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CAPITOLO 2 – CASO DI STUDIO DI PIOMBINO

2.1 Inquadramento territoriale

La struttura portante della rete dei porti toscani è costituita dai porti di interesse nazionale di Livorno, Piombino e Carrara, in sinergia con le importanti realtà regionali di Viareggio, Marina di Campo, Isola del Giglio e Porto Santo Stefano.

I Porti di Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina e Cavo sono riuniti nel Sistema Portuale del Mar Tirreno settentrionale, la cui Autorità di governo è stata istituita dal Decreto legislativo 169/2016. Il sistema Livorno - Piombino costituisce la sesta realtà italiana, con un movimento di circa 39 milioni di tonnellate (ripartite tra 32,5 a Livorno e 6,5 a Piombino) e oltre 800 mila crocieristi tra Livorno (807 mila) e Portoferraio (30 mila).

Il porto di Livorno, ricompreso nel Core Network TENT, ed il porto di Piombino, infrastruttura strategica ricompresa nel Comprehensive Network (Reg.UE 1315/201 3 – TEN-T), sono nodi che condividono le stesse interconnessioni stradali e ferroviarie del Corridoio Scandinavo – Mediterraneo lungo l’asse Pisa – Firenze.

Il territorio di Piombino è una zona di antica tradizione industriale e portuale: la produzione metallurgica e siderurgica risale a ben 2700 anni fa, quando l’antica metropoli etrusca Pupluna (Populonia), unica

importante città etrusca sul mare, segnò per secoli la fortuna di queste zone legandola a quei ricchi giacimenti di ferro, rame ed argento presenti nelle vicine Colline Metallifere ed all’Isola d’Elba.

Ancora oggi Piombino è sede di un importante polo industriale il cui sviluppo nel tempo ha favorito anche la crescita delle attività portuali: nel settore delle merci il porto opera prevalentemente nel settore delle rinfuse solide e delle merci ro-ro, mentre per i passeggeri l’attività è strettamente legata ai collegamenti con l’isola d’Elba, la Sardegna e la Corsica.

Il porto ha operato storicamente in presenza di forti criticità infrastrutturali che ne hanno impedito un maggiore sviluppo e, nel tempo, delineato una riduzione di competitività delle imprese industriali e portuali presenti: criticità connesse all’inadeguata accessibilità portuale (il primo accordo con il Governo per il finanziamento del prolungamento della SS 398 fino al porto risale al 2005, e non è ancora stato attuato, come i successivi), all’inadeguatezza dei fondali, degli accosti e degli spazi portuali, alle problematiche legate alle interferenze tra traffici diversi (passeggeri e merci).

L’accessibilità alla città (ed al porto) è condizionata dalla sua collocazione geografica, posta all’estremo di un promontorio.

STUDIO ED APPROFONDIMENTO DEL MODELLO DI TRAFFICO SUMO.

APPLICAZIONE ALLE CITTÀ DI PIOMBINO E VADO LIGURE 81

Fig 2. 1: Immagine del territorio di Piombino tratta da Google maps; in giallo, la SS 1 Aurelia

Il collegamento con la SS 1 Aurelia è assicurato da tre strade principali che convergono nel nodo di Fiorentina:

 la SP 23 della Principessa, a Nord, di collegamento con San Vincenzo e quindi Livorno e Genova;

 la SS 398 Val di Cornia, ad Est, di collegamento con Campiglia M.ma (interscambio gomma-ferro) e quindi con la Val di Cornia;

 la SP della Base Geodetica, a Sud, di collegamento con Riotorto e Follonica e quindi Grosseto, Siena e Roma.

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Fig 2. 2: Nodo di Fiorentina

Allo snodo di Fiorentina le tre strade provinciali confluiscono in un’unica strada (proseguimento della Principessa): il Viale Unità d’Italia, che attraversando la città arriva in porto da Via Pisa, Viale Regina Margherita e Via di Portovecchio.

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Fig 2. 3: Arteria principale di collegamento al porto di Piombino

Da un punto di vista infrastrutturale, dunque, il centro urbano di Piombino, gli stabilimenti industriali e il porto commerciale e passeggeri si raggiungono attualmente grazie ad un’unica strada, le cui caratteristiche non sono adeguate già in condizioni ordinarie.

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Quando poi sulla stessa viabilità si aggiunge il traffico di coloro che si dirigono all’Isola d’Elba, in alcuni periodi dell’anno (estate) o in giorni particolari (i fine settimana estivi e quelli cavallo delle festività), la situazione diventa insostenibile, fino a raggiungere momenti di estrema criticità, con file chilometriche che partono dall’innesto della SS 398 con la strada della Base Geodetica.

L’accessibilità tramite ferrovia, seppur possibile per la presenza dell’infrastruttura, è estremamente ridotta a causa della limitatezza dei collegamenti e della scarsità delle corse.

Per rendersi conto dell’elevato numero di veicoli che ogni anno transitano dal porto di Piombino, è

interessante citare il dato fornito dall’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale relativo al 2018: la movimentazione complessiva di mezzi è risultata di 1044835 unità, con una elevata incidenza di autovetture (79% pari a 824427 unità) e rilevanti spostamenti di mezzi pesanti (12% pari a 125993 unità). In questo quadro, il tema della riqualificazione e del miglioramento dell’accessibilità condiziona in maniera determinante lo sviluppo del porto (dati riportati su “ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)

Toscana - Rilievi di traffico ed elaborazione dello studio di caratterizzazione trasportistica del Waterfront del sistema città porto di Piombino nell'ambito del progetto L.I.S.T. PORT”)

Con il nuovo PRP (Piano Regolatore Portuale), l’Autorità Portuale ha decisamente fornito puntuali risposte programmatiche alle pressanti esigenze di razionalizzazione e sviluppo portuale, nell’ottica di perseguire obiettivi di lungo periodo nel quadro della programmazione dello sviluppo locale, regionale e nazionale. La specificità di Piombino è l’esistenza di un unico itinerario di accesso/uscita al porto, dato che tutti i percorsi alternativi prevedono l’attraversamento del centro storico, caratterizzato da strade strette, incapaci di accogliere il traffico pesante o anche una elevata quantità di veicoli leggeri.

L’area-corridoio di studio è pertanto rappresentata dall’itinerario di accesso/uscita al porto (costituito da: Via della Base Geodetica, via della Principessa, viale Unità d’Italia, viale della Resistenza, via Felice Cavallotti, via Pisa, viale Regina Margherita), dai tre accessi all’area portuale (viale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Viale Regina Margherita, Strada Comunale Portovecchio) e dalla viabilità interna al porto.

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