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Chi sono gli utenti che generano contenuti

CAPITOLO 5 Risultati della ricerca

5.2 Comprendere le conversazioni online tra lettori e community di social

5.2.2 I contenuti “in entrata”

5.2.2.1 Chi sono gli utenti che generano contenuti

Dopo aver analizzato i contenuti pubblicati dagli utenti dal punto di vista qualitativo è interessante, ai fini dell’analisi, capire chi sono gli utenti e quanto scrivono. A tal proposito, la rilevazione dei contenuti non si è limitata al singolo messaggio ma ha rilevato anche l’autore dello stesso – nome/account e genere –, così da individuare eventuali soggetti particolarmente attivi e valutare se esista un genere più presente o più attivo dell’altro.

Le tabelle seguenti (Tabella 7, Tabella 8) riguardano il numero di singoli utenti che hanno commentato ripetutamente sulle pagine analizzate durante il periodo di osservazione, divisi per classi sulla base del numero di commenti lasciati durante il mese di marzo 2017.

Tabella 7 (a sinistra): Utenti più attivi sulle pagine Facebook analizzate durante il periodo di osservazione.

Tabella 8 (a destra): Utenti più attivi sulle pagine Twitter analizzate durante il periodo di osservazione.

Fonte: elaborazione personale sulla base dei dati reperiti sulle pagine

https://www.facebook.com/Goodreads, https://www.facebook.com/aNobii,

https://twitter.com/goodreads e https://twitter.com/anobii durante il periodo di osservazione 01/03/2017 – 31/03/2017.

Come indicato sinteticamente nelle tabelle, gli utenti maggiormente attivi in termini di numero di messaggi per singolo soggetto sono quelli presenti su Facebook, dove è stato individuato un utente con più di 20 contenuti postati durante il periodo di osservazione – sebbene questo profilo corrisponda ad un’autrice che quindi probabilmente è molto attiva sui social anche per farsi conoscere e promuoversi tra lettori ed editori –, due utenti con un numero di commenti compreso tra le 15 e le 20 unità, e 13 soggetti che hanno scritto tra i 7 e i 15 commenti durante il periodo di osservazione 01/03/2017 – 31/03/2017. Tali soggetti, oltre che heavy users di social networks, risultano particolarmente coinvolti con la comunità di social reading della quale fanno parte e con la quale interagiscono spesso.

Questi utenti sono probabilmente autentici appassionati di lettura e potrebbero, data la loro intensa attività sui social networks, essere coinvolti dalle case editrici come advocates per la promozione di un titolo, dopo aver fornito loro una copia in anteprima da recensire. Ovviamente, prima di scegliere i vari brand

ambassador, è necessario valutare non solo l’attività di questi soggetti ma anche il loro profilo socio-demografico e il seguito che hanno sui social networks, per scegliere e fidelizzare quelli più adatti e utili all’azienda. In ogni caso, se adeguatamente coinvolti, potrebbero costituire una risorsa importante e d’effetto per la promozione aziendale.

In merito al profilo degli utenti/lettori, è stato poi rilevato il genere, sulla base del nome e/o della foto profilo32. Il grafico seguente sintetizza i dati ottenuti, distinguendo tra utenti Facebook e utenti Twitter.

Figura 12: Genere degli utenti che hanno interagito con la community durante il periodo di osservazione sulle pagine Facebook e Twitter delle piattaforme aNobii e Goodreads.

Fonte: elaborazione personale sulla base dei dati rilevati sulle pagine Facebook e Twitter di aNobii e Goodreads durante il periodo di osservazione 01/03/2017 – 31/03/2017.

Come mostra il grafico, la percentuale di utenti donne è nettamente superiore rispetto a quella degli uomini, sia su Twitter che soprattutto su Facebook. Tale risultato può essere dovuto sia ad una maggior presenza delle donne sui social

32 È noto che sui social networks è possibile mentire su nome, genere, altre informazioni demografiche; ciò nonostante, non avendo altre fonti informative, in questa sede si è fatto affidamento sulle informazioni fornite dagli utenti, contando sulla buona fede della maggior parte degli utenti registrati. Nei casi di profili “ambigui”, con nomi di fantasia, non è stato rilevato il genere per non commettere errori.

15% 28% 75% 62% 10% 10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Facebook Twitter

Utenti suddivisi per genere

nd F M

networks, sia ad un interesse per la lettura più diffuso presso il pubblico femminile.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei social media, la percentuale di donne è leggermente superiore sui due canali analizzati: il 52% degli utenti Facebook e il 55% di quelli Twitter è di genere femminile (Solero, 2016), e pertanto le donne saranno presenti in misura maggiore anche sulle varie pagine che trattano argomenti di loro interesse, come appunto la lettura.

In linea con i dati ottenuti, è necessario precisare come, stando ad un’indagine condotta da Thewall e Kousha (2017), i tre quarti dei membri con profilo pubblico registrati a Goodreads sono donne, e pertanto è plausibile ipotizzare che anche sugli altri canali della piattaforma siano presenti in misura maggiore utenti di genere femminile.

Il perché di tale differenza può essere riconducibile, almeno in parte, ai diversi comportamenti di consumo in tema di libri; diversi studi hanno infatti dimostrato che le donne leggono mediamente di più rispetto agli uomini. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’indagine Istat riferita alla lettura e relativa al 2014 mostra come complessivamente il 48% delle donne abbia letto almeno un libro nel corso dell’anno, mentre per quanto riguarda gli uomini, tale percentuale scende al 34,5% (Istat, 2014). Anche relativamente ai libri letti, le donne risultano lettrici più avide rispetto agli uomini, che risultano in percentuale maggiore soltanto nella classe di lettori deboli (meno di tre titoli letti in un anno)

(www.libreriamo.it, 2015).

A conclusioni simili è giunta una ricerca condotta qualche anno fa sulle abitudini letterarie dei cittadini inglesi, che ha mostrato come il 50% delle donne intervistate siano lettrici accanite, che terminano un libro poco dopo averlo iniziato, mentre tra gli uomini solo il 26% rientra in questa categoria di lettori; allo stesso tempo, la quantità di soggetti che leggono solo uno o due libri all’anno è quasi il doppio tra gli individui di sesso maschile – 32% degli intervistati, contro il 18% delle rispondenti – (Thorpe, 2009).

Allo stesso modo negli Stati Uniti, dove vive gran parte degli utenti Goodreads, le donne mostrano ancora una volta una maggior propensione alla lettura: tra

coloro che hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno, le donne sono circa il 10% in più rispetto ai lettori di sesso maschile (Zickuhr e Rainie, 2014).

5.3 Una rappresentazione delle informazioni disponibili: la word cloud