• Non ci sono risultati.

LA. CASA NUOVA COMMBDIÀ IN CINQUE ATTI. Digitized by Google

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "LA. CASA NUOVA COMMBDIÀ IN CINQUE ATTI. Digitized by Google"

Copied!
134
0
0

Testo completo

(1)

f

LA.

CASA NUOVA

COMMBDIÀINCINQUE ATTI

DigitizedbyGoogle

(2)
(3)

LA

CASA NUOVA

COMMEDIA

IN

CINQUE

ATTI

II

MILANO, 1867.

TIPOGRAFIA DEL MONITORE

DEI

TEATRI DIRETTA DA GIOVANNI GAGLIARDI

ViaSan GiovanniallaConca, Navi. 11.

DigitizedbyGoogle

(4)

Digitizedby le

(5)

PERSONAGGI

Renato.

Gcnovoix.

Pontarmè.

Aubepin.

Gixdin.

Bonnofois.

Androa.

Gaspard.

Malandrin.

,

Un Commissario

di Polizia.

Clai'a.

Teodosia.

Bastiana.

Adelina.

Gabriella.

Un Groom.

La scena éa Parigi:

Epoca attuale.

DigitizedbyGoogle

(6)

DigitizedbyGoogle

(7)

A.TTO PRIMO

Casa vecchia con soffittoalto.Salaammobiliataall’antica.

Ritrattidifamiglia.Allaprima quintaa destra porta della cucina,allaseconda quinta porla che conduceaimagaz- zini;fra lodueporte grandearmadio diquercia,pieno dibiancheria. In fondo,porta della salada pranzo.Asi- nistra,prima quintaporta d’un appartamento, seconda quintalacomune. Fraquelledueporte unagrande scri- vaniada commerciante,ecc.Asinistra poltrona pitriar- * cale.Infondoorologioa pendolo,grandeed'anticomo-

dello. Leindicazionisono prese dalla scena.

SCENA PRIMA.

Bastlana

e

Aubcpln.

(.AlValzarsi delia telae

durante

lascena

Ba

-

stianatraedal

grande armadio

della bian- cheria che ripulisce e

prepara

pelpranzo.

La

porta dell'armadio aperta lascia scor- gere de'mucchi di biancheria ben disposti.

Mentre

Bastionaè cosìoccupatasiode bus- sare allaportad'ingresso infondo) Aub.

Son

io, Bastiana!

Bas.

Oh

signor Aubepin!

Aub. (allegro)

Non

sono ancora giunti? Bas. No.

DigilizedbyGoogle

(8)

8 LA CASA NUOVA.

Aub. Infatti

me

lo disseGudin.

Prima

disalire

t 4

sono passato dal cassiere.

Bas.Glie cosa voletel lastazionedellastradadi ferro

non

è tantovicina.

-Aub. Intantoprendi questa roba! (

Le dà

due bottiglie con toppo suggellalo)

Bas. Sono pelpranzo d’oggi?

Aub. Sì.... bordò squisito....

come

non ne fab- bricano più. (

Vedendo

che Bastianasale so-

prauna

sedia

per prendere

biancheria)Vuoi

che ti ajuti? ,

Bas.Oli signor Aubepin.... ogni volta chetocco questabiancheria

mi

sento

un

gruppoalcuore.

Farmi

sempre di vedere la

mia

defuntapa- drona ad accomodarlaqui dentro.

Aub.Tivolevabeneassaiqueireccellente donna!

Bas.

Ed

io gliene volevo poco?

Aub.

Lo

so.... poiché senza di te che sarebbe

stato di Genevoix?Eglichenon aveva voluto prender moglie peri’aifettocheportava asua sorella....quandoessaèmorta poco

tempo

dopo suo maritoecherimasecoiloroduefiglisulle braccia....econtuttiilorotrafficisulle spalle,

*senza dite Genevoix si sarebbe ammogliato per

amor

disuanipote....edall’etàsua avrebbe

commesso una

grandecorbelleria! e la donna che avrebbesposato,

non

sarebbe

mai

stata che

una

madrigna per lapovera orfanella,

men-

tretu....quantevolte

me

l’hadetto....Bastiana,

DigitizedbyGoogle

(9)

ATTO PRIMO. y

amico

mio, non è

una

governante.... è

una

seconda

madre

!

Bas. Oh!in quanto al voler benealla piccina....

Aub. In guisa che, mercè tua, tutto andò di beneinmeglio. Renato ha preso moglie.... la piccina si è fattagrande,e....

Bas. (sospirando

)

Oh

il male sifu....chelafan- ciullaeracagionevoledisalute.... sigracile, che,adundicianni compiuti, abbiamo dovuto separarcene!

Aub.

Dopo

quellaterribile malattia.... appunto....

e fu

mandata

aPau, dallanostravecchia zia Duliamel....

Ma

che fa? adesso sta bene, Ge- nevoix ce lariconduce ed oggi festeggeremo

il suo ritorno!...

Bas. Si combina cheoggi èanche il di

onoma-

stico dellapadrona!

Aub.

Clara?

Bas.

E

l’ànniversariodel suo matrimonio.

Aub. Anche

!

Oh

mioDio!

come

passa il

tempo

! direche sono passati sei anni dall'epoca del di leimatrimonio!

Bas. Precisamente!Sei anni!

Aub. E

neanche

un

figlio....

Bas.

È

vero!...ci vorrebbe

un

bambino!

Aub.

111!chesospiro!dopoesser statala

mamma,

vorresti anche diventarela nonna, eh?

Bas.

Oh

!

non

dico per me.... lo dico per la si-

gnora

Clara,perchèseavesse

un

figlio, lecose

Lacasa nuova. 2

DigitizedbyGoogle

(10)

10 LA GASANUOTA.

andrebbero meglio.... si affezionerebbe di più alla casa....

àub. Forse che.... ci sarebbe da dire qualche cosa?...

Bas. (sospirando

)

Oh

vedete, signor Aubepin!...

io sostengo chelasignora Clara nonsiastata educata per essere la moglie d’un

commer-

ciante?

Aub.

Eh

via!

Bas.

Ma

si:essa passò i suoi primi anni inun collegio dasignoroni.... collefigliedimarchesi e di banchieri.... per poi finire di trovarsi allatesta d'un negozio diseterie.

È un

salto troppo grosso.

E

tutto per colpa disuo padre che non aveva che"deU'ambizioneedell’orgo- glio. Ecco

come

siguastano tante cose.

Aub. Ma, allafin fine, in sei anni, essa

ha

do- vutoassuefarsi..

.

Bas. Al contrario!... Adesso anche il padrone Renato

non

so più che cos’abbia.... torna....

va

via....

Eh

signor Aubepin....

un marito

in- quieto.... una moglie annojata.... le cose non

vanno come

io desidererei. ,

Aub. Sonoubbiequeste!... sentiBastiana, intanto che arrivano vado

un momento

sino acasa!

Bas.

a

casa vostra?

Aub. Già! due sole bottiglie dibordò per tutta lafamigliasono poche.... non vi'sarebbe da bagnarsi il becco.... vado a prenderne altre quattro.

DigitizedbyGoogle

(11)

'atto primo. li Bas. Badate che alle sei mettiamo in tavola.

Aub.(uscendodalla smistila)

Non

dubitare che ci sarò.

SCENA

II.

Clara

e Baatfiaua.

Clara

{dalla destra) Bastiana, lapersona che esce adesso nonè Aubepin?

Bas. Sì, signora! L’ho da richiamare?

