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“L’INDAGINE SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE”

2.10. I valori assunti dall’indice NIC negli anni 2008-2013

2.10.5. Classificazione COICOP/NIC “Bevande alcoliche e tabacchi”

Considerando la classificazione COICOP “Bevande alcoliche e tabacchi”, l’indice NIC nell’anno 2008 presenta un andamento altalenante. Il mese di gennaio, infatti, si apre con un dato tendenziale del 4,50%, poi si assiste a una brusca caduta (i valori oscillano tra il +2,60% e il +3,10% dal mese di febbraio a quello di luglio) e nell’ultima parte dell’anno ha luogo un’accelerazione visto che nel mese di dicembre si registra il 5,30%.

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Fonte: http://www.coldiretti.it

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La variazione tendenziale media per i primi quattro mesi dell’anno è pari al 7,58% per la frutta e al 4,83% per i vegetali. Si segnala per i vegetali freschi un dato tendenziale pari al 2,50% nel mese di marzo e al 13,10% nel mese di gennaio. Per la frutta fresca si contempla a marzo un rincaro del 7,70%, mentre il picco viene raggiunto nel mese di gennaio (+8,40%).

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La voce “pesce fresco di acqua dolce” denota, invece, un aumento del prezzo di listino pari all’1,30% a marzo.

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Il contributo maggiore in termini di singoli aggregati si evidenzia per la voce “birra” seguita da “tabacchi”178. Per quanto concerne la prima, la causa principale è da addebitare alla scarsa entità del raccolto di luppolo registrato in Baviera179. Di conseguenza i vari produttori di birra sostengono costi aggiuntivi per reperire fornitori alternativi e ciò si ripercuote sul prezzo al consumo. Lo stesso accadimento si verifica anche per i cereali (orzo e frumento), spesso utilizzati per ottenere determinate birre particolari180. A tutti questi fattori si deve aggiungere la crescita del prezzo della benzina. Infatti, anche se il mezzo di trasporto maggiormente utilizzato risulta essere il treno, per raggiungere gli stabilimenti di produzione e per poi effettuare la consegna ai punti vendita e agli esercizi commerciali, bisogna utilizzare camion e furgoni. Tutti i costi sopramenzionati vengono, quindi, riversati sul consumatore finale. Per la seconda categoria, nel periodo temporale considerato, si evidenzia l’aumento del relativo prezzo che naturalmente produce conseguenze sull’indice NIC181. Ciò non dipende dalla crisi che si manifesta nei mercati finanziari e dall’incremento del costo delle materie prime, ma si tratta di provvedimenti emanati dal Governo italiano per ovviare alla problematica del fumo182. Ferruccio Fazio, sottosegretario alla Sanità, prevede la dilazione degli effetti nel corso degli anni e che tale misura non causerà la crisi del settore. A livello territoriale si nota che solamente le macroregioni Nord-Ovest e Isole presentano un dato tendenziale medio annuo superiore a quello nazionale (+4,31% e +4,26% rispetto a +4,19%), tranne Valle d’Aosta (+3,66%), Liguria (+3,88%) e Sardegna (+3,89%). Per il Nord-Est il valore staziona al 4,02%, per il Centro al 4,17% e per il Sud al 4,15%183. A livello locale la situazione si presenta variegata. Nella città di Bolzano il capitolo di

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Per i tabacchi si registra un dato tendenziale medio calcolato su base annua del 4,28% (il valore massimo si raggiunge nel mese di gennaio con +5,50% e nei mesi di luglio fino a fine anno). Per la birra, invece, si sottolinea una variazione tendenziale del 4,30% con un picco nel mese di agosto (+5%). Per le altre voci i valori si attestano al 3,28% per i liquori e al 3,91% per i vini.

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Il luppolo è uno dei principali ingredienti di produzione della birra. Agisce in termini gustativi e come conservante naturale. La Germania è il principale fornitore di luppolo in tutto il mondo (quota di mercato del 35%).

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Gli scarsi raccolti dipendono essenzialmente dal fenomeno della siccità che causa continue oscillazioni nel relativo mercato.

