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Ren.

Astuzia!prendiamo le mosse da lontano....

Clara.

Cominciatu cheioti appoggio.

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32 I,ACASA NUOVA.

SCENA

X.

Giraaevoiix eDetti.

Gen. Ali1sietequi1

!...

«

Ren. Si, zio!

Gen.Vedesti Aubepin?. .

Ren.

Non

ancora.

Gen. Lo mandai dalnotajo a prendere il con-tratto.

Ren.

A

proposito del contratto....caro zio.... io e Claravolevamosottoporvi delle idee.

Gen. (cedendo) Lesentirò volentieri.

Ren.(Cominciamo!)Zio....sitratterebbedicerte idee.», circacertinostriprogetti....

Gen.Progetti?quali!

Ren.(i

guardando

Clara)Progetti.... di riforma!

Gen. (stupito)Di riforma! ; . .

Ren.Si, certe piccole riforme che ci sembrano assai opportune.... nell’interesse della nostra società.... ecco per esempio....l’insegna!

Gen.L’insegna?

...

1

Ren. Si, zio.... la vecchia Coccarda....

non

vi

pare che adesso tal

nome

suoni male alle orecchie?

Gen. Suonar male?...ehvia!...

Lz

vecchia Coc-carda.... anzi suonabenissimo!

Clara. Forse è

un

po’ vecchia....

Gen.

Lo

so cheè vecchiaequestoè il suo

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ATTOPRIMO. 33 ritove?le;Bandiera vecchia fa onore al ca-pitano! Questa nobileinsegnarisale al 1789, all'epoca che fu presa d’?,s,callo la Bastiglia.

Glaba. Noi rispettiamo l’origine della Vecchia Coccarda.... chericorda

un

fatto della glo-riosarosilarivoluzione....

mai

tempi

cangia-rono.... e

sembrami

che un’insegna....

un

po’

più moderna.... per esemplo.... questa Al Botton d’oro....

Gen. Al Botton d'oro? clic c’entra il bottone d’oro?

Clara.

Non

suona forse bene.... la parolao^o?

Gen.Si.suonabene....

ma

dovrei sbattezzare

una

casadi commercio conosciuta daottant’anni per sviare tutti i miei a\ventori.... allora tanto varrebbe ansile cambiare di domicilio.

Clarv. Appunto, zio.... Noi

non saremmo

alieni dall’idea di cambiare anche domicilio.

Gen. Lasciar questa stradail cui

nome

è inse-parabile da quellodella nostra casa?

Clara.

Ma

zio, la città adesso ha percosi dire cambiato di posto.... il centro si trova nei nuovi quartieri.

Gen. (alzandosi

)

Ah!eccolapronunziatalagran parola!... i nuovi quartieri!...

una

nuova bot-tegain

una

nuovastradadella

nuova

Parigi?

Ren. Perché no?

Gen.

Mai

!...

mai

!... finché io vivrò!

*

Clara.

Ma

via!... ditemisinceramente, zio.Che cosa si perde co'nuovi quartieri?

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34 LACASA NUOVA.

Gen. Tutto si perde!

Mia

cara,co’nuovi quar-tieri si perde la città antica.... si perdonole

memorie

patriotiche.... si demoliscono i mo-numenti, sotto pretesto di pubblica utilità....

d’ingrandimenti, mentre poi all’atto pratico,

non

s’ingrandiscono che i costruttori.... gli accollatari.... edidebiti!Checosaci si perde?

Tutto!...lo ripeto!

Non

è più Atene, è Babi-lonia.... OramaiParigi

non

è più

una

città....

è diventata una stazione di strada ferrata!

Ren.Insomma, zio, la città essendofatta così, bisognerà prenderla com’*è!

Gen.

E

seguire l’andazzodeilussodellagiornata, nonè cosi?... So

come

finiscono tutte queste cose. Si cambia di casa!... si crede che sia cosa da nulla.... e invece èil cambiamento generale di tutta lavita! I mobili modesti chestavano benenellacasa antica, sfigurano nella nuova. Allora mobili nuovi, e degni della casa.... poi abitiinarmonia coimobili,

iefinalmente abitudiniconformi agli abiti.Le passività finiscono coll’assorbirele attività....

si intacca il capitale,ed anche quelloa poco a poco sfuma...*totalesiriducead

un

super-fluoeccessivoe alla

mancanza

del necessario....

1

maggiori comodi, minorebenessere: diecivolte più di piaceri futili,

ma

cento volte

meno

di

felicità!... ecco che cosa ci si

guadagna!

Piar'. Ti

modo

die,zio,

dovremo

rassegnarci

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ATTO PRIMO. . X>

a vivere sempreri questo quartiere remoto, uggioso, senza godere almeno di quel po’ di bea diD.:ochecisiamoguadagnato?

Gen.

E

chi d’ce questo?

Ren.(a CiarS) (Non insistere di più!) Gzn.

Ma

chi viproibiscedi darvituttili spassi

immaginabi’i.... di goderetutti i piaceri pos-sibili, purché siano del vostro grado sociale edalla portatadei vostri mezzi?

Fra

cinque anni, avròcentomilaliredi rendita.... e tutto ciò è robavostra e di Gabriella.... vi resterà tanto

temoo

per divertirvi!

Clara. Quand’ècosì.... quandoa voi

non

piace,

non

ne parliamo più.

Ren.Dico anch’ionon ne parliamo più.

Gen. Maglio così.

Clara.

Oramai

èfinita. Noi non cercheremopiù di convincervi.

Gen. Vi arrendete?

Ren. Completamente, zio! il nostro partito è preso.

Gen. Alla buon’ora! Ali! ne.sono contento!

adessovorrei pranzare.

È

l’ora,e lavostra proposta mi

ha

fatto crescere l’appetito!...

scommetto

che Bastiana si è scordata lo sciampagne.... per bagnare il nostro nuovo contratto. (Peruscire) Viva laVecchia

Coc-carda

e abbassoi Bottonid'oro..., levecchie coccarda durano.... nonèvero?... si, eh?...

me

/

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36 LA CASANUOVA.

ne intendoio! (Esce dal fondo.Clara e Re-natosi

guardano

in silenzio)

Ren. Ebbene?

Clara. Cosa dicevo?

Ren. Oli! i patriarchi!

Clara. Vuoiil mio parere?

Ren. Sentiamo.

Clara. Sei deciso per la rotturadelia società?

Ren

Sì, ebbene?

Clara.

La

casa

nuova

è presa, è

pagata

è

pronta?

Ren. Sicuro.

Clara.Noi non oseremo mai dirgli in faccia:

«Addio, zio, separiamoci.»

Ren. Mai! mi farebbe troppa pena,loconfesso.

Clara.

Or

bene, quellochenon osiamdire scri-viamolo.

Ren. Hai ragione; è il solo

modo

d’uscirne.

Clara. Ebbene, mettitilà e scrivi.... il nostro addio....

Ren. (siede al tavolino) Il nostro addio..., sì!

Clara.

E

dopo.... il mio cappello....

una

vettura e partiamo.

Ren. Sì, subito. (Scrive)

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