Clara. No, no,anzi.... lasciami solaperchèdevo parlarecon una personacheènella

mia

stanza.

Bas. Sta bene! andrò infanto ad apparecchia- re. {Escedalfondo)

SCENA

III.

Clara

e

Teodosio.

Clara

{riaprelaportadella sua

camera

,e fa entrare Teodosta che è in abito elegante

da

passeggio.

Ha

in

mano un pacco

dinastri)

Adesso puoi entrare!

Teod.

Mio Dio! quante cerimonie, cara! è al-

meno

permesso di darsi

un

bacio in queste stanze patriarcali?

Clara. Ma

si, di tutto cuore! {Siabbracciano e si baciano) Sei anni! sei anni senza che cisiamo piu viste.

E come

ti trovi inquesto quartiere, che per te deve parere il confine del

mondo?

DigitizedbyGopgle

(12)

12 LA CASANUOVA.

Teot).

Mi

trovo qui per

una

ragione semplicis- sima. Otto giorni sono, comperai questina- stri,chemi piacquerotanto, per guarnireun vestito....

me

ne

mancava

qualche metro....

mandai

al negozio,

ma

non ven’era più....

mandai

in due o tre altri.... nulla! Piccata, dispiacente,

mi

metto ingiroiostessa, edun commerciante midice: «Signora, questona- stro nonlopotrete trovare chealmagazzino dove si vende all’ingrosso:

ma

è nei vecchi quartieri, fuori del centro, airinsegna della VecchiaCoccarda.»Giunsiqui,cercando.Ap- pena entrata,ti scorsi....tu volgesti gliocchi dall’altra parte

Oh

!

ma

iosonopiù franca e ruppiil ghiaccio! ed ecco

come un

amici- zia di scuola, spezzata dasei anni

può

rian- nodarsi mercè alcuni metri dinastro color Solferino....

Clara. Sei sempre la stessa!

La

più vivace e lapiù allegra

compagna

di tutto il collegio.

Teod. Oh!

ma

tu, quantunque più

grande

non eri da

meno

delle altre!

Clara.

È

vero....

ma

adesso sono diventatala

ragione personificata.

q’Eon. Maritata,

non

è vero? : Clara. Sì.

Teod.

Con

figli!

Clara. No.

Teod. Tantomeglio....

Oh

! civuoltantaservitù,

DigitizedbyGoogle

(13)

ATTO PRIMO. 13 damino tanti fastidi i figliuoli! io non lio che

una

bambina, e Dio sa se....

Clara.

Ah

! ègrande?

Teod.

Ha

cinque anni....

ma

è

una

cosa danon

dirsi.... per fortuna che

non

l’ho in casa con me.... da quattro anni la tiene mia

madre

in provincia!

Clara. In tal caso, non

mi

pare....

Teod.

Non

importa!... è sempre un gran tor-

mento!

Peresempio, vedi,

mia madre mi ha

'

scrittostamane:«Frosina

ha una

grantosse. »

Che

ridicolaggine! Talinotiziesidevono dare

quando

il maleè passato. Se

non

avessi

un mondo

di occupazioni, ini tormenterei tutta la giornata.

Clara.

E

quali sono le tue occupazioni?

Teod. Ma... in primo luogo,

come

sai, sono ve- dova!

Clara. Ah!

Teod.

È

proprio cosi!.,

un

matrimoniodi con-

venienza... il barone di Lavardec... famiglia provinciale...riccoabbastanza

ma

conpocasa- lute... poveretto! Siamo andati atutti i sta- bilimenti balneari più celebri e finalmente è

morto

aMonaco.Per miadisgraziaaveva male disposto gli affari suoi: la famiglia m’intentò

un

processo,e inconclusioneio

non

sono che usufruttuaria dei beni dimiafiglia!diecimila franchidi rendita...conquesti

non

sifanno mi-

DigitizedbyGoogle

(14)

14 LA CASA NUOVA.

racoli...potrei riprenderemarito...

ma

mi^sono tanto annojata mentre viveva ilprimo... che

non

mi stuzzical’idea di prendere ilsecondo.

Eppoi ho molti amicinei ceto finanziario....

sono invitata dappertutto.... nell’inverno alle conversazioni,aiconcerti,aiballi....nell’estatè viaggio.... ecosi la vedovanza non mi è di peso....

Clara.

Ma

gli affari di cui parlavi?

Teod. Ah!....ecco.

Tu

capisci,caramia, che die- cimilafranchi a Parigi,sonoun’inezia!

Quando

lafigliasaràmaggiorenne mi toccheràvivere colla

mia

dote. Miserie! Se prima di quel- l’epocanontento qualchebuonaspeculazione....

colle relazioni che ho....tu mi capisci....

Clara. Hai trovato?

Teod. Affarid’oro1inquesto

momento

sono im- pegnata in una speculazione....

Clara.

Buona

assai?

Teod. Buonissima! Si tratta dei sugheri diBu- Sada.

Clara. Bu-Sada?

Teod. Figurati, amica mia!Trecentomilaettari di quercie-sugheri d’Algeria.

È un

bosco che

non

venne toccato dall’epoca dell’impero ro-

mano!

se l’affare si organizza, ed io larroro pertaleintento,mettiamoinpiedi

una

società colcapitalenominaledi14 milioni:

emettiamo

le azioni edio sola ného 5mila.

Appena

viè

|

DigitizedbyGoogleI

(15)

ATTOPRIMO. 15 rialzo levendoed èunaffare di setteadotto- centomila franchi,ne'qualimiafiglianon po- tràpretendere la sua parte.

Clara. Sette a otto<pentomila franchi! Tkod.

più, nè meno....

Clara.

Te

ne faccio le miecongratulazioni!

Teod.

Non

c’è diche!

ma

adesso parliamo

un

po’dite.

Che

fai?

Clara.

Lo

vedi. Passo lamiavita nelfondaco....

mai un momento

fuori dal quartiere. Ecco

come me

la godo.

Teod.

È

questo il tuo salotto daricevere?

Clara.Già.

Teod.Sai che nonè molto elegante?

Clara. Mobili di famiglia.

Teod.

Ed

intuttalacasanonhaitrovato quattro pareti disponibili per farti

un

bel salottino?

Clara. Che vuoi? tutta lacasa è tramutata in magazzini....

Teod. Poverina!

Ed

iocheho conosciuto inte.,

quando eravamo

in collegio,tanta tendenza all’eleganza....

Clara. Oli,se allora

mi

avessero detto choisei più bei anni di

mia

vitali avrei passati nel fondo di

una

bottega.

Teod.

Ma come

andò la faccenda?

Clara.

Mio

Dio!

come

doveva andare! Figliadi negozianti,sindal

mio

nascerefuiconsacrata al commercio.

Un

belgiornounvecchioamico

DigitizedbyGoogle

(16)

1G LA CASA NUOVA.

di casa, ilsignor Genevoix venneatrovarmi tutto piangente.IImio povero padre era morto improvvisamente, in strada, d’apoplessiaful- minante....uscii dal collegio etornai nella

mia

vecchia casa, che trovai più melanconicadi prima... l’isolamento.... giiaffari da sbrigare cambiarono il corso dellemie idee

romanze-

sche. Addio pianoforte.... addio disegno;

non

più lezioni di bailo*... non più equitazione....

ma

cifre...*e poi cifre.... e cifre ancora!

E

a conti fatti, 40 mila franchi, salvatia

grande

stento per la

mia

dote! già

mi

vedevo con- dannata a invecchiar zitella o maritata a qualcheoscuronegoziantedigenerialminuto,

quando

sioffrìRenato....miomarito.