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Si tratta di un incremento medio del prezzo di listino di 10 centesimi per il pacchetto da 20 sigarette e di 5 per quello da 10. Esso colpisce tutte i marchi più famosi come le Diana, le Malboro, le Philip Morris e così via [fonte: http://www.federconsumatori.it].

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In passato su questa tematica era già stata approvata la legge Sirchia che disciplina il comportamento dei fumatori negli esercizi pubblici e privati.

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In questo caso le regioni che presentano una cifra superiore alla media nazionale sono Trentino Alto Adige (+4,23%), Umbria (+4,32%), Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria (rispettivamente +4,27%, +4,52%, +4,28%, +4,21% e +4,59%).

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spesa analizzato presenta una variazione tendenziale media annua pari al 5,90%, cifra più alta di tutte le voci considerate nella classificazione COICOP/NIC. Si sottolinea l’aumento dei prezzi di vino (+7,90%), birra (+5.80%), tabacchi (+5,50%) e liquori (+3,50%)184. Anche a Roma il dato si colloca intorno al 6% nel mese di ottobre185. In Toscana, invece, i rincari maggiori si manifestano nel mese di ottobre-novembre a Pistoia (+5,90%), Firenze (+5,50%) e Pisa (+5,40%)186. Analogo trend si osserva in altre città187.

Nel 2009 si osserva il medesimo andamento oscillatorio dell’anno precedente. Nel I trimestre si nota un costante aumento del dato tendenziale che raggiunge il 5,20% a marzo, poi un leggero calo e una brusca caduta nel mese di luglio (+2,80%). Il valore tende a stabilizzarsi finché nel mese di dicembre non ha luogo un notevole rafforzamento (+4,40%). Quest’impennata si spiega a causa dei continui aumenti di prezzo subiti dai tabacchi, in particolare dalle sigarette che hanno contribuito nei primi mesi dell’anno a decelerare le vendite di circa il -3,60% rispetto alla stessa epoca temporale dell’anno precedente. Considerando i singoli aggregati, si rileva una variazione tendenziale media calcolata su base annua positiva anche se in perdita rispetto al 2008. I tabacchi e i liquori sono i prodotti che ne risentono in misura minore, mentre sul vino comune e Doc si manifestano gli effetti maggiori188. Infatti sono proprio aperitivi alcolici e birra a contribuire in maniera massiccia all’accelerazione dei prezzi praticati nei bar (+37,10%). A livello di macroregioni il Nord-Ovest, il Nord-est e il Centro confermano la tendenza evidenziata l’anno precedente, mentre i ruoli si invertono per Sud e Isole189. Alcuni risultati importanti a livello locale si segnalano

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Fonte: http://www.hk-cciaa.bz.it

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Si sottolinea una variazione tendenziale per i vini pari al 6,20%, per i tabacchi al 5,50%, per le birre al 5,30% e per i liquori al 4% [fonte: http://www.rm.camcom.it].

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Gli incrementi congiunturali, nell’epoca temporale considerata, sono positivi per tutte le città toscane (intorno al +0,10%), tranne a Firenze dove si evidenzia un azzeramento del dato [fonte: http://www.tos.camcom.it].

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A titolo esemplificativo si cita Reggio Calabria in cui nel mese di luglio si rileva una variazione tendenziale del 5% o Padova, dove nel medesimo mese, mediamente il dato si attesta al 4,40% con una forte crescita per le birre (+4,80%) [fonte: http://www.rc.camcom.gov.it].

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La variazione tendenziale media annua per la voce tabacchi è pari al 4,12% con una perdita del -0,17% rispetto all’anno precedente. Nel caso dei liquori il dato è pari al 2,96% (-0,32% se si considera il 2008). Per le birre si sottolinea la cifra del 3,33% (-1%) e per i vini del 2,77% (-1,14%).

