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Catania, 22 dicembre ’81 Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.62-63.

[…] Basterà raschiare diligentemente con un po’ di gomma la numerazione dei fogli e ristamparla sullo stesso posto, a macchina. È un lavoro di una giornata d’operaio. […] Se il Sig. Giannotta non si contenta, bisognerà ristampare i due fogli: e in questo caso non sarà superfluo che io riveda le stampe. […] È destino che il volume debba pubblicarsi nel 1882! […] P.S. Ha ricevuto il Giobbe?

De Roberto, Federico

Capuana, Luigi

[Dicembre 1881]

Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.64-65; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVI, 11 (nov.1980), pp.76-

77, nota 1; Di Blasi 1954, p.261.

[…] Il Giannotta La prega, se può, se crede e se vuole, di mettere due parole nella Prefazione (se ce ne sarà) all’indirizzo dell’editore: un incoraggiamento, una scusa per non aver fatto meglio, una cosa qualunque insomma. Intanto il «nostro» editore (mio pel «Don Chisciotte») sta combinando col Verga per una novella, credo. […] E poi spera un volume del Rapisardi. Insomma minaccia davvero di diventare una «casa editrice» come gli scrivono i suoi colleghi.

De Roberto, Federico

Capuana, Luigi

Catania, 22 dicembre ’81

Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.65-67; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVI, 11 (nov.1980), pp.70-

71; Raya 1969, p.52 n.744; Di Blasi 1954, pp.261-263.

[…] Ho letto ed ho fatto leggere a qualcuno degli amici il suo «Giobbe» e con la più «brutale schiettezza» come Lei vuole, le dico che è una caricatura magnifica, indovinata tanto per la forma quanto per la sostanza. Forse, è un dubbio che mi si è affacciato, l’imitazione della maniera del Rapisardi è più fedele nei Paralipomeni; ma l’ironia, qui, è più serena, ha piuttosto l’aria di un’ammonizione, che di una sferzata, come nel primo componimento. […] Così, al primo annunzio della cosa, il Rapisardi, glielo dico, era irritatissimo. [… ] Tanto più ripeto, che il Carducci, con una freddezza imperturbabile, ha ristampato nella prefazione dell’edizione definitiva del «Levia Gravia» le stesse allusioni all’«arcade cattivo soggetto – che versa il brodo di lasagne etc. etc ...». Io, però, lo rassicurai, gli dissi che non c’era l’ombra di un’offesa, che era uno scherzo urbanissimo, un’esagerazione della sua maniera e nient’altro. […] Gli dispiace però (rapporto quel che mi ha detto)

che lo scherzo gli venga «da uno che credeva amico» e che lui non Le ha dato alcun motivo di risentimento. […] Nel riferire a Lei questa dichiarazione non ho altro scopo che quello di dissipare l’equivoco, se equivoco c’è, fra voialtri due.

Capuana, Luigi

De Roberto, Federico

[1881]

Lettera

Bolaffi 2012, p.79.

{Ti ringrazio} dell’assennato consiglio con cui mi ha confermato nella prudentissima risoluzione di non mischiarmi nella indecente polemica tra i due poeti satanici. Convengo con lei che sia il Carducci quello che ci faccia una miglior figura in questa baruffa da beceri. Io ero stato consigliato dal Panzacchi a mettermi in mezzo per far cessare la lotta incruenta ma sporca; ma col gran irritabile, e specialmente coll’irritabilissimo Mario, io già dubitavo di poter raggiungere lo scopo. Temo che la pubblicazione del

Giobbe rinfocolerà la lotta.

Capuana, Luigi

De Roberto, Federico

[Gennaio 1882]

Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.68-70; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVI, 11 (nov.1980), pp.75-

76; (s.d.) Ciavarella, pp.183-184.

[…] Quello che mi scrive di Mario Rapisardi mi fa molto piacere. Il mio è un semplice scherzo e nulla più e Lei ha precisato perfettamente il carattere d’esso, dicendo che è più un’ammonizione che una sferzata. Lo ho molta stima del Rapisardi e del Carducci, e mi pare che tutt’e due s’ingannino giudicandosi. […] Lo non ho inteso fare altro che una critica letteraria in versi come l’avevo fatta in prosa; nient’altro. […] Può darsi che in mezzo a questo ci sia entrato anche un po’ di vanità letteraria ... ma non in tanta dose da costituire un peccato mortale, lo non credevo di aver bisogno di fare a Lei e al Rapisardi queste dichiarazioni […]. Colla stampa della Prefazione manderò la nota delle persone alle quali credo più conveniente che il Sig. Giannotta mandi le copie del mio libro. […] Faccia gradire i miei ringraziamenti e i miei saluti alla briosa redazione del Don Chisciotte e in modo particolare a Cardenio per la fatica che fa di redigere il verbale.