Mi

piac- que più degli altri e dissi disì....senza entu- siasmo,

ma

senza rammarico!

Teod.

E

d’allorain poi la tua esistenza,...

Clara

(con

amarezza)

Oh! la

mia

esistenza!...

alleotto

mi

alzo! Lettere, fatture eregistri....

e poscia le vendite all’ingrosso.... si pranza quando si può.... quindi si torna

da capo

a lavorare sinoalle tre.Alloravengo surrogata dal cassiereperle riscossioni edipagamenti.

Potrei uscire!...

ma

doveandare?...nell’inverno alle treèquasinotte.... nell’estate, quelloche

mi

andrebbea genio,

non

c’è più....preferisco dunque salire nella

mia

stanza dove passoil

tempo

a leggere. Mio marito torna,

ceniamo

DigitizedbyGoogle

(17)

ATTO PRIMO. 17 collo zio, parlando diseta, di bozzoliodico- tone.... dopo cena,nell’estate,scendo ingiar- dino.... quattro metri di povere pianticelle

,

circondate da piccole siepi di bozzolo acui .

i

muri

delle case circostanti defraudanoquel po’ di sole che loro spetterebbe. Nell’inverno

il cantuccioal fuoco,igiornali, mentre zio e nipote, con poclii vecchi amicidi casa fanno la loro partita al domino. Alle diecialetto....

e l’indomani lastessa canzone.Ecco la

mia

vita da sei anni, senz’altra diversionea tale monotonia, fuorché l’inventario ed ilbilancio afind’anno,le,infreddatureditesta odipetto;

i pranzi dai parenti e l’incendio su qualche v cappa del caminetto.

Teod.

Non

è

una

vitatroppo allegrai Clara. Oh!... noi

Teod: E

tu accetti tale posizionee tirasseghi?

Clara. No, amica mia, perchèinquel cantuccio in cui

mi

vedestisedutacolia pennain

mano,

10 concepisco progettidiribellione....allorala

mia mente

vaganell’infinito:non.sento piùil

rumore

delleballeche vengono ammucchiate,

11 correre deicommessi,il

rumore

deipesanti carretti carichi di casse e di merci che si allontanano!

No

1 io sogno saledorate,abba- gliantidiluce....seminatedidorie dieleganti splendoripei quali

mi

sentivo nata!.... oppure viaggio.... colla mente!...e allora

non

più ri-

DigitizedbyGoogle

(18)

IR LA GASANUOVA.

dicolecatene1

non

più cure triviali,

ma

le dolcezze della vita, la poesia a piene mani!

leforeste,imari,imonti!l’Italia,i soliarden-

ti,le notti stellate!...tutto quanto

commove,

esaltae fa

amare

resistenza....dandole

un

senso,

un

significato!Abbracciotutto!...aspirotutto,

me

ne inebrio! e

mi

slanciovolando....in quei paesisognati.... quando ad

un

tratto la voce di

un

commesso, chiamandomi,

mi

sveglia di soprassalto e

mi rompe

l’ali controivetri ap- pannatidelio scrittojo.

Teod.Cosi deve essere.... povera Clara! Tanta grazia!Tanto spirito! c’èda morirne arrab- biate!

Clara

Hairagione!...ediosentoche finiròcosi;

in

me

predomina

un

malepossente,lanostal- gia di Parigi.... mi annojo, tutto

mi

pesa! Ho finito coll’odiare persino levirtù patriarcali di questa vecchia casal

La

governante: un modello! lo zio:un’anticagliadamuseo! tutta gente perfetta.... e codesta perfezione.... mi fa male.... qui alio stomaco.... Questa sala....

queiritratti.... tutto

mi

dà ai nervi1 tutto qui è morto, è tuttarobad’un secolofai

Non

è la capitale,è la provincia....

non

è oggi....

è ieri.

Non

è la casa, èl’odore nauseabondo della cantina, e d’una stupida virtù

da

Puri- tani.

E

a duecentopassida questaviaremota e silenziosas’erge Parigi,lanuova,brillante,

*

DigitizedbyGoogle

(19)

ATTO PRIMO. 10 spiritosa,febbrile, splendida!...nesento di qui

il

rumore

! lainvoco con tutti i miei votil

Aspiro gli effluvi che il vento mi arreca....

ma

quell’ondata si arresta primadigiungere al

mio

piede!vedodemolire datutteleparti, e solorimane inpiedi questo vecchio casa- mento, che imperterrito sembra voglia sfi-

dare il martelloe la leva dei demolitori.

Teod.

Ma.... se lacapitale

nuova

non viene da te, perchètu non vai da lei?

Clara. Come?

Teod. Oh

bella! cambiando quartiere!

Clara.

Vallo a dire allo zio Genevoix!

Teod. Ma

a tuo marito1

Clara.

Renato

mi ama

, e capisce benissimo che

mi

annojomortalmente.... anch’egli divide le

mie

idee, ma....

Teod. Ma

cosa?

Clara. Ma

i magazzini.... lasciare il certo per l’incerto? sei anni di società che finiscono oggi appunto,

hanno

fruttatoper nostra sola parte niente

meno

che cinquecentomilafran- chidiutilenetto.

Teod.

Ebbene io v’interesso^nei sugheridi

Bu- Sada

ed eccofatto il milione!

La

vostra so- cietàècessata?

Clara.

Da

jerisera!

Teod. Tuo

marito avrebbe desiderio di rinno- varla?

DigitizedbyGoogle

(20)

20 LA CASANUOVA.

Clara.Credo.

Teod.

Tu

devi impedirglielo.

Clara. Se potessi....

Teod.Tenta e vi riuscirai.(

Guardando

l’ora)

Ma

ciarlando ho dimenticato i miei affariI

Alle quattro devo trovarmial giardino delle Piante.

Ho un

consulto sopra un

campione

di sugheri.... sono giàle cinque* e ti lascio!

Clara. Ti rivedrò?

Teod. Tornerò,

non

dubitare, non ti lascio il

mio

indirizzo perchè cambiod’alloggio e

non

ho ancora trovato

un

quartiere a

mio

modo.

'

SCENA

IV.

$

Isuìrcne Dette.

And. (dalla sinistra)

Una

lettera della signora Laguepy.

Clara.

La

signora

Laguepy?

Teod. Chi è questa signora?

Clara.

Una mia

ex-vicina, mercantessadibori artificiali, la vanità in persona!

Suo

marito che ebbe la sorte di essere espropriato per

l’utilità pubblica,apribottegainun quartiere centrale. {Apree legge, levando dall’envc- loppe

un pezzo

di stoffa)

Mi

permetti eh?

È una

mostra!

And. Si, signora! viè il servitore abbasso che aspetta.

DigitizedbyGoogle

(21)

ATTO PRIMO. 21 Clara. Mettete sul mio banco.

Vengo

subito.

And. Sì, signora.

Gen. {didentro) Di qua, ragazzi, di qua.

And.

Panni

sentirela voce del signor

Gene-

voix.

Clara. Mio zio!

And. Sì, colla signora Gabriella.

Clara. Sta bene. Ditegli che

accompagno

que- sta signora eche risalgo subito.

And. Sì, signora. (

Depone

il

campione

sul ta- volo)

Clara

(<a Teodosia,uscendo)

Bada

alla scala.

Teod.

È un

vero rompicollo. (

Escono

}

SCENA

Y. .

«

Gcnevoix,

Gabriella,

Andrea, Baetiaua,

un

Garzone

conscatole,valigieecc.

Gen.

