Zap. Cap. De Rob., pp.90-91; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.87-
88.
[…] La sua modesti[a] è proprio eccessiva; ma io le ho già dato e torno a darle il diritto vitae et necis sopra le cose mie che mettono a così dura prova la pazienza di lei! […] Giacché ha tanta bontà di aiutarmi nella correzione, usi pure del diritto di vero correttore: io non potrò far altro che essergliene più grato. […] – E il suo parere? Il suo silenzio mi è di cattivo augurio, e me ne dispiace. Io ho gran fiducia nella giustezza del suo criterio e nella finezza del suo gusto.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
28 del 1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.91-92; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.89-
91; Raya 1969, p64 n.930; Ciavarella, pp.92-93 [parz.]; Pace Giannotta 1955 (stralci).
[…] Dicono che l’uomo abbia ai fianchi due Genii, uno buono ed uno cattivo, per stimolarlo nell’esercizio del suo libero arbitrio. Se la cosa è vera, io sono certamente il suo cattivo genio; […] Mando i primi fogli di Spiritismo; così questi potranno esser corretti e impaginati. Desidero rivedere le bozze. […] Il mio articolo sul Giobbe l’ho stracciato, mentre ero sul punto di impostarlo, dopo la pubblicazione del poema corto. La stampa di quei versi è stata una balordaggine. […] Come fare una critica sul serio, dopo il martirio di Serbecco frate apostolico? E noti che il mio articolo era severissimo, pur lodando molte belle cose della 1ª parte. Conchiudeva nientemeno che la trilogia mi pareva una
profanazione artistica di una sublime leggenda. […] Meno male che il Verga, con un solido e meritato trionfo (di cui io sono più contento di lui) ritorna alla serietà la vita artistica italiana che e così scarsa e così fiacca!
De Roberto, Federico
Capuana, Luigi
Catania, 29 Gennaio ’84
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.94-95; Zimbone, pp.112-13 (datata «19 gennaio 1884»);
«Galleria», 1981, pp.15-16; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.92-93;
(stralci) in Di Blasi 1968, p.170; Di Blasi 1954, p.329.
[…] La lettura, in cui mi sono immerso, di una pubblicazione spiritica, per prepararmi a quella del suo volume, m’ha iniziato alle estasi sublimi della chiaroveggenza. […] L’altro giorno ho parlato con lo stesso barone di Guldenstubbé (giù il cappello!) […] Scherzi a parte, il Giannotta è rimasto un po’ mortificato quando gli ho detto la Sua intenzione di rifarlo degli interessi delle somme che egli ha sborsate. Egli m’ha incaricato di dirle che non crede di averle dato motivo di lagnanza; che se ha fatto qualche premura è stato soltanto per profittare dell’epoca propizia al commercio librario, e che finalmente non può permettere che lei parli d’interessi o d’altro. Poi, ha toccato la nota patetica: che lui era scoraggiato; che se non gli facevano delle agevolazioni gli scrittori paesani, avrebbe fatto meglio a chiuder bottega; che non voleva sentir parlare più di pubblicazioni, etc. […] Gli amici di qui aspettavano con grande interesse il suo articolo sul Giobbe; s’era ansiosi di leggere qualche cosa di coscienziosamente pensato; avevano perfino avvertito gli spacciatori di far venire un maggior N. di copie del F. della D. […] Lei ci faccia contenti, ci faccia conoscere altrimenti il suo studio.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
Milano, 31 del 1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., p.96; «Galleria», 1981, pp.15-16; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII,
1 (genn.1981), pp.93-96; (stralci) in Pace Giannotta 1955.
[…] Potrei farmi bello d’una citazione peregrina [:] «A tanto intercessor etc.» ma resisto alla tentazione, che non è lieve. Rassicuri il Giannotta e gli dica che io gli feci quelle proposte non già perché trovassi importuna la sua premura, ma perché mi parevano e mi paiono ancora giuste. […] In quanto agli incoraggiamenti gli dica che deve persuadersi che c’è una misura; Ribrezzo, Anime in pena e Gelosia formano la materia di cinque novelle della lunghezza ordinaria e un volume da potersi mettere a L. 2.30. Cedendo questo volume al Treves prenderei L. 2.000. Cedendolo a lui per sole L. 900 mi pare, via...! E, sapendolo onesto, voglio ricompensarlo altrimenti che cogli interessi: gli permetto di portar la tiratura a copie 1500, se gli fa piacere. […] Ed ora che le ho parlato come parla un ministro al suo incaricato di affari presso una corte straniera, e domandandole scusa del tono diplomatico da me preso, Le dico che m’era balenata l’idea di fare una pubblicazione a parte del mio studio sul Giobbe, ma poi scacciai via questa tentazione. […] Poi voglio mantenere il giuramento da me fatto di non scrivere più nessun articolo di critica: questo sul Giobbe doveva esser l’ultimo, se non fu pubblicato, fu scritto e stracciato; basta perché il giuramento abbia il suo effetto. […] Avrebbe forse dato il la alla critica dei giornali che è molto pappagallesca. Ma può darsi che sia meglio così; l’arte sarà vendicata da altri, io mi sarò risparmiato seccature, e Mario non potrà dire che parlo per invidia dei suoi trionfi di Palermo. Non ho potuto mandare il m.s. di Spiritismo perché ieri ed oggi ho dovuto e devo occuparmi dei miei conti colla Ditta, anzi ex ditta, Brigola. […] P.S. […] Ho ricevuto la risposta del Carducci: è breve, ma importante, e quale io speravo che fosse.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
Mineo, 1 Feb.1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.98-99; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.95-
96; Ciavarella, pp.152-153.
