• Non ci sono risultati.

Cane Quadro citologico da neoformazione sottocutanea del collo Ammasso di adipociti con abbondante citoplasma otticamente vuoto e piccolo nucleo periferico Lipoma MGG Quick Stain 100x.

Nel documento What about the german prisoner? (pagine 97-101)

MARIA GIOVANNA TAMPIERI 1 , GIANFRANCO MILITERNO

Foto 3 Cane Quadro citologico da neoformazione sottocutanea del collo Ammasso di adipociti con abbondante citoplasma otticamente vuoto e piccolo nucleo periferico Lipoma MGG Quick Stain 100x.

SCIENZE VETERINARIE | SCIENZE E RICERCHE • N. 7 • MAGGIO 2015

Per quanto riguarda le lesioni di natura infiammatoria, tut- te riscontrate in vari punti del collo di cani, esse sono state differenziate agevolmente dai processi di natura neoplastica.

Il quadro citologico osservato nel caso 3 ha permesso di diagnosticare una flogosi piogranulomatosa a eziologia bat- terica e di impostare una terapia antibiotica ad ampio spettro. Il preparato citologico, altamente cellulare, è stato caratteriz- zato da una preponderanza di granulociti neutrofili, in parte ben conservati, in parte con segni di cariolisi e cariopicnosi, e da un minor numero di macrofagi con citoplasma basofilo, talvolta vacuolizzato, e grandi nuclei eccentrici, rotondi o re- niformi. Numerosi elementi coccoidi, puntiformi, di colore blu scuro o nero, presenti sia sullo sfondo sia in sede intracel- lulare, hanno dimostrato l’eziologia batterica della flogosi.

Nel caso numero 12, l’esame citologico ha consentito di diagnosticare una flogosi neutrofilica settica, anche in questo caso trattata con antibiotici ad ampio spettro. Il preparato ci- tologico si è dimostrato altamente cellulare e composto per il 90% da granulociti neutrofili, solo in piccola parte dege- nerati, e da pochi macrofagi dal citoplasma vacuolizzato. Sul fondo del preparato o fagocitati all’interno delle cellule era- no osservabili batteri coccoidi in moderata quantità (Foto 4).

Una flogosi neutrofilica a eziologia batterica è stata dia- gnosticata anche nel caso 9 a carico della ghiandola salivare mandibolare. Il preparato citologico ha mostrato due diver- se categorie cellulari. Le cellule infiammatorie, la tipologia cellulare preponderante, erano rappresentate da abbondanti granulociti neutrofili con aspetti degenerativi e da più rari macrofagi. La presenza di batteri coccoidi liberi e fagocitati ha consentito di stabilire l’eziologia batterica del processo. In associazione si sono osservati piccoli clusters di cellule epiteliali secernenti, caratterizzate da abbondante citoplasma vacuolizzato e piccoli nuclei rotondi parabasali. Sullo sfondo era visibile materiale amorfo di colore violetto riferibile a mucina. Anche in questo caso la diagnosi citologica ha con- sentito di impostare una terapia antibiotica ad ampio spettro.

In alcuni studi, la sensibilità dell’esame citologico nell’i- dentificare i batteri è stata quasi uguale a quella dell’esame colturale5.

L’unico caso di flogosi sterile rilevato in questa casistica è rappresentato dal caso 15. Il paziente è stato portato a vi- sita per la presenza di lesioni nodulari multiple localizzate sul lato sinistro del collo, che nell’arco di 2 settimane sono aumentate di numero e si sono diffuse alla faccia dorsale del collo e alla spalla sinistra. Mediante agoaspirazione sono sta- ti prelevati campioni cellulari da più lesioni, i quali hanno mostrato un quadro citologico analogo, caratterizzato da una popolazione mista di cellule infiammatorie distribuite su un fondo di vacuoli lipidici otticamente vuoti, a margini netti e di diversa grandezza. In particolare si notavano granulociti neutrofili e macrofagi dall’aspetto schiumoso per la presen- za di piccoli vacuoli intracitoplasmatici otticamente vuoti, indicativi di lipofagocitosi. L’apprezzamento di tali crite- ri citologici ha permesso di identificare una flogosi mista neutrofilica-macrofagica con coinvolgimento del pannicolo adiposo; la sterilità della lesione è stata tuttavia confermata Dato il comportamento biologico benigno di questa neo-