{prima

d'entrarechiama)Clara!Bastiana!

{Entra

conGabriella

a

bracciettoe allegro) Renato! Clara! Per di qua, piccina, per di qua.

Oh

buon Andrea!

And. Buon

giorno, signore.

Gen.

Come! non

c’èalcuno? dove diavolo sono andati?

And.

La

signora sale amomenti.

Gen. {ad

Andrea) Chiama

Bastiana.

E

tunascon- diti qui. {Si

nasccmdc

dietro

a

sò Gabriella) Bas. Eccomi.

DigitizedbyGoogle

(22)

22 &ACASANUOVA.

Gen.

Buon

giorno, cara Bastiana.

Bas.

Buon

giorno, signore;

ma

dov'è Gabriella?

Gen. Che vuoi, volle restare ancora

un anno

dalla zia! (Ridendo)

JBas.

Oh non

è possibile! (Gli

va

vicino e

vede

Gabriella)

Ah

eccola questa cattiva che

mi

volevatormentare! (L'abbraccia e la

bacia

)

Oh

cara fanciulla! ancora!... oh quanto fa bene il ritrovare queste careguancieche

pa-

jono due bottoni di rose.

G^ab.

Buona

ed eccellente Bastiana! io

non mi

sono

mai

scordata di te!

Ma

dov’è

mio

fra- tello?,

Gen. Sì.... Renato e Giara dove sono?

Bas.Sonofuori,

ma

tornanosubito.

(Guardando

Gabriella)

Come

si è fattagrande!

Gen. Vedete

un

po’.... questo Renato che

non

è qui.

(Ad Andrea)

Vieni qua tu.

Dimmi un

po’, Gabriella, lo riconosci?

Gab.

È

il signor Andrea.

Gen. Brava! già! il tuo

compagno

d’infanzia edora nostro agente di studio!

bravo

giova- notto!

Chiamami

il cassiere.

(Andrea

scende neimagazzini)

SCENA

VI.

Anbcpin

eDetti.

Aub. (con

due

bottigliein

mano

e altre due in tasca)Dov’è, dov’è questo bottoncin di rosa, questa stella deU'Olimpo!

f

DigitizedbyGoogle

(23)

ATTO rRIMO. 23 Gen.

Ah!

ecco ilcugino!via, spicciatianchetu!

Gab.

È

il cugino Aubepin!

Aub.

Mi

ha riconosciuto! eccellenteGabriella.

(

Per

abbracciarla) No, perchè v*andrebbero dimezzo le bottiglie.

Gen.

Eh?

Aub. Prendi, Bastiana. {Le

le

due

bottiglie) Adesso.... {Per abbracciarla poi si fermò)

Non

ancora, no.

Gab. {interdetta) Che cosa c’è?

Aub. Altre due bottiglie!{Letrae di tasca ele

consegna a Gen

eroi.r) Gen. {ridendo)

Sempre

così.

Aub.

E

adesso chenonvisonopiù impedimenti,

un

abbraccio dicuore. {L'abbraccia) Gen.

È una

cantiftaambulante.

Aub. Quantoè carina!

SCENA

‘VII.

Gndiu, Andrea

eDetti.

Gen. {vedendo entrare

Gudin

che dev essere

un

vecchio quasi decrepito, calvo esordo

per

cuitende

sempre

l’orecchio)

Ah

eccoti qua, finalmente! fatti innanzi.Mia cara Ga- briella,questo nonte lo presento

nemmeno!

Gab.

È

il signor Gudin!

Gen. {gridando) Appunto!èilbuonGudin,nostro cassiere. {Abbassando la voce) Alzamoltola

DigitizedbyGoogle

(24)

24 LA CASA NUOVA.

voce, perchè è

un

po’ duro di^ timpano....

(Abbassala voce)

Non

bisogna far

mostra

di accorgersene,perchè se l’haamale....(Forte)

È

il buon Gudinche ti facevale barchettedi carta edi cavallini.... te ne ricordi?

Gab.Se

me

ne ricordo!... lo credoio!

Gud. Ah! adessolasignorina è quasi più

grande

di me.r

Gen.

È

vero, infedemia, è vero!

Gud. Nel rivederlami pare di ringiovanire.

Gab. Eccellentissimo

uomo!

Gen. SI, e trattalocon rispetto,

come un

se- condo padre. Aneli’esso fa parte integrante della famiglia.

È

l’immaginevivente dellapro- bità della casa. Sono oramai cinquant’ anni che quest’ onest’

uomo

ognf mattinaè al suo posto, più curante della nostra fortuna di quello che lo siamo noi stessi. (Stringe la

mano a

Gudin) '

Gud. Che dicevate signore?

Gen. Nulla, mio caro Gudin. Scendi in

magaz-

zino e di’ai giovani che chiudano.

È

giorno

di festa e dò licenza a tutti d’andarsi a di- vertire.

Gud.

Oh come

sarancontenti quei giovanottidi poter andar questaseraalteatro.

Vado

adar lorola buona nuova.

Gen. (a Gabriella)

Lo

vedi? ègongolante dalla gioja per la

nuova

cheva ad annunziare.

An-

DigitizedbyGoogle

i

(25)

ATTO PRIMO. 25 drea,bada che noninciampienonruzzoli dalie scale. Sono così ripide.

And.Lo accompagneròio.

(Dà

ilbraccioa

Gudin

ed escono).

Gen.(a Gabriella)

E

Renato che nonsi vede!

e Clara

nemmeno! Mi

dispiace

una

tale tar- danza! (Bastiana che sia

ammirando Ga-

briella)

E

il pranzo?...Che cosa fai qui?

Bas.

È

vero,ilpranzo!... oggi non holatestaa casa (Via).

Gen.Ehi, Aubepin!...che cosa failaggiù?

Aub. Disponevole bottiglie!

Gen. Senti, cugino, prima di pranzo

fammi

il

piacere d’andare sin dal notajoLoasò.... sta a duepassi da noi.

Aub.

Vado

subito. (Perpartire)

Gen. Aspetta. Domandagli il contratto che sa e che già avrebbe dovuto mandarmi.

Aub. Stabene!ehi dico,nonvimettereteatavola

senza di

me!

/ '

Gen. Ti pare.(Aubepin esce)

SCENA

Vili.

Ccnevofix, Gabriella,

Andrea

equindiClara.

Gen. Un

altro eccellente amico!...sincero

come

l’ambra!... ah cararagazza, se il tuocuore è

buono,

in mezzo anoinonvi saràpaura che si guasti.

La casa nuova. 3

DigitizedbyGoogle

(26)

2i LA. CASA NUOVA.

Gab.

Ne

sonosicura.

Gen.Oh, ecco Clara!

Clara

{a Gabriella che ècorsa

ad

abbrac- ciarla)CaraGabriella, iononviconoscoelle per le vostre lettere,

ma

da esse appresi ad amarvi,

come una mia

sorella.

Gab. Grazie ditutto cuore.

Gen.{a Clara)

Non

èvero che è graziosa, eche io avevoragione!

Gab.

È

vezzosa quanto mai, e quando sia sfu-

mata

quell’aria da provinciale....

Gen. Sono

un

po’goffa,non èvero?

Clara

{sorridendo) No....èuna semplicità che vi stabene.... (^1 Genevoix)

Ha

visto la sua stanza?

Gen.

No

la conduco adesso; vieni anche tu?

Clara. Volentieri.

And. {timidamente) Perdono, signora.... vi è quella lettera....

Clara.

Ah

si!

Una

lettera della signora La- guepy, per affari.

Gen.