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La media annua calcolata rispetto al 2008 segnala per l’intero territorio italiano un +3,83%, per il Nord-Ovest un +3,87%, per il Nord-Est un +3,74%, per il Centro un +3,68%, per il Sud un +3,95% e per le Isole un +3,82%. Le eccezioni sono rappresentate dalle regioni Valle d’Aosta (+2,98%), Liguria (+3,61%), Marche (+4,13%), Molise (+3,63%), Basilicata (+3,79%) e Sicilia (+3,84%). In Basilicata si rileva una variazione tendenziale media del 4,60%, superiore al dato nazionale.

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nelle città di Cagliari, Trieste e Brescia. Nella prima nel mese di novembre il dato tendenziale è pari al 2,60% con una sola voce in crescita (le birre con un valore del +1,20%) e le altre stazionarie190. Nella seconda si sottolineano gli incrementi dei prezzi per la birra estera (+1,60%), le sigarette (+1,50%), l’aperitivo (+0,60%), i liquori dolci e superalcolici (+0,60%)191. Infine anche Brescia segue l’andamento regionale con in testa le sigarette (+2,40%), seguite da birre e superalcolici192.

Il mese di gennaio del 2010 si apre con un dato tendenziale del 4,50%, in linea con quello registrato a dicembre del 2009. Poi ha luogo una forte decelerazione e i valori tra marzo e settembre si attestano intorno al 2,20%-2,40%. A ottobre e novembre la pressione inflazionistica cresce (+3,90%); infine si riduce al 2,10% a dicembre. La media annuale calcolata su base annua è pari al 2,81%. Il contributo maggiore al raggiungimento di tale risultato è dovuto alle voci “tabacchi” (+3,31% con una perdita rispetto all’anno precedente del -0,81%) e “birre” (+1,85% con un calo del -1,45%). Il prodotto che segnala la diminuzione maggiore è il vino193. Infatti, si nota un decremento del prezzo di listino di spumanti e dei vini frizzanti nazionali194, nonostante il relativo aumento di qualità. Ciò contribuisce all’acquisizione di una maggiore quota di mercato. Al contrario i vini Igt e Doc/Docg segnalano un prezzo più alto. A livello territoriale solamente le macroregioni Sud e Isole presentano dati superiori alla media nazionale (rispettivamente +3,08% e +2,94%) tranne l’Abruzzo (+2,70%)195. Gli incrementi maggiori si evidenziano in Calabria (+3,13%), seguita da Campania e Puglia (entrambe al +3,11%). Forti riduzioni della pressione inflazionistica si contemplano in Veneto e Liguria (entrambe al +2,41%). La città di Bologna, invece, tende ad allinearsi al dato nazionale (+2,90%). La crescita dei prezzi si manifesta soprattutto negli aggregati

“liquori e sigarette” (+3,40% e +3,30%), mentre al di sotto del valore tendenziale

medio annuo si collocano “birre e vini” (+1,60% e +1,50%)196. Anche Lecco registra la stessa cifra nazionale nel mese di agosto (+2,40%). La voce che influisce maggiormente su tale risultato sono i tabacchi (+0,30%); al contrario si sottolineano diminuzioni per i 190 Fonte: http://www.ca.camcom.it 191 Fonte: http://www.ts.camcom.it 192 Fonte: http://www.bs.camcom.it 193

La variazione tendenziale media annua è pari all’1,06%, con una perdita del -1,71% rispetto al 2009.

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Il prezzo oscilla da 1,70€ per i frizzanti generici a 4,28€ per l’acquisto di quelli aventi marchio Dop [fonte: http://www.winenews.it].

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Si precisa che i dati tendenziali medi annui nel Nord-Ovest, nel Nord-Est e nel Centro ammontano rispettivamente al 2,75%, 2,55% e 2,67%.