[…] È il caso di mandarmi proprio in quel paese! Non se ne lasci sfuggir di nuovo l’occasione. Avevo combinato col Sommaruga la rimessa in vendita del mio Giobbe e Lucifero allora rimasti nell’ombra pel chiasso che si fece intorno al Balossardi. Si doveva cambiare la copertina, rifare il frontespizio e aggiungere una prefazione: l’opuscolo avrebbe preso il titolo di Parodie e avrebbe portato in fronte il mio nome. Non volendo mettere una prefazione mia, avevo pregato lo Scarfoglio e il Salvadori di scrivermene una loro, o l’uno o l’altro, ed erano pronti tutti e due. […] Vuol entrare in quest’affare il Giannotta? […] Da ora in poi, bisogna che Lei stabilisca la sua proviggione (sic) del tanto per cento sugli affari che mi combina, altrimenti come farò a ring... giacché non vuole che la ring...? Insomma, se Lei non vuole, io non posso fare a meno di ringraziarla, di esserle gratissimo e di domandarle centomila scuse di tutta questa valanca (sic) di seccature che le rovescio addosso. E se la sua cortesia, la sua gentilezza, la sua modestia ne soffre, tanto peggio per tutte queste sue belle qualità di animo che infine servono soltanto a giovare agli altri e ad essere la calamità di tutte le noie di questo mondo! Dixi! Rimando le stampe corrette: abbia la pazienza (un’altra virtù!) di riscontrare se saranno eseguite bene, perché spesso accade di correggere uno sbaglio e invece metterne un altro.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
[Mineo, Febbraio 1884]
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.99-100; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 1 (genn.1981), pp.96-
97.
[…] Ecco la prefazione, cioè la vice-prefazione. Ho mutato di parere per due ragioni: la 1ª perché avevo già scritto trenta foglietti di questi e non ero neppure a metà; e la questione mi si allargava in mano, e non volevo fare un trattato; la 2ª perché ho preso impegno col F. della D. di fare una serie di articoli
intorno alle più vive questioni di arte e avrei dovuto poi ripetermi. […] Io passerò da Catania, per Nicosia, il giorno 18 e porterò con me la Giacinta, e probabilmente tutto il materiale di Ribrezzo; la
Giacinta soltanto per mostrarla al Giannotta.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
[Mineo, Febbraio 1884]
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.100-101; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981),
pp.71-72.
[…] Il Giannotta ebbe anticipatamente la mia risposta alla sua lettera ricevuta ieri: l’ho contentato. Ho scritto a Roma, al Sommaruga. La prefazione sarà mandata dallo Scarfoglio direttamente costì: io rivedrò le prove di stampa. Siccome è probabile che la prefazione sia fatta dal Salvadori se lo Scarfoglio sarà occupatissimo, così bisogna aspettare la risposta da Roma per stampare il frontespizio: nella copertina metteranno il solo titolo Parodie e quindi potrà stamparsi anticipatamente. […] Lunedì manderò il resto del m.s. Potrà trovare costì una copia del numero del Fanfulla dove fu pubblicata
Gelosia?
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
[Mineo, 7 Febbraio 1884]
Cartolina postale
Zap. Cap. De Rob., pp.101-102; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981),
pp.72-73; (stralci) in Ciavarella, pp.100 e 104.
[…] Ho dovuto ritardare l’invio del seguito di Spiritismo perché ho avuto una febbre. […] Ho trovato io
Gelosia: manderò tutto insieme a Ribrezzo ma prima voglio levarmi d’addosso Spiritismo e non tener più quel carattere occupato. La prefazione del Giobbe l’avremo presto direttamente da Roma.