La

Leguepy,? lasfuggo anche in iscritto!

Vieni, Gabriella.

Clara. Vi raggiugo subito.

Gen. {conducendo Gabriella) Sì,sì.{Escecolla fanciulla)

Clara

(leggendo

)

«

Mia

bellaamica» {Ridendo conironia) Amica! «Mi'sonomessain viag-

*gio duevolteper venirvi a trovare,

ma

non

DigitizedbyGoogl

(27)

ATTO PRIMO. J?

«lioancora il coraggio di tornare nel

mio

«quartiere» Insolente! «Il mio cameriere»

Ilsuo cameriere! « vi consegnerà

un

piccolo

«campionedisetableu,pertappezzare ilmio

«gabinetto. » Il suo gabinetto «Vi pregherei

«d’avere la gentilezza di dirgli seavetetale

« stoffaod in caso diverso dove possa rivol-

tegermi.

Andrà

subitocolla

mia

carrozza»

La

suacarrozza.... sempre motti pungenti! «

Ve-

«nite

un

po’a vedere il mio appartamento

«quando uscite: ciòalmenovidistrarrà dalla

«monotonia della vostra orrida strada!»

Va

bene! (Ad

Andrea)

Dite al cameriere della signora

Laguepy

che

non

abbiamo stoffe di questo preciso colore e che può tornarsene colla suacarrozza.

And. Se volete darmi la mostra..:.

Clara.

A

voi.... (

Andrea

esce) Se

un

giorno posso farti pagarele tue insolenze!...

SCENA

IX.

Bcuato

eDetti*

Ren.

(dalla sinistra)Sì,sì....Gabriella....vado e ritorno

vestitocon gravità*entrain iscena)

Clara

(correndo verso di lui)

Ah

Renato!

Ren. Cercavo di te!

Clara.

Anch’io;

ma

primaditutto, una parQla.

Sei stato dal notaio?

DigitizedbyGoogle

(28)

LA CASA NUOVA.

&

Ren. Iono!

Clara

{incredula) Davvero?

Ren. Seti dicodi no. Diedi

un

bacioa

mia

so- rella e venni a cercarti!...

Clara.

Ah

respiro! (Ora posso tentareJ) Ren.Di’ un pò.... siamosoli?

Clara. Sì!... di che cosa sitratta?

Ren. Si tratta... {a bassa voce) in primoluogo voglio farti i miei auguri pel tuo dì

onoma-

stico.... {per baciarla) Mi permetti?

Clara

{distratta)

Ah

! è perquesto?

Ren.

E

poiper offrirti ilmio regalo!...

Clara

{più contenta)

Vediamo

!

Ren.

Non

l’ho qui....è

un

regalo troppogrosso e non lo potevo portare.

Clara.

Un

mobile forse?

Ren. No....

un

immobile!

Clara.

Che?

Ren.Ilregalochetifaccio....bada chedeviaver del coraggio!...

Clara.

Oh

Dio! parla presto,levamila curiosità!

Ren. {dopo essersiguardatoattorno)Ebbene....

è

una

casa

nuova

!

Clara.

Una

casanuova!

Ren.Magazzinoepianterreno perilcommercio, e tutto il primo piano per noi!

Clara, {ansiosa)

E

dove?

Ren. Nelluogo più centraledi Parigi....sulbou- levard Malesherbes.

DigitizedbyGoogle

(29)

ATTOPRIMO. 20 Clara. (

Con un

a'-ùio di gioja)

Ah

!(gli salta

al collo) Oli quanto ti

amo

!

Ren.

Ho

dunque trovato la viadel tuo cuore?

Clara.

Oh

S

Ren.

La

via è il boulevard Malesherbes!

Clara.

Ah

tu indovinasti che io

mi

morivo di noja in questa casa patriarcale?

Ren.

Ed

io!Credichecivada pazzo!nonaspet- tavo che il termine della società per andar- mene.

Clara.Ma....questonuovoalloggioè fissato,

non

è vero?...

Ren.

Da

tre mesi!... ho fatto il mio bel con- tratto inpienaforma ed ègiàelegantemente ammobigliato.

Clara

(conestasi)

Anche

ammobigliato?

Ren.Ti ricordidi quelle seteriechetimostravo

tempo

fa, domandandoti il tuo parere?

Clara.Sì, ebbene?

Ren.

Erano

pel tuo salottino.

Clara. Il

mio

salottino!... è proprio vero!... ho

un

salottino....tutto mio....

come

iLeguepy.

(con tenerezza)

Ho un

salottino!

Ren.

E

ungabinetto!

Clara.

Anche un

gabinetto!

Ren.

Color di rosa della China!

Clara. Il

mio

color prediletto!... mio buon

Re-

nato!... (Oli

dà un

bacio) Va, ti ricompen- serò vedrai.... presto adesso,il mio cap- pello e andiamo!.. .

DigitizedbyGoogle

(30)

30 LA CASANUOVA.

Ren. Dove?

Clara. Alla casa nuova!

Ren.

Non

ancora!

Clara.

Come

non ancora!

Ma

io voglio ve- derla!

Ren. Abbassa la voce!...se lozio sentisse?...e

ilpranzo, di famiglia?

Clara.

Pranzeremo

più tardi! Ren.Ma....

Clara.r

Non

ci sono ma!.... vuo’vedere il mio

\

salottino.... il mio gabinetto!... pranzeranno senza di noi....eccotutto.

Ren. Clara, non

commettiamo

pazzie. Perchè cagionare

un

dispiacere a quell’eccellente

uomo

dello zio?

Clara.

È

vero

ma

allora

come

fare? intendi rinnovare l’atto sociale?

Ren. Chi sa?

Clara. Come! chisa?

Ren.

La

cosa dipende da lui!... perchè.lo zio Genevoix

non

potrebbe restar nostro socio?

Si affitta questa casaesull’insegna del

nuovo

magazzino, siscrive

come

su questa: «Pille- rat eGenevoix. »

Clara. Alla vecchiacoccarda,

non

è vero?

Ren. Dicibene, èun’insegna unpo’ammuffita!...

senti! Pontarmé,

un mio

antico

camerata

di negozio....

uomo

di gusto...; di tatto....

un

lion insomma.... mi avrebbe suggerito un’insegna

DigitizedbyGoogle

(31)

ATTOPRIMO. 31 d’un gusto affatto moderno,»., e vorrei adot- tarla.

Clara.

Ed

è?

, Rbn. Al òotton d’oro!

Clara. Benissimo!«Albottond’oro» Onestaal-

meno

ha qualche cosadifresco e di gentile....

mi

piace eu accetto il cambio.

Ma

per deci- derelo zioche ècosìattaccatoallesae vecchie abitudini?

Ren. Si tenta!... lo zio ci ama.... noi lo amia- mo!... decidiamoloalasciar questa casa ed

il colpo e fatto.

Clara.

E

se ricusa?

Ren. È

impossibile....ci vuoltroppobene!...

ma

se realmente non volesse saperne.... tanto peggio per lui.... non

avremo nuUa

da rim- proverarci.

Clara.

È

vero....

ma come

si fa stassera, con tanta gente!

Ren.

Bisognafarlo subito.... primadipranzo.

Clara. Hai ragione! parlacitu.

Ren. È

sottinteso.

Clara

(lo bacìa) Eccoti intanto del coraggio.

Gen.(dìdentro) Bastiana! nonti dimenticare di metterein fresco losciampagne.

Clara. È

lui.

Ren.

Astuzia!prendiamo le mosse da lontano....

Clara.

