto bosco seminativo orti vigneto spec. vigneto tradiz. Il paesaggio agrario della conca di Panzano ha un aspetto piuttosto vario dovuto al mescolarsi delle diverse colture tra loro e con le parti boscate. L’oliveto, coltura tradizionale del paesaggio chiantigiano e perciò legato alla sua riconoscibilità, è ben presente in questa parte di territorio. Si trova sia in piccoli appezzamenti sparsi, che si spingono fino quasi a toccare i corsi d’acqua, che in estensioni di dimensione più cospicua che, concentrate particolarmente nelle parti più alte dei versanti, lambiscono la viabilità di crinale e circondano talvolta i nuclei storici. In certi punti, per esempio nei pressi delle nuove realizzazioni poste a sud dell’insediamento storico, la presenza di alberi isolati negli appezzamenti di ulivi può far ipotizzare una situazione di minore manutenzione delle colture.

L’altra grande coltura caratterizzante quest’ambito è il vigneto, presente prevalentemente in forma specializzata eccezion fatta per poche particelle coltivate in maniera tradizionale (con la vite promiscua con gli alberi da frutto) poste quasi sempre nelle immediate vicinanze di vecchi nuclei colonici o del centro storico. Pochi i seminativi e le altre colture. La maglia agraria appare più minuta sulle pendici del crinale principale rivolte a ovest, nel tratto compreso tra la pieve e il borgo murato di Panzano, e più larga in corrispondenza delle specializzazioni viticole. In generale le intersezioni tra le diverse colture e tra queste e il bosco sono ben articolate e presentano confini morbidi e fasce di compenetrazione.

Fig. 6: Caratteristiche dei vigneti: orientamento dei filari rispetto alla pendenza, presenza di viabilità poderale e di corredo vegetazionale

vigneto spec. vigneto tradiz. viabilità campestre

La gran parte dei vigneti, in special modo quelli dei grandi appezzamenti specializzati, presenta i filari orientati a rittochino, una sistemazione che favorisce notevolmente l’erosione dei suoli agricoli. L’introduzione di elementi di soluzione di continuità dei pendii (come per esempio scarpate, muri a secco, ciglioni) può limitare questo fenomeno e costituire occasione di miglioramento estetico e formale delle monoculture viticole.

Per quanto riguarda la parcellizzazione interna dei grandi appezzamenti vitati si osserva una buona presenza di viabilità poderale e di servizio, sprovvista però di paramenti arborei o arbustivi che la sottolineino. Qualche fosso di dimensione più considerevole attraversa una particella o ne segna il confine, raramente affiancato da formazioni arbustive lineari. Poche siepi perimetrano qua e là qualche vigneto e rari alberi isolati, fondamentali sul piano della percezione per la riqualificazione paesaggistica delle monoculture viticole, li punteggiano.

Fig. 7: Rapporto della vegetazione non colturale con la maglia agraria e con il sistema insediativo

bosco oliveto orti vigneto alberi isolati siepi viab. princ. viab. campestre Siepi lineari, fasce arborate o arbustive, alberi isolati - elementi essenziali per la qualità estetica del paesaggio chiantigiano - presentano in questo contesto una notevole densità. Fungono da corredo soprattutto del sistema insediativo del quale sottolineano la struttura portante, data dalla viabilità di crinale e dagli episodi edilizi da essa generati (l’abitato storico, i nuclei colonici, la pieve, le case isolate). Come corredo della trama agraria la vegetazione non colturale appare ben distribuita nella porzione orientale della conca, ancora caratterizzata da una maglia abbastanza fitta di cui sottolinea i confini dei campi, le discontinuità morfologiche date da salti di quota credibilmente sistemati tramite opere idraulico- agrarie, i fossi principali e la viabilità poderale. Nella porzione occidentale, più intensamente interessata dalla riorganizzazione delle colture viticole in forma specializzata, questo corredo si impoverisce notevolmente e i tratti del paesaggio appaiono più sbiaditi.