plasia è stato scelto di seguire il monitoraggio clinico. In accordo con quanto riportato in letteratura16, l’esame

citologico si è rivelato molto efficace nella diagnosi delle le- sioni linfomatose linfonodali. Nel caso 17, il cane era stato portato a visita a causa dell’aumento di volume bilaterale dei linfonodi mandibolari. All’esame clinico è stata riscontrata una linfoadenomegalia generalizzata. Sono stati effettuati agoaspirati da più linfonodi, evitando i mandibolari che sono frequentemente aumentati di volume e reattivi a causa della loro costante esposizione ad antigeni provenienti dal cavo orale, che possono, dunque, mascherare un’eventuale condi- zione neoplastica7,13,19. I preparati citologici, altamente cellu-

lari, hanno rivelato la presenza di una popolazione cellulare monomorfa, rappresentata da linfociti di medie dimensioni, con una scarsissima quantità di citoplasma basofilo a orla- re un nucleo di forma rotondeggiante e profilo irregolare, di diametro pari a 2-2,5 volte quello eritrocitario, contenente da 2 a 4 nucleoli spesso periferici. Sullo sfondo, a testimonianza dell’elevata fragilità delle cellule linfoidi, erano osservabili numerosi nuclei nudi e lymphoglandular bodies, frammenti citoplasmatici di forma rotondeggiante, dimensioni variabili e colore blu pallido.

Il reperto di una popolazione cellulare linfoide monomor- fa, simil-centroblastica, ha permesso di giungere alla dia- gnosi di linfoma a medie cellule con relativa facilità. Non avendo avuto il consenso del proprietario a procedere con l’iter diagnostico necessario per la stadiazione e la tipizza- zione della neoplasia, è stata impostata una terapia medica palliativa corticosteroidea.

Il caso 6, diagnosticato come sospetto fibrosarcoma auri- colare felino, ha invece posto qualche problema interpretati- vo. Il preparato citologico, moderatamente cellulare, è risul- tato costituito da elementi cellulari di natura mesenchimale, isolati, la maggior parte, o in ammassi di dimensioni e forma variabili. Gran parte della popolazione cellulare ha mostra- to morfologia spiccatamente fusata; altri elementi cellulari sono, invece, apparsi più voluminosi e con forma tendente all’ovale. I nuclei, ovoidali, erano moderatamente pleomorfi, con nucleoli ben visibili, talvolta multipli. Pur non essendo presenti incontrovertibili criteri nucleari e nucleolari di ma- lignità, il rilievo di una cellularità elevata per trattarsi di un tessuto mesenchimale, che normalmente cede poche cellule, ha indirizzato la diagnosi verso un sospetto fibrosarcoma, ve- rosimilmente ben differenziato.

In accordo col proprietario si è deciso di intervenire con un’ampia escissione chirurgica della massa, sottoposta in seguito ad esame istologico per la conferma della diagnosi.

Più agevolmente è stata raggiunta la diagnosi di fibroma della regione occipitale di un cane (caso 7): il preparato è risultato costituito da un esiguo numero di cellule, tuttavia sufficienti per la valutazione. Tali cellule, per lo più singole, si presentavano di forma tipicamente fusata e senza caratteri citologici atipici. Trattandosi di una neoplasia a comporta- mento benigno è stata preferita la terapia chirurgica con mi- nima escissione dei tessuti perilesionali.

SCIENZE E RICERCHE • N. 7 • MAGGIO 2015 | SCIENZE VETERINARIE

lesioni sono frequentemente riscontrate nelle regioni di testa e collo, come emerso dall’esperienza condotta dagli Autori, è dunque opportuno proporre la citologia come principale metodo diagnostico nelle indagini preliminari delle lesioni palpabili in queste sedi.

Altri vantaggi che avallano tale scelta derivano dal fatto che le procedure di allestimento e colorazione di un prepara- to citologico sono di facile e rapida esecuzione. Ciò permette di eseguire l’esame citologico contestualmente alla visita cli- nica e di ripeterlo estemporaneamente in caso d’inadegua- tezza del preparato, ottimizzando così i tempi: nella stessa seduta è possibile ottenere una diagnosi e impostare la tera- pia, oppure organizzare tempestivamente il successivo iter diagnostico. Non va dimenticato, inoltre, che la diagnosi pre- operatoria delle patologie neoplastiche, soprattutto maligne, è fondamentale per programmare correttamente l’intervento chirurgico10.