Cominciatu cheioti appoggio.

DigilizedbyGoogle

(32)

32 I,ACASA NUOVA.

SCENA

X.

Giraaevoiix eDetti.

Gen. Ali1sietequi1

!...

«

Ren. Si, zio!

Gen.Vedesti Aubepin?. .

Ren.

Non

ancora.

Gen. Lo mandai dalnotajo a prendere il con- tratto.

Ren.

A

proposito del contratto....caro zio.... io e Claravolevamosottoporvi delle idee.

Gen. (cedendo) Lesentirò volentieri.

Ren.(Cominciamo!)Zio....sitratterebbedicerte idee.», circacertinostriprogetti....

Gen.Progetti?quali!

Ren.(i

guardando

Clara)Progetti.... di riforma!

Gen. (stupito)Di riforma! ; . .

Ren.Si, certe piccole riforme che ci sembrano assai opportune.... nell’interesse della nostra società.... ecco per esempio....l’insegna!

Gen.L’insegna?

...

1

Ren. Si, zio.... la vecchia Coccarda....

non

vi

pare che adesso tal

nome

suoni male alle orecchie?

Gen. Suonar male?...ehvia!...

Lz

vecchia Coc- carda.... anzi suonabenissimo!

Clara. Forse è

un

po’ vecchia....

Gen.

Lo

so cheè vecchiaequestoè il suo

me-

DigitizedbyGoogle

(33)

ATTOPRIMO. 33 ritove?le;Bandiera vecchia fa onore al ca- pitano! Questa nobileinsegnarisale al 1789, all'epoca che fu presa d’?,s,callo la Bastiglia.

Glaba. Noi rispettiamo l’origine della Vecchia Coccarda.... chericorda

un

fatto della glo- riosarosilarivoluzione....

mai

tempi cangia-

rono.... e

sembrami

che un’insegna....

un

po’

più moderna.... per esemplo.... questa Al Botton d’oro....

Gen. Al Botton d'oro? clic c’entra il bottone d’oro?

Clara.

Non

suona forse bene.... la parolao^o?

Gen.Si.suonabene....

ma

dovrei sbattezzare

una

casadi commercio conosciuta daottant’anni per sviare tutti i miei a\ventori.... allora tanto varrebbe ansile cambiare di domicilio.

Clarv. Appunto, zio.... Noi

non saremmo

alieni dall’idea di cambiare anche domicilio.

Gen. Lasciar questa stradail cui

nome

èinse- parabile da quellodella nostra casa?

Clara.

Ma

zio, la città adesso ha percosi dire cambiato di posto.... il centro si trova nei nuovi quartieri.

Gen. (alzandosi

)

Ah!eccolapronunziatalagran parola!... i nuovi quartieri!...

una

nuovabot- tegain

una

nuovastradadella

nuova

Parigi?

Ren. Perché no?

Gen.

Mai

!...

mai

!... finché io vivrò!

*

Clara.

Ma

via!... ditemisinceramente, zio.Che cosa si perde co'nuovi quartieri?

DigilizedbyGoogle

(34)

34 LACASA NUOVA.

Gen. Tutto si perde!

Mia

cara,co’nuovi quar- tieri si perde la città antica.... si perdonole

memorie

patriotiche.... si demoliscono i mo- numenti, sotto pretesto di pubblica utilità....

d’ingrandimenti, mentre poi all’atto pratico,

non

s’ingrandiscono che i costruttori.... gli accollatari.... edidebiti!Checosaci si perde?

Tutto!...lo ripeto!

Non

è più Atene, è Babi- lonia.... OramaiParigi

non

è più

una

città....

è diventata una stazione di strada ferrata!

Ren.Insomma, zio, la città essendofatta così, bisognerà prenderla com’*è!

Gen.

E

seguire l’andazzodeilussodellagiornata, nonè cosi?... So

come

finiscono tutte queste cose. Si cambia di casa!... si crede che sia cosa da nulla.... e invece èil cambiamento generale di tutta lavita! I mobili modesti chestavano benenellacasa antica, sfigurano nella nuova. Allora mobili nuovi, e degni della casa.... poi abitiinarmonia coimobili,

iefinalmente abitudiniconformi agli abiti.Le passività finiscono coll’assorbirele attività....

si intacca il capitale,ed anche quelloa poco a poco sfuma...*totalesiriducead

un

super- fluoeccessivoe alla

mancanza

del necessario....

1

maggiori comodi, minorebenessere: diecivolte più di piaceri futili,

ma

cento volte

meno

di

felicità!... ecco che cosa ci si

guadagna!

Piar'. Ti

modo

die,zio,

dovremo

rassegnarci

DigitizedbyGoogle

(35)

ATTO PRIMO. . X>

a vivere sempreri questo quartiere remoto, uggioso, senza godere almeno di quel po’ di bea diD.:ochecisiamoguadagnato?

Gen.

E

chi d’ce questo?

Ren.(a CiarS) (Non insistere di più!) Gzn.

Ma

chi viproibiscedi darvituttili spassi

immaginabi’i.... di goderetutti i piaceripos- sibili, purché siano del vostro grado sociale edalla portatadei vostri mezzi?

Fra

cinque anni, avròcentomilaliredi rendita.... e tutto ciò è robavostra e di Gabriella.... vi resterà tanto

temoo

per divertirvi!

Clara. Quand’ècosì.... quandoa voi

non

piace,

non

ne parliamo più.

Ren.Dico anch’ionon ne parliamo più.

Gen. Maglio così.

Clara.

Oramai

èfinita. Noi non cercheremopiù di convincervi.

Gen. Vi arrendete?

Ren. Completamente, zio! il nostro partito è preso.

Gen. Alla buon’ora! Ali! ne.sono contento!

adessovorrei pranzare.

È

l’ora,e lavostra proposta mi

ha

fatto crescere l’appetito!...

scommetto

che Bastiana si è scordata lo sciampagne.... per bagnare il nostro nuovo contratto. (Peruscire) Viva laVecchia Coc-

carda

e abbassoi Bottonid'oro..., levecchie coccarda durano.... nonèvero?... si, eh?...

me

/

DigitizedbyGoogle

(36)

36 LA CASANUOVA.

ne intendoio! (Esce dal fondo.Clara e Re- natosi

guardano

in silenzio)

Ren. Ebbene?

Clara. Cosa dicevo?

Ren. Oli! i patriarchi!

Clara. Vuoiil mio parere?

Ren. Sentiamo.

Clara. Sei deciso per la rotturadelia società?

Ren

Sì, ebbene?

Clara.

La

casa

nuova

è presa, è

pagata

è

pronta?

Ren. Sicuro.

Clara.Noi non oseremo mai dirgli in faccia:

«Addio, zio, separiamoci.»

Ren. Mai! mi farebbe troppa pena,loconfesso.

Clara.

Or

bene, quellochenon osiamdirescri- viamolo.

Ren. Hai ragione; è il solo

modo

d’uscirne.

Clara. Ebbene, mettitilà e scrivi.... il nostro addio....

Ren. (siede al tavolino) Il nostro addio..., sì!

Clara.

E

dopo.... il mio cappello....

una

vettura e partiamo.

Ren. Sì, subito. (Scrive)

Clara

(che è

andata

in fondo a

prendere

il

cappello)

È

meglio far cosi, anziché avere una scena....

una

disputa.... delle lagrime....

Ren. Hai sempreragione. (Sialza

dopo

aver chiuso la lettera)

Dove

la metto?

DigifeedbyGoogle

(37)

ATTOPRIMO. 37

Clara. Lascialasulla tavola.