Verga, Giovanni
De Roberto, Federico
Milano, 3 marzo 1884
Lettera
Ciavarella, p.115.
Grazie, caro De Roberto, della sua buona lettera e delle cose gentili che mi scrive. Sì, io sono contento della buona riuscita [di Cavalleria rusticana, n.d.R.] fatta da un tentativo col quale credevo di dare della testa nel muro per affermare le nostre idee artistiche. Son contento di vedere che il pubblico va avanti con noi e prima di noi forse e son contento pei miei amici che dividono le mie idee e dividevano forse la mia trepidazione.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
Mineo, 6 Marzo 1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.104-105; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981),
pp.74-76.
[…] La ringrazio... infine, è impossibile con lei non cominciare tutte le lettere a una maniera. E me ne dispiace, in vista del mio futuro epistolario; allora i critici noteranno che le mie lettere, oltre ad avere tant’altri difetti, sono di una monotonia di forma disperante; per esempio: quelle dirette al Sig. de
Roberto (e son molte e provano che il Capuana soleva mettere i suoi amici a durissime prove) hanno una formula stereotipata... La ringrazio! Basterebbe questo soltanto, se non ci fosse altro, per dimostrare la naturale aridità etc. – E lei non si scandalizzi che io mi preoccupi del mio futuro
epistolario. Colla nostra eccessiva smania dei documenti umani, oggi siamo arrivati a tal punto che non
crepa un asino – che sia padrone – di andare al diavolo... senza epistolario. La rima non c’è, ma c’è la verità che è qualche cosa di meglio. Dunque, la ringrazio! Ma non si dia nessuna pena di procurarmi quei fogli del Fracassa; non mette conto di scomodarsi per una mia scioccheria. Se li aveva sotto mano, stava bene. Ho scritto al Giannotta per la 2ª ediz. della Giacinta. Sono anche io del suo parere. Io l’ho rotta coi Treves e credo in modo diffinitivo dopo una lettera impertinentissima scrittami da uno dei Fratelli (Giuseppe), a proposito del mio Regno delle fate e di un traduttore tedesco. […] Mi sentii tirato pei capelli a dar una lezione a quell’ebreo e gli risposi per le rime, tanto più che i fatti davano ragione a me. […] Le racconto queste miserie perché mi ci diverto un pochino, perché mi par d’essere uno dei meno affetti di vanità letteraria, e perché infine, quando dalle bizze letterarie si passa a qualcosa che può offendere il mio carattere di uomo, mi par giusto, onesto e santo mostrare che una mano usa sempre ad accarezzare può e sa dare, quando occorre, una graffiatura e un bel schiaffo.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
Mineo, 8 Marzo 1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.106-107; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981),
pp.76-78.
[…] Avesse la pazienza di leggere quello che ho già spedito di Spiritismo e dirmi spassionatamente se le pare il lavoro abbia la giusta intonazione, quella benedetta intonazione che me l’ha fatto fare disfare e rifare più volte. In un soggetto così delicato, capitato in mano d’un dilettante, l’intonazione giusta è cosa di somma importanza. […] Le mando due fotografie, umile lavoro del sottoscritto, in ricambio di quella da lei mandatemi dell’eruzione dell’Etna. Come Lei vede, mi attacco ai rasoi per dimostrarle in qualche modo la mia gratitudine verso di lei. Se lei ha un amico fonografo, se le faccia cilindrare: guadagneranno molto, massime poi se il fotografo vorrà dare ad esse un po’ di encaustico. In ogni modo, si persuada che Mineo non è un paese da lupi e che, in fotografia specialmente, non fa cattiva figura. […] P.S. […] Ho letto le bozze della Pref. ricevuta or ora. Mi son trovato imbrogliatissimo: è troppo laudativa per me ed acre pel R – Io avevo pregato di farla in altro senso e allora la pubblicazione di quella lettera avrebbe avuto ragione. Avrebbe dimostrato come il più severo critico del poema il
Lucifero era stato lo stesso autore, pur cercando di difenderlo. Ma ora? […] Mi affido al suo retto giudizio e al suo buon gusto. Il Salvadori, per troppa bontà, si è lasciato prendere la mano. Ed io comincio a credere che le prefazioni è giusto le faccia l’autore.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
[Mineo, Marzo 1884]
Lettera
Zap. Cap. De Rob., p.109; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981), p.78.
[…] Avendo continuato a riflettere sulla prefazione, mi son perfettamente persuaso della inutilità della pubblicazione di quella lettera, che avrebbe dovuto servire a difendere l’idea dei Paralipomeni mostrando come l’autore, nel difendere il suo lavoro, ne faceva invece la critica più amara. […] La prego di tagliar via tutto il lavoro aggiunto dal Salvadori e le righe aggiunte da me.