Capuana, Luigi

De Roberto, Federico

[Mineo, Gennaio 1882]

Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.71-73; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVI, 11 (nov.1980), pp.77-

78.

[…] Ho un affare da proporre al Giannotta. Sono sul punto di firmare col Treves un contratto per un volume di 12 fiabe, un tentativo… nuovo in Italia cogli intendimenti artistici coi quali è fatto. […] C’è di più, il Treves mi ha già pagato quasi l’intiera somma. Solamente ora mi manda un contratto con una piccola clausola per la rinnovazione che non mi va affatto. Prima di legarmi con un altro (perché col Treves la rompo) vuole il Giannotta accettare il volume alle stesse condizioni di quello? […] In quanto al valore del volume il Giannotta potrebbe informarsi dal Verga. Io le posso dire soltanto che le Fiabe mi paiono quanto di meglio abbia io fatto in genere di racconti. […] Queste trattative, fino alla completa conchiusione dell’affare, devono restare segrete tra lei, il Giannotta e me; assolutamente. […] P.S. […] Aggiungo una proposta particolare pel Sig. Giannotta. Le Fiabe potrebbero, prima, pubblicarsi in varii giornali e ricavarne un compenso da dividersi, a metà tra lui e me.

Capuana, Luigi

De Roberto, Federico

[Gennaio 1882]

Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.73-75; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.75-

77.

[…] Il Sig. Giannotta potrà esser sicuro che avrà, poco più, poco meno, una quarantina di articoli di diversi giornali. […] Ho pensato anche per l’estero. Il Monnier ne parlerà nella Revue Suisse; il Breitinger e l’Heyse nei giornali tedeschi; il Rod nel Parlament. La copia destinata al Don Chisciotte Lei potrà regalarla a chi avrà la seccatura di far l’articolo. La copia per Lei la riceverà di quelle che appartengono a me come autore, appena mi saranno spedite. […] Lei dovrebbe avere la pazienza (ne ha avuta tanta!) di sorvegliare la scritturazione delle fasce e l’introduzione dei biglietti nelle relative copie: temo che non si facciano confusioni.

Capuana, Luigi

De Roberto, Federico

[febbraio 1882]

Lettera

Zap. Cap. De Rob., pp.75-76; (s.d.) già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981),

p.79.

[…] Come le avevo presagito, il Rapisardi non si è fatto vivo. Così la mia lettera rimane sempre di attualità. La crisi giornalistica di Roma è capitata inopportunamente pel mio volume. Come va la vendita? La Falce di Palermo ha un articolo benevolissimo. Credo che il Signor Giannotta l’avrà veduto.

Aprile di Cimia, Pietro

De Roberto, Federico

20-III-’82

Lettera

Di Grado 2007, p.56 (cit.).

De Roberto, Federico

Capuana, Luigi

1883

Lettera

Zap. Cap. De Rob., p.77; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.77-78;

(stralci) Di Blasi 1954, p. 278.

[…] La Sua direzione ha dato della popolarità al F.d.D.; molti che non lo compravano più da un pezzo, ora ci sono ritornati.

Capuana, Luigi

De Roberto, Federico

Roma, 19 maggio 1883

Lettera

Zap. Cap. De Rob., p.77; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.78-79;

Ciavarella, pp.151-152.

[…] Scrivendomi, a proposito della sua novella, «temo che vi sia un’esagerazione di forma e di misura» ne ha fatto anticipatamente la critica più esatta. Io non trovo da aggiungere nulla. […]. L’organismo di questa sua Malanova è ottimo, massime nella prima parte. Il carattere di Don Antonio, stupendamente tracciato. Verso la fine però il dramma, che dev’esservi in ogni novella, è un po’ fiaccamente annodato. Ma, le ripeto, ella ha veduto tutto prima e meglio di me: una cosa rara e della quale io mi rallegro con lei. […] Vuole aspettare che le riporti io stesso il ms. o che glielo rimandi per posta?

De Roberto, Federico

Capuana, Luigi

Catania, 25 ottobre 1883