E

adesso, via.

Ren. (prendendo zi cappello) Di là no.

(Mo-

strandoladestra) Dallascaletta;holachiave del magazzino.

Clara. Apri pianino!

Ren. Li senti?

Clara. Sono tutti di là.

Gen.(didentro) Presto dunque,Gabriella,a ta- vola.

Ren. Povero zio!

Clara. Che dispiaceregli diamo.

Ren.

Ma

è megliofardispiaceredalontano che da vicino.

Clara.

E

poiloconsoleremo domani.

Ren.

È

vero.... domani.

Clara.Vengono.

Ren.

E

noi partiamo. (Escono chiudendo la porta)

SCENA

XI.

G>eiBcvoix,poir.abrlella,

Bastiana, Andrea, Aubepin

e Guiditi,

Gen. Suvvia, ragazzi, a tavola.(Aprelaporta)

Sono

tuttiqua ata.... veli! dove sonoandati?

(

Va

alla loro stanza) Renato! Clara...

Gab.

Non

sono qui? ,

Gen. (che aprì la porta)

Ma

no!(Chiama)

Re-

nato! (A Gabriella)

Va

sulla scala a chia- marli; forse sono scesi in magazzino.

DigitizedbyGoogle

(38)

3S LA.CASA NUOVA. |

Gab.{eseguisce) Renato! {Pausa) Nessuno!

Bas. (entrandocon Aubepin,

Andrea

eGudìn) Come, nessuno?

Aub. Sulpunto di mettersi a tavola.

Gab. (vedendolalettera)

Una

letteradi Renato per voi.

Gen. (prendendo convivacità la lettera) Per

me!

è singolare! Questa lettera.... che sarà?

Leggiamo

! (Legge.

La

sua

mano trema

esi

abbassacollaletteraaperta.

Non

diceparola,

ma

siasciuga in silenzio elentamente

una

lagrima)

Gab.(clic

ha

seguito isuoi movimenti) Zio!...

mio buon zio! (Genevoix senza parlare le

mostra

la lettera eh'essapercorrecoglioc- chi)

Ah!

partiti!

Gen. Si.... Renato.... Clara!... i miei figli....

Ah

fu

una

crudeltà. (Tuttilo circondano) Aub. Genevoix, coraggio,mio buon Genevoix.

Gen.

Non

è nulla! il primo colpo soltanto è statoforte....

ma

andarsenecosi,in

un

giorno difesta, mentresiamo....

Gab. (abbracciandolo)Ma‘io sonqui, pressodi voi.... io restoenon vilascierò

mai

!

mai

! Gen. Sì,carafanciulla,si,tumiresti.... tu! Fe-

steggieremoiltuo arrivo...,,ecco! faccipran- zare, buona Bastiana! bisogna

mandar

via questopeso.... che

mi

soffoca!

Bas.Si,signore.

Andrò

a portar vialeloro po- sate?

DigitizedbyGojogle

(39)

ATTOPRIMO. 3# Gen. (

vivamente

)

No!

lascia leposatealposto, e mettile anzi tuttii giorni.... sino a che ri- tornino..*..perchè ritorneranno!

Bas. (crollandoil capo) Oh!

Grn, (cercando soffocareisinghiozzi) Si.... si, ritorneranno!... vedrai! vedrai!Ritorneranno!

sono certo che ritorneranno! (Il piantogli troncaleparoleericadeseduto. Tuttilocir- condano.

Quadro

e cala la tela)

FINE DELL’ATTO PRIMO.

DigilizedbyGoogle

(40)

40 LA CASA NUOVA.

ATTO SECONDO.

Gabinetto elegantissimo. Comune al fondo. A sinistra la

stanzadi Clara. Caminetto asinistra prima quinta.Nel mezzo colonnettacon giardiniera.Adestra unvis-à-vis.

Unachaiselougue, unosgabelletto elasticoconspalliera.

Tappetointerra.Lussoeleganteèdall'ultima moda.

SCENA PRIMA.

Boniiefois,

un Groom,

poi

Adelina.

(Borinefoiaè in elegante livrea,collaspazzola di

piume

sotto ilbraccio sia correggendo delle bozze di

stampe

inpiedi vicino al ca- minetto* L'orologio

suona

lequattro.)

Groom

(dalla

comune)

Signor Bonnefois, vi è

una

cameriera

mandata

dall’ufficio d’indizi....

Bon.

Una

cameriera?entri pure. (Il

groom

fa cenno

ad

Adelina dientrare.Adelina ògio- vine e vestitacon molta eleganza: cappel- lino, catenad’oro,orologio,occhialino, ecc., iltutto all’ultima

moda.

Al

groom

che sta peruscire)Giovinotto!sevienequalcunodalla stamperia,diglielle aspetti....hofinito dicor- reggerele bozzedistampa,edoracimetterò

il buono per tirare!

DigitizedbyGoogle

(41)

ATTOSECONDO. 41 Groom. Sì, signor Bonnefois. {Esce e chiude l’uscio.Adelinacoll’occhialetlo

esamina

tutta la stanza)

Bon. {senza

guardare

Adelina) Datevi il di- sturbo d’aceomodarvi.

Adel. {sedendo sulla 'poltrona e

accomodan-

dosi lepieghe delvestito)

La

signora non è forse incasa?

Bon. Sì....è alla toilette everrà fra poco.

Adel. Sta bene.

Non mi

dispiace punto di di- scorrereprima

un

pococonvoi! sieteil

came-

riere?

Bon. Se

non

vi dispiace, dite maestro di casa.

{Correggendo sempre)

Con

licenza, veli! fini- sco dicorreggere le bozze del mio artieoi©.

Adel. Quale articolo?

Bon. Pelnuovogiornaledanoi fondato:

La gaz-

zetta dellepersonedi servizio.

Adel. (

guardando

meglio)Oli!aspettateunpo'

5

Bon. {sorpreso) Che cosa?

Adel.

Ma

sì.... vi conosco....ho ballato con voi.

Bon. Difatti quegli occhietti neri....

Adel. Airultimo ballo del Sindaco della nostra società.

Bon. {avvicinandosi a leicon grazia)Precisa- mente,

lamia

leggiadraballerina.

E

voi venite in casa nostra?

Adel. Seilpostoèbuono.Checos’èquestagente?

Lacasa nuova. 4

DigitizedbyGòogle

(42)

42 LA CASA NUOVA.

Boi*.(con

un

fare sprezzante

da

gentiluomo) Penili... sapete! commercianti!...

Adel. Gente da poco?

Bon. Però, non troppo tirati in fatto di spese.

Adel. Vièdunque da guadagnare qualchecosa?

Bon.

Con un

po’ di pazienza, sì.

Adel. {guardandosiattorno')

Non

èd’un’elegan- zaaristocratica....

ma

vi è pulizia!

Bon. Tutta roba nuova. Inostri magazzini, al

Bottond’orofurono inauguralidasole sei set- timane con granbanchetto,gransciallo,inser- zioni sui giornali....

insomma

acolpi dicassa!

Adel.Gli affari

come

vanno?

Bon.Pare che vadino bene.

Adel.

E come

stiamo a vicini dicasa!

Bon. V'è un po’ di tutto.Pianterreno emezza- nino sono i nostrimagazzini.... qui al primo piano con sette finestre sullastrada e terraz- zino è il nostro quartiere.... lealtre sette fi-

nestre contigue sonodelcontedi Marsille,un gaudente!

Adel.

E

al secondo piano?

Bon.Ilsecondopianoèoccupatodamadamigella Mandarina.