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prezzi di vino, birra nazionale superalcolici197. Lo stesso fenomeno si assiste a Roma nel mese di dicembre198, mentre a Cagliari a novembre la variazione tendenziale media annua è pari alla media nazionale ma inferiore alla media della regione Sardegna199. Nella prima parte del 2011 l’inflazione per la voce analizzata si attesta ai livelli di dicembre 2010 (2,10%-2,20%); poi si assiste a un leggero incremento (da giugno a settembre si passa dal +3,20% al +3,80%). A ottobre si raggiunge il punto di massimo con un valore del 6% e negli ultimi due mesi dell’anno la situazione si stabilizza. Influisce su quest’ultimo fenomeno soprattutto l’andamento del prezzo del tabacco e in particolare delle sigarette che cresce mediamente del 4,06% su base annua, registrando un incremento del +0,75% rispetto al 2010. La voce “vino” in quest’annata si riprende; infatti la variazione tendenziale media annua è pari all’1,55% (+0,49% rispetto al 2010) con un rialzo dei prezzi all’origine del 23% e dei costi dei mezzi di produzione del +3%200. Da alcune ricerche compiute da Vinitaly si sottolinea che i rincari maggiori vengono applicati ai vini di fascia bassa (il prezzo di vendita praticato è al di sotto di 3€) e alta (al di sopra di 5€). Inoltre, ciò accade soprattutto all’interno del canale di vendita della GDO per effetto della crisi economica e per la vendita di alcuni vini di qualità201. L’unico aggregato che presenta una lieve crescita sono i “liquori” (+1% con una perdita del -0,60%). A livello di macroregioni si conferma il trend del 2010. Ad esempio, in tutte le città toscane si evidenzia nei mesi di novembre-dicembre un dato inferiore a quello nazionale, tranne a Lucca che lo eguaglia (+6%)202. Un’inversione di tendenza si verifica nelle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Lazio (rispettivamente +3,49%203, +3,53% e +3,50% rispetto a +3,47%)204. Per le macroregioni del Sud e delle

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Fonte: http://www.lc.camcom.gov.it

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Il valore tendenziale medio annuo nel mese di dicembre è pari al 2,10% uguale a quello evidenziato in Lazio e in Italia. Per i liquori si parla di aumenti dello 0,60% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; per il vino dello 0,20%, per le birre del 2,20% e per i tabacchi del 2,50% [fonte: http://www.rm.camcom.it].

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Il valore che si registra a Cagliari nel mese di novembre è pari al 3,90% (perdita del -0,20% rispetto al mese di ottobre), mentre nella regione Sardegna è al 4% [fonte: http://www.ca.camcom.it].

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Fonte: http://www.winenews.it

201

Si cita a titolo esemplificativo il Brunello di Montalcino il cui prezzo ammonta mediamente a 17,20€. Le vendite di tale prodotto sono aumentate nel 2011 di circa il 15% [fonte: Ibidem].

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A tal proposito si menzionano i dati dei comuni dove si manifestano maggiori rincari ovvero Firenze e Pistoia (+5,80% in entrambi i casi) e Grosseto (+5,70%). A Pisa si osserva il dato minimo (+5,30%) [fonte: http://www.tos.camcom.it].

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In Lombardia nel mese di novembre si segnala un tasso di crescita tendenziale del +3,80% nonostante la voce analizzata abbia per la regione un peso nel paniere pari al 2,90%. A livello territoriale non sussistono forti contrasti sui prezzi praticati, in quanto per alcuni prodotti il meccanismo della loro formazione dipende da normative nazionali o regionali [fonte: http://www.lom.camcom.it].

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Isole, invece, le anomalie contemplano i dati di Basilicata (+3,43%) e Sardegna (+3,28%)205.

Nei primi due mesi del 2012 si proseguono i trend manifestatesi nel mese di ottobre del 2011. In seguito si segnala un incremento dei valori visto che il dato tendenziale raggiunge una quota pari all’8,10% a giugno. Fino ad agosto hanno luogo lievi oscillazioni al ribasso, finché non si rileva una brusca caduta e le cifre scendono al 2,60% a partire dal mese di settembre. La situazione rimane stazionaria nell’ultima parte dell’anno. All’interno del comparto i maggiori rincari si evidenziano per la voce

