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CAPITOLO 1 IL SOFTWARE SUMO

1.6 Assegnazione della domanda di trasporto alla rete: definizione degli itinerari (routes)

1.7.1 Chiusura temporanea di uno o più archi

Nell’intervallo di funzionamento del rerouter, definito alla voce “interval” dai due valori begin/end forniti nel file xml, è possibile chiudere uno o più archi con il comando

closingReroute

Così facendo, non appena un veicolo raggiunge l’arco su cui è definito il rerouter, nel ricalcolo della parte restante dell’itinerario vengono esclusi gli archi interessati dal comando closingReroute.

Un file di Rerouting contenente questa funzione appare come:

<rerouter>

<interval begin="<BEGIN_TIME>" end="<END_TIME>"> <closingReroute id="<EDGE_ID>"/>

</interval>

... further intervals ...

</rerouter>

Oltre agli id degli archi da chiudere, è possibile fornire altri due comandi fra loro opposti:

allow Permette di fornire una lista di classi di veicoli a cui è concesso di transitare sugli archi chiusi; a tutte le tipologie escluse dalla lista il transito sarà proibito

disallow Permette di fornire una lista di classi di veicoli a cui è proibito transitare sugli archi chiusi; a tutte le tipologie escluse dalla lista il transito sarà concesso

Quando si usa la funzione closingReroute senza le definizioni allow/disallow, i veicoli che non sono in grado di raggiungere la destinazione con un itinerario alternativo continuano semplicemente sulla route iniziale, ignorando la chiusura degli archi; usando le definizioni allow/disallow invece (una delle due o entrambe), i veicoli per i quali non si riesce a trovare un itinerario alternativo restano fermi davanti all’arco chiuso fino alla fine dell’intervallo di funzionamento del rerouter.

L’impossibilità da parte dei veicoli di raggiungere le TAZ destinazione può provocare errori tali da

interrompere la simulazione (senza produrre alcun risultato); in questo caso, nei pacchetti in cui è concesso, è necessario utilizzare il comando

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1.7.1.1 Comportamento dei veicoli alla chiusura di un arco

L’interazione dei veicoli con i rerouter è complessa, ed è influenzata da molti fattori.

L’utilizzo del comando closingReroute può fornire risultati diversi in termini di comportamento dei veicoli; considerando i veicoli “influenzati” dalla chiusura degli archi (cioè quelli i cui itinerari comprendevano uno o più archi chiusi dal rerouter), si possono presentare diverse combinazioni di fattori:

1) Tipo di chiusura

a) Hard closing: la chiusura avviene con il comando closingReroute con specificati attributi allow/disallow

b) Soft closing: la chiusura la chiusura avviene con il comando closingReroute senza specificare gli altri attributi (in questo caso l’uso degli archi specificati risulta sconsigliato, non proibito, come specificato al cap 1.7.1)

2) Itinerari alternativi

a) Esiste un itinerario alternativo b) Non esiste un itinerario alternativo 3) Input di deviazione

a) Il veicolo raggiunge un arco dotato di rerouter prima della chiusura degli archi b) Il veicolo non raggiunge un arco dotato di rerouter prima della chiusura degli archi 4) Definizione del veicolo

a) Il veicolo è definito da origine e destinazione, e uno o più archi chiusi si trovavano sull’itinerario con maggiore probabilità di scelta

b) Il veicolo è caratterizzato da un itinerario fissato 5) Istante di partenza e istante di chiusura

a) Il veicolo parte quando gli archi sono già chiusi

b) La chiusura degli archi avviene quando il veicolo è già partito I possibili comportamenti dei veicoli sono i seguenti:

 R: il veicolo, raggiunto un arco dotato di rerouter, calcola un nuovo itinerario e lo percorre  D: il veicolo adotta un itinerario alternativo sin dalla partenza

 I: il veicolo ignora la chiusura dell’arco e lo percorre

 W: il veicolo resta in attesa di fronte all’arco chiuso fino alla riapertura, o fino al raggiungimento del time-to-teleport (intervallo di attesa oltre il quale il veicolo si “teleporta” oltre l’arco chiuso)

 E: viene generato un messaggio di errore e la simulazione termina

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Hard closing

2 3 4 5 Comportamento A A A A D A A A B R A A B A R A A B B R A B A A D A B A B W A B B A W A B B B W

B A A A E (diventa W con il comando –ignore-route-errors)

B A A B W

B A B A W

B A B B W

B B A A E (diventa W con il comando –ignore-route-errors)

B B A B W B B B A W B B B B W

Soft closing

2 3 4 5 Comportamento A A A A R A A A B R A A B A R A A B B R A B A A I A B A B I A B B A I A B B B I B A A A I B A A B I B A B A I B A B B I B B A A I B B A B I B B B A I B B B B I

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1.7.1.2 Variable speed signs

Un altro problema connesso con la chiusura degli archi riguarda le frenate d’emergenza dei veicoli (emergency brakes), che vengono riportate con messaggi di warning.

Questo avviene perché, di default, i veicoli transitano sugli archi alla velocità massima consentita sugli stessi: trovandosi improvvisamente di fronte ad un arco chiuso, sono costretti ad effettuare una frenata d’emergenza, aumentando il rischio di incidenti.

Su una rete reale, la chiusura di una strada o di parte di essa sarebbe accompagnata da apposita segnaletica per informare tempestivamente i conducenti e permettere loro di ridurre gradualmente la velocità; con SUMO è possibile modellare questi stessi interventi con un ulteriore additional file contenete i “variable speed signs”:

<additional>

<variableSpeedSign id="VSS_ID" lanes="LANE_IDS" file="DEF_FILE"> <step time="<TIME>" speed="<SPEED>"/>

... further entries ...

</variableSpeedSign> </additional>

Il comando variableSpeedSign necessita di:

Attributo Descrizione

id Indica l’id della segnaletica di variazione della velocità

lanes Si indicano le corsie sulle quali tale segnaletica viene posizionata

file Si fornisce il file in cui sono contenuti gli istanti di applicazione della prescrizione e la velocità da tenere a partire da tali istanti

Tab 1. 39: Dati caratteristici del comando variableSpeedSign

In assenza di file addizionale delle definizioni di velocità, gli istanti di inizio della prescrizione e le velocità da tenere possono essere indicati nello stesso additional file (vedi gli attributi “time” e “speed”

nell’esempio).

Se invece si desidera fornire tali informazioni in un file a parte (richiamabile con l’attributo “file”, come appena descritto), quest’ultimo sarà un xml del tipo:

<vss>

<step time="<TIME>" speed="<SPEED>"/> <step time="<TIME>" speed="<SPEED>"/>

... further entries ... </vss>

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