Adel. {con segno d’intelligenza) Ali sì! una grande,rossa,pernondir....color dell’arancio, e che però ebbeilsopranome di

Mandarino]

Senza

ciglia

!

È

una gran divoratrice!

Bon. Precishmente!

DigitizedbyGoogl

(43)

ATTOSECONDO. 43 Adel.

La

conoscobenissimo.

Siamo

state da ra- gazze in

un

negozioinsiemeafarla crestaja.

E

al terzo piano?

Bon.

La

baronessadiLeverdec,vedova, aquanto dice lei....amica dellasignora.

Adel.

Ho

capito.

E

lasignora....chesisappia....

ha galanti?

Bon. Sinorano.

Ma

conto assai sul vicino del primo piano.

Adel. Sui conte di Marsilie?

Bon. Già. I balconisi toccano.... e

mi

capite?...

Adel. Capisco! (

Suono

di campanello

)

Panni

che la signora suoni.

Bon. (con galanteria) Vi annunzio, eh, cara amica?

Adel. Annunziate pure. (Bonnefois entra

da

Clara).

SCENA

li.

Adelina,

il

Groom* Gcncvolx,

quindi

Bonue-

fois.

Gen. Mio

nipote nonèin casa?

Groom.

(chegli

ha

apertala porta d’ingresso) No,signore.

È

uscitocolsignorAndrea;

ma

fra

poco

ritengoche sarà di ritorno.

La

signora si è alzataesta vestendosi.

Gen.

Bene!bene!

Non

ho premura.

{Groom

esce)

{Scorgendo

Adelina) Chiedo scusa, signora.

(Saluta con

premwn)

DigitizedbyGoogle

(44)

44 LA CASA NUOVA.

Adel.(con

grande

ariaaristocratica) Signore.

Bon. (ascendo

)

Potete entrare, cara amica.

(Adelina entra).

Gen. (colpito) Cara?... come?...Caraamica?...chi è quella signorina?

Bon.

È

una cameriera!

, Gen. Il diavolo seli portitutti! Io

mi rompo

la spina dorsale a salutare profondamente, e....

adesso

non

si sa più....

Groom, (tornando inscena) Signor Bonnefois,

ilgarzone di stamperia viene perle bozzedi stampa....

Bon. (firmando

rapidamente

lestampe) Buono per tirare.... vadoa portargliele.

Gen. (stordito)Come!...correggedelle....scusate veh?...

non

sono curioso....ma....

(Accenna

le

bozzeche tiene Bonnefois).

Bon. Queste, signore?...sono le stampe del mio articolo di fondo che il tipografo

mandò

a cercare per il giornale.

Gen. (Guardandolo)

Un

articolo?

Bon.Sì,signore....«suidoverideipadroniverso

i loro servitori.» (Via)

SCENA

III.

Gcttevoix,poi.Iti!alaste!riat introdotto

da Bon*

nefofis.

Gen.

E

dire che

avevamo

la schiavitù e che l’hannoabolita!.. Oh,

ma

la rimetteranno in piedi! (Siede)

DigitizedbyGoogle

(45)

ATTO SECONDO. 45 Bon.(introducendo

Maladrtn

) Abbiate la

com-

piacenzadiaspettare

un momento. La

signora è occupata.

Mal.(concravatta bianca,abitonero,guanti;

contegno

grave

ediplomatico) Sta bene,mio caro, sta bene. Consegnateil mio biglietto di visita. {Lo

dà a

Bonncfois che entra nella

camera

di Clara).

Gen. {alzandosi esalutando)Seil signore vuol darsi lapenadiaspettare qui meco. {Siedono tuttie due,

Malandrin prende un

giornale elopercorrecoll’occhialclto) (Ha l’ariad’un consiglieremunicipale!...

ma non

halacroce....

•eppure mi pare una persona distinta.) Bella casa, eh, signore?

Mal. {sempre scorrendo ilgiornale) Si.... non

manca

d’imponenza....

ma

ilvestiboloè di stile barocco....convenzionale....

Gen. (È

un

architetto!...è strano

come

nonabbia la croce!)

Bon. {rientrando)

La

signorafa toilette eprega

il signor Malandrin a ritornare fra poco!

Mal.

Dite allasignora chelemiegravi occupa- zioninon mi permettonoquesto ritardo....che io ero venuto per renderle conto delie

com-

missioni che aveva avuto lacompiacenza di

addossarmi

presso ilsignor contedi Marsilio

per

parte del vostro padrone....

3on. Ebbene!... lacommissione?...

DigitizedbyGoogle

(46)

40 LA CASA KUOVA.

Mal. Ilsignor conte verràa

momenti

adinten- dersela colvostropadrone.(Salutando Gene- voix) Signore.... vi riverisco! (Esce) Gen.(salutando) Oli!...signore!...(Dev’essere un

uomo

d’alta società!) Chi è queisignore?

Bon. Malandrin?... vossignoria non 1’

ha

veduto abbasso nellasua stanza accanto alla porta d’ingresso?

Gen. (stupefatto)

È

ilportinajo!

SCENA

IV.

Gcnevoixy

Boainefois,

Pontariné

,poi Ga- ssarci»

Fon. (entra curvo e

mostrando

un'età

mag-

giore di quella cheha) Come! non è in casa

ilmio caro amico?

Gen. (Eccone

uno

chenonè ditutta freschezza!) (A Bonnefois)

Non

è il calzolaio, eh?

Bon. No.

È

il signor di Pontarmé!

Gen. Sta bene.Ora non

mi

fido piùdi nessuno.

Pon. (salutandolo colla

mano)

Signore! (Siede) Gen. (salutandolo

pure

colla

mano)

Signore!

(

Va

alcaminetto)

Gas. (vestito con eleganza, entra saltellando con occhialino doppio, fazzoletto di batti- sta eparla con caricatura)IlsignorPillerai non è tornato?(ScorgendoGenevoix) Signo-

re!... (Scorgendo

Pontarmé

siavvicina

a

lui)

DigitizedbyGoogle

Riferimenti

Documenti correlati

Dopo la sua beata e santa fine, mai più la madre Badessa non ebbe il detto tremore, ma per i santi e degni meriti di quella vera e perfetta amica di Dio ella è stata

Il primo volume corrispon- de per lo più al corso del 1833, e contiene dieci lezioni di prolegomeni intorno alle vicende letterarie della Divina Commedia, allo stato poli- tico

° Questo ferro esisteva nella minerale soggetto della presente analisi allo stalo di carbonato bi-aeido di uni-ossido, che passò allo stalo nel quale lo trovammo mercè i trattamenti

cade , di star così dubbiosi su questa pittu- ra ; imperciocché molti ancora de’ paesani non sanno che significhi. Nè già è un’ obla- zione cittadinesca; ma è gran tempo venne

rotti , e Dott. Antonio Frizzi l’esisten- za de’ primi nostri Vescovi per tre se- coli e più nel Vico- Aventino , detto poscia volgarmente Voghenza^ mi cre- dei , che dimostrata

Arturo clic desiderava sapere di questo prin- cipe qualche cosa più di quello che comune- mente aveva inteso , indusse facilmente il co- municativo Provenzale a favellargli del suo

ftruzione la relazione di tutto , e per ogni grado della sfera , Per altro quando fi abbia , come per noi accade efattamente , la vera eflenfione delle parti fuperficiali della

; — se il naso sia conforme a natura , libera l' apertura delle narici c senza Tizio della interna membrana per polipi per ubere per enfiature indizi di ozena ; — se la bocca