Questi risultati possono essere raggiunti con un rischio limitato per il soggetto, riducendo al contempo la spesa sa- nitaria. Spesso è lo stesso proprietario di piccoli animali a richiedere espressamente un esame citologico piuttosto che istologico, per la minore invasività del prelievo di cellule ri- spetto a un campione di tessuto.

La citologia presenta tuttavia dei limiti, in parte intrinse- ci alla metodica stessa: le cellule esaminate si trovano al di fuori del loro contesto tessutale, dunque, quando è essenziale valutare l’architettura della lesione o il rapporto tra la lesione dalla negatività degli esami colturali e dalla diagnosi istolo-

gica di pannicolite nodulare sterile.

CONCLUSIONI

La citologia si basa sull’esame morfologico di cellule sin- gole o di aggregati prelevati dai loro tessuti di origine. È in grado di discriminare tra processi infiammatori e neoplastici, di determinare il tipo di flogosi ed eventualmente di rico- noscerne l’agente eziologico responsabile, potenzialmen- te causa di malattia anche nell’uomo (zoonosi)11. Nel caso

dei processi neoplastici permette la distinzione tra neoplasie benigne e maligne e spesso anche l’individuazione del tipo cellulare interessato3,10,11.

Nonostante l’esame istologico sia considerato il metodo

gold standard per la valutazione dei tessuti, la Fine Needle Aspiration Cytology è stata considerata una tecnica diagno-

stica efficace nella valutazione delle masse cutanee e sottocu- tanee, riportando percentuali di adeguatezza del prelievo fino all’83% dei casi, e una concordanza diagnostica con l’esame istologico fino al 91% dei casi7. L’esame citologico si è di-

mostrato efficace soprattutto nella diagnosi delle neoplasie, in cui sono stati documentati valori di sensibilità e specificità rispettivamente dell’89% e 98%7. Eccellenti valori di sensi-

bilità e specificità, rispettivamente del 99% e 96%, sono stati riportati anche per la diagnosi di coinvolgimento linfomato- so o metastatico dei linfonodi16. In relazione al fatto che tali

Foto 4 – Cane. Quadro citologico da neoformazione sottocutanea del collo. Numerosi granulociti neutrofili, macrofagi ed emazie. Si vedono alcuni batteri coccoidi in sede intra ed extracellulare. Flogosi piogranulomatosa ad eziologia batterica. MGG Quick Stain. 200x.

SCIENZE VETERINARIE | SCIENZE E RICERCHE • N. 7 • MAGGIO 2015

lori e guida alla terapia. Seconda edizione. Elsevier-Masson, Milano, pp. 393-447, 2007.

10. Militerno G, Preziosi R, Bettini G. Lesioni cutanee nodulari benigne del cane e del gatto. Diagnostica cito-isto- morfologica comparativa. Obiettivi & Documenti Veterina- ri, 22(12):49-59, 2001.

11. Militerno G. Cellule, dermatologia e salute animale: un trinomio importante in sanita’ pubblica, Scienze e Ricerche, 1:22-24, 2014.

12. Morini M, Papini M, Bettini G. Le neoplasie cutanee di origine epiteliale nel cane e nel gatto: correlazione tra dia- gnosi citologica e istologica. Atti del III Congresso Naziona- le Associazione Italiana di Patologia Veterinaria, pp. 64-68, Pisa, 11-13 maggio 2006.

13. Raskin RE. Skin and Subcutaneous Tissues. In: Ca- nine and Feline Cytology. A Color Atlas and Interpretation Guide. Raskin RE, Meyer DJ. Second edition. Saunders-El- sevier, Philadelphia, pp. 26-76, 2009.

14. Roccabianca P. Patologie linfo-istiocitarie cutanee nel cane e nel gatto: diagnosi, prognosi e cenni di terapia. Qua- derni di dermatologia, 9(2):15-22, dicembre 2004.

15. Stockhaus C, Teske E, Rudolph R, Werner HG. As- sessment of cytological criteria for diagnosing basal cell tu- mours in the dog and cat. Journal of Small Animal Practice, 42(12):582-586, 2001.

16. Twomey LN, Alleman AR. Cytodiagnosis of feline lymphoma. Compendium on Continuing Education for the Practicing Veterinarian, 27:17–31, 2005.

17. Tyler RD, Cowell RL, Meinkoth JH. Lesioni cutanee e sottocutanee. In: Citologia ed Ematologia del Cane e del Gatto. Cowell RL, Tyler RD, Meinkoth JH, DeNicola DB. Terza edizione, Elsevier-Masson, Milano, pp. 78-111, 2009.

18. Vail DM, Withrow SJ. Tumors of the skin and subcu- taneus tissues. In: Withrow & MacEwen’s Small Animals Clinical Oncology. Withrow SJ, Vail DM. 4th edition. Saun- ders-Elsevier, Philadelphia, pp. 375-401, 2007.

19. Vernau W. Attualità in citologia linfonodale nel cane (linfoma canino) e nel gatto. Atti del 50º Congresso Nazio- nale Multisala SCIVAC, pp. 299-300, Rimini, 27-29 maggio 2005.

stessa e i tessuti vicini (grado d’infiltrazione di un processo infiammatorio o tumorale, presenza di cellule metastatiche nei vasi sanguigni), è preferibile il ricorso all’esame istolo- gico.

La diagnostica citologica dipende, poi, in gran parte dalla possibilità di ottenere un campione adeguato e rappresentati- vo della lesione, dall’esperienza dell’osservatore nella lettura e dalla sua capacità di mettere in rapporto il quadro rilevato citologicamente a ciò che si è riscontrato durante l’esame cli- nico del paziente.

In conclusione, la citologia, integrata a un’accurata anam- nesi e all’esame clinico, può fornire importanti informazioni riguardo alla natura del processo patologico in atto, percepito dal proprietario durante il gioco o con le carezze, consenten- do spesso di evitare il ricorso a metodi d’indagine più in- vasivi e costosi. Le considerazioni emerse dalla valutazione della casistica riportata, pur con il limite relativo a un nu- mero esiguo di campioni, confermano l’importanza dell’e- same citologico come primo mezzo d’indagine nella pratica clinica ambulatoriale, dimostrando un’elevata adeguatezza dei preparati, un’elevata efficacia diagnostica, un forte im- patto della metodologia nella pianificazione dell’intervento chirurgico e nella scelta della strategia terapeutica, oltre che una buona concordanza con l’esame istologico, ove è stato possibile confrontare le due tecniche diagnostiche.

BIBLIOGRAFIA

1. Baker R, Lumsden JH. La cute. In: Citologia del Cane e del Gatto. Atlante a colori. Prima edizione. Masson-Edizioni Veterinarie, Milano-Cremona, pp. 39-49, 2001.

2. Barton CL. Cytologic diagnosis of cutaneous neopla- sia: an algorithmic approach. Compendium on Continuing Education for the Practicing Veterinarian, 9(1):20-33, 1987.

3. Bettini G. Diagnostica citopatologica. In: Patologia Si- stematica Veterinaria. Marcato PS. Seconda edizione. Eda- gricole, Bologna, pp. 1389-1445, 2008.

4. Caniatti M. Citologia della cute facciale nel gatto: dif- ferenze tra infiammazione e neoplasia. Atti del 53°Congres- so Nazionale Multisala SCIVAC, pp. 60-61, Rimini, 19-21 maggio 2006.

5. Clinkenbeard KD, Cowell RL, Morton RJ, Walker DB, Gowman HL, Meinkoth JH. Citologia diagnostica: le infe- zioni batteriche. Veterinaria, 12(4):27-36, 1998.

6. DeNicola DB. Cellule rotonde. In: Citologia ed Emato- logia del Cane e del Gatto. Cowell RL, Tyler RD, Meinkoth JH, DeNicola DB. Terza edizione. Elsevier-Masson, Milano, pp. 68-77, 2009.

7. Ghisleni G. Citologia cutanea. In: Atlante di Citologia Diagnostica del Cane e del Gatto. Prima edizione. Le Point Vétérinaire Italie, Milano, pp. 28-32, 2006.

8. McKee GT. Citologia Da Aspirazione Con Ago Sottile. In: Citopatologia. McKee GT. Ed. italiana a cura di Mauro Melato. UTET, Torino, pp. 77-83, 1999.

9. Medleau L, Hnilica KA. Tumori neoplastici e non neo- plastici. In: Dermatologia del cane e del gatto. Atlante a co-

SCIENZE E RICERCHE • N. 7 • MAGGIO 2015 | STORIA DELL’ARCHITETTURA

Pirro Ligorio e la loggia del

Nel documento What about the german prisoner? (pagine 97-101)