De Roberto, Federico
Capuana, Luigi
[11 marzo 1884]
Lettera
Di Blasi 1968, p.28.
[…] Il graditissimo regalo delle fotografie, graditissimo doppiamente: per la provenienza e per il pregio intrinseco, specialmente di quella rappresentante il Monastero di San Benedetto, dove c’è tale precisione di dettagli da rivelare un’intima conoscenza della camera oscura.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
Mineo, 13 Marzo 1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.109-110; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981),
pp.78-79.
[…] Ma ha dimenticato il meglio: non mi ha detto la sua impressione sulla introduzione di Spiritismo. La colpa, veramente, è mia che le faccio perdere la testa. Son contento ch’ella sia d’accordo con me sull’affare della lettera. Per avere una ragione di pubblicarla, il concetto della prefazione doveva essere ben altro. […] Finora ho creduto di esser perseguitato da una specie di jettatura in fatto di libri e cose librarie: oggi comincio a dubitare (sic) di qualche cosa di più grave: che il jettatore sia io? (faccia le corna). […] Sono colla febbre e un po’ di gastricismo e le scrivo da letto ma più tardi mi leverò per lavorare.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
[Mineo, marzo 1884]
Lettera
Zap. Cap. De Rob., p.103 (datata «[Mineo, febbraio 1884]»); già Zap. Oss. Pol. Lett.,
XXVII, 2 (febbr.1981), pp.73-74; (stralci) in Pace Giannotta 1955.
FINIS!!! Vorrei essere Rossini per mettere in musica com’egli fece con qualcosa di simile pel Piovano
Arlotto di Marco Forese quando cessava le sue pubblicazioni musicali. Ho messo insieme i fogli meno sconclusionati della seconda bozza di Ribrezzo e li mando a Lei per edificarsi sulle miserie dell’arte e di chi pretende di coltivarla. La terza bozza, cioè il testo ricopiato è di proprietà del Giannotta. Se non la brucerà sarà un vero Eroe. […] Da lunedì in poi Giacinta, Giacinta, Giacinta!... Sono sfinito da due febbri avute...
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
Mineo, 17 Marzo 1884
Lettera
Zap. Cap. De Rob., pp.111-112; già Zap. Oss. Pol. Lett., XXVII, 2 (febbr.1981),
pp.79-81.
[…] Questa mattina, col dolor di capo che ho ancora addosso, riflettevo sul caso del povero Signor Giannotta e su quello di altri editori, a proposito d’una lettera ricevuta ieri da Milano, dove mi si parlava di affari miei e altrui e di editori farabutti. Pensavo: il Giannotta, che è onesto, capita con un autore lento e difficile come me; gli altri editori ricevono prima i m.s.s. che poi non pagano o tardano molto a pagare. […] Mesi fa ci furono dei pour parlers con Morelli intorno ad una pubblicazione più seria, diceva lui, delle Fiabe: io pensavo a un volume di cose di critica letteraria; ma poi, distratto da altre cure, non gliene scrissi più. Ora mi è venuta l’idea di regalare al Giannotta quello che potrei vendere al Morelli. Il volume, di circa 200 pagine, potrebbe intitolarsi Per l’arte e conterrebbe quasi tutti gli articoli da me pubblicati in 18 mesi nel F. d. Dom. articoli, che svolgono, in diverso modo, due o tre idee cardinali di critica d’arte e non mi paiono del tutto cattivi. Il volume si chiuderebbe con una dozzina di bricciche. […] Ritardando di qualche giorno la pubblicazione delle Parodie potrebbesi fare una sola spedizione... Ahi! ricevo in questo punto la cartolina del Giannotta e veggo che la pubblicazione simultanea diventa impossibile. Pure mando il materiale. Se non giova, il Giannotta avrà la bontà di rimandarmelo perché quei fogli fanno parte della collezione del giornale e non voglio smarrirli.
Capuana, Luigi
De Roberto, Federico
[Mineo, marzo 1884]
Biglietto da visita
Zap. Cap. De Rob., p.102 (datata «[Mineo, febbraio 1884]»); già Zap. Oss. Pol. Lett.,
XXVII, 2 (febbr.1981), p.73; (stralci) in Pace 1955.
[…] Ha Ella una collezione del F. della Dom.? Allora abbia la bontà di cercare nell’indice dell’anno 1882 (o 83) in qual numero fu pubblicato l’articolo Un romanzo giapponese e segnare la data di quel numero ai piedi di queste bozze.