MARIA GIOVANNA TAMPIERI 1 , GIANFRANCO MILITERNO
Foto 1 Cane Quadro citologico da nodulo cutaneo del collo Mastociti con granuli intracitoplasmatici Mastocitoma ben differenziato MGG Quick Stain 400x.
SCIENZE VETERINARIE | SCIENZE E RICERCHE • N. 7 • MAGGIO 2015
d’infezione batterica secondaria legata all’ulcerazione della lesione.
In accordo con il proprietario è stata decisa una terapia chirurgica con amputazione della pinna auricolare. Nel caso di lesioni isolate l’escissione chirurgica completa è il tratta- mento di scelta per il carcinoma squamocellulare e spesso è curativa9.
Anche nel caso 19, relativo ad un cane, è stato possibile fare diagnosi citologica di carcinoma squamocellulare. Il pa- ziente è stato portato a visita per la presenza di una lesione proliferativa e ulcerativa sul labbro superiore destro. All’e- same clinico si è apprezzata linfoadenomegalia dei linfonodi mandibolari omolaterali, per cui è stato eseguito un prelievo mediante agoaspirazione in entrambe le sedi.
Il campione proveniente dalla lesione facciale, di buona cellularità, è stato caratterizzato da cellule epiteliali cherati- nizzate, per lo più isolate o disposte in piccoli clusters, fram- miste a eritrociti, granulociti neutrofili degenerati e materiale detritico di fondo.
Le cellule squamose mostravano evidente pleomorfismo cellulare, anisocitosi, anisocariosi, aumentato rapporto N:C, asincronia maturativa tra nucleo e citoplasma e nucleoli tal- volta evidenti e multipli.
È stato inoltre possibile osservare due elementi peculia- ri di questo tipo di neoplasia: le cosiddette “cellule girino” (tadpole cells), caratterizzate da tozzi prolungamenti cito- plasmatici, e cellule dotate di un anello chiaro perinucleare, derivato dalla fusione di vacuoli limpidi contenenti cherato- ialina e presente più frequentemente nei tipi tumorali bene e moderatamente differenziati13. La presenza di “cellule gi-
rino” è tradizionalmente considerata un criterio di maligni- tà nell’uomo, in cui compare con una frequenza superiore rispetto al cane e al gatto1. Il campione cellulare proveniente
dai linfonodi mandibolari omolaterali alla lesione ha eviden- ziato la presenza delle medesime cellule squamose neopla- stiche confermando il sospetto di metastasi linfonodale di CSC (Foto 2). Si è quindi eseguito un esame radiografico del torace, per escludere la presenza di metastasi a distanza (risultato negativo), e all’asportazione chirurgica completa e in tempi brevi della neoplasia cutanea e del linfonodo meta- statico contiguo.
Nel caso 4, massa sottocutanea del collo di un cane, come riportato in letteratura, già la semplice osservazione a fresco del preparato, caratterizzato da piccole gocce oleose tendenti a non asciugare all’aria, ha indotto il forte sospetto di lipoma, confermato dall’esame citologico2,10,17. Questo ha evidenzia-
to la presenza di rari ammassi tridimensionali di adipociti, con abbondante citoplasma otticamente vuoto delimitato da una membrana cellulare netta, e un piccolo nucleo picnotico schiacciato alla periferia della cellula (Foto 3). Utilizzando il kit di colorazione MGG Quick Stain, che prevede l’impiego di un fissativo a base alcolica, è possibile ottenere preparati con pochissime cellule, a volte totalmente prive del citopla- sma, a seguito della dissoluzione dei lipidi; tuttavia, l’aspetto caratteristico sul vetrino, prima descritto, consente, comun- que, di formulare una diagnosi citologica di lipoma13.
ria di alcuni clusters una seconda popolazione costituita da cellule basali di riserva, di piccole dimensioni, con scarso citoplasma basofilo e alto rapporto nucleo:citoplasma (N:C).
Molto spesso la citologia non è in grado di evidenziare al- cuna differenza sostanziale tra iperplasia e neoplasie benigne delle ghiandole sebacee, per questo è formulata una diagnosi d’iperplasia/adenoma delle ghiandole sebacee10,13. La distin-
zione può essere difficile persino istologicamente13.
Anche in questo caso, trattandosi di lesioni a comporta- mento biologico benigno, il monitoraggio clinico senza trat- tamento è una scelta plausibile9; tuttavia, in uno dei due casi
il proprietario ha scelto di procedere all’escissione chirurgica per motivi estetici.
Nei casi 14 e 16, rispettivamente lesioni di mento e guan- cia in due cani, i preparati hanno offerto all’osservazione un quadro citologico del tutto simile, dove cellule, isolate o ben coese in piccoli-medi ammassi, di grandezza quasi uguale tra di loro e dimensioni leggermente superiori agli eritrociti (6-9 µm), con scarso citoplasma, hanno permesso di emettere la diagnosi di tumore a cellule basali con relativa facilità.
Le principali neoplasie a cellule basali del cane e del gatto sono il basalioma, che origina dall’epidermide, e il tricobla- stoma, di origine follicolare, molto più comune rispetto al primo. Tuttavia, essendo il quadro citologico di queste forme pressoché sovrapponibile, in diagnostica citopatologica con- tinua ad essere utilizzata la definizione generale di tumori a cellule basali12.
In entrambi i casi, la diagnosi citologica di tumore a cel- lule basali ha consentito di intervenire terapeuticamente con un’escissione chirurgica a margini stretti, in virtù del com- portamento essenzialmente benigno di questo tipo di neopla- sie15, 18.
Per quanto riguarda il caso 18 (gatto a mantello bianco, 12 anni di età, portato a visita per una lesione proliferativa, cro- stosa e ulcerativa a carico della pinna auricolare), segnala- mento, anamnesi ed esame clinico hanno indotto a sospettare un caso di carcinoma squamocellulare (CSC), confermato all’esame citologico.
Le cellule epiteliali, osservate sia isolate, sia in clusters, sono risultate essere cellule squamose a vario grado di chera- tinizzazione, come dimostrato dalla variabilità cromatica del citoplasma, da grigio-azzurro a blu intenso.
Gli elementi isolati, di grandi dimensioni, con citoplasma abbondante e margini cellulari angolati, presentavano nuclei rotondi voluminosi (anziché picnotici), nonostante l’elevata cheratinizzazione, rivelando asincronia di maturazione tra nucleo e citoplasma. All’interno dei clusters, di dimensioni medio-piccole e a margini netti, si sono invece osservate cel- lule di forma rotonda, piccole o medie, con ridotta quantità di citoplasma intensamente basofilo e nuclei rotondi volumi- nosi, con nucleoli inapparenti.
In associazione alle cellule epiteliali neoplastiche si sono riscontrate cellule infiammatorie, prevalentemente granu- lociti neutrofili, la cui presenza, frequente in corso di car- cinoma squamocellulare, è giustificata sia dalla reazione dell’organismo nei confronti della cheratina, sia come segno
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Foto 2 – Cane. Quadro citologico da linfonodo mandibolare. Cellule squamose pleomorfe con citoplasma basofilo, materiale detritico di fondo, pochi linfociti maturi e alcuni frammenti citoplasmatici rotondeggianti, di dimensioni variabili e colore azzurro (lymphoglandular bodies). In basso cellula con anello chiaro perinucleare. Metastasi di carcinoma squamocellulare. MGG Quick Stain. 400x.
Foto 3 – Cane. Quadro citologico da neoformazione sottocutanea del collo. Ammasso di adipociti con abbondante citoplasma