“tabacchi” con un +4,87% (+2,81% rispetto al 2011) e per i vini con un +3,57%

(+2,02% rispetto all’anno antecedente). Nel primo caso viene approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che genera un rialzo dei prezzi delle sigarette e dei sigari. Le “bionde”, infatti, crescono del +8,80% mentre i sigari e sigaretti del +3%206. Nella seconda casistica si sottolinea un dato tendenziale medio annuo del 3,57% (+2,02% rispetto al 2011). Ciò dipende essenzialmente dalla forte accelerazione dei prezzi dei vini da tavola (variazione congiunturale pari al +0,50% e tendenziale pari al +5,20% a giugno) che traslano gli aumenti dei prezzi all’origine sui consumatori finali207. Lo stesso fenomeno si assiste per i vini di qualità e gli spumanti208. Per le macroregioni valgono ancora una volta le considerazioni effettuate in precedenza, tranne per Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Molise e Sardegna209. A livello locale si osservano le medesime tendenze del territorio italiano. Anche a Padova, infatti, il maggior contributo ai rincari del capitolo analizzato è fornito dalla voce “tabacchi”, in particolare dal segmento “Altri tabacchi”, in quanto si assiste a un cambiamento delle preferenze e delle abitudini di consumo della popolazione. Anche a Firenze si verifica il

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Si precisa che la variazione tendenziale media calcolata su base annua per la macroregione Nord-Ovest è pari al 3,42%, per il Nord-Est è del 3,24% e per il Centro è del 3,38%.

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Le macroregioni Sud e Isole presentano un cambiamento tendenziale pari al 3,75% e al 3,57%, nettamente superiore a quello nazionale. Nelle regioni sopracitate sussiste il fenomeno opposto.

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Fonte: http://www.lastampa.it

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Influisce sull’aumento dei prezzi alla produzione il fattore climatico che nell’ultimo anno causa una vendemmia di entità modesta, mai registrata finora.

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I vini di qualità sottolineano un dato tendenziale del 3,20%, similare a quello dei vini con denominazione Dop-Igp (+3,30%). Il valore risulta inferiore, però, rispetto a quello dei vini da tavola e ciò contempla una minore pressione inflazionistica per questa tipologia di beni.

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Le regioni Emilia-Romagna e Umbria registrano una variazione tendenziale media calcolata su base annua superiore al dato nazionale (+6,08% e +6,39% rispetto a +5,93%), al contrario dei dati delle singole macroregioni (per il Nord-Est il valore si attesta a +5,85% e per il Centro a +5,83%). Il fenomeno contrario si verifica per Abruzzo, Molise e Sardegna (rispettivamente +5,49%, +5,32% e +5,76%, mentre nelle macroregioni Sud e Isole si osserva un dato del +6,13% e +6,10%).

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medesimo accadimento. Inoltre, nella città veneta si nota un rialzo del prezzo dei vini spumanti, specialmente del prosecco grazie alla produzione favorevole in termini di quantità e qualità.

La dinamica sussistente negli ultimi mesi del 2012 si ripercuote anche nei primi mesi del 2013 (dato tendenziale medio calcolato su base annua intorno al 2,60%-2,80%). A partire dal mese di marzo ha luogo una riduzione della pressione inflazionista. Infatti, i valori si attestano all’1,60% a marzo e all’1,40% ad aprile. Se si considerano i singoli aggregati si nota per gli alcolici una variazione tendenziale del 3% a marzo (nel mese di febbraio era pari al 2,80%). La principale causa di questo andamento è da addebitare alla voce “vini” che continua a risentire dell’aumento dei prezzi all’origine e delle condizioni di scarsità dell’offerta nei mercati nazionali e internazionali. I vini da tavola segnalano un’accelerazione dell’inflazione a marzo e aprile (rispettivamente +7,60% e +8%). Lo stesso accadimento ha luogo per i vini di qualità e per gli spumanti210. I prezzi di vendita di birra e spritzs tendono ad allinearsi al tasso dell’indice generale NIC (+1,10% e +1,60% a marzo). La situazione muta a livello di macroregioni. Infatti nei primi quattro mesi del 2013 solo il Nord-Est mette in evidenza un dato medio superiore a quello nazionale (+2,38% rispetto a +